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Autore: amberxtomlinson    21/02/2015    11 recensioni
Dal testo:
"Eppure Ben lo sapeva che non sarebbe dovuto andare a quella stupida festa.
Lo sapeva benissimo, ma c'era andato lo stesso, da perfetto rincretinito qual'era.
Però, sul momento l'idea non gli era sembrata così malsana, soprattutto di fronte all'alternativa di dover passare la serata col suo "fratello prodigio".
Adesso invece capì quanto fosse stato incommensurabilmente idiota. Ma certo, Ben, perché non passare una serata chiuso nella stessa casa con adolescenti sballati e ubriachi? A dover, magari, prestare continua attenzione affinché qualche imbecille non ti vomiti addosso?
E, soprattutto, a dover avere continuamente davanti gli occhi la visione raccapricciante della tua cotta ossessiva dai tempi del primo anno a sbaciucchiarsi e toccarsi con la sua fantomatica ragazza dalle gambe lunghe?
Davvero, non si poteva essere più idioti"
Una festa deprimente per il povero Ben.
Almeno finché il destino (o quale dio per esso) non si è mostrato nel momento in cui, al tanto imbarazzante quanto scontato gioco della bottiglia, questa non avesse deciso di regalare quei sette minuti nello stanzino proprio a lui e alla sua irraggiungibile cotta.
Sette minuti in grado di cambiare tutto.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai, Yaoi, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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~~Okay, lo so che mi odiate profondamente.
CHIEDO VENIAAAA! *si prostra a terra* So che non ve ne frega un’emerita ceppa delle motivazioni (tra interrogazioni, compiti, computer rotto una settimana, calo di ispirazione e terza guerra mondiale), quindi, senza indugiare oltre, ecco il capitolo che mi ha fatto dannare, nonchè l’ultimo!
Bye bye
Reyna The Queen

 


Ben ancora faticava a capire come la sua vita potesse aver avuto una svolta tanto impensabile in così poco tempo.
Prima di tutto, il ragazzo per cui si stava dannando dalla disperazione da svariati anni era gay e, soprattutto, interessato a lui. Stavano addirittura avendo una relazione. Una relazione non più segreta, visto quanto accaduto quella sera, e sinceramente dubitava che quel gruppo di idioti avrebbe mantenuto un segreto tanto succoso per i pettegolezzi.
In secondo luogo, la ragazza della sua cotta secolare, per cui a volte aveva provato addirittura odio e un’invidia cieca ed esplosiva, aveva preso le loro difese. E si era rivelata addirittura una persona simpatica, quando, dopo aver verbalmente mandato al tappeto il suo gruppo di “amici”, aveva guidato lui e Mark verso un locale per prendere qualcosa da bere, come se niente fosse.
Mark era ancora palesemente sconvolto, ma a poco a poco era riuscito ad accettare quanto accaduto, o quanto meno a scacciarlo dai suoi pensieri. Per qualche motivo aveva continuato a tenergli la mano sotto il tavolo, e Ben non l’aveva separata nemmeno quando aveva iniziato a formicolare. Sapeva che Mark aveva bisogno di sentirlo vicino, e lui non si sarebbe tirato indietro, gli avrebbe mostrato che su di lui poteva contare. Questi pensieri gli gonfiavano il petto di orgoglio e lo facevano sentire accettato.
Di tanto in tanto rivolgeva sorrisi di sfuggita a Mark, a cui lui prontamente rispondeva con uno dei suoi.
Lily non aveva fatto commenti, né aveva parlato di quanto accaduto, riuscendo con un colpo di bacchetta a rendere l’atmosfera leggera. Certo, aveva un portamento un po’ altezzoso, tipico di quelle persone che non perdono mai il controllo e hanno sempre in mano la situazione, ma Ben stava imparando ad apprezzare questo aspetto di lei, perché gli si stava rivelando una persona molto forte e determinata che non si faceva mettere i piedi in testa da nessuno. Adesso la ammirava.
Ben fece un sospiro mentre guardava il suo bicchiere. C’era una cosa che ancora non riusciva a capire e, finalmente, si decise a chiederla. Meglio adesso che anche Lily sembrava più aperta e disponibile.
-Posso farvi una domanda?- chiese, alzando lo sguardo.
Lily alzò un sopracciglio mentre beveva e Mark si voltò verso di lui, stringendo un po’ di più la sua mano. A Ben si stava per sciogliere il cuore per lo sguardo carico di affetto che gli stava rivolgendo Mark.
-Ecco, c’è una cosa che mi stavo chiedendo…- abbassò lo sguardo, un po’ imbarazzato.
-Chiedila- fece Lily, con tono ovvio.
-Sì, beh, ecco, volevo sapere…- deglutì e li guardò negli occhi, prima quelli nocciola di Lily, poi quelli color zaffiro di Mark, sui quali si soffermò -Perché avevate architettato tutta quella sceneggiata?-
-Quale sceneggiata?- chiese Mark, sbalordito.
-Sai quella…- posò lo sguardo sulle loro mani intrecciate e quella vista gli diede forza -…del fatto che eravate fidanzati. Insomma, Lily, non mi è sembrato un grande problema per te sbatterlo in faccia ai tuoi amici, e potevi anche non prendere le nostre difese se davvero ci tenevi a preservare la tua immagine… ma poi, cioè, era tutto per questo? Era per mantenere la vostra immagine di più fighi della scuola? Vi vergognavate… delle vostre preferenze? Oppure… io non lo so…- iniziò a balbettare, a corto di parole.
Lily e Mark rimasero in silenzio e Ben fu preso dal ghiacciante terrore di essere andato troppo oltre.
-Più fighi della scuola?- rise poi Lily, e Ben la guardò sorpreso. Lei gli rivolse uno sguardo divertito -Ma dai, credi davvero che a me possa realmente interessare l’immagine che qualcun altro si fa di me? O meglio, adesso è così, ma prima…- sospirò -è complicato da spiegare-
Posò il bicchiere sul tavolo.
-Insomma, quando ho capito di essere attratta dalle ragazze, non è stato facile. Mi ripugnavo, non lo accettavo. Era qualcosa di innaturale, per me, capisci? Sono stata con molti ragazzi, ma non ero attratta da loro, e questa cosa mi faceva stare sempre peggio. Puntavo sempre ai migliori, per dimostrare a me stessa che potevo avere qualunque ragazzo, che non avevo bisogno di ragazze.
Però era così. Guardavo a malapena i ragazzi, non mi interessavano, stavo con loro solo se le altre li consideravano belli e “popolari”, un termine che detesto, tra l’altro, e invece mi perdevo a guardare le curve morbide delle ragazze, a fare pensieri di apprezzamento su di loro, non di invidia o altro. Perciò, per sfidare me stessa, ho scelto Mark. Dovevo averlo, era il più invidiato e carino, decisamente. Lui si mise con me, ma capii presto che non era interessato come lo erano gli altri ragazzi. Immagino che stavamo insieme perché “dovevamo”… Poi, beh, ad una festa lo trovai ubriaco a baciare un ragazzo. Così capii, e il giorno dopo parlammo di questa cosa che avevamo in comune e decidemmo che era la cosa migliore fingere di stare insieme per avere maggiore libertà. Poi, beh, col tempo ho accettato questa parte di me, ed ero anche pronta a renderla pubblica. Non sono più spaventata da me stessa e non mi sono mai interessati i pensieri altrui-
Riprese il bicchiere e bevve un sorso, tacendo.
Ben era stupito. Lily si era appena confidata con lui, si era del tutto esposta. Era scioccato da quello che aveva dovuto passare Lily e si sentì tremendamente in colpa per averla invidiata con una tale forza, in quegli anni.
Gettò uno sguardo sorpreso a Mark, ma lui teneva il capo chino, in silenzio, cosa che lo spaventò.
Poi ripensò alle ultime parole di Lily e la guardò.
-Ma se… ma se eri pronta a renderlo pubblico, allora perché…?- le parole gli morirono in gola quando lei lo guardò mortificata, per poi puntare gli occhi su Mark, che ancora teneva basso lo sguardo.
-Mark…- bisbigliò, cercando i suoi occhi azzurri con i propri -Tu non eri… non sei pronto?-
Mark sospirò, alzando finalmente la testa ma senza intercettare il suo sguardo, cosa che lo ferì.
-Non è che…- iniziò, poi sospirò di nuovo e chiuse gli occhi -Non è che non sono pronto, solo… io avevo paura, ecco. E’ una cosa diversa, a scuola. Non mi da fastidio in pubblico, ma a scuola… Avevo paura dei giudizi delle persone, di come tutta la mia vita sarebbe cambiata. Renderlo pubblico avrebbe significato accettarlo, e io non ero pronto ad accettarlo. Era per questo che avevo solo storie, se così si può chiamarle, segrete. Delle avventure con dei ragazzi, per solo poco tempo, per poi ignorarli, come loro avrebbero ignorato me-
Queste parole gli entrarono in petto come schegge ghiacciate, mozzandogli il respiro. Si sentiva… male. Stava per vomitare, se lo sentiva.
-Beh, certo- fu spaventato dalla propria voce fredda, ma non lo diede a vedere, anche se gli uscì un po’ tremolante -E’ ovvio. E’ ovvio che tu possa avere solo storielle segrete. Sarebbe imbarazzante, no? Il più adorato della scuola ufficialmente fidanzato con… una specie di nullità. Un idiota che credeva davvero di contare qualcosa, e che invece non poteva essere altro che una “storia segreta”, giusto per divertimento. Davvero patetico, no?-
Lily trattenne il fiato, sconvolta.
Ben si morse le labbra, ferito, gli occhi che pizzicavano. Mark teneva ancora gli occhi chiusi, senza dire niente, e questa, questa era la cosa peggiore. Chi tace acconsente? Vaffanculo.
Cercò di sfilare la mano dalla sua e Mark aggrottò solo un po’ le sopracciglia, ma lo lasciò fare.
Oddio. Stava per morire, se lo sentiva. Non poteva restare un secondo di più, o sarebbe scoppiato in lacrime come una fontana, e allora sarebbe stato davvero patetico.
-Mark- sussurrò Lily, minacciosa, e Mark la guardò solo leggermente confuso, ma con ancora la sua aria impenetrabile -Mark, porca miseria, ma hai capito cosa ha detto?-
Ben tirò su col naso e fece per alzarsi.
-Aspetta, ma…- Mark sgranò gli occhi. Si voltò di scatto verso di lui e gli afferrò un polso. Ben si dibatté disperatamente, agitando il braccio.
-Aspetta, ma… ma cosa hai…?! No! Io… non è, nel senso, no!- le parole confusionali sparate a raffica da Mark non avevano alcun senso e lo irritavano solamente, perché voleva andarsene, e il prima possibile.
Rinunciò alla possibilità di dibattersi e lo fulminò con gli occhi. Lo sguardo sgranato di Mark gli procurò una fitta al cuore.
-Lasciami andare, idiota! Ma per chi mi hai preso, eh?- sbraitò, attirando l’attenzione di qualcuno intorno a loro -Vuoi divertirti con qualcuno? Bene! Ma non con me!-
Con uno scatto del braccio lo prese di sorpresa e riuscì a sfuggire alla sua presa. Non perse tempo e si alzò.
-Cielo, Mark…- gemette Lily, portandosi una mano alla fronte -Sei un idiota-
Ben si girò, percorrendo a grandi passi la strada verso l’uscita.
-Aspetta!- gridò Mark, e lo sentì alzarsi per rincorrerlo -Io non… Tu sei… Aspetta!-
Ben non lo ascoltò e uscì nella fredda aria primaverile, ma prima di potersi allontanare, sentì la porta aprirsi di nuovo e qualcuno gli afferrò il braccio, costringendolo a girarsi.
Non fu sorpreso di ritrovarsi davanti Mark, che era uscito senza giubbotto. Cercò di darsi un contegno, e per farlo dovette abbassare lo sguardo. Ma non si dibatté, perché una parte di lui, quella più debole e patetica, voleva rimanere con Mark.
-Ben- disse Mark, posando due dita sotto il suo mento e sollevandolo. Ben mantenne lo sguardo basso, incapace di incrociare i suoi occhi -Piccolo, ma come ti è venuto in mente? Tu sei importante, non lo capisci? Io… voglio davvero stare con te…- la mano di Mark scivolò delicatamente sulla guancia, accarezzandola e avvicinando il viso a quello di Ben -Prima mi hai sentito quando dicevo che non volevo che nessuno lo sapesse. Però, quando sono con te, come oggi, non mi da fastidio. Anzi, mi piace che tutti vedano quanto io sia follemente e pazzamente innamorato di te. Voglio che tutti lo sappiano, che tutti sappiano che io ti amo, e non mi importa cosa potrebbero pensare. Se sono con te…- con il pollice gli accarezzò il labbro, con dolcezza, in quel gesto che era solito fare e che riscaldava completamente il cuore a Ben -…sento di poter fare qualunque cosa-
A quelle parole, la morsa nel petto di Ben si allentò, e non riuscì a resistere alla tentazione di alzare gli occhi in quelli di Mark.
-Davvero?- soffiò.
Si rendeva perfettamente conto di essersi comportato, e di starsi comportando, come una fidanzatina piagnucolosa. Però aveva davvero bisogno di sentirselo dire.
Mark sfiorò delicatamente le labbra di Ben con le proprie, provocandogli un brivido.
-Davvero davvero- sorrise e quel sorriso fu capace di scioglierlo come niente. A quel punto chiusero entrambi gli occhi e si unirono in un vero bacio, un braccio di Mark che gli circondava la vita e Ben con la testa piegata all’insù mentre afferrava le sue spalle.
Durante il bacio, due parole in particolare che Mark aveva detto durante il suo discorso gli rimasero fisse in mente, un’eco che gli faceva battere forte il cuore.
“Ti amo”

-Sei sicuro?-
-Mai stato più sicuro di così-
-Non vorresti, che so, procedere per gradi. Magari un passo alla volta…-
-Direi che ho aspettato fin troppo-
-Non lo so…-
-Tu…te la senti?-
-Certo! Ovvio, io sono qui apposta-
-Afferra la mia mano-
-Sì… però, cioè, dimmelo se ti imbarazzi…-
-E di cosa dovrei imbarazzarmi? Del mio splendido fidanzato?-
-Oh… wow, è la prima volta che… non importa…-
-Okay, sei pronto?-
-Sì, va bene. Facciamolo-
-Ragazzi- intervenne Lily, e i due si girarono verso di lei -Vi rendete conto che state facendo una conversazione altamente allusiva?-
I tre si trovavano davanti il cancello della scuola da un paio di minuti, cercando di decidere sul modo giusto di comportarsi in vista della faticosa sfida che li attendeva appena oltre quel varco. Ben, dal canto suo, era piuttosto sicuro che sarebbe stato linciato da tutte le ragazze sessualmente frustrate della sua scuola appena lo avessero visto mano nella mano con Mark Hoals.
I ragazzi si girarono verso Lily, che sembrava parecchio divertita della situazione, ma anche alquanto scocciata.
-Eh?- chiese Ben. Lily sbuffò.
-Lascia stare. Piuttosto, datevi una mossa, tanto prima o poi dovrete entrare-
Mark le lanciò un’occhiataccia.
-Piuttosto, tu?-
Lei alzò un sopracciglio.
-Io cosa?-
-Cosa intendi fare con Sara?- chiese, con un ghigno soddisfatto.
Lily perse in un secondo tutta la compostezza, spalancando gli occhi e assumendo un’espressione molto arrabbiata.
-Susan! Si chiama Susan, stupido microcefalo!-
Ben sbatté le palpebre, stupito dalla reazione. Il ghigno di Mark rimase esattamente dov’era, anzi si allargò ancora di più mentre Lily si ricomponeva imbarazzata.
-Sì, beh, che vuoi che me ne importi di lei- borbottò.
-Oh, sembrava importartene parecchio qualche secondo fa- fece Mark, e lei lo fulminò.
-Beh- sbottò, infastidita -Lei non si fa sentire e ogni volta che provo ad avvicinarmi fugge via come un’anguilla, quindi si presuppone che non sia interessata a me, no? Anche io so leggere i segnali-
-Aspettate, Susan sarebbe la ragazza della festa?- chiese Ben, che stava iniziando a capire. Lily storse la bocca e annuì. Anche se si stava atteggiando da menefreghista, Ben intuiva che in realtà si sentisse ferita dal modo in cui si stringeva le braccia al petto e non alzasse lo sguardo. Si sentì molto vicino a lei in quel momento.
-Non ti devi arrendere con lei- disse Mark, serio.
-Senti, non lo so, forse… voleva provare nuove “esperienze”- Lily praticamente vomitò queste ultime parole.
-Solo per essere sicuro…- intervenne Ben, che fissava alquanto sorpreso un certo punto alle spalle di Lily -Susan ha un caschetto castano e una maglia nera dei Queen?-
Lily alzò le sopracciglia.
-Sì, è la sua preferita, ma non la indossava alla festa, come lo…?-
-Ecco, non vorrei metterti in imbarazzo, ma credo che in questo momento ti stia fissando da dietro una macchina-
Lily sbatté le palpebre un paio di volte e si girò di scatto.
Proprio in quel momento, la ragazza con il caschetto e una generosa dose di eyeliner, accovacciata dietro una macchina, si sporse un po’ per osservare, e vedendo Lily che la fissava sconvolta emise un’urletto sorpreso e si tuffò in basso.
Mark scoppiò in una fragorosa risata, mentre Lily arrossì, senza riuscire a trattenere un sorrisino.
-Che cosa tenera- si lasciò sfuggire Ben. Mark lo guardò, ridacchiando un po’, gli occhi azzurri luminosi.
-Tu sei tenero- disse -Loro sono ridicole- e si chinò per posargli un bacio sulla guancia che diede una tremenda turbolenza allo stomaco di Ben. Quando si rialzò lo fissò con occhi dolci e un sorriso, mentre Ben arrossì, perdendosi nel suo sguardo e con un forte batticuore. Assurdo che anche queste piccole cose lo facessero sentire così.
-Okay, sto per vomitare- avvertì Lily.
Mark guardò Lily, riprendendo il cipiglio divertito.
-Dovresti prendere esempio dalla nostra felicità, cara Lilian. Non vedi quant’è forte il nostro amore?- la prese in giro, avvolgendo la vita di Ben con un braccio, il quale avvertì distintamente il viso in fiamme e il respiro accelerato.
-Dovresti andare a parlarle, comunque- decise di intervenire -Se non è già fuggita-
Lily si morse il labbro, poi annuì.
-Non seguitemi- disse, girandosi e avviandosi con passo sicuro verso la macchina di prima.
-Davvero si aspetta che non la seguiamo?- sorrise Mark, afferrando la mano di Ben a costringendolo a seguirlo mentre anche lui si avvicinava.
-Non mi sembra rispettoso nei suoi confronti…- tentò debolmente di protestare, ma Mark si chinò con un sorriso, baciandogli la punta del naso e sfiorandogli la guancia.
-Oh, ma non credi che due fidanzati gay debbano sapere assolutamente tutto della vita sentimentale della loro amica lesbica?- rise.
Ben scosse la testa, sorridendo.
-Non fa una piega- commento, sarcastico, poi si avvicinò con Mark alla macchina.
La ragazza, Susan, si era alzata, con una faccia così rossa che per un attimo Ben temette di perdere il titolo di Pomodoro Man dell’anno.
-Hey- disse Lily, un po’ imbarazzata, ma comunque non al livello di Susan. Lei annuì con uno scatto rigido della testa.
-Come stai?- continuò, ma la ragazza rispose con un mugugno irriconoscibile che Lily fece finta di capire.
Passarono degli istanti di silenzio in cui la ragazza raggiunse livelli di rossore che Ben credeva inconcepibili (si chiese se lui stesso arrossisse a quel modo con Mark nei primi giorni, e qualcosa gli disse di sì).
-Perché mi fissavi?- chiese Lily.
La ragazza saltò sul posto, guardando qualunque cosa eccetto Lily, persino loro due.
-Non ti stavo fissando!- protestò.
-Allora cosa facevi dietro questa macchina?- Lily alzò un sopracciglio, alquanto infastidita.
Susan boccheggiò:-Mi era… caduta una cosa-
Rimasero in silenzio qualche altro istante, infine Lily sbottò.
-Senti, io davvero non ti capisco!- esclamò -Prima mi baci e dici di voler provare a stare con me, poi non mi chiami e scappi via ogni volta che provo ad avvicinarmi! Ho pensato che significasse che ci avevi ripensato, ma allora per quale dannato motivo mi spii?-
-Come se non lo sapessi!- si infiammò Susan, lasciando di stucco Lily.
-Che vorresti dire? Io non so un bel niente, perché tu non mi dici NIENTE!- anche Lily stava iniziando a farsi prendere dalla collera e Ben e Mark si scambiarono uno sguardo preoccupato.
-E’ colpa tua!- Susan strinse i pugni, ma la sua voce si affievolì mentre abbassava lo sguardo -Tu…mi avevi detto che ti piacevo, ma non era vero…-
-Sì che era vero!- la sorpresa di Lily prese il posto dell’irritazione. Susan la guardò dubbiosa, poi il suo sguardo saettò su Ben e Mark, fermandosi su Mark. Sembrò confusa.
-C’è il tuo… il tuo ragazzo- deglutì rumorosamente -E poi era per lui, no? Ti stavi solo… divertendo con me, mentre tu hai il ragazzo, quindi…- si incespicò sulle parole.
Lily per un attimo rimase perplessa, poi sembrò essere colta da un’illuminazione.
Si avvicinò di qualche passo alla ragazza, che ne fece uno indietro.
-Cosa? Era per lui?- fece un gesto distratto verso Mark, che sembrava il più confuso di tutti, mentre Ben iniziava a capire quale fosse stato l’equivoco -Credevo di avertelo detto… devo essermene dimenticata, scusa… ma io e lui non stiamo davvero insieme. Cioè, stiamo insieme, ma non ci amiamo-
Susan aggrottò le sopracciglia.
-Eh?- fece.
-Ah, ho capito- disse Mark, aprendosi in un sorriso -Ragazza, io sono gay allo stesso modo in cui Lily è lesbica. Davvero stupido da parte sua dimenticarsi di dirtelo-
La mascella della ragazza quasi cadde sull’asfalto.
-EH?!- esclamò, incredula.
Mark sorrise.
-Oh, sì che sono gay, vuoi una prova?- rivolse un ghigno a Ben, il quale capì le sue intenzioni solo quando posò le mani sui suoi fianchi per avvicinarlo. Mark abbassò il viso per catturare le sue labbra con le sue. A dispetto della situazione delicata, non esitò a insinuare la lingua tra le sue labbra, facendole aprire a Ben con un gemito e il viso in fiamme, approfondendo il bacio con le lingue.
-Prendetevi una stanza, cavolo- fece Lily. Ben fece un balzo e si separò da Mark, che sorrise come se niente fosse, ma afferrando la sua mano.
Susan invece fissava la scena del tutto allibita.
Lily si avvicinò e disse:-Mi dispiace non avertelo detto, ma pensavo di averlo fatto. Posso solo immaginare la tua confusione, scusa-
Susan la guardò con gli occhi sgranati, poi arrossì lievemente.
-Beh, allora potremmo… riprovare?- balbettò. Lily si aprì in un grande sorriso.
-Mi farebbe piacere- mormorò, prima di posare con leggerezza le labbra su quelle della ragazza. Ben allontanò educatamente lo sguardo quando questa chiuse gli occhi.
In quel momento, la campanella suonò, e sia Ben che Mark osservarono il cortile, sapendo che era arrivato il momento di affrontare il loro problema.
Mark gli strinse la mano e Ben lo guardò, perdendosi nei suoi occhi limpidi pieni di affetto e fiducia.
-Andiamo, piccolo- Mark si chinò, posandogli un bacio sulle labbra che lo riscaldò all’istante -Ce la possiamo fare-
Ben annuì, deglutendo. Non aveva poi così paura, se mai più per Mark. Sapeva che per Mark era molto difficile rivelare a tutti la sua vera natura e Ben voleva essere al suo fianco per fargli forza, qualunque cosa sarebbe accaduta.
Lo guardò negli occhi, perdendosi in quei diamanti, e mormorò, così piano da sperare di non essere udito:-Ti amo-
Disse queste parole col cuore pieno di amore e felicità, e speranza e gioia, ma anche paura e dubbio, molto dubbio. Gli offrì sé stesso con queste due parole. Mark sgranò gli occhi, incredulo, ma prima che potesse dire qualcosa, udirono la voce di Lily, che non aveva sentito cosa si erano detti.
-Andiamo?- Susan camminava al suo fianco, sorridendo e leggermente rossa, e le due si scambiarono una sguardo molto simile a quello che si erano dati lui e Mark.
Mark non staccò gli occhi da lui un singolo istante mentre camminavano e Ben si sentiva rodere dall’ansia, perché Mark non aveva risposto, ma forse non l’aveva fatto perché c’erano anche Lily e Susan, o forse perché non… provava lo stesso? Ma no glielo aveva detto…
Decise di accantonare il dubbio mentre entravano nel cortile.
Subito gli sguardi di tutti si posarono su di loro e Ben non si era mai sentito tanto a disagio in vita sua. Però Mark era lì, accanto a lui, e sapeva di poter resistere a cose ben peggiori di qualche sguardo se era con lui. I bisbigli non lo colpivano, anche se erano parecchio irritanti, ma pensò che forse avrebbe dovuto abituarsi alla cosa.
-Ma che diamine vogliono?- borbottò Lily, anche se sicuramente lo sapeva.
Ben non si accorse che Mark si era fermato finché non si sentì tirare. Si girò, sorpreso, e Mark, fulmineo, posò la mano sulla sua nuca, avvicinandosi per baciarlo.
Il peso degli sguardi su di sé e l’aumento dei bisbigli fecero tremare le gambe a Ben, che però non si separò. Mark gli accarezzava la nuca per tranquillizzarlo, mentre le sue labbra si muovevano dolci sulle sue, e Ben non resistette alla tentazione di avvolgergli il collo con le braccia, scompigliandogli amabilmente i capelli come aveva fatto così tante volte. Sentì Mark sorridere e anche lui lo fece, poi si separarono e, incuranti di tutti, entrarono, insieme a Lily e Susan.

-Mamma, papà, sono gay-
Ben era perfettamente a conoscenza che quel giorno sarebbe prima o poi dovuto arrivare, ma lo stesso non fu pronto alla cosa, anche se in realtà era lui stesso quello che stava facendo coming out.
Le reazioni furono molteplici tra i membri della sua famiglia.
Ryan saltò in piedi, indicandolo spudoratamente col dito ed esclamando:-Lo sapevo!-
Lucy spalancò gli occhi, poi rise e disse:-Scriverò delle fan fiction su di te!-
Sua madre lo guardò con tanto d’occhi, per poi riprendersi bruscamente e sbottare, rivolta a Ryan:-Ryan, abbassa subito quel dito-
Suo padre rimase palesemente sconvolto parecchi minuti, prima di dire un semplice:-Oh-
E Ben desiderò solo di sotterrarsi vivo.
Però sapeva di aver rimandato quel momento per troppo tempo e averlo finalmente confessato lo fece sentire almeno un poco meglio. Dopotutto era la sua famiglia e (escluso Ryan) gli faceva male tenere un segreto così grosso verso di loro.
La prima a riprendersi dallo shock fu sua madre, che subito si liberò in un logorroico discorso su quanto questo non toccasse minimamente l’affetto che tutti loro avevano nei suoi confronti, perché i suoi gusti sessuali (e qui Ryan era scoppiato in una risata isterica, subito seguita dalle occhiatacce di Ben e sua madre, inquietantemente simili) non lo rendevano una persona diversa ed era andata aventi un bel po’. Anche suo padre l’aveva accompagnata ad un certo punto, ma con decisamente meno parole, seppur sentite dal modo in cui gli sorrideva. Insomma, dopo essersi sentito dire mille e uno volte quanto tutti quanti gli volessero bene, Ben si sentì decisamente felice e leggero, perché aveva avuto una prova tangibile che l’amore che la sua famiglia provava per lui non sarebbe crollato per i suoi gusti.
Ne fu talmente felice che appena poté chiamò subito Mark (aveva scoperto che Mark ci aveva messo il suo numero senza nemmeno chiederlo qualche giorno prima).
Si aggrappò sorridendo alla cornetta, in camera sua, finché non sentì la voce di Mark dirgli:-Hey, piccolo!-
-Ciao!- soffiò, sorridendo ancora di più all’esclamazione di apertura (segno che doveva essersi salvato il suo numero prendendolo direttamente dal suo cellulare).
-Che succede?- la voce gli si abbassò un po’, diventando più roca -Vuoi fare sesso telefonico?-
Ben quasi lasciò cadere il cellulare. Gli gridò contro dandogli vari epiteti poco gentili, il tutto mentre Mark ovviamente rideva dicendogli che il sesso telefonico non consisteva esattamente nel prendersi a insulti.
-Comunque- sbuffò infine -Volevo dirti che l’ho detto! L’ho detto ai miei, cioè. Che sono gay-
-Wow!- esclamò -Sono fiero di te, piccolo. Ma non lo sapevano?-
-No, non ho mai avuto il coraggio di dirglielo-
-Ti va di venire da me?-
Stavolta davvero gli cadde il telefono di mano, ma lo riafferrò subito.
-C-cosa?- balbettò.
-I miei sono fuori tutto il giorno, come tutti i giorni- sbuffò -E ho una gran voglia di abbracciarti. Che ne dici?-
Ben stava seriamente per avere un attacco di tachicardia.
Lui e Mark. Da soli. A casa di Mark.
Il viso gli andò a fuoco in pochi istanti e non riuscì a conferire parola, così Mark gli diede l’indirizzo e riattaccò prima che lui potesse dire di no. Anche se non era così sicuro di voler dire di no.
E adesso, che era di fronte al portone, all’indirizzo che Mark gli aveva detto, stava seriamente prendendo in considerazione la precedente idea di fuggire in Messico e costruirsi una nuova identità.
Ma no, Ben. Il Messico è troppo caldo, meglio un posto tipo il Canada. Ecco, il Canada è perfetto.
Purtroppo ogni possibilità di fuggire in Canada cessò quando, facendo violenza su sé stesso, si costrinse a bussare al citofono, e dopo aver fatto un breve mugugno a Mark, questo gli aprì.
-Ehi, piccolo- gli disse Mark appena varcò la soglia dell’entrata. Impacciato e rosso, Ben fece uno scatto con la testa che avrebbe dovuto vagamente somigliare a un saluto. In un paio di passi Mark colmò la distanza che li divideva, circondandogli la vita con le braccia. Fece un sospiro e Ben poggiò imbarazzato la testa sul suo petto, sentendosi così bene tra quelle braccia.
-Quanto mi sei mancato- disse Mark, accarezzandogli la schiena e provocandogli un brivido.
-M-ma se ci vediamo ogni giorno- protestò Ben.
-Sì, ma quando non ci sei sento terribilmente la tua mancanza-
Okay, stava per avere un infarto. Mark non poteva dire quelle cose e pretendere seriamente che lui rimanesse lucido, in quanto era assolutamente impossibile.
-Dimmi un po’ Ben…- Mark abbassò il viso sul suo collo, lasciandoci un leggero bacio -…cosa hai pensato esattamente quando ti ho chiesto di venire da me?-
Le gambe iniziavano a non reggere più tanto bene il suo peso. Doveva essere colpa della forza di gravità. Lo aveva già detto che Mark era capace di sballargli il punto di gravità?
Deglutì.
-Ecco, non è che abbia pensata proprio qualcosa di specifico…-
-Mh mh- Mark alzò il viso fino ad averlo davanti il suo, e Ben si perse in quegli occhi languidi -Bugiardo-
Lo baciò, prima piano come era solito fare. Poi la passione arrivò con un’irruenza che lasciò Ben senza fiato. Perse un ulteriore respiro quando Mark infilò la mano sotto la sua maglia.
-M-marghg- quel mugugno insensato avrebbe dovuto essere il suo nome, ma poi Mark aveva posato l’altra mano sul suo sedere, stringendolo, e allora ogni capacità di parlare era andata a farsi benedire.
Ben aveva l’impressione che ovunque intorno a lui stesse iniziando a fare un caldo asfissiante, ma propri quando si stava facendo coraggio per portare una mano al suo petto, Mark si immobilizzò.
-Scusa- disse, allontanandosi e passandosi una mano tra i capelli, le guance lievemente rosse -Ti avevo detto che non avrei forzato le cose-
Sospirò e fece per girarsi, ma Ben lo bloccò, gli occhi a terra e il viso bordaux.
-No, io…- prese un grosso, molto grosso, respiro -…io voglio- mormorò.
Dio. Lo aveva detto davvero?
Mark lo guardò ammutolito, poi si chinò per avere il viso alla sua stessa altezza e lo fissò serio.
-Sei sicuro, Ben?-
Ben deglutì. Se era sicuro?
Certo che no!
-S-sì…-sussurrò, un po’ spaventato dalla serietà del più grande.
Mark lo guardò qualche altro secondo, poi, senza preavviso, aggredì la sua bocca, circondandogli la vita con le braccia. Ben  gli gettò le braccia al collo, distruggendo ogni dubbio facendosi prendere dall’istinto.
Mark lo sollevò e Ben non capì dove lo stesse portando finché non lo lasciò su un materasso e lui sgranò gli occhi, sorpreso.
Mark salì, sopra di lui, baciandolo subito ancora, mentre Ben si irrigidiva, in preda all’ansia.
-Calmo…- la voce roca di Mark gli arrivò alle orecchie come una scossa. Portò una mano sul suo collo, accarezzandolo, poi chinò la testa per baciarlo lì. A un morso della pelle Ben gemette, stringendosi a lui. Aveva paura, molta, ma non voleva fermarsi.
No, anche se tremava in realtà era anche desideroso di unirsi a Mark in un altro modo rispetto ai loro baci più o meno platonici e alle palpate del cinema e non.
Mark infilò le mani sotto la sua maglia, alzandola e levandogliela. Poi fu il suo turno di levarsela e Ben non poté fare a meno di arrossire guardando il suo petto. Quando Mark si chinò di nuovo su di lui, Ben vi posò le mani, accarezzandogli i muscoli.
Il più grande gli accarezzò una gamba, facendo poi scivolare una mano lungo il suo torace fino al bordo dei jeans. Un gemito sorpreso sfuggì a Ben quando posò una mano sul suo inguine, massaggiando.
I minuti successivi furono intensi e pieni di desiderio, finché non si trovarono solo in boxer.
Mark si fermò un attimo per guardarlo, gli occhi che in quel momento a Ben sembravano più belli che mai.
-Ti amo, Ben- disse lui -Ti amo così tanto, Dio-
Ben lo guardò, ancora rosso per l’eccitazione. Erano entrambi eccitati, e dopo la dichiarazione di Mark un nuovo fuoco di passione sembrava averli avvolti, mentre si stringevano e Mark, dopo aver strusciato l’inguine su quello di Ben, facendo sfuggire un altro gemito di desiderio a entrambi, lo liberò dei boxer. Ben era sicuro di non essere mai stato così rosso, mentre sospiri di eccitazioni gli sfuggivano dalle labbra e i capelli gli ricadevano sul viso.
Mark prese le mani di Ben e le posò sull’orlo dei propri boxer, spingendolo con lo sguardo a levarglieli, cosa che lui fece, tremante e non più imbarazzato. Sì, perché l’imbarazzo era stato del tutto sostituito da quel desiderio che gli stava offuscando i sensi, così forte come credeva non lo avrebbe mai provato.
Quando furono entrambi nudi, finalmente si unirono.
Si amarono come finora non avevano ancora fatto, Ben che si aggrappava alle spalle dell’altro, Mark che gli stringeva le gambe ai fianchi, entrambi che gemevano, rossi e pieni di passione.
Era un amore così grande, ma anche così recente. Come un incendio che divampa,distruggendo ogni cosa col fuoco. Si sentivano fuoco, in quel momento.
E pensare che ogni cosa fosse iniziata da quei sette minuti rendeva il tutto ancora più prezioso. Sette minuti in grado di cambiare le loro vite per sempre.

 


Okay, e siamo alla fine 
Lo so che siete sessualmente frustrate per la fine (anch’io) ma del resto è a raiting arancione quiiindiiii… accontentatevi XD
Grazie con tutto il cuore per aver seguito questo primo progetto disastroso C.C
Ecco i ringraziamenti:

Persone che hanno recensito (VI AMOOOO)
Akashicchi
Dinda91
Tristol
someeonelikeu
Alaska01
Emmine

Persone che hanno messo la storia tra le preferite (VI AMO ANCHE VOIIII)
americanoblubba
Dinda91
Gulab
Hozuki Suigetsu
naruhina7
Ravengood
shakespearejnlove
thefraymylove
_24_

Persone che hanno messo la storia tra le ricordate (TANTI BISCOTTIII)
MrsWarner
syncslice

Persone che hanno messo la storia tra le seguite (okay, siete coooosì tanti, ma io vi scriverò TUTTI)
Akashicchi
Angel July
Atman
BennyBenny
cappuccino_00
cate_93
Ciloculo
Dinda91
Eli12
eLiAnA 98
fantasy_age
pandasavedme
Ravengood
spiritodellaspada
SweetEyes
tatorosa
Tristol
yuki007
cannon_ball

   
 
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