Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: SofyRockPrincess    16/02/2015    3 recensioni
Premetto che al di lá di tutti i festeggiamenti del 14 Febbraio io sono convinta che l'amore, se vero, vada dimostrato e vissuto ogni giorno e non solo una volta l'anno il giorno di San Valentino.
Ho voluto pero' scrivere lo stesso una raccolta di one-shot tutte ambientate in questo giorno, spero che vi piaceranno!
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Angolo Autrice//
Salve a tutti! È da tantissimo tempo che non torno su EFP per pubblicare qualcosa e spero di non aver perso quel minimo di capacità di scrivere che avevo acquistato con il tempo... Ho cominciato questa nuova "Storia" ieri sera ascoltamdo il racconto del San Valentino passato da una mia amica... io sono rimasta a casa a scrivere ^.^ E voi? 
Spero che mi lasciate una piccola piccola recensione per dirmi cosa ne pensate o semplicemete per raccontarmi il vostro San Valentino
Per qualche altra curiosità potete trovarmi anche sulla mia pagina Facebook: Minerva Fey.
Oddio... mi sembra di aver scritto un "angolo autrice" troppo formale! 
Forse è meglio che vi lascio al testo... Un Bacio, 
Sofia Minerva.


Will You Be My Valentine?

Riccardo & Virginia

Virginia scese dall'auto, salutò il padre che l'aveva accompagnata a scuola e chiuse la portiera. Si sistemò lo zaino sulle spalle ed entrò nell'edificio di mattoni scuri. Inforcò le scale per salire al piano superiore dove si trovava la sua aula. Dopo i primi scalini si fermò un momento per guardare tutti i cuori di cartone rosso attaccati ai muri in occasione di San Valentino. 
San Valentino! La festa degli innamorati! Virginia sbuffò. Lei non lo avrebbe festeggiato, non che non ci fosse nessuno con cui le sarebbe piaciuto passarlo… Era come tutte le adolescenti cotta di un ragazzo ma lui non lo era altrettanto. 
Si erano conosciuti alla festa della sua amica due settimane prima. Virginia sospirò e riprese a camminare pensando a quella sera, li aveva presentati proprio la festeggiata e il resto della serata Virginia lo aveva passato a guardarlo ballare a ritmo di musica. Di lui sapeva soltanto che aveva due anni in più di lei, che faceva il quarto e si chiamava Riccardo.
Arrivò davanti alla sua aula senza accorgersene e, ancora soprappensiero entrò in classe. Sulla porta si sentì afferrare per un braccio. Si voltò e il suo cuore si fermò. Poi cominciò a battere furiosamente. Lui era proprio lì, in ginocchio sul pavimento e con una rosa nella mano destra. La ragazza rimase impietrita per la sorpresa di vederlo davanti a se, gli occhi verdi puntati nei suoi, Riccardo le prese la mano. «Virginia, ti andrebbe di uscire con me?» le domandò guardandola con i suoi occhi magnetici. Lei si portò una mano alla bocca senza parole per la sorpresa, poi riuscì finalmente ad articolare una risposta.
«Si» disse con voce titubante. Lucas si alzò senza lasciarle la mano. «Ti vengo a prendere stasera alle 7:00, andiamo a cena fuori» le disse con un sorriso. «Va bene» annuì lei sicura di essere rossa come un peperone, poi fece per aggiungere qualcosa ma in quel momento suonò la campanella. 

«A stasera bella» le sussurrò Riccardo poi si chinò verso di lei e le baciò una guancia. 
Virginia entrò in classe con la rosa tra le mani tremanti di gioia.

† † †

La sera verso sei, Virginia aveva svuotato il suo intero armadio sul letto prima di trovare qualcosa da mettersi. Dopo aver provato e riprovato diversi abiti aveva optato per un semplice vestito nero. Era di un materiale simile alla viscosa con il corpetto in pizzo; la gonna le arrivava fin sotto le ginocchia, e le maniche le coprivano solo le spalle, in vita aveva una sottile cintura dorata che evidenziava il suo fisico slanciato. Indossò anche dei collant color carne e vi abbinò le scarpe rosse con il tacco che le erano state regalate per Natale. Mise degli orecchini con una piccola pietra a forma di cuore ma non indossò nessuna collana. I capelli castani li lasciò naturali, lisci e sciolti che le arrivavano fino a metà schiena. (
Ritoccò l'eye-liner nero e finì di mettersi il mascara. Si guardò allo specchio e sorrise soddisfatta. Per una volta l'immagine che vide di se non le parve tanto brutta, anzi si trovò persino carina. 

Il campanello suonò, Virginia guardò l'orologio, le 19:00 precise. Spiò fuori dalla finestra della sua stanza, Riccardo era sulla soglia di casa, in jeans bianchi, camicia bordò e giacca di pelle nera e con un mazzo di fiori in mano e fissava la porta. La ragazza sorrise tra se e si affrettò a scendere le scale per andare ad aprirgli.
«Buonasera» la salutò Riccardo porgendole il mazzo di fiori, rose rosse e qualche crisantemo bianco. «Grazie» mormorò lei annusandone il profumo. 
«Sei pronta?» le chiese il ragazzo. Virginia annuì, indossò la giacca e prese le chiavi poi si chiuse la porta alle spalle.
«E i tuoi genitori?» le domandò Riccardo vedendo che uscendo da casa non aveva salutato nessuno.
«sono fuori qualche giorno» rispose lei annusando di nuovo le rose che le aveva regalato. 
«Allora posso darti un bacio» le sussurrò all'orecchio, si chinò verso di lei e le posò un bacio sulla guancia, proprio all'angolo della bocca. Poi le mise un braccio intorno alle spalle e insieme si avviarono verso via dell'Impero.

«Dove andiamo?» domandò Virginia incuriosita. «Qui vicino» rispose lui senza aggiungere altro. Una decina di minuti di camminata dopo i due ragazzi arrivarono davanti a un ristorante dall'aspetto elegante e molto costoso. 
«prego» la incoraggiò Riccardo accennando al locale. Salirono i pochi gradini che li separavano dall'ingresso e si avvicinarono a un uomo in giacca e cravatta che li attendeva sulla soglia. 
«Salve, abbiamo parlato questa mattina» disse Riccardo. L'uomo annuì e li guidò verso un tavolo. Con un gesto galante spostò la sedia per far sedere Virginia e si allontanò assicurando che un cameriere li avrebbe serviti subito. 
Virginia si guardò intorno a bocca aperta, l'intero locale era addobbato per quella evenienza, rose rosse e bianche e candele in candelabri d'argento ovunque. Si tolse la giacca e si accomodò al tavolo, di fronte a Riccardo. Un giovane cameriere si avvicinò ai due ragazzi porgendo loro due menù. Non ci misero molto a scegliere, dissero le loro ordinazioni al giovane uomo che, appuntato tutto li lasciò soli.
Virginia si prese un grissino dal centro del tavolo e iniziò a mordicchiarlo leggermente imbarazzata. Bastava un suo sguardo per farla arrossire e in quel momento lui la stava guardando molto intensamente. Lo sapeva anche se aveva lo sguardo posato sul tovagliolo rosso davanti a lei.

Poco dopo il cameriere tornò portando i loro i piatti e i due ragazzi iniziarono a mangiare… 
Passarono la serata a parlare, del più e del meno, di loro, delle loro famiglie, della scuola, della festa a cui si erano conosciuti...
Quando finirono di mangiare il dolce al cioccolato che avevano ordinato Riccardo si alzò e andò a pagare il conto mentre Virginia rimase a tavola su sua richiesta. Il ragazzo tornò poco dopo e sorrise dolcemente guardandola.
«Che c'è?» chiese lei notando il suo sguardo.
«hai del cioccolato sul viso» rispose lui toccandosi il mento. Virginia fece per prendere un fazzoletto ma Riccardo l'anticipò. Sollevò una mano e le pulí le labbra. I loro occhi si incrociarono e si incatenarono, la sua mano indugiò sul viso accarezzandole una guancia. Virginia sentí le farfalle dentro lo stomaco
«Dovremo andare» le sussurrò sorridendole di nuovo, Virginia annuì ma notò come il sorriso non aveva raggiunto i suoi occhi verdi. Non gli diede importanza e lo seguì fuori dal ristorante. Dopo qualche metro Riccardo le si avvicinò fino a sfiorarle il fianco, allungò un braccio e la strinse a se. La sorpresa di quell'abbracciò improvviso la paralizzò, ma durò solo un istante poi riuscì a ricambiare quella stretta. e si inoltrarono nella notte camminando fianco a fianco sul marciapiede deserto.

Il tempo e i metri volarono, quando arrivarono davanti a casa di Virginia era troppo presto. La ragazza sospirò, respirare il profumo di Riccardo così vicino le dava la sensazione di sentire il profumo del paradiso. 
Il ragazzo si allontanò da lei per riuscire a guardarla meglio, poi le si avvicinò di nuovo. 
«Lo sai che sei bellissima?!» le sussurrò all'orecchio poi, senza lasciarle il tempo di replicare, la baciò. Poggiò le labbra sulle sue, delicate e morbide. Durò qualche istante, qualche lungo interminabile istante. Virginia sentì le farfalle dentro il suo stomaco agitarsi, come se volessero uscire e prendere il volo. Poi la magia si interruppe, Riccardo si allontanò da lei, e i loro sguardi si incontrarono fondendosi. Lui le circondò la vita con le braccia e la trattenne vicino a sé.
«Ci vediamo domani» le sussurrò a poca distanza dalla bocca. 
«Buonanotte» Le augurò, le sfiorò la punta del naso con il suo e posò un dolce bacio sulle sue labbra poi si allontanò mentre Virginia entrava in casa ancora incredula di quello che era successo quella sera. Si chiuse la porta alle spalle con il cuore che ancora batteva a mille e la sensazione che tutto ciò non era reale poi vide i fiori e fu certa di non aver sognato ad occhi aperti.
 

~MF~

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: SofyRockPrincess