Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |       
Autore: lisitella    21/02/2015    8 recensioni
Max 30 anni uomo attraente. Nonostante ricco e proprietario di una grossa azienda, era una persona infelice.
Miriam 25 anni, donna bella, attraente e istruita, segretaria dell'azienda. Innamorata do Max. Sogna di sposarlo.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 
 
Max, 30 anni. Uomo attraente, capelli neri, carnagione scura con dei lineamenti perfetti. Nonostante fosse ricco, essendo proprietario di una grossa azienda alimentare, Max non era felice: era stanco di essere scapolo e le donne che gli facevano il filo non lo amavano, ma erano interessate solo ai suoi soldi.
Miriam 25, donna bella e attraente, istruita. Conosceva molto bene il suo lavoro e lo svolgeva con entusiasmo. Miriam era attratta da Max, ma non si illudeva perchè sapeva bene che un capo non si innamora mai di una semplice impiegata, soprattutto se questa è la sua segretaria.
Una mattina, tuttavia, Max si mise a parlare con Miriam della sua vita privata; le confidò i suoi progetti, le sue aspirazioni e le sue intenzioni, mettendola in imbarazzo.
“Miriam, ormai credo di conoscerla bene” le disse sorridendo, “so che è affidabile, sincera, onesta”.
Lei arrossì e chinò il capo. Era consapevole di aver lavorato sempre bene e cercato in tutte le maniere di essere leale nel suo lavoro.
“Ho sempre cercato di fare del mio meglio, perché l’azienda mi sta molto a cuore” rispose Miriam.
“Invece a me sta molto a cuore il mio futuro e desidererei sposarmi una donna adatta alle mie esigenze” ribadì Max.
“Perché intende sposarsi?”.
Miriam in quel momento avvertì un’improvvisa fitta di gelosia. Il solo pensiero di Max con un’altra donna la faceva rabbrividire.
“Scusi Max, l’ha già trovata questa donna adatta per lei?”.
“Premetto che non credo nell’amore, perché quando le persone pensano di essere innamorate perdono completamente la testa. Per esempio, se una mattina il loro compagno si sveglia di cattivo umore, temono che sia la fine del loro rapporto, oppure mentono. Ecco perché voglio una donna matura che pensi con la testa, e non si lasci comandare dal cuore. Una che io possa avere accanto per il resto della vita. Una donna che sia convinta, come lo sono io, che l’amore è solo un’illusione”.
“Ho capito, lei desidera una moglie e basta, non l’amore”.
“Giusto, deve essere in grado di tollerare un marito che non ama”.
“Non si preoccupi, vedrà che prima o poi troverà la donna giusta”.
“Io l’ho già trovata”.
“Come? … Già trovata?... E chi è?”.
“Se vuole glielo dico” le disse in tono compiaciuto, “penso proprio che sia giunto il momento di dirle chi è la donna che ho in mente”.
“Certo, mi dica” ma nel suo intimo il dolore e la sofferenza stavano prendendo il sopravvento, lei amava quell’uomo.
“Si dà il caso che l’unica donna che io riesca ad immaginare nel ruolo di mia moglie sia lei Miriam”.
“Temo di non aver capito” disse sbiancando.
“Ha capito benissimo” la interruppe Max allegramente, “comunque se preferisce cercherò di essere più chiaro: le ho appena chiesto di sposarmi”.
Miriam non riuscì a dire una parola: aveva il cuore in gola, le pulsazioni a mille e la vista annebbiata. Quella proposta era una follia e lei lo sapeva benissimo. Tutto il contrario sarebbe stato se la proposta fosse stata fatta a motivo di amore vero. Lei lo amava e cosa avrebbe fatto pur di trovarselo fra le sue braccia! Ma con quella proposta i sentimenti non c’entravano nulla, perché Max non credeva nel matrimonio fatto per amore. A pensarci bene, con questo matrimonio, Miriam avrebbe risolto tutti i suoi problemi finanziari, ma accettarlo sarebbe stato una follia.
“Miriam qual è la sua risposta?”.
“La mia risposta è sì, ma accetto solo a una condizione”.
“Qual è?”
“Ne riparleremo, quando decideremo la data del matrimonio”.
Miriam, guardando Max dritto negli occhi, accettò la proposta. La sua speranza era che lui cambiasse prima di tale data.
“Grazie Miriam”, replicò, “mi hai reso felice”.
“Aspetti a dirlo”.
“Ormai siamo fidanzati no? Allora diamoci del Tu”.
“Pensa Max, potresti un giorno pentirti di questo patto che abbiamo fatto”.
“Io penso invece di aver visto giusto”.
“Come ti ho detto Max, accetto la tua proposta, ma ad alcune condizioni”, continuò con fermezza.
“Ah” commentò Max accigliandosi, “dimmi sono tutto orecchi”.
“Quello che vorrei suggerirti è un fidanzamento di sei mesi. E’ vero che lavoriamo insieme da un po’ di tempo, ma non ci conosciamo ancora bene. Forse avevi in mente un fidanzamento più lungo?
“No”, tagliò corto lui, “anzi ti confesso che non vedo il motivo di rimandare dal momento che abbiamo preso una decisione. Perciò preferirei che il nostro fidanzamento non durasse più di tre mesi”.
“Cinque mesi andrebbero meglio” rilanciò Miriam dopo un attimo di esitazione.
“Quattro mesi” ribatté lui, rannuvolandosi in volto. Era irritato.
Miriam fece un rapido calcolo mentale. Se tutto fosse andato bene ce l’avrebbe fatta comunque, purché non facessero le cose in grande e i preparativi non troppo impegnativi.
“D’accordo, vada per i quattro mesi”.
Tutto ciò che Miriam aveva bisogno adesso era un po’ di tempo per riprendersi dallo choc. Stava rabbrividendo per quello che era successo, avrebbe voluto saltargli addosso e baciarlo fino allo sfinimento. Desiderava toccarlo, accarezzarlo e gridargli tutto il suo amore, il suo entusiasmo, la sua gioia, il suo calore.
“Bene” replicò Max in tono soddisfatto, “ci sposeremo fra quattro mesi di sabato, così avrai a disposizione un po’ di mesi per conoscermi, prima di compiere il grande passo”.
“Sono d’accordo con te”.
“Prima mi hai parlato di alcune condizioni, quali sono?”
“Vorrei tenere segreto il nostro fidanzamento, fino a pochi giorni prima delle nozze”.
“Perché?” le domandò lui in tono stupito.
“Non mi piace essere al centro dell’attenzione. I miei genitori si trovano in vacanza a Lisbona.
“E questo cosa c’entra?” le chiese.
“Voglio dire di persona che mi sposo. Rimarrebbero sconvolti se venissero a saperlo dai giornali”.
“Perché non per telefono?”, le propose Max in tono seccato, “così non ci sarà bisogno di tenere il nostro matrimonio segreto”.
“No” protestò Miriam con fermezza, “voglio guardare loro negli occhi mentre glielo dico”.
Dopo alcuni secondi di silenzio, che a Miriam parvero un’eternità, lui le chiese bruscamente: “Quando torneranno?”.
“Fra tre mesi”, rispose lei senza un attimo di esitazione, “voglio che i miei genitori ci siano al mio matrimonio, perciò non voglio sposarmi prima del loro ritorno”.
“D’accordo. Dopo aver parlato con i tuoi genitori, daremo la notizia alla stampa comunicando la data del matrimonio”.
“Max, eri proprio sicuro che ti avrei detto di sì?” gli chiese fissandolo negli occhi.
Max distolse lo sguardo dal suo per impedire che il suo corpo tradisse il desiderio che provava per lei. In realtà lui la amava e l’avrebbe gridato ai quattro venti, ma lei questo non doveva saperlo. Meglio aspettare, quante donne lo avevano illuso! Ma lei, era sicuro, sarebbe stata la donna giusta: la donna della sua vita, la donna dei suoi desideri.
   
 
Leggi le 8 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: lisitella