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Autore: A b y s s    20/02/2015    6 recensioni
Michelangelo ha paura del demone...
Mio primo esperimento di Angst, dovuto all'insonnia, siate clementi!
Genere: Angst, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Michelangelo Hamato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Michelangelo è davanti all'edificio in fiamme. I suoi occhi azzurri guardano il fuoco.
Trema, i suoi occhi sgranati, il fiatone.Il cuore batte un ritmo incessante nel petto, mentre i suoi piedi scattano di nuovo in una corsa disperata.
Scappa, da quel nemico invisibile che lo bracca, come un animale, ferito e spaventato.
Ancora scappa. 
Non ha più nulla.
Nulla.
E il suo nemico continua a correre, beffandosi del dolore e della solitudine. Il cuore batte un tamburo incessante.
Tu-tum.
 Tu-tum. 
Tu-tum.
 Tu-tum.
Cade in ginocchio.
-VATTENE!-
"Paura. Oh, quanta paura...sarai ottimo, Michelangelo Hamato"
-Stammi lontano...stammi lontano!-
"Sento il tuo cuore...non puoi sfuggirmi"
Crolla sul tetto, nella neve. I suoi lineamenti sono contratti, come un animale ferito, dalle labbra esce un ringhio basso, animalesco.
"Dove sono tutti Michelangelo? Io lo so.
Il tuo sensei...una malattia se lo è portato via."
-Zitto...-  Il giovane mutante in arancione respira affannosamente, si tappa le orecchie.
"E Leonardo...morto per difendervi, in battaglia." 
Mikey crolla in ginocchio. -Leo...- La sua voce nonha più nulla di umano.
 È un rantolo selvatico. 
"Raffaello...si è suicidato dopo un litigio, stanco di tutto"
-Raph..-
"Donatello e la sua ragazza...morti in un banale incidente in laboratorio"
-Donnie...April...- songhiozza.
"Casey Jones...in una rissa dovuta ad un bicchiere di troppo"
-Casey...-
"E tu Michelangelo?  Tu cosa hai fatto? Nulla"
-LASCIAMI STARE!- Mikey urla -LASCIAMI STARE!  VATTENE!-
"Non posso andarmene Michelangelo.  Io sono te"
Michelangelo cade in ginocchio, davanti ad una pozza d'acqua. Non riflette lui. Riflette una tartaruga mutante dagli occhi azzurri malvagi,  e la maschera nera.
Fa un salto all'indietro. Il mutante riflesso fa lo stesso.
Parla. "Lo vedi Michelangelo?  Siamo la stessa cosa. Non puoi più fuggire. Seo arrivato al capolinea"
Gli occhi azzurri dell'arancione sembrano due pozzi. Guarda ovunque. È libero, ma prigioniero.
Grida. 
"È colpa tua,  Michelangelo.  Sei solo...a causa tua"
Non può farci nulla.
È vero.
Ha ragione.
Tira fuori un coltello. 
La lama argentea incide la pelle verde del suo polso.
Spinge.
Altro urlo di dolore.
"Punisciti! È giusto...sei arrivato al capolinea, Michelangelo"
La lama penetra nella carne.
Una goccia di sangue cade a terra.
-N...non...non- Le sue parole sono come brina.
Si sfalda in quella notte d'inverno.
Trema.
Paura.
Il suo demone l'ha raggiunto. E lui non può farci nulla.
Estrae il coltello. La lama sporca del suo sangue.
Sul suo polso c'è un taglio profondo, ornato da una linea rossa.
"Michelangelo, sei sicuro di non voler alzare il prezzo?"
Solleva il coltello.
Un colpo al petto.
Una vita smise di esistere quella notte.

N/A: Immagino di dover trovare una giustificazione per ciò che ho fatto. Scusate. Lo so. Ho distrutto l'angst con questa one-shot. Volevo provarci, ma non so se l'Angst è il mio campo. Lascio a voi il giudizio, ma tenete in conto che sono una novellina di questo genere.
A presto!
FH
   
 
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