"Sai, questo sarà il mio capolavoro" sospira Harry.

Le mani tremano impercettibilmente, la presa sulla matita rimane tuttavia salda.

"Sta venendo davvero bene!" sorride con gli occhi brillanti mentre contempla il foglio.

Un volto dai tratti fini e delicati, vagamente femminili, sta prendendo forma.

"Il ritratto migliore che ti abbia mai fatto, davvero!" ride gioioso, i ricci castano spento gli ricadonosugli occhi. Perde per un attimo, solo un attimo, il controllo della matita. Si imbroncia.

Fulmina con lo sguardo quella linea non prevista che ora osa sporcare il suo bel disegno come se fosse un'entità aliena, non un suo errore.

Si affretta a cancellarla.

Sulla carta ormai non più bianca e vergine, delle invitanti labbra sottili abbracciano un sorriso luminoso.

Harry alza lo sguardo dal suo lavoro e, dopo una veloce occhiata, lo riabassa sul foglio, neanche avesse paura che quelle linee che sta disegnando possano volatilizzarsi come un sogno.

"I tuoi occhi oggi sono più belli del solito" mormora scuotendo la testa come se non riuscisse a credere neanche lui a ciò che ha appena detto. C'è tuttavia uno sguardo affettuoso sul suo viso non tanto giovane.

Due iridi grigie – ci penserà poi Harry a colorarle del più bello dei celesti- , ciglia lunghe e folte.

Il riccio si alza di colpo, come se la sedia sulla quale è stato seduto a ritrarre fino a un attimo prima avesse improvvisamente preso fuoco.

"Oggi voglio usare gli acquarelli, torno subito!" quasi urla precipitandosi fuori dalla stanza, un tempo il suo studio.

Sulla scrivania un ragazzo con gli occhi blu e felici lo guarda sorridendo dalla sua cornice.

Le parole "Louis William Tomlinson, 24/12/1991 – 31/01/15" marchiate con una biro nera sul retro della fotografia.