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Autore: zaynseyes_    21/02/2015    2 recensioni
Ed eccomi ritornata con Outside The Lines!
Come vedrete qui ci saranno degli approfondimenti e degli extra su questa meravigliosa coppia aka Dimitri e Theo che ci faranno continuare a sognare ancora un altro pò.
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Per chiunque non avesse letto la storia precedente, eccola qui :)
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2951298&i=1
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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"Che diavolo mi metto?" mormorai, cercando all'interno dei cassetti.

"Theo, stai per caso programmando i vestiti che tu metterai per il tuo appuntamento?" chiese Thalia apparendo improvvisamente dallo stipite della porta.

NO!" esclamai girandomi per guardarla, combattendo contro il rossore che mi si stava formando sulle guance "Perchè dovrei affaticarmi così tanto per cercare dei vestiti carini per un appuntamento con Dimitri? E comunque questo non è neanche un appuntamento, stiamo solo uscendo"

"Voi due uscite sempre e tu a malapena lo consideri come tuo fidanzato." disse lei ridendo "Sei così cattivo con il povero Dimitri, non c'è da meravigliarsi se suo fratello ti odia"

"Galen è fottutamente inquietante" grugnì. Quel ragazzo mi fissava costantemente, tanto che una volta il signor Ivanov aveva dovuto perfino prendere il mocciosetto dalle spalle e portarlo fuori dalla stanza per farlo smettere di osservarmi.

"Solo con te. A lui piacciono tutti." rispose lei prendendo le sue difese, avvicinandosi e sedendosi sul bordo del mio letto "Perchè non indossi la maglietta che ti ha dato la mamma di Dimitri?"

Sua mamma possedeva una compagnia di vestiti e a volte me ne regalava qualcuno. Non era straluccicanti.come quelli che dava a Dimitri, ma erano comunque un pò più colorati di quelli che normalmente indossavo io.

"No, indosserò i vestiti che ho sempre indossato." borbottai "Sto solo uscendo fuori con Dimitri, non c'è motivo per cui dovrei vestirmi in modo 'speciale'"

Afferrai una comune maglietta grigia e la indossai. Avevo già addosso dei pantaloni neri ed i capelli avevano la mia solita acconciatura.

Thalia alzò gli occhi al cielo "Si vabbè, fai come vuoi. Oliver arriverà tra poco, quindi tu e Dimitri fareste meglio ad andarvene prima che lui vi veda. Dio non voglia che qualcuno riconosca Dimitri come tuo fidanzato" mi guardava con uno sguardo negli occhi che diceva di sapere qualcosa che io non sapevo. Si alzò e mi fece l'occhiolino prima di uscire dalla mia stanza.

Stavo per uscire anch'io, ma poi mi fermai e sospirai. Afferrai la sciarpa preferita di Dimitri e me l'avvolsi intorno al collo.

Improvvisamente suonò il campanello ed io mi bloccai sul posto. Scossi la testa e mi girai, uscendo dalla camera e scendendo le scale. Perché ero ancora così nervoso quando ero con Dimitri? Insomma, uscivamo insieme già da mesi!

"Ehy, tu non sei Dimitri!" afermai quando Oliver apparì in cucina con mio padre.

"La fai sembrare come se fosse una cosa cattiva" rispose lui.

"No, non lo è. Pensavo solo che lui fosse già arrivato"

"Lo conosci Dimitri, lui deve essere sempre favolosamente in ritardo." disse alzando le spalle "Scommetto che è nato pure in ritardo"

"È molto probabile, però non è nemmeno da lui arrivare così in ritardo" dissi controllando l'ora sul telefono.

"Forse se lo è dimenticato?" suggerì Oliver con un'alzata di spalle.

"Purtroppo non credo di essere così fortunato" dissi sospirando.

"I miei sentimenti sono veramente in frantumi, piccolo Theodore"

Sobbalzai e mi girai verso il tavolo della cucina. Dimitri era seduto lì disinvoltamente, accanto mia mamma.

"Da quanto tempo sei lì?!" esclamai.

"Da circa dieci minuti. Tua mamma ha mandato Thalia a vedere a che punto eri. Sono stato informato del fatto che ci hai messo un bel pò per prepararti" disse lui, un ghigno divertito comparse sul suo volto. Si girò poi verso Oliver "A proposito piccolo futile personaggio, sono nato davvero in ritardo. Per la precisione, una settimana dopo rispetto a quello che pensavano tutti. Inoltre hai detto bene quando hai affermato che sono sempre favolosamente in ritardo"

"Sei così inesorabilmente irritante" disse Oliver.

"Ma almeno sono importante, a differenza tua" rispose lui mentre il suo ghigno cresceva.

"Questo ragazzo sta affondando la nave Tholiver" disse Oliver rivolto verso di me con un cipiglio.

"Nessuno può affondare Tholiver" lo rassicurai dandogli delle pacche sulla spalla.

"Beh, uscirò con tua sorella visto che mi piace più di te" affermò Oliver prima di uscire dalla cucina.

Ricordandandomi dello sguardo di Thalia poco prima, fissai Dimitri e mia madre "Siete degli indioti. Io ero già pronto, stavo solo aspettando che arrivasse Dimitri"

"Thalia cara, mi aveva detto che eri senza maglietta e che borbottavi furioso contro i tuoi vestiti"

"Thalia è rimbambita, adesso andiamo" dissi avvicinandomi a lui e strattonandolo dalla sedia.

"Ciao ragazzi, divertitevi" ci salutò mia madre.

"Dimitri, assicurati che Theo non faccia niente di stupido" gli raccomandò mio padre.

"Papà, hai davvero chiesto ad un ragazzo che indossa glitter sui capelli di farmi da babysitter? Hai dei seri problemi" dissi, alzando un sopracciglio verso di lui.

"Però sei tu quello che esce con il ragazzo che indossa glitter sui capelli. Divertitevi!" ci spinse letteralmente fuori da casa, richiudendo la porta dopo averci fatto uscire.

"Li odio" grugnì seguendo Dimitri in macchina.

"La tua famiglia è meravigliosa e divertente. Mi piace" disse uscendo dal vialetto di casa mia.

Come al solito Dimitri aveva la riproduzione casuale sul suo iPod che, collegato alle casse, riempiva l'abitacolo di tutti i generi di musica, ma oggi non potevo di certo lamentarmi. Stava risuonando una canzone dei Billy Talent, che erano assolutamente il mio gruppo preferito.

"Quindi, dove andremo per questa uscita?" chiesi dopo un paio di minuti.

"Piccolo Theodore, sai perfettamente bene che non stiamo uscendo, come abbiamo fatto le altre volte, adesso stiamo andando ad un appuntamento. Perché non lo chiami per quello che è?" chiese, guardandomi divertito.

"Dove stiamo andando?" chiesi nuovamente.

Dimitri ridacchiò "Lo vedrai quando arriveremo"

Era vestito in un modo davvero scandaloso, che era un qualcosa di normale per lui. Aveva dei pantaloni viola; una bizzarra camicia che faceva venire il mal di testa solo a guardarla per l'esplosione di colori, di forme e di modelli rappresentati; una maglietta rosa sotto la camicia; una sciarpa azzurra intorno al collo; migliaia di braccialetti; unghia smaltate di un nero glitterato e i suoi capelli alzati nel solito ciuffo viola.

Parcheggiò vicino ad un ristorante e "Siamo arrivati!" affermò contento.

"Cenaremo e basta?" dissi per niente sorpreso. Nulla rendeva Dimitri più felice di un appuntamento semplice, anche se fosse stato un clichè.

"Beh, cenare non sarà tutto quello che faremo stasera. Avevo pensavo che questo poteva considerarsi un buon inizio di serata" disse lui, prendendomi la mano mentre entravamo nel ristorante.

"Un tavolo per due?" ci chiese un cameriere asiatico. Noi annuimmo e lui ci guidò verso un tavolo. Dopo aver dato un'occhiata all'aspetto di Dimitri, l'uomo prese le ordinazioni delle bibite e si allontanò, prendendo quelle richieste.

"Volevi qualcosa di più stravagante?" mi chiese Dimitri posando il menu sul tavolo, portando la sua attenzione su di me. La sua sciarpa gli risaltava molto gli occhi, facendoli sembrare quasi una bufera di neve pura.

"No," dissi non alzando lo sguardo dal mio menu "questo va bene"

Lui allungò la mano e tolse il menu via dal mio viso, guardandomi nei miei occhi verdi. Un ghigno danzava sulle sue labbra.

"Piccolo Theodore, oggi sei così contenuto. È come se non vorresti essere qui con il mio favoloso me" disse.

Ripresi il menu e me lo rimisi davanti al viso nascondendomi dietro di esso, non facendomi osservare da lui e dai suoi dannati occhi. Volevo essere davvero lì con lui, con Dimitri Ivanov, mi ero profondamente innamorato di lui.

Ma non potevo essere sempre così sdolcinato tutte le volte! Ero un uomo, dannazione, ed un uomo non si comportava come una ragazzina innamorata.

Il cameriere ritornò con i nostri drink e prese le nostre ordinazioni. Afferrò i nostri menu sul tavolo e si allontanò per comunicare allo chef quello che avevamo ordinato.

"Adesso non hai un menu dove puoi nasconderti," disse Dimitri, puntellando i gomiti sul tavolo e appoggiando il suo mento sul palmo della mano "e ne sono davvero felice. Il tuo viso è troppo bello per essere nascosto, tesoro"

Arrossì e sorseggiai il mio drink, i miei occhi fissi sul tavolo. Dimitri riusciva sempre a farmi arrossire.

Allungò il suo lungo e muscolo braccio e mi alzò il mento, in modo che i miei occhi potessero guardare i suoi. Si chinò sul tavolo e mi baciò.

Quando ci staccammo dal bacio lui ghignò compiaciuto vedendomi arrossire. Spostò la sua mano, raggiungendo la mia sul tavolo, intrecciando poi le nostre dita insieme.

Distolsi lo sguardo verso la finestra vicina al nostro tavolo, odiando il ghigno divertito che gli si era incollato sul viso. Aveva sempre quel ghigno.

Senza accorgermene, il mio pollice stava disegnando dei piccoli cerchi sul dorso della sua mano. Il cameriere ritornò, posando i piatti sul tavolo. Dimitri stava lasciando la mia mano per afferrare la forchetta, ma io gliela strinsi più forte, non volendo disperdere il calore che essa emanava.

A differenza del ghigno che ancora aleggiava sul suo viso, gli occhi di ghiaccio di Dimitri si addolcirono e strinse leggermente la mia mano. Afferrò la forchetta con la mano libera e incominciò a mangiare.

Io feci lo stesso e mangiammo insieme in un piacevole silenzio. Quando finimmo, finalmente alzai lo sguardo su Dimitri.

"Come sta andando il disegno che stai facendo?" chiesi. Ogni tanto aveva qualche ispirazione. Quando incominciava a disegnare, lasciava il mondo fuori, fino a quando la bozza che stava immaginando non era completamente finita.

"L'ho quasi finito. Devo solo aggiustare delle cose e poi l'avrò completato." rispose lui "Come sta andando con la classe di economia?"

Alzai gli occhi al cielo "Questa è un argomento noioso, Dimitri"

"No, sono davvero curioso. Dopotutto vuoi andare all'universitá per insegnare economia" disse.

"Sta andando tutto bene" risposi perciò, lasciando cadere lo sguardo. Forse lui non ci aveva mai fatto caso, ma quando voleva poteva essere davvero una persona molto riflessiva.

Il cameriere ritornò un'ultima volta, posando il conto sul tavolo. Io cercai il portafoglio con la mia mano libera, ma Dimitri dopo avermi notato mi prese il polso.

"Niente di tutto questo," disse "pago io"

"Hai pagato tu l'ultima volta, adesso pago io" cercai di convincerlo.

Lui si chinò su di me e mi baciò, passionalmente e intensamente. La mia testa non riusciva a pensare lucidamente e si concentrò solo sul bacio.

Lui si allontanò e mi lasciò il polso, prendendo il portafoglio e posando i soldi sul tavolo. Io cercai di riacquistare la mia stabilitá, ma nel frattempo Dimitri mi aveva già portato fuori dal ristorante.

"Pagherò la prossima volta" dissi severamente dopo essere entrato in auto.

"Ed io sono la Regina della California" disse.

"La California non ha una Regina" dissi confuso.

Dmitri sorrise "Esattamente"

"Idiota." mormorai "Vedrai, la prossima volta pagherò io! Di certo non sarai tu a fermarmi"

Parcheggiò la macchina e si girò verso di me, alzando il suo sottile sopracciglio verso di me "Oh piccolo Theodore, stai incominciando ad odiarmi di nuovo? Sarà meglio che aggiusti tutto" si lasciò andare ad un drammatico sospiro, prendendomi il viso fra le mani e dandomi un breve bacio.

Io avvolsi le braccia intorno al suo collo spingendolo più vicino a me, volendo sentire il suo corpo più a contatto con il mio. Lui si girò sul suo sedile, premendo le mani contro il finestrino ai lati della mia testa, in modo che il suo corpo non sarebbe caduto sul mio.

Ruppe il bacio e "Per quanto mi piacerebbe continuare, purtroppo il film inizierà fra un paio di minuti" disse con il fiatone e le labbra lucide. Si chinò ancora una volta e mi diede un bacio a stampo prima di spingersi fuori dall'auto.

Io feci lo stesso, rendendomi conto solo adesso che effettivamente Dimitri aveva parcheggiato vicino al cinema. Mi prese la mano e mi guidò verso il locale.

"Cosa stiamo per vederci?" chiesi.

"'We're The Millers', oggi ho voglia di film fatti male" disse pagando i nostri biglietti e trasportandomi verso il banco degli snack.

"Dimitri, abbiamo già mangiato" gli ricordai seccato. Come poteva mangiare così tanto e restare sempre magrissimo?

"Sto percependo dell'odio qui!" disse contento, baciandomi "Oltretutto, sai che non riesco a vedere un film senza le mie adorate caramelle alla frutta"

"Per essere così magro, sei davvero grasso" dissi.

"Se questo avesse avuto un senso, adesso sarei offeso" disse.

"Dimitri!"

Entrambi ci girammo ed io impallidì appena vidi un ragazzo, più o meno della nostra età e per di più attraente, venire verso di noi. Rivolse a Dimitri un brillante sorriso.

"Non ti ho più visto dopo la festa di Kim." disse arrossendo un pò "Come stai?"

"Meravigliosamente bene. Tu come stai, Alexaiver?"

"Sto bene. Ehi, ti va di uscire insieme qualche volta? Sai, mi manchi" chiese, il suo rossore diventava più intenso e i suoi occhi dicevano che lui e Dimitri non erano stati solo amici.

"Ah, purtroppo non posso. Il mio cuore è stato rapito da questo favoloso ragazzo qui presente," disse lui indicandomi "appartengo completamente al mio piccolo Theodore"

Il ragazzo mi guardò, come se mi avesse visto solo adesso, e nei suoi occhi vidi una lieve gelosia e delusione. Cercai di mantenere un'espressione neutra, a dispetto della gelosia che sentivo.

"Oh ciao! Sono Xavier" disse.

"Theo" dissi, stringendo più forte la presa sulla mano di Dimitri. Lui era mio.

"Credo che questa conversazione sia conclusa, scusaci Alexaiver dobbiamo andare" disse Dimitri.

"Dimitri...puoi chiamarmi quando vuoi." disse Xavier, guardandolo con nostalgia "Mi manchi davvero tanto"

"Una storia davvero straziante, ma ho paura che adesso siamo in ritardo per il nostro film. Addio" disse agitando le sue lunghe dita verso Xavier e trascinandomi all'interno del cinema.

Ci sedemmo ed io osservai lo schermo del cinema con il broncio sul viso. Dimitri mi mise un braccio sulle spalle, avvicinandomi a lui e baciandomi la guancia.

"Percepisco un piccolo mostriciattolo verde" disse ridacchiando.

"Sei stato a letto con quel ragazzo" affermai recisamente.

"Siamo stati intimi un paio di volte. Abbiamo avuto il nostro primo rapporto sessuale a quindici anni e poi un paio di volte l'anno scorso" disse Dimitri scrollando le spalle. Questo era un'altra caratteristica di Dimitri: era aperto su tutto.

"È attraente" dissi.

"Lo è," confermò lui annuendo "ma non è te e pertanto non sono interessato a lui"

"Certo" mormorai. Come non poteva esserlo? Dimitri era conosciuto come un ragazzo che si adattava a tutte le relazioni, ma erano mesi che uscivamo insieme e non avevamo fatto ancora nulla di sessuale. Sicuramente gli mancava la sua vecchia vita.

"Dubita che le stelle siano ardore, dubita che il sole ruoti intorno alla sua sfera, dubita che la verità sia vera, ma dubbio non avere del mio amore"* (Amleto Atto 2, Scena 2) sussurrò al mio orecchio, il suo respiro mi fece venire i brividi. Le sue labbra incontrarono le mie un attimo dopo, gentili e rassicuranti.

"Ti amo, piccolo Theodore. Amo solo te" mi rassicurò quando si staccò dalle mie labbra.

"Sta zitto e guardati il film" dissi, contento del fatto che non poteva vedere la mia faccia rossa nel buio del cinema. Ero stato stupido ad essere stato così geloso. Dimitri era così fedele quando era in un rapporto, non avevo nulla di cui preoccuparmi.

Continuò a tenere il braccio intorno alle mie spalle mentre io appoggiai la testa sul suo petto. Guardammo poi il film, ridendo durante le varie scene.

Avevo imparato anche ad amare gli appuntamenti semplici. Passando del tempo insieme, vicini. A coccolarci durante un film al cinema o solo tenerci per mano mentre cenavamo. Era una cosa molto carina.

Quando il film finì, ci dirigemmo verso la macchina di Dimitri. Lui guidò fino a casa mia, parcheggiando nel vialetto.

Feci per uscire dalla macchina, ma lui mi afferrò il braccio e mi tirò indietro. Lo guardai curiosamente mentre lui si spostava, cercando qualcosa nei sedili posteriori.

"Guarda" disse, riapparendo con in mano qualcosa avvolta nel giornale.

Tolsi di torno il giornale e i miei occhi si spalancarono leggermente. Guardai in basso al bellissimo ritratto su cui Dimitri stava lavorando.

"L'ultimo passo era quello di dartelo. Adesso è completo!" disse, battendo le mani gioiosamente "Quanto è favoloso!"

"Grazie" dissi quasi sussurrando, guardando il bellissimo ritratto che aveva fatto di noi due. Era così perfetto e realistico.

Mi avvicinai e lo baciai, le mie labbra si muovevano furiosamente e vogliosamente sulle sue. Lui aggrappò la mia maglietta, spingendomi più vicino di quanto non fossi.

Ci staccammo dal bacio "Ti amo Dimitri" dissi sinceramente, baciandolo di nuovo.

"Spero che tu abbia gradito il nostro appuntamento, tesoro" disse ghignando.

"A me piacciono sempre i nostri appuntamenti" dissi uscendo dalla macchina e tenendo saldamente fra le mani il ritratto.

Mi salutò e mise a moto la macchina, uscendo dal vialetto. Lo guardai fino a quando la sua macchina sparì dalla mia vista, lasciando poi che comparisse sul mio viso un enorme sorriso. Niente poteva rendermi più felice di un appuntamento semplice con Dimitri.

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