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Autore: zero2757    21/02/2015    0 recensioni
Donne, Uomini con i loro problemi e le loro sensazioni.
Tratto dal primo capitolo:"Sono stato tratto in salvo dalla Musica fatta Donna"
[RACCOLTA]
Genere: Generale, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao, sono Micheila e questa è la mia raccolta: "Musica D'Autunno".
Sarò chiara sin da subito, i racconti in questione parlano prettamente di sentimenti e la loro lunghezza è di vario genere. Non so ancora quanti capitoli saranno, ma proprio come ne "I Racconti di Settembre", affronterò varie tematiche! 
Lo so, sono tornata per fare qualcosa di simile all'altra raccolta mi chiedete? No, perché qui sarò tutto legato prettamente alla musica (o almeno ci proverò). Spero vi piaccia anche questa raccolta!
Un bacio!
Michy

P.S
Qui sotto avete un brano di Ludovico Einaudi, ma sappiate che vi era anche un'altro brano che mi ha ispirato. Quindi vi prego di ascoltare mentre leggete, non solo quello di Einaudi, ma anche quello che vi metto qui sotto. Grazie ~ <3

Elen Levon - Wild Child || cover by cimdrp

 

 

Musica D'Autunno
di zero2757





Ludovico Einaudi - Le Onde

 

 

 

  I - Music Lover (L'Amante Della Musica)
 

La musica è ovunque.
Di questo sono sicuro. Sin dalla prima infanzia la sentivo sfiorarmi le mani, quando il vento si alzava. Anche in situazioni di estrema solitudine, che per un bambino sono come frustate, dove correvo verso paesaggi sconosciuti, meravigliosi, con compagni immaginari; riuscivo a vederla.
Era bella, amichevole, calda, piena di misteri e sorprese.
Mi piaceva a tal punto che pian piano, anche il canto si insinuò in me.
Così, da piccolo, dopo ogni viaggio in macchina con i miei genitori, con i quali scoprii tanti artisti musicali, e mi ritrovavo senza quelle note dolciamare cominciavo a cantare correndo a perdi fiato.
Correvo in un aia che sembrava un campo ed un campo che, invece, allora per me era il mondo.
In quegli anni così solitari ma insolitamente piacevoli (io ero i miei amici. E loro mi capivano, giocavano con me. Mi volevano bene, non mi abbandonavano) trascorrevo la mia vita ignorando l'esterno, non volendone sapere nulla.
Mi andava bene a quel modo, dove avevo la mia Lei, che capiva tutti i miei problemi: la Musica, che percepivo come un essere umano (fatto di carne, con un cuore pulsante sotto la pelle).
Con il subentrare dell'andolescenza, con la perdita consecutiva di persone care, compresi quanto la mia ostinazione nell'ignorare il mondo mi fosse costata.
Credevo, che il mondo si sarebbe fermato per me. Che sarebbe girato per me, che avrebbe fatto a pugni con l'universo stesso per me. La mia presuzione, attirò gli scherzi dei miei compagni che non mi diedero mai tregua per anni. Ma successe anche in quel periodo nero che compresi quanto questa mia amica semi invisibile fosse vitale.
Ascoltavo ed ascoltavo e riascoltavo per milioni di milardi di volte ogni tipo di melodia.
Non ne avevo mai abbastanza, arrivai al punto di togliermi le cuffie dell' MP3 solo per farmi la doccia (ed anche in quell'occasione, attaccavo il dispositivo alle casse che avevo portato nel bagno, facendo risuonare il pezzo tra le pareti).
C'era chi si fumava la marijuana, chi si faceva di coca.
La mia drogra, invece, era la musica.
Continuai così, senza curarmi, per l'ennesima volta, del mondo esterno e vissi e non vissi. Fino a quando, al Conservatorio, non incontrai una ragazza.
Era la più bella di tutte, mi sentì suonare il piano e lei mi accompagno con il suo violino.
Grazie a lei imparai cos'era l'amore oltre la musica...


Un uomo continuava a scrivere sullo spartito in maniera frenetica, doveva sbrigarsi.
L'ispirazione, che spesso lo coglieva impreparato, era fugace e svaniva in un secondo.
Stava tracciando una melodia, alla quale lavorava da giorni e che avrebbe dovuto far vedere al direttore d'orchestra l'indomani. L'uomo continuò a scrivere della sua storia fatta di musica per diversi minuti, fino a che non si fermò e, tutto sudato, apportò la sua firma in cima allo spartito. Con un sorriso radunò i vari fogli, si asciugò il sudore e lasciò la stanza da musica, passando di fronte ad una cornice. La fotografia ritraeva lui ed una donna nel giorno del loro matrimonio subito sotto una didascalia: "Johann & Jenelle Survécu[*] – Sono stato tratto in salvo dalla Musica fatta Donna".
Aveva imparato a vivere.

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L'angolo Dell'Autrice:
Salve!
Questo era il primo capitolo di questa raccolta, l'idea mi è venuta in mente ieri notte, quando stavo ascoltando Einaudi e Cimdrp! 
Lo so, lo so! Avete già visto raccolte di questo genere e non ne potete più, ma io vi prego di continuare a seguirla... Non si sa mai quello che ne viene fuori, no?
Intanto vi auguro un BUON 2015 / SAN VALENTINO / FESTA DEI SINGLE (Alla buon Ora si diceva no?! XD)
Spero vi sia piacuta!
Un Kiss,
Micheila!

[*] Il nome del personaggio "Johann" deriva dal mio compositore preferito Strauss e il congnome "Survécu" in francese significa sopravvisuto. Johann il Sopravvisuto, ecco il significato del suo nome. 


 

 

   
 
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