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Autore: acqua00    21/02/2015    3 recensioni
Mi chiamo Nadia, ma tutti mi chiamano Nadd. Da quando mio padre mi ha lasciato io, mia mamma e Milkshake il mio gatto, viviamo da sole in casa. Harry è il mio migliore amico da quando siamo piccoli, lui conosce tutti i miei difetti. Luke è partito per un viaggio e chi sa quando tornerà; Ashton è il mio compagno di classe; Michael il mio vicino e Hood... lasciamo perdere.
DAL TESTO
Aspettai un paio di minuti dietro la porta prima di rientrare a casa di Nadia [...]-Hemmings, che cazzo ci fai nella mia stanza, soprattutto nel mio armadio?- Si è arrabbiata, proprio la reazione che volevo.
-Niente volevo solo ammirare cosa c’è nell’armadio delle donne.-
-Se se va bene, ora ti voglio fuori da questa casa. Ci vediamo oggi pomeriggio.- Ha la faccia più rossa di un peperone; si deve essere arrabbiata parecchio.
-Ciao.- La saluto e mi avvio verso la porta d’ingresso.Mentre vagavo tra i miei pensieri più oscuri sento qualcosa vibrare nella mia tasca; lo prendo e senza vedere il numero rispondo.
-Allora Hemmings, ce l’hai?-
-Si, non ti preoccupare. Te le porto oggi a scuola.
Spero di avervi incuriosito per continuare a leggere la fanfic.
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Genere: Commedia, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ormai erano passati quattro mesi da quando Calum era stato ammesso alla band, il nostro rapporto si stava solidificando sempre di più quindi ci saremmo sposati a breve. Scherzo. L’avevo presentato a mia mamma come ragazzo ufficiale praticamente ora viveva a casa mia dato che da lui erano solo in due e Denise aveva bisogno di una mamma e perché no, anche di una sorellona che l’aiutava con i compiti mentre il fratello pazzo preparava un frullato in cucina.
Luke era stato dato per disperso, le ultime sue tracce erano state trovate vicino il porto; chi sa dove era finito, una volta aveva il posto più importante del mio cuore,  ma da quando mi aveva violentato (purtroppo me lo aveva detto Calum controvoglia) l’unica cosa che potevo fare era lasciare un fiore appassito sulla sua tomba quando sarebbe morto. Cambiando argomento, oggi era il penultimo giorno di  scuola prima delle vacanze invernali e ciò voleva dire...festa a casa di Calum, cioè festa a casa mia organizzata da Cal senza l’approvazione di mia mamma, ma questi sono solo dettagli; mentre stavo pensando a questo ero nel letto a sognare io e Calum sonounpandadolciosobatuffolosoasiatico Hood mentre ci baciavamo nel nostro posto, si perché ora avevamo un posto.
 
*flashback*
 
-Dai chiudi gli occhi spiona!- Come tutti i pomeriggi, io e quell’essere figo che ora abitava in casa mia, uscivamo a fare una passeggiata per rilassarci dopo i compiti.
-Ma perché? Dove mi stai portando?-
-E’ un segreto piccola.- E con questo mi diede un casto bacio sulla guancia e mi coprì gli occhi con le sue mani enormi. –Attenzione, ci sono degli scalini da scendere.- Mi avvertì. Infatti dopo un paio di passi sentii il vuoto sotto il piede destro così capii che dovevo scendere.- Un profumo diverso da quello della città mi invase le narici, era lavanda, vaniglia e il profumo dei pini; cercai di togliere le sue mani dal mio viso, ma lui fece più presa di prima. –E no piccola, non siamo ancora arrivati.- Come no? Quello era l’odore più buono che io avessi mai odorato, molto meglio dei tester delle profumerie. Dopo trenta passi svoltammo a destra e dopo dieci a sinistra. Sentivo Calum sempre più caldo e sudato anche se era molto strano dato che eravamo luglio. Lui aprì due dita per farmi dare una sbirciatina veloce, non ero sicura di quello che avevo visto perciò misi le mie mani su le sue e gliele tolsi a forza. Quello che vedetti mi lasciò senza parole. C’era un piccolo prato con una piccola cascata, alimentata probabilmente dai ghiacciai che si stavano sciogliendo dopo le lunghe nevicate delle settimane scorse, che scendeva bagnando le rocce che si trovavano sul bordo del fiumiciattolo limpido, ma la cosa che più mi piaceva di più era la piccola casetta di legno con gli infissi dipinti di rosso carminio e delle piccole pianticelle di fiori selvatici sul piccolo balconcino del piano superiore, usciva del fumo dalla canna fumaria questo voleva dire che Calum era venuto prima per accendere un bel fuocherello accogliente. Voltai lo sguardo verso quel dio greco che faceva una pippa ad Apollo e lo baciai come se non ci fosse un domani, tra un bacio e l’altro il dio diceva.
-Calma piccola...-Bacio.- Sono contento...-Altro bacino.-Che ti piaccia...-Un altro bacio che non guastava mai a nessuno.-Me l’hanno data i miei zii per...- Ultimo bacio.- Il regalo dei miei sedici anni.- Scherzavo, non era quello l’ultimo bacio.- E io l’avevo abbandonata, ma ci sono ritornato un paio di settimane fa per metterla a nuovo con i ragazzi.- Altro piccolo bacino.-E sono contento che ti piaccia, ma se continui a baciarmi tra una frase e l’altra, potremmo inaugurare il letto...- E secondo voi che cosa stavo facendo ora...bacio naturalmente.
-Sono felice di inaugurare il letto con te, piccolo.- Un sorriso da ebete spuntò sulla mia faccia. Presi la sua mano, la intrecciai alla mia e lo portai dentro.
 
*fine flashback*
 
Purtroppo una voce bellissima mi strappò dal mio bellissimo sogno.
-Hey amore, o ti svegli o ti butto giù dal letto a suon di baci.- Ma perché esisteva la scuola?
-Mh, mh, se proprio devi, preferisco la seconda.-
-Sei sempre la solita, dai muoviti, Denise è già in piedi e tua mamma mi ha detto di dirti che per colazione c’è il bacon e la pancetta che ti piace tanto!-
-Vedi che non ci casco, hai detto che ci sono i bacon e la pancetta.-
-Si, e con questo?!-
-Sono la stessa cosa! E poi mia mamma oggi ha il turno di mattina quindi non dire balle.-
-Come fai a scoprirmi sempre? Comunque o ti alzi o ti alzi decidi.-
-Scelgo la terza.- Dissi convinta, ma quando sentii Cal che sghignazzava capii che era stata una brutta scelta.
-L’hai voluto tu piccola.- Mi prese in braccio, aprii la porta e mi lasciò a piedi nudi sulla neve.
-AHAHAHAHAH! MA SEI IMPAZZITO!?-Gli urlai contro rifugiandomi in casa e mettendomi di nuovo a letto per scaldare i piedi.
-Tu hai detto la terza scelta e io ti ho accontentato, che c’è di più semplice.- Quando faceva lo stronzo mi faceva arrabbiare, in senso buono però. Quindi con tutta la buona volontà che c’era in questo mondo, mi alzai e andai all’armadio per prendere i vestiti, dato che c’era la neve optai per un pantalone in velluto bianco e una felpa con tante chiavi nera; come al solito, Calum guardava tutto di buon gusto sorridendo a ogni mia mossa “sexy”. Una volta finito andai in bagno, lavai i denti e misi un po’ di mascara nero per dare un colore a questa giornata bianca.
-Sono pronta, possiamo andare.-Avvisai tutti.
-Andiamo su, lo sapete che i professori non tollerano i ritardi.- Questa volta era stata Denise a parlare.
-Si andiamo, comunque e per colpa di Nadia se arrivassimo in ritardo.- Mi guardò Cal.
-Hey, ti ricordo che sei stato tu a buttarmi sulla neve!- Risposi incrociando le braccia sotto il seno così che Hood sarebbe stato invidioso delle mie tette.
-Si si, come sempre è colpa mia, ora muoviamoci altrimenti faremo veramente tardi.-
 
Quinta e penultima ora di questa stressante giornata nonché l’unica ora che avevo in comune con il cinese...ehm kiwi-neozelandese . Mi sedetti al mio solito posto ovvero  nella fila centrale nel secondo banco e, come volevasi  dimostrare, Calum si sedette affianco a me. Dato che il professore non era ancora arrivato, prese la sua sedia e la spostò vicino alla mia così che potessimo stare ancora un po’ insieme.
-Allora ragazzi, oggi parliamo delle molecole dell’acqua.- Il professore era entrato in classe con una vecchia televisione ancora con il registratore delle cassette. –Vedremo un video che vi spiegherà cosa succede se mettiamo l’acqua in una vasca.- Ma ci aveva preso per poppanti?
-Forse si riempie?!- Disse qualcuno dalle ultime file provocando la risata generale della classe, con Hood compreso.
-Esatto Miss. Morgen. Dato che lei lo sa già, ci può dire cosa si può fare nella vasca?- Ma scherziamo? Che razza di professore avevamo?
-Ci si fa il bagno?- Mentre lei rispondeva al prof. Calum disse al mio orecchio.- Ci si può fare l’amore, ecco cosa faremo nel nostro posto oggi.- ODDIO. Ma avevo sentito bene? Iniziai ad avvampare e come se non bastasse, il professore se ne accorse.
-Signorina Shark cosa le succede...qualcuno la porti in infermeria!- Addirittura? Solo perché una persona diventava rossa in viso doveva andare in infermeria?
-L’accompagno io professore.- E chi doveva essere?! Ma Hood certamente. Mi prese per mano, aprii la porta e mi portò in infermeria per farmi distendere sul lettino marrone.
-Allora...-Iniziai imbarazzata.- E così tu vorresti che noi facessimo qualcosa con la vasca che dobbiamo ancora inaugurare.- Che bel discorso profondo, in tutti i sensi.
-Si.- Perfetto, dritto al sodo. Ciò voleva dire che era convinto di quello che voleva. Dato che volevo stuzzicarlo un po’ stetti al suo gioco.
-E quando lo vorresti fare?-
-Il prima possibile, anche dopo scuola.- Ok, forse avevo sottovalutato un pochino la “gravità della faccenda”.
-Mi dispiace, ma devo studiare dato che anche l’ultimo giorno il prof Morrison interrogherà.- Sbuffai. Ma perché non ci volevano far godere a pieno i giorni pre-vacanza?
-Chi?! Non l’ho mai sentito.- La sua faccia in questo momento era epica. Aveva un sopracciglio più su dell’altro e mi guardava come se volesse dire  “e questo da dove esce adesso?”
-Mi risulta... ti ricorda qualcosa?- Ne avevamo discusso un po’ di tempo fa quando all’ultima verifica di italiano avevo preso cinque più e lui voleva andare dal prof e farmi cambiare il voto.
-Ahahahaha quel Morrison! Ora si che ricordo. Comunque, non devi studiare mica tutto il...- Sentimmo degli strani rumori provenienti dall’aula affianco alla nostra. Feci un po’ di mente locale e mi ricordai che affianco all’infermeria c’era il bagno delle ragazze. Mi alzai dal lettino in fretta e furia senza badare di mettermi di nuovo le scarpe che ci sa come Hood mi aveva sfilato perciò ora vagavo per la scuola con i calzini rosa con i conigli. Calum mi precedette, entrò nel bagno sbattendo la porta, ma si fermò di scatto; inizialmente non capii perché, ma quando vidi quello che stava succedendo non credetti ai miei occhi.
 
POV CALUM
 
Una ragazza stava picchiando Denise. Il mio cuore perse più di un battito. Dopo un ultimo pugno dato alla mia sorellina la ragazza uscì dal bagno sfacciatamente. Deny era piena di lividi neri che rovinavano il suo volto candido, la raccolsi da terra e la portai in macchina come quella volta. Avevo dimenticato quel ricordo, quando era accaduto esattamente la stessa cosa. Nadia mi aveva aiutato con la piccolina, mi aveva aiutato a portarla in ospedale. Era da li che avevo iniziato a vederla sotto un’altra luce.
Nadia mi seguì in macchina e insieme partimmo per l’ospedale, di nuovo. Anche questa volta fu ricoverata d’urgenza, le avevano attaccato tanti piccoli tubicini alla pelle, io volevo seguirla, ma il medico me lo impedì. La stavano portando in sala operatoria. Iniziai ad andare sotto e sopra per i corridoi, irrequieto, Nadia si era seduta su una poltroncina rossa in sala d’aspetto.
Un’ora.
Due ore.
Denise non ancora usciva da la dentro, perciò decisi di sedermi anch’io e prendere la mano della mia ragazza per consolarmi. Esattamente tredici minuti dopo uscì un medico, io mi affrettai a raggiungerlo per sapere l’esito.
-Allora, durante l’operazione il suo cuore si è fermato un paio di volte, ma per fortuna siamo riusciti a non farlo fermare del tutto. Purtroppo ha riportato gravi danni oltre al viso, allo stomaco, alle braccia e alle gambe, praticamente è stata fortunata, il suo corpo ha saputo resistere molto bene hai colpi ricevuti. Però c’è una microfrattura sia al radio che alla tibia,ma con il tempo si aggiusteranno, nel frattempo le abbiamo ingessato sia il braccio che la gamba.- Giuro che tutte le spese mediche gliele facevo pagare a quella ragazza.
-Possiamo entrare?- Ormai sentivo pizzicare agli occhi. No. Calum Thomas Hood non piange mai. Ancora mano nella mano ci dirigemmo nella camera dove avevano messo Denise.
-Vi lascio da soli, tornerò per portarti il pranzo.- Nadia ci lasciò da soli. Solo io e lei come i vecchi tempi.
 
Sentii qualcuno che mi stringeva debolmente la mano così alzai la testa e vidi che la mia sorellina si era svegliata. La strinsi così forte che lei mi disse che le stavo rompendo le altre ossa.
-Buongiorno dormigliona.-Si era svegliata, per fortuna.
-Giorno.-
-MI dici come si chiama la ragazza che ti ha ridotto in questo modo?-
-Kate, si chiama Kate, è nella mia stessa classe di storia. È lei che mi fa sempre questo, l a storia va avanti da un anno più o meno.- Giurai che dovevo ammazzare quella ragazza, in senso metaforico. Presi il cellulare e controllai l’ora. Le 3.24 di notte, era davvero passato già tutto questo tempo? Un piccolo corpo si muoveva su una sedia collocata vicino la porta, mi alzai e feci un po’ di luce con il cellulare su quella persona. Nadia. Doveva essere rimasta dopo che mi aveva portato il pranzo. Augurai la buona notte a mia sorella e presi Nadia in braccio così che potessimo andare a casa così che lei si sarebbe svegliata in un letto.
 
I raggi del sole che filtravano dalla finestra mi svegliarono. Ero nel letto ancora vestito con Nadia che dormiva profondamente, mi dispiaceva svegliarla, ma dovevo farlo se volessimo andare a scuola.
 
Trenta minuti dopo eravamo rasati e profumati, ehm rasati solo per me. Augurammo buon mattino a sua mamma e uscimmo di casa per incastrare quella ragaz... per andare a scuola.
 
Terza ora. Non eravamo ancora riusciti a scovare quella delinquente, chi sa come riusciva sempre a sfuggirci.
-Hey Cal..- Nadia attirò la mia attenzione.- Non è per caso quella la ragazza?- Girai la testa nella direzione ch e indicava la mia amica e finalmente la vidi. Era poggiata agli armadietti, scherzava e rideva con le amiche, ma quando ci videro subito si ammutolirono.
-Non siete d’accordo anche v...- Una delle ragazze ci indicò e lei si girò subito, ma non fece in tempo a fare un giro completo che la afferrai per il braccio e la trascinai dal preside.
-E’ lei che ha fatto male a mia sorella.- Gli disse. Lui la scrutò attentamente, prese il telefono, compose un numero e iniziò a parlare.
-Finalmente l’abbiamo acchiappata, ora potete venire e portarla via.- Mise giù la cornetta del telefono e rivolgendosi a Kate disse.
-TU, PICCOLA INSOLENTE, NON E’ LA PRIMA VOLTA CHE QUALCUNO CI RECLAMA IL TUO COMPORTAMENTO, ORA SARAI PORTATA IN COMMISSARIATO E PAGHERAI TUTTE LE SPESE CHE HANNO DOVUTO SUBIRE LE TUE VITTIME, FINO ALL’ULTIMO PENNY.- Finalmente qualcuno le aveva dato una bella sgridata.
 
Questo pomeriggio avevano dismesso Deny perché ritenevano che ora stava bene e poteva riprendere la sua vita precedente anche se con due compagni al braccio e alla gamba. La lasciammo a casa sotto le cure di Milk e della mamma di Nadia, mentre noi andavamo a casa di Harry.
 
POV NADIA
 
Harry ci aveva chiamati tutti a casa sua così ci incontrammo tutti a casa di Michael per andare in seme a casa sua.
-Ragazzi, io non prevedo nulla di buono.- Disse Ashton.
-Io neanche.- Dicemmo in coro. Calum suonò al campanello e Harry venne ad aprirci, ci fece segno di seguirci in camera.
-Allora Nadia, ti ricordi che ti avevo detto che mia madre si era fissata di farmi vedere tutti i parenti che avevo?.- Annuii, forse avevo già capito quello che intendeva. –Ecco, devo partire per la Francia domani mattina.- Fissai, anzi fissammo Harry con una faccia sbigottita.
-Tu.. c..o..s...a?-Perfetto, ora non riuscivo a formulare una frase di senso compiuto.
-Si mi dispiace.- Disse guardando in basso. Mi staccai dalla mano di Calum per andarlo ad abbracciare.
-Mi mancherai..-Tirai su con il naso..-MI raccomado, portaci tante baguette come souvenir.-
-Hey non piangere, tornerò sai. Non mi rapiranno gli alieni.- Mi allontanai da lui per far spazio agli altri per salutarlo. Una volta finito, mi prese in diparte e mi disse.
-Ormai c’è qualcuno oltre a me che ti consolerà durante i temporali...ricordati, non giudicare un libro dalla copertina.- E con queste parole ci lasciammo, per fortuna questo non era un addio, ma un rivederci.


THE END
 
SPAZIO AUTRICE
Mi dispiace porre fine a questa storia, mi ci ero affezzionata, ma tutto prima o poi finisce. Ho voluto fare questo capitolo più lungo degli altri perchè mi andava...Mi prenderò una pausa autrice per scrivere una fanfic perciò ora scriverò un ultimo spazio autrice per il momento
PASSANDO AL CAPITOLO
Kate fa di nuovo la sua comparsa... qualcuno la può uccidere per favore? Ve gusta il loro posto speciale? ci ho messo i secoli per descriverlo Tutto finisce com'è cominciato, non so se vi ricordavate di quando Harry ha detto a Nadia che doveva andare in Francia nei primi capitoli... perciò ecco qua. E ora il momento dei ringraziamenti.
Ringrazio S_V_A_G e miry_funnysummer aver recensito tutti i capitoli
alydagreen, Carashton, carlottamatucci, Lilith Hendrikv ,Marinina123 ,miry_funnysummer per aver messo la storia tra le preferite
Ilovepizzand5sos, irene_nene, miry_funnysummer per aver messo la ff tra le ricordate
Babbuccia 1234, Carashton, clary_fray90, gaiett, I need Haz, irene_nene, Laura2000, Lol9393, miry_funnysummer, Valentinatale, Vale_Caleo 2000 per averla messa tra le seguite.
E per ultimo, ma non meno importante i lettori silenziosi; anche se non si fanno sentire si fanno vedere dal numero delle visualizzazioni di ogni capitolo
Ci vediamo alla prossima storia.
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