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Autore: SynesthesiA    16/02/2015    0 recensioni
Syr è impulsiva e ribelle e le regole le stanno strette.
Ginger è troppo intelligente per non porsi domande.
Sniper vorrebbe solo che suo padre lo lasciasse libero.
Trevor porta sulle spalle il peso di un'eredità antica.
Quattro ragazzi che vengono da quattro mondi differenti, legati solo da un eterno conflitto. Quando l'equilibrio viene stravolto da inspiegabili eventi, la scelta è solo una.
Cercare chi è il vero Nemico.
Genere: Azione, Dark, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~Syr~
La psichedelia di un incontro casuale

“Perfect by nature
Icons of self indulgence
Just what we all need
More lies about a world that
Never was and never will be
Have you no shame don’t you see me
You know you’ve got everybody fooled”
 
Tastiera, chitarra vibrante e voce femminile eterea e incazzata. Syr è seduta sul muretto, gli occhi chiusi. Da qualche parte in un quartiere residenziale, con le casette tutte uguali una accanto all’altra, lampioni gialli a intervalli regolari e strade dritte e deserte.
È seduta sul bordo di un muretto scomodo, a due passi dalla strada. Dietro di lei, il parco vuoto e buio, forse un po’ inquietante. Ahlyn è andata laggiù: ama i luoghi oscuri e silenziosi, come lei.
Non sa da quanto tempo è lì a fissare il vuoto con la musica sparata nei timpani. Le strade sono perfettamente immobili: sono passati soltanto una decina di auto e un gruppo di idioti ubriachi della sua età, probabilmente in cerca di avventure e ragazze sprovvedute, che lei ha messo in fuga quando si sono avvicinati troppo semplicemente mostrando con disinvoltura i due pugnali neri che tiene sotto il cappotto.
In questo momento dovrebbe essere rinchiusa nella sua camera in punizione, ma non gliene importa. È uscita dalla finestra durante il cambio dei turni di guardia.
Nessuno la tiene chiusa da qualche parte, non quando ha così tanta voglia di scappare.
Odia quel luogo, odia i Gialli e la loro maledetta presunzione. Odia gli Eredi che disprezzano così tanto chi è come lei.
Odia troppe cose, maledizione.
E forse odia anche se stessa, un pochino.
Sta divagando. Si concentra sulla rabbia sotto forma di onde che le arriva nei timpani.
«Salve!»
Si volta, sussultando sorpresa. Improvvisamente al suo fianco luccica il sorriso a trentadue denti di una ragazza che sembra comparsa dal nulla. Indossa un paio di pantaloni aderenti verde scuro abbinati secondo chissà quale criterio a degli scaldamuscoli lilla alle caviglie e a un cappotto nero con tre grandi bottoni dorati sul davanti, aperto su una felpa azzurro cielo tirata da un’evidente imbottitura.
«Ehm... ciao.»
«Non sei di questi quartieri, vero? Non credo di averti visto altre volte.» La ragazza salta sul muretto e si siede a poca distanza da lei. Ha i capelli arancione vivo, molto corti, ma più che sparati secondo uno stile sembra abbiano avuto una collisione con una flottiglia di barattoli di lacca.
«Effettivamente no.»
«Avenged, eh? Direi di si» sorride ancora, probabilmente alludendo alla maglia che occhieggia da sotto il giubbotto, quella con lo scheletro ghignante e la sciabola di City of Evil. Le tende una mano. «Io sono Ginger.»
«Syr» risponde, dopo una lieve esitazione, e le stringe la mano poco convinta.
Il sorriso della ragazza non si spegne nemmeno per un secondo. «Sembri socievole!»
Syr la fissa senza dire una parola. Ginger si è già voltata verso la strada deserta e fissa il vuoto, continuando a parlare. Probabilmente non si fermerebbe mai, se non dovesse respirare, mangiare e dormire.
«È bizzarro trovare qualcuno qui a quest'ora. Di solito resto qui da sola per delle ore senza che passi nessuno... è bello avere qualcuno così loquace con cui scambiare due parole.»
Syr sospira. Non è che c’è molto da fare, quella ragazza è decisamente strana. Tanto vale stare al gioco e sperare che se ne vada presto, così lei può tornarsene a Everybody’s Fool e ai pensieri cupi.
«... capito. Tu sei di qui?»
«Beh, non proprio. Vivo con mia zia in un quartiere non così distante... o almeno quando lei non è in giro per lavoro.»
«E ti lascia andare in giro da sola a quest'ora?»
«Diciamo che non lo sa, insomma... è a Udine, in Italia, e ne avrà per un'altra settimana, credo. Comunque non mi sembri troppo più vecchia di me, in franchezza.»
«So cavarmela. Conosci gli Avenged Sevenfold, dicevi?» Syr cambia discorso. L’ultima cosa che le serve per concludere una giornata che si merita il Nobel per la Sfiga è una mezza pazzoide che la manda in confusione con discorsi troppo vicini alla fazione.
«Yeah! Diciamo che non rientrano tra i miei gusti più ossessivi.» La ragazza si illumina e annuisce con vigore, sempre sorridendo come una bambina.
Ma cos’ha da sorridere sempre, questa? Certo che è veramente strana.
«Adoro So Far Away, quello è fuori da ogni dubbio ragionevole» conclude, con l’aria di chi ha appena sentenziato un assioma matematico.
La ragazza dagli occhi dorati solleva un sopracciglio, perplessa.
«È un singolo!»
«Eh già» risponde l’altra con un’espressione di attesa stampata in viso, chiaramente non cogliendo il significato della frase. Syr sospira.
«Non puoi dire di conoscere un gruppo se adori un loro singolo» spiega quasi stancamente.
«Un gruppo incide un singolo. Io adoro il singolo. Ergo, adoro il gruppo. O almeno, nella mia testa aveva un suo senso di esistere.» Ginger fissa la ragazza, sfidandola a contraddire un ragionamento che evidentemente ritiene ferreo e stringente.
Lei sospira di nuovo.
Ok, mi arrendo.
«... mi piace la tua logica.»
«Grashie» risponde storpiando la z, e di nuovo fraintendendo il velato sarcasmo di cui Syr ha riempito la frase. Deve averlo preso davvero per un complimento. La ragazza dagli occhi dorati deve frenarsi per non sbattere il palmo sulla fronte in modo teatrale.
«In ogni caso, preferisco altro. Mai sentito parlare di Dropkick Murphys?»
Syr annuisce.
«Qualche canzone. Ascolto cose più... depresse, in genere.»
«Uh. Ehm... Sigur Ros?»
«... chi? Sono metal?»
«Ahahah, quasi... no.» Sorrisetto ironico. «Post-rock. Vengono dall’Islanda, sai?»
«In realtà no.»
«Beh, adesso sì» conclude.
Quasi, ma solo quasi, le dispiace aver pensato male di lei. In fondo è simpatica, a modo suo.
Se non fosse così dannatamente invadente e se lei non fosse di un umore così cupo, si intende.
Syr.
La voce allarmata di Ahlyn nella sua mente la distoglie del tutto dall’ennesimo discorso astruso e contorto di Ginger. Syr quasi sussulta e si deve trattenere dall’alzarsi in piedi di scatto; non lo fa soltanto perché si ricorda all’ultimo istante di trovarsi in presenza di una non schierata che, per quanto fuori di zucca, non è abbastanza pazza da non essere allarmata da un movimento così brusco.
Dimmi, risponde alla Sprite.
Siamo nei guai, sentenzia all’istante Ahlyn. C’è un Blu da qualche parte nelle vicinanze, ho percepito uno Sprite.
La ragazza dagli occhi dorati si guarda intorno con discrezione. Ginger sta ancora blaterando a vanvera. Eppure il quartiere sembra deserto, tranne che per la presenza sua e della stramba al suo fianco.
Sicura? È un deserto, qui.
Sì, l’ho visto. È un gatto blu, a pochi metri da qui, sulla strada. Lo Sprite esita, ma poi tace.
Ok, Ahlyn, le dice Syr, sospirando lievemente. Dimmela, la cattiva notizia. Lo so che c’è.
Siamo fuori zona. Più precisamente, nel territorio dei Blu.
«Oh, merda» sibila la ragazza.
«Vero? Anche io ne sono rattristata, l’ultima cosa che vorrei è che si sciogliessero.»
Syr si volta verso Ginger. Non si era resa conto di aver parlato ad alta voce.
Merda al quadrato, impreca, mentalmente questa volta.
Dove, esattamente?
A due isolati dalla Berkshire.

Come ho fatto ad andare così in là? Sono un’idiota, dannazione. E ora come fa a scollarsi di dosso Ginger e andarsene in fretta prima di imbattersi nei Blu? Deve inventarsi una scusa.
Si alza in piedi, tentando di elaborare velocemente qualcosa.
Ahlyn, dobbiamo tagliare la corda, dice, allarmata.
Ci sono, sto arrivando.
Ginger la sta fissando, il viso teso in una delle sue espressioni pazzescamente enfatizzate. Probabilmente si sta chiedendo cosa c’è che non va nella sua mente per fissare il vuoto con tanto interesse.
La ragazza apre la bocca per parlare, inventarsi una scusa, arrampicarsi sugli specchi, qualunque cosa, ma non ne ha tempo. Qualunque cosa le stesse passando per la mente in quel momento si dissolve magicamente quando vede un gatto blu comparire dal nulla e strusciarsi sulle gambe di Ginger.
Ahlyn, ferma!, grida alla Sprite, ma è troppo tardi. Lo spirito giallo emerge dal buio del parco in quell’esatto momento, dritto di fronte alla ragazza dai capelli rossi.
L’istinto agisce per lei. Balza indietro, infila una mano nelle pieghe del cappotto e sguaina uno dei pugnali. Ginger è scattata in piedi e sta stringendo un’apparentemente innocua borsetta fucsia, ma lo sguardo che le rivolge non è più quello della ragazza stramba che parla a caso.
«Chi diavolo sei, veramente?» le ringhia.
Ginger piega la testa da un lato, fissandola attentamente. «Oh, indubbiamente non sono io quella che ha fatto puff oltre il limite di zona, non concordi con me?»
«È stato un errore. Non siamo state mandate qui.»
E dire che mi stava pure simpatica, nonostante tutto, pensa la ragazza con amarezza. Che sfortuna. Maledette fazioni del cazzo, voi e le vostre paranoie.
«Non ti avevo riconosciuta. Non sembri una Gialla» le dice. La sta guardando in modo strano, come se cercasse di analizzarla.
«E tu non sembri una Blu» replica stancamente. Non vuole proprio azzuffarsi, in quel momento. Se prima trovava stupide le convinzioni degli Eredi, ora ci avrebbe volentieri sputato sopra.
«Mi stavi anche simpatica, Syr. Tutta questa situazione è ingentemente psichedelica, vero?»
La ragazza dagli occhi dorati annuisce. «Freghiamocene. Io non ho nessuna voglia di combattere ora, fanculo anche le fazioni.»
Ginger non se lo fa ripetere. Fa un cenno con la mano e si volta per andarsene. «Sono spiacente che la conclusione sia stata questa. Addio, Syr.»
La ragazza risponde al saluto e la segue con lo sguardo mentre se ne va in un’andatura un po’ sbilenca. Stranamente, ora si sente vuota.






 
******
Ok, lo so, nessuna scusante per tutto ciò. Non so neanche se a questo punto qualcuno segue ancora questa roba... comunque, avvertiamo chiunque abbia il coraggio di proseguire nella lettura che, per cause di forza maggiore (quinta liceo :/) aggiorneremo quando capita.
Un abbraccio e un muffin!!
Vy
  
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