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Autore: Miles92    05/12/2008    3 recensioni
Alicia è una giovane ragazza di New York, che nasconde un grande segreto. E' un killer. Lavora su commissione prima solo ed esclusivamente per suo zio, poi, quando scopre che lui la stava solo usando, si mette in proprio e lavora per soldi. Continua la sua "monotona" vita fin quando non si innamora di una delle sue vittime....
Genere: Thriller, Mistero, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PROLOGO.

“Fallo Alex ti prego. Come un cerotto, veloce ed ed indolore. Fallo e basta” ora la sua voce divenne solo un lieve sibilo che mi pregava. Si, mi stava pregando. Lei, veloce ed infallibile predatore, pregava me. E di cosa poi...mi pregava di ucciderla, di porre fine alla sua vita, per salvare la mia.

                                                

CAPITOLO 1.

Era una calda sera d'estate quando ho incontrato Alicia, una ragazza bellissima: alta, mora, con due grandi occhi color miele che ti scrutavano dentro.
Aveva un solo, unico, grande difetto, che con il passare del tempo divenne il suo segreto più nascosto.                                                                                                                                                           Era un killer, una macchina omicida commissionata per fare fuori tutta la gente che si era in qualche modo messa contro suo zio, tipico grande esponente della mafia americana.

Ora vi racconterò la sua storia, come lei la raccontò a me 5 anni or sono.
Quando aveva 3 anni i suoi morirono in un incidente d'auto dalle inspiegabili coincidenze, e da quel giorno Earnest Neddu si prese cura di lei. Earnest è un uomo di 35 anni, alto, biondo con gli occhi azzurri, tutto il contrario di suo fratello John.                                                                                  John Neddu, 42 anni, si è sposato con una giovane americana della piccola borghesia newyorkese, Kylie, all'età di 33 anni, e con lei ha avuto la sua prima ed unica figlia di nome Alicia, la bella protagonista della nostra storia.                                                                                                     John ed Earnest vivono a New York da quando avevano 6 e 13 anni, la loro madre è sempre stata attratta dal mondo americano, ed appena ne ebbe la possibilità si trasferì a NY con i suoi due figli, lasciando in Sicilia suo marito, il suo lavoro, la sua casa e tutta la sua "vecchia vita", come amava denominarla lei quando giustificava il suo gesto ai figli e agli amici.                                                                          La vita in America procedeva alla grande, Earnest e John si erano integrati molto bene a scuola e la loro mamma cominciò a stringere rapporti sempre più stretti con "la gente che conta".           Quando Earnest cominciò a frequentare il liceo, conobbe dei ragazzi siciliani come lui, ma che di siciliano non spiccicavano neanche una parola.
Era incuriosito dal loro mondo fatto di vestiti firmati, limousine ed ogni più svariato tipo di lusso,ed ogni volta che li vedeva si domandava come mai avessero tanti soldi.                                                                                                               Un giorno lo scoprì, i genitori di quei ragazzi avevano un lavoro, diciamo così, sospetto ed iniquo, le loro famiglie avevano importato la mafia in America, ed ora ne erano i maggiori esponenti per quanto riguardava la "Sezione Newyorkese".                                                                                                   Dopo l'incidente che uccise i suoi genitori, per 11 lunghissimi anni Alicia visse con lo zio Earnest in un appartamento molto piccolo proprio di fronte al Central Park, ma poco le importava dal momento che in casa non ci stava quasi mai.
Tutti i giorni si alzava all'alba, faceva una velocissima colazione e raggiungeva lo zio al "Quartier Generale", così le piaceva chiamarlo, ma in realtà non aveva un nome ben preciso, era un bunker piuttosto lontano dal loro appartamento, nella periferia di NY, lì il suo caro zietto e tutti i suoi amichetti avevano la sede della loro organizzazione criminale.
La sede era molto ben attrezzata, armi, sonar, porte con identificazione vocale e digitale, entrare là dentro sembrava quasi entrare in un film ambientato nel futuro.
Ma Alicia ci era abituata, quella era la sua casa, da sempre.
Si allenò per 11 anni, e mentre prendeva a pugni il sacco o sparava ai bersagli, il suo unico pensiero era che tutto quello che stava facendo, tutto ciò per cui stava lottando, le sarebbe servito a vendicarsi della morte dei suoi genitori.                                                                                                                        All'età di 11 anni, Alicia scoprì che le spaventose ed innumerevoli "coincidenze" riguardanti l'incidente cagione della morte dei suoi genitori, non erano affatto delle coincidenze.                                                Qualcuno aveva palesemente organizzato la loro morte: mentre tornavano da una cena romantica per il loro 4 anniversario di matrimonio, qualcuno, dal ciglio della strada, sparò un colpo di pistola che colpì uno degli pneumatici, persero il controllo della macchina andando fuori strada, e si schiantarono contro un albero. Morirono entrambi sul colpo.                                                                                                 Alicia si sentiva in dovere di individuare, cercare, ed uccidere gli assassini dei suoi genitori.
Da quel giorno, anzi più precisamente da quando suo zio la prese con sé, quello, fu il suo unico pensiero, dalla mattina appena sveglia alla sera quando si coricava, ogni parola che emetteva, ogni singolo gesto che compiva, avevano uno ed un unico obiettivo: la Vendetta.
Ebbe il suo primo "incarico" alla tenera età di 14 anni, a quell'epoca poteva essere considerata ancora una bambina, ma in realtà lei aveva l'astuzia di una volpe, la bellezza di una statua e i riflessi di una saetta.
Mrs. Smith, così la chiamavano, un pò dal film Mr&Mrs Smith, un pò perchè era un nome molto comune e quindi difficilmente rintracciabile.
La sua prima vittima fu un uomo di mezza età, capelli brizzolati, il tipico panzone da hot dog champagne e prostitute. Soldi: tanti..Classe: Zero!
Da quello che aveva sentito Alicia questo tizio aveva rubato quasi 2 milioni di dollari in azioni, ma questo non le doveva interessare.
I motivi per cui meritava di morire lei non doveva saperli, doveva ricevere solo una sua foto, il suo profilo e dove poterlo trovare, al resto pensava lei.
Alicia esaminò il caso per 2 settimane prima di avere un piano assolutamente perfetto, con l'aiuto dello zio ovviamente, e dal momento che era il suo primo incarico, lo zio le assegnò un'assistente, Alexis, un genio con il computer, conosceve tutte le cartine topografiche della città, le fognature e le entrate di servizio, insomma, con lei non si poteva sbagliare.
la sera prescelta per l'omicidio tutto era ormai deciso.
Alicia si vestì mooolto provocante, dico solo che doveva interpretare una prostituta.
Stivali neri lucidi con tacco alto, calze a rete nere e un top a dir poco scollato, il tutto coperto da un semplice spolverino lungo color bianco latteo.
Entrò nell'hotel dove alloggiava la sua vittima come niente fosse, alla reception disse che era il suo giocattolino per quella sera, il ragazzo da dietro il bancone le fece l'occhiolino e le diede la chiavetta magnetica della stanza.
Suite 309. 3 Piano.
Alicia prese le scale "per non essere ripresa dalle telecamere nell'ascensore" le aveva detto Alexis.
Arrivata al 3 piano sudava freddo, era la prima volta che doveva fare una cosa del genere ma si sentiva forte, sicura, ed era convinta che più si avvicinava alla sua vittima e più si avvicinava al compiersi della sua vendetta.
Entrò nella stanza con passo felpato, si tolse veloce lo spolverino e si sdraiò sul letto, con fare molto provocante.
L'uomo non tardò ad arrivare, puntuale alle 20.30, peggio di un orologio svizzero, ma non sapeva che quella fu l'ora della sua morte.
-Giù mi hanno detto che sei tu il mio giocattolino stasera- le disse l'uomo leccandosi le labbra, cosa che fece venire il voltastomaco ad Alicia.
-Oh, sì, non vedrai mai più cose del genere- rispose svelta ed arguta.
Lo spogliò veloce e lo fece stendere sul letto, gli incatenò polsi e caviglie agli estremi del letto a baldacchino imprigionandolo in una posizione a croce.
-Ooh..dai bimba..fammi vedere le stelle...-
-Eh si, le stelle le vedrai di sicuro. Di buonanotte, lurido maiale!!-
Con uno scatto velocissimo tirò fuori la sua fedele pistola dallo stivale destro e sparò un colpo forte e deciso dritto tra le sue sopracciglia, uno, uno solo, quello bastò.
Il sangue scorreva lento dagli angoli della bocca e dal restro della testa macchiando quelle bellissime lenzuola da Grand Hotel, ed Alicia, Alicia non provò niente, rimorso, compassione, ribrezzo..niente..
Da quel momento capì che quella era veramente la sua vita.
  
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