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Autore: Isidar Mithrim    19/02/2015    11 recensioni
È la prima lezione di Pozioni di Harry Potter, e Severus non può fare a meno di fissarlo, odiandolo per i suoi disordinati capelli neri – poi, nota i suoi occhi.
{O, la mia personale idea del perché Severus abbia fatto ad Harry quelle celebri domande impossibili alla sua prima lezione di Pozioni. Trovo l’alternativa – cioè che volesse semplicemente umiliarlo – altrettanto o ancora più plausibile, ma spero converrete che non abbia lo stesso fascino…}
{Settima classficiata e vincitrice del premio ‘Momento Amaro’ al contest “Pagine Perdute” di l@dyriddle}
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, Horace Lumacorno, Lily Evans, Severus Piton
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
- Questa storia fa parte della serie 'Old Generation Sad Tales'
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Disclaimer: Questa storia contiene diverse citazioni più o meno dirette di ‘Harry Potter e la Pietra Filosofale’ (Capitolo otto – Il Maestro di Pozioni) e ‘Harry Potter e il Principe Mezzosangue’ (Capitolo nove – Il Principe Mezzosangue).


Asfodelo, bezoar e aconito
 
“Non mi aspetto che comprendiate a fondo la bellezza del calderone che bolle a fuoco lento…”
Continua a parlare, ma la sua mente è altrove.
Cerca di ignorare il bisogno impellente di guardarlo. Di fissarlo.
Controllare i pensieri dovrebbe essere la sua specialità. Questa volta, però, sono i pensieri a controllare lui.
Alla fine non resiste. Deve voltarsi. Deve parlargli.
“Potter” dice d’un tratto. “Che cosa ottengo se verso della radice di asfodelo in polvere dentro un infuso di artemisia?”
Scruta i suoi capelli corvini e ribelli, gli occhiali rotondi, ed è malignamente convinto che non saprà rispondere.
Solo allora, però, nota i suoi brillanti occhi verdi – ed è per quello che gli concede una seconda opportunità.
“Proviamo ancora. Potter, dove guarderesti se ti dicessi di trovarmi una pietra bezoar?” domanda, mascherando il dolore con o scherno.
“Non lo so, Signore.”
“E… Potter, qual è la differenza tra l’Aconito napellus e l’Aconito lycoctonum?”
Severus insiste, sperando contro ogni speranza di vedere quegli occhi illuminarsi di comprensione come ai vecchi tempi – sperando contro ogni speranza che basterà ad alleviare il proprio strazio.
“Non lo so.”
Tre parole, ma ti bastano per odiarlo – perché Lily, a differenza sua, avrebbe saputo rispondere.

**

“Buongiorno, buongiorno miei cari ragazzi! Allora, vediamo un po’ chi abbiamo quest’anno…” esordì il professore di Pozioni, Horace Lumacorno, aprendo il registro sulla cattedra. “Ora, vediamo un po’ chi abbiamo quest’anno… Avery, sì, Serpeverde come tuo padre… Ho insegnato anche a lui, sai?”
Il giovane Avery annuì indifferente, e Lumacorno tornò con gli occhi sul registro, facendo scorrere il suo indice sulla pagina.
“Ah, Sirius Black…” disse con rammarico. “Un vero peccato che tu sia finito a Grifondoro, ragazzo mio! Credo che Phineas non ne sia affatto contento.”
“Be’, a giudicare dalla Strillettera che gli ha mandato, neanche sua madre lo è!” esclamò canzonatorio il ragazzo con i capelli disordinati e gli occhiali.
Accanto a Severus Lily roteò gli occhi, ma Slughorn ridacchiò.
“Molto divertente, Signor…?”
“Potter, professore. James Potter.”
“Ah, devi essere il figlio di Fleamont, l’inventore della Tricopozione Lisciaricci!”
“Il solo e l’unico. Almeno spero!” scherzò Potter.
Alcuni compagni risero, ma Severus lo squadrò con disprezzo.
Lumacorno riprese a scorrere il suo elenco, e il suo dito arrivò quasi fino al fondo della pagina prima di incontrare un altro nome che ritenesse degno di nota.
“E infine abbiamo il figlio di Mulciber. Serpeverde anche tu, certo.”
Lumacorno chiuse il registro senza nemmeno darsi peso leggere ad alta voce il nome degli altri studenti, ma scrutò a lungo un Grifondoro dai capelli castani, prima di cominciare la lezione.
“Bene, adesso che abbiamo finito con le presentazioni, vi chiedo di prestare la massima attenzione” disse Lumacorno gioviale. “Dovete sapere che il primo passo imprescindibile per diventare un buon Pozionista è saper riconoscere e opportunamente trattare gli ingredienti principali, ed è a questo che dedicheremo le nostre prime lezioni!”
Severus resisté a stento alla tentazione di sbuffare. Non che Lumacorno avesse torto, ma aveva sperato di avere subito l’occasione di mettere in pratica ciò che aveva imparato sui libri durante l’estate.
“Ora, per rendere la faccenda un po’ più accattivante, ho personalmente selezionato tre ingredienti alquanto interessanti” continuò Lumacorno, indicando tre cloche di metallo posizionate in perfetto ordine sul banco vicino alla cattedra. A quanto pareva era un amante della teatralità, al contrario suo, ma Severus non poteva negare di essere almeno un po’ intrigato. “Chi indovinerà di cosa si tratta vincerà dei punti per la propria Casa!”
Lumacorno fissò speranzoso i suoi pupilli Serpeverde, ma non degnò Severus di uno sguardo. ‘Come se fossero migliori di me’ pensò lui con rabbia, ma poi Lily gli diede un leggero colpo di gomito per catturare la sua attenzione, rivolgendogli un sorriso di sfida con un brillio divertito negli occhi, e in un attimo Severus scacciò via quei pensieri amari per ricambiare il sorriso.
“Vediamo… Chi sa dirmi cosa abbiamo qui?” domandò Lumacorno, scoprendo la prima cloche e rivelando un mazzetto di tuberi non molto diversi dalle carote, anche se più appuntiti e biancastri. Radici di asfodelo, se non andava errato.
La mano di Lily schizzò in aria. Lei sorrideva raggiante, ma quando lanciò un’occhiata a Severus la sua espressione divenne perplessa, e solo allora lui capì di essersi scordato di alzare la mano a propria volta.
Lumacorno guardò Lily come se avesse notato la sua presenza solo in quel momento, e Severus non apprezzò particolarmente il brillio curioso negli occhi del professore.
“Sì, mia cara?”
“È radice di asfodelo, Signore.”
“Molto bene, molto bene! E ti ricordi anche come in genere viene utilizzata?”
“In polvere, Signore. Ad esempio, unendo la radice di asfodelo in polvere con un infuso di artemisia otteniamo una pozione soporifera così potente da essere chiamata Distillato della Morte Vivente.”
“Eccellente!” disse Lumacorno entusiasta. “Cinque punti a Grifondoro! E ora ditemi…” – Lumacorno alzò la seconda cloche – “… cos’è il nostro secondo ingrediente?”
Questa volta la mano di Severus si alzò insieme a quella di Lily, ma Lumacorno scelse di nuovo lei, nonostante Severus appartenesse alla sua Casa – non provò troppo risentimento solo perché amava vedere gli occhi di Lily illuminarsi di entusiasmo.
“È un bezoar, Signore, e possiamo trovarlo nell’intestino di una capra” spiegò Lily. “È un efficace antidoto contro molti veleni.”
“Straordinario!” esclamò Lumacorno entusiasta. “Altri cinque punti a Grifondoro! Posso chiedere il tuo nome, mia cara?”
“Ma certo, Signore. È Lily Evans, ma credo non avrebbe bisogno di chiederlo, se avesse letto il nome di tutti gli studenti” disse lei con divertita arguzia.
Severus fu sconcertato e impressionato al tempo stesso per la sua risposta tagliente, ma trovò terribilmente fastidiose le risate e i fischi esultanti di Black e Potter.
Slughorn sembrava divertito quanto loro. “Oho! Suppongo dovrò tenerlo a mente all’inizio della prossima lezione, allora. Lily Evans, hai detto… È per caso imparentata con Luke Evans, il fabbricante delle scope Comet?”
“Ne dubito fortemente, Signore. I miei genitori sono Babbani.”
A Severus non sfuggì l’occhiata disgustata di Avery e Mulciber, ma Lumacorno sgranò gli occhi stupito, il suo sguardo fisso su Lily.
“Sorprendente!” disse deliziato. “Davvero sorprendente, signorina Evans. Sai anche dirmi qual è il terzo ingrediente?” domandò, alzando la terza cloche e scoprendo uno stelo ricoperto di fiori violetti in una conformazione piò o meno conica che Severus riconobbe immediatamente.
“È aconito, Signore.”
Lumacorno sorrise raggiante. “Esattamente, mia cara. Sembra quasi sciocco chiederlo, a questo punto, ma sai dirmi la differenza tra l’Aconito napellus e l’Aconito lycoctonum?”
“Be’, in realtà sono la stessa pianta, nota anche con il nome comune di aconito.”
“Eccezionale! Altri cinque punti a Grifondoro.”
Lily annuì grata, cercando di contenere il suo sorriso soddisfatto.

**

“Non lo so.”
Tre parole, ma gli bastano per odiarlo.
Perché Lily, a differenza sua, aveva saputo rispondere.
Perché Lily, a differenza sua, non c’era più.


**************



Per una volta, non ho nulla da dire! Non mi resta quindi per ringraziarvi di aver letto :)

Alla prossima,
Isidar





   
 
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