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Autore: Trick    05/12/2008    17 recensioni
«Devo assolutamente dirti quella cosa prima che Malocchio scopra che non te l'ho ancora detta».
Sirius, Remus e una distrazione che... be', non ha nulla a che fare con un libro.
Genere: Generale, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sirius Black | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa storia è semplicemente demenziale, ok? Non leggetela seriamente, prendetela alla leggera e nessuno si farà troppo male. Sono poco più di settecento parole buttate giù in treno dopo un'intera settimana trascorsa a guardare film deficienti pseudo-comici con le mie pseudo-comiche-deficienti amiche.

Questa storia è ridicola, non è una scusante valida per tutti i miei ritardi con il Diario e, quel che è peggio, disonora ''Orgoglio e Pregiudizio'' in una maniera così sfrontata che, vi giuro, mi vergogno di me stessa. Davvero, non abbiatene. Non avevo nemmeno bevuto il caffè, quando l'ho scritta. Insomma, non ero ancora del tutto in me, capite?

Ad ogni modo, ho messo il rating alto giusto per sicurezza. A dirvela tutta, non c'è chissà quale roba.

Be'... buona fortuna.

Jane Austen, perdonami di nuovo.

P.s.

Dove posso acquistare il signor Darcy? Grazie.




«Ti spiace farmi un fischio?»

by Trick



«...quindi Malocchio pensava di- » Sirius s'interruppe bruscamente. Incrociò le braccia al petto e inarcò un sopracciglio in direzione dell'amico seduto alla scrivania di pomice della vecchia biblioteca dei Black. «Remus, mi stai ascoltando?»

Sobbalzando al suono del proprio nome, Remus scosse il capo e fissò intensamente Sirius, quasi si fosse accorto solo in quell'istante della sua presenza. Deglutì con forza e intrecciò le dita davanti al viso pallido.

«Ascolto...» biascicò. «Continua, te ne prego».

«Come ti stavo dicendo, Malocchio ha pensato di apporre un Incantesimo Dis-»

«...mpff!».

«Uh?»

«Eh?»

Sirius aggrottò la fronte e scrutò torvo l'altro. Nascosto dalle dita, un sorriso forzato increspava le labbra sottili di Remus.

«Cosa stai facendo, Remus?»

«Niente».

«Remus...»

«Dicevi?»

«Non farmi incazzare, Lunastorta» lo ammonì in tono smielato Sirius. «Dimmi che stai combinando o regalerò il tuo scalpo ai gemelli Weasley, questo Natale».

«Ecco...» iniziò, mordicchiandosi nervosamente il labbro inferiore e grattandosi distrattamente la nuca. «Stavo... insomma, capisci...»

«...sì?» lo incoraggiò con un ghigno Sirius.

«Mi stavo... cioè, non proprio come... era più una... io... leggevo» tagliò corto, annuendo con decisione.

Sirius pareva oltremodo scettico.

«Leggevi, ma certo!» esclamò ironico. «E, dimmi... la superficie di legno del tavolo è una lettura sufficientemente interessante?»

«...cosa?»

«Non avevi nessun libro in mano quando sono entrato, Remus» spiegò con un sorriso mansueto Sirius.

Remus abbassò disorientato lo sguardo.

«Ovviamente no» rispose, sempre più teso. «Lo avevo appena posato, ecco».

«Oh, naturale. Cosa leggevi?»

Remus assottigliò le labbra e lo fissò con intensità.

«Orgasmo e pregiudizio» biascicò in un sussurro lesto.

Sirius strabuzzò gli occhi e gli lanciò un'occhiata di divertito stupore.

«Hai realmente detto ''Orgasmo e pregiudizio''?»

«Eh?» mugugnò l'altro, agitandosi sulla poltrona e raddrizzando la schiena.

«''Orgasmo e pregiudizio, Remus?» ripeté sospettoso Sirius. «È una rivisitazione moderna dell'originale? Mi piacerebbe leggerlo».

«''Orgoglio''...» mormorò Remus, affondando il viso nelle mani e spostando la sedia più a sinistra. «...sbagliato».

«Oh, naturalmente» esclamò con un sorriso genuino Sirius. «Remus, ti stai masturbando, vero?»

Remus si bloccò improvvisamente. Sirius non riusciva a vederlo in viso ma, ne era certo, l'amico aveva le labbra saldamente serrate fra loro per lo sforzo di contenere qualunque emozione lo stesse animando. Quando parlò, la sua voce era di un'ottava più alta.

«No».

«Remus...»

«Ecco... cosa vuoi sentirti dire?» chiese infine, con l'aria di chi ha qualcosa di particolarmente fastidioso incastrato in gola.

«Che in questi dodici anni non sei scivolato così in basso, amico».

Mugugnando qualche incomprensibile parola, Remus alzò le spalle.

La risata canina di Sirius s'infranse nella vecchia biblioteca.

«E io che pensavo di essermi ridotto male!» sentenziò infine. «Be', Remus... ti lascio a te stesso, allora» lo salutò, ammiccandogli divertito e chiudendosi la porta alle spalle.

Fissando il vuoto dinanzi a sé, Remus attese impaziente che l'ilarità di Sirius si spegnesse nel corridoio. Una volta certo che non sarebbe stato disturbato un'altra volta, si scostò un poco dalla scrivania e lanciò un'occhiata bieca verso il pavimento.

«Tu vuoi che Sirius mi uccida, vero?» domandò flebile. «Se ci scopre, mi renderà la vita un inferno».

Ridacchiando nel dorso della mano, Tonks si appoggiò alla sua gamba e gli sorrise maliziosa.

«Bella trovata quella dei cinque amigos, professore» lo provocò lei, mostrandogli il palmo. «Estremamente convincente».

Remus si passò una mano sul viso.

«Non dimenticherà mai questa storia...»

«Tranquillo» ribatté franca Tonks. «Non me la scordo nemmeno io».

Lui la guardò con un sopracciglio inarcato.

«Mmh...» si finse pensieroso. «Credo di poterti comprare piuttosto facilmente».

«No, non credo che-».

«Ne sono fermamente convinto, mia cara» la interruppe lui, chinandosi e posando le sue labbra su quelle di lei.

Senza interrompere i tentativi del mago di comprarla e allungando le braccia attorno al suo collo, Tonks fece leva sulle punte dei piedi, e gli si sedette a cavalcioni.

«Non so se funzionerà» mormorò all'orecchio di lui. «Scommetto cinque galeoni che non reggi il confronto, professore».

«Impertinente...» rispose lui, accarezzandole la coscia e iniziando a sollevare l'orlo della gonna d'ordinanza del Dipartimento Auror che la giovane indossava.


Toc toc.


«Merda!» imprecò sottovoce Tonks, voltandosi allarmata verso la porta.

«Veloce, veloce» la ammonì Remus, aiutandola a nascondersi nuovamente sotto la scrivania.


Toc-toc.


«E niente scherzi, questa volta» aggiunse in tono conciso, strappandole una risatina vivace. «Avanti!»

Infilando nella stanza la sola testa, Sirius lo fissò annoiato.

«Devo assolutamente dirti quella cosa prima che Malocchio scopra che non te l'ho ancora detta» disse. «Quando tu e Tonks finite, ti spiace farmi un fischio?»



   
 
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