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Autore: Itjustkindofhappened    21/02/2015    0 recensioni
“Louis, non starai male per sempre” stava piangendo anche Liam ora.
“Ho perso la mia unica ragione di vita” dissi, uscii di corsa dalla casa e non vidi la strada.
Sentii solo un rumore di clacson, il sapore del metallo misto al sangue, probabilmente il mio.
Poi vidi solo bianco.
Solo bianco.
Genere: Angst, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Per l'eternità

 

Alzai il volto e la pioggia cominciò a scendere. Tutti se n'erano andati da un po', ma io ero rimasto lì. L'altro gli aveva sempre detto che aveva paura del buio, non poteva lasciarlo solo. Avevo promesso, dopotutto. Le goccioline mi rigarono il volto, e rigarono anche la lapide che stavo fissando.

L'acqua scorre sulle parole incise su quella stessa.

 

HARRY STYLES

1994- ****

 

Pensavo che il minore non se ne sarebbe andato così presto. Oppure pensavo che non se ne sarebbe andato mai. Ci speravo almeno.

Scorrevano le ore, come le gocce di pioggia che bagnavano il mio viso, non volevo andarmene. Non volevo stare lontano da Harry.

Tutto sembrava perdere il senso, venivo svuotato da tutto ciò che ero e mi sentivo vuoto, senza un anima, incapace, di muovermi o di realizzare cosa fosse davvero successo.

Mi inginocchiai a terra e mi presi le mani. Non avevo mai pregato, almeno non sul serio. Ma ora non facevo altro che sperare che ora il riccio si trovasse in un posto più bello.

“Non ce la faccio senza te” mormorai alla pietra. I pensieri cominciarono a

viaggiare verso tutti i progetti che avevamo fatto.

Sposarsi.

Il riccio voleva sposarsi. Voleva giurarmi per sempre il suo amore, voleva guardarmi negli occhi e dirmi che io ero il suo passato, il suo presente e sarebbe stato il suo futuro. Avremmo fatto vedere che l'amore è uguale per tutti, se è vero. E poi, un sentimento così speciale come può essere considerato uno sbaglio?

Avere un figlio.

Harry amava i bambini. Avremmo sicuramente litigato per i nomi, ma alla fine avrei accontentato il riccio, dato che l'importante per me era vedere due fossette che facevano capolino su un volto felice e sincero del minore. Harry sarebbe stato il genitore da cui sarebbero andati a chiedere consiglio, di rientrare più tardi del coprifuoco che io avrei stabilito. Io sarei stato il padre che invoglia i figli a fare sport, a inseguire le proprie passioni. Sarei stato severo, ma li avrei amati più di nulla al mondo.

Harry invece avrebbe raccontato ai bambini la nostra storia, e io avrei storto il naso, uscendo dalla stanza, perchè sentirla ogni volta mi avrebbe fatto venire gli occhi lucidi.

Risi a quei pensieri. Nel cimitero risuonò la mia risata solitaria, ingannata dalle lacrime che avevano spezzato la mia forza e stavano uscendo copiose, come a voler raggiungere in fretta la terra. Come a voler bagnare la terra occupata dal corpo ormai senza vita.

Non si sa con quale forza, io sia riuscito a mettersi in piedi e tornare a casa.

Barcollai, caddi e piansi. La vista era annebbiata e la mente era annegata nei ricordi, nei rancori, in tutti i mali passati e in tutti i mali che sarebbero venuti.

Stancamente infilò la chiave nella toppa ed entrò in quella casa, che sembrava tanto piccola prima e che ora era vuota. Sembrava tanto rumorosa con la risata del riccio; sembrava tanto calda con le carezze e i tocchi di Harry.

Ora mi appariva troppo grande per stare solo, avrei avuto paura la notte, non per il buio, ma per i problemi che mi avrebbero assalito e che avrei dovuto affrontare da solo; appariva silenziosa, di un silenzio assordante, di un silenzio che sottolinea quanto io sia solo, quanto con me non ci sia nessuno; appariva fredda perchè ormai io ero solo. Nessuno mi avrebbe stretto la notte, non sarei stato capace di amare nessuno, non come amavo Harry. Andai nel salone e aprii l'armadietto in basso, il preferito del riccio dove amava tenere il suo diario. Presi il piccolo quadernetto di cuoio e lo portai con me sul suo divano. Era piccolo, ma spesso legato con uno spago debole che stava scoppiando. Sapevo che non dovevo leggerlo, non per privacy o altro, ma semplicemente perchè non ero moralmente ancora stabile per leggerlo. Optai di metterlo sul tavolino e mi recai al piano di sopra per togliermi quei vestiti bagnati che avevo ancora addosso e che sapevano terribilmente di cimitero.

 

Fissavo il muro da quasi un'ora abbondante ormai, non che ci trovassi nulla di particolare in un muro bianco, solo preferiva spendere questo tempo di depressione in totale solitudine. Non voleva essere forte, non ora, non adesso. Forse dopo lo sarebbe stato o forse, non lo sarebbe stato mai più.

Qualcuno bussò alla porta impedendomi l'intento di passare il tempo libero nell'autocommiserazione.

“E' aperto” dissi, non preoccupandomi neanche di essere sentito.

“Lou, sono Liam” entrò timido il ragazzo e andò a prendere posto sul divano accanto a me, che non si ero nemmeno degnato di guardarlo.

“Ciao” dissi solo.

“Ehi..”

“Vuoi chiedermi se sto bene? No Liam. Non sto bene. Vuoi dirmi che il dolore passerà? No Liam, il dolore non passerà, semplicemente per il fatto che l'altro giorno sono morto con lui e oggi, sono stato seppellito. Non sono vivo, sono un fantasma” buttai fuori.

“Lou, non sei morto. Harry non vorrebbe che...”

“Harry? Vuole? È morto Liam, e non so se sono più arrabbiato perchè mia ha lasciato solo, o se sono più arrabbiato con Dio, che se l'è preso senza neanche chiedermelo” si alzò dal divano mettendosi davanti all'amico “Non sto bene e non voglio stare bene, voglio solo ubriacarmi fino a non capire più nulla, fino a non setire più questa voragine nel petto che mi sta risucchiando tutto quello che sono. Voglio solo che la mancanza dell'uomo che amo, mi consumi. Non voglio abbracci, non voglio biasimo, non voglio affetto. Voglio solo Harry” ormai stavo piangendo e urlavo contro Liam, per urlare contro il mondo. Per urlare contro tutti i modi di stare bene. Perchè non volevo più stare bene.

“Non posso lasciarti così”

“Puoi, perchè è quello che voglio” avevo le mani chiuse a pugno, tremavo e lottavo contro le lacrime che bruciavano gli occhi per uscire sempre di più.

“Louis, non starai male per sempre” stava piangendo anche Liam ora.

“Ho perso la mia unica ragione di vita” dissi, uscii di corsa dalla casa e non vidi la strada.

Sentii solo un rumore di clacson, il sapore del metallo misto al sangue, probabilmente il mio.

Poi vidi solo bianco.

Solo bianco.

 

 

 

Aprii gli occhi, li sbattei e mi ritrovai su un letto caldo e morbido. La stanza era buia, ma riuscivo ad intravedere le sagome di cinque letti uguali ai suoi. Qualcuno mi aveva scosso in effetti, era un ragazzino, sui sedici anni, riccio.

“Louis, svegliati dai” quella voce. Cominciai a tremare.

“Harry?”

“Chi sennò. L'uomo nero? Svegliati dai, andiamo a vedere l'alba” allungai una mano tremante verso quella figura scura, e la toccai. Sentii la pelle calda, sentii che era viva. Era forse il paradiso questo?

“S-sei davvero tu?”

“Sei rincoglionito? Ora ti tiro su di peso” mi prese il braccio e mi tirò giù, facendomi quasi cadere. Lentamente il ragazzino aprì la porta e mi condusse fuori. Con la luce fioca del mattino, riuscii a vedere che davvero Harry aveva solo sedici anni e guardandomi bene, con quel ciuffo liscio che ogni tanto mi oscurava la vista, io ne avevo solo diciotto. Mi guardai intorno constatando che il paradiso somigliava molto agli studi di Xfactor e che Harry probabilmente non sapeva di essere morto. Oppure avevo fatto un sogno premonitore su tutta la mia vita? Eppure non era possibile dormire così tanto e sognare qualcosa di così vivido, scandito giorno dopo giorno.

Forse era stato sottoposto ad un esperimento con una macchina del tempo.

Intanto il riccio mi aveva davvero portato fuori. E mi ricordai improvvisamente che nella vita era già successo, stavo rivivendo il passato, ma la mio vita era davvero andata avanti, Harry era davvero morto e forse Dio mi stava dando un'altra possibilità.

Lo abbracciai, senza pensarci. Sentii di nuovo il suo profumo, i suoi ricci morbidi sulle guance e quel corpo, ancora piccolo, contro il mio.

“Oggi sei strano”

“Abbracciami e basta” gli dissi. E il riccio ubbidì.

“Sai Darren?” disse Harry ancora stretto a Louis.

“Si” lo odiavo a morte e mi venne subito in mente anche il perchè.

“Ci sta provando con me”

“E tu?” mi staccai per guardarlo negli occhi, sempre verdi, sempre i suoi.

“Io non lo so..”

“Ti interessa?” lo fissai e il riccio fece lo stesso. In quel momento non si sa se l'azzurro era davvero azzurro o era misto al verde, o viceversa. Non si vedeva dove iniziava l'uno e finiva l'altro, dato che quel gioco di sguardi ci stava facendo unire in un'unica persona.

“Forse, ma mi devi aiutare, sei il mio migliore amico”

“Lo sai che lo odio” sbottai.

“Geloooosoooo” mi canzonò.

“Cos.. io, no! Solo tu sei migliore di lui. Non ti merita” mi uscii.

“E chi mi meriterebbe? Tu?” sorrise e arrossii.

“No” dissi, ero sincero, io Harry non lo meritavo. Rimase quasi deluso della mia risposta.

“Voi piccioncini dai, dobbiamo provare!” sentimmo improvvisamente la voce di Zayn. Mi venne quasi da ridere, a vederlo ora non sembra neanche quel ragazzo che vedevo tutti i giorni.

“Broooo” urlai, correndogli incontro.

“Lou, ma che cazz” protestò quando gli saltai al collo.

“Lascialo perdere, oggi è pazzo” sentii Harry da dietro.

“Sta di fatto che Simon ci aspetta, scollati Boo” mi spettinò i capelli e sorrisi.

 

“Sono esausto, ho bisogno di mangiare” disse Niall gettandosi sul divano.

“Scordati che ti porti qualcosa da mangiare Nialler” sbottò Zayn.

“Mi offro io” dissi alzandomi dal divano.

“Louis, stai bene?” mi chiese Liam guadandomi sconvolto.

“Benissimo direi, Harry dov'è?” chiesi mentre cercavo qualcosa da dare a quel pozzo senza fondo di Niall.

“Con Darren, suppongo. Passano un sacco di tempo insieme” trasalii. Davvero mi dava fastidio? Dopo tutto quello che sapevo sarebbe successo?

“Ah” sibilai. Quindi davvero stavo ripetendo la mia vita d'accapo? E se non avessi fatto qualcosa di giusto? Sarebbe cambiato? Potevo arrivare al giorno della morte di Harry ed evitarla?

“Ti dà fastidio?” ricominciò.

“A me? Certo che no, Darren è solo un povero coglione”

“A me sembra simpatico” se ne uscii Niall.

“Mi è passata la voglia di prepararti del cibo” gli sorrisi sarcastico.

“Eccolo il Lou che conosco!” scoppiammo tutti a ridere e lo feci anche io.

“Ragazzi, andiamo a giocare a calcio” proposi e costrinsi tutti ad accettare.

 

“Passamela” diceva Zayn a Niall.

“Bloccalo no!” urlai a Liam. Il ragazzo non era particolarmente bravo e fece fare gol a Zayn.

“Perchè ho il più scarso in squadra?” sbottai.

“Ehi” Liam mise su il broncio.

“Perchè tu vali per due” disse Niall e io allargai le braccia e assunsi un'aria altezzosa.

“Beh effettivamente” mi sistemai il ciuffo.

“Viva la modestia!” sorrisi all'improvviso suono della voce di Harry, ma mi rabbuiai subito vedendo con chi fosse.

“Io sono più bravo” quel deficiente voleva fare colpo su Harry.

Mi ricordavo quella scena, più o meno nitidamente. Forse perchè erano passati tanti anni. Non mi ricordavo che cosa avessi fatto dopo, ma pensai come il ragazzo sfrontato diciottenne che ero.

“Ti sfido, uno contro uno” indicai Darren e sorrisi, sicuro di me. Harry mi guardò e scosse la testa.

“Allora il primo che arriva a due, vince” ricapitolò Zayn. Fece partire il via e lui arrivò alla palla per primo, era veloce, lo dovevo ammettere. Non pensavo sapesse giocare a calcio e rimasi stupito quando riuscii a fare il primo gol.

La cosa che mi mandò in bestia fu il fatto che si girò ed indicò Harry.

Indicò il mio ragazzo.

Fu rimessa la palla al centro e dato che avevo capito da che lato sarebbe arrivato, mi avvantaggiai correndo più veloce e portai la palla dalla parte opposta.

Lo superai e riuscii anche io a fare il mio primo gol e mi diedi mentalmente una pacca sulla spalla nel vedere la sua faccia delusa.

Questo era il gol decisivo, dovevo vincere, dovevo far vedere a quel gradasso chi era il migliore.

E ovviamente ero io.

Per la seconda volta raggiunse la palla prima di me, ma gli stetti dietro come un cane con il suo osso. Non riuscivo a portagli via la palla, mettendomi davanti a lui ed era quasi vicino alla porta.

Così, rapidamente mi scansai facendolo passare e all'ultimo misi un piede fra i suoi rubandogli la palla.

Con il mio bottino, corsi velocemente dalla parte opposta segnando il mio gol della vittoria.

“Fine dei giochi” gli dissi e lui si stampò in faccia un muso deluso.

Mi raggiunse Harry.

“Bel gioco Lou”

“Lo so”

“Potevi farlo vincere, per fargli fare una bella figura” sussurrò.

“Nah”

“Sei uno stronzo” mi avvicinai.

“E' per questo che ti piaccio” fissai di nuovo i miei occhi nei suoi e il cuore batteva forte, come se fosse la prima volta. Ogni volta, quando guardavo Harry era come se fosse la prima volta.

Lui arrossi, mentre io mi avvicinavo a lui. Rimanemmo così, per un po'.

“Non dovresti raggiungere il tuo ragazzo?” dissi.

“Non è il mio ragazzo”

“Però ti piace”

“Non è vero”

“Allora perchè stai con lui?” esitò, non rispose. Mi dispiaceva vedere quel cucciolo davanti a me.

“Ragazzi! Andiamo a fare il video diary!” a quelle parole di Liam, mi ricordai tutto.

Di quello che era successo quella notte e che sarebbe dovuto succedere una seconda volta.

 

“Ultima domanda ragazzi” iniziò Liam “se potessi sposare una celebrità, chi sarebbe?”

“Sposerei Megan Fox” disse velocemente Zayn.

“Louis?” continuò Liam.

“Vai tu Harry, devo pensarci” dissi.

“David Hasselhoff” annuii alla sua stessa affermazione.

“Niall?”

“Cheryl, sicuramente” rispose.

“Io direi Leona Lewis” concluse Liam “Louis ora tocca a te” . Così lo feci, come la prima volta.

Stesse parole, stesso sguardo. Stesso ragazzo di cui ero innamorato.

“Io sposerei te Harry, perchè suona bene” gli toccai la spalla e lui si girò verso di me.

“Davvero?” sorrise.

E anche quella era fatta.

 

Era sera tardi ormai, e stavo pensando se davvero avrei dovuto rivivere di nuovo la mia vita, in modo uguale.

Magari avrei rivissuto la morte di Harry? Sembrava di essere nel mio corpo, ma allo stesso tempo ricoprivo un ruolo già prestabilito.

“Louis perchè?” la voce di Harry mi scosse, eravamo soli nella stanza.

“Cosa?” chiesi.

“Nel video tu...”

“Perchè è vero Harry” sorrisi.

“No, sei un bugiardo. Perchè vuoi farmi male?” si raccolse nel suo maglione enorme.

“Non ti farei mai del male”

“Invece si, perchè tu non mi ami davvero”

“Chi te lo ha detto?” spalancò la bocca.

“Sei etero” risi.

“Ah, non lo sapevo” lo scioccai.

“Ascoltami” andai verso di lui “io ti amo” lo fissai negli occhi e vidi quanto le mie parole lo avevano colpito.

“No no no” si allontanò.

“Si”

“Sai quant'è sbagliato?”

“Perchè?” sorrisi.

“Se diventassimo famosi? Siamo nella stessa band, come pensi che sarebbe?”

“Tu mi ami”

“preferisco non rischiare”

“Io rischierei e rischierò tutto, per te” cercai di avvicinarmi.

“E se poi non mi amassi più?” lessi la paura nei suoi occhi e mi venne in mente tutto il tempo che avremmo passato insieme.

“Non smetterò mai di amarti, per tutta la vita, penso anche, per tutta l'eternità”

“I-io...”

“Tu mi ami Harry?”

“Dio solo sa, quanto ti amo” sorrise e io lo baciai. Com'era avvenuto e come accadeva di nuovo, ancora.

E se mi avessero dato altre mille vite ancora le avrei spese tutte con Harry, con lui avrei speso la mia vita e l'eternità.

 

Bianco.

Di nuovo tutto bianco.

Non vedevo di nuovo più nulla.

Finchè per la seconda volta non riaprii gli occhi.

 

“Louis, stai bene fratello?” mi disse Zayn e aprii gli occhi.

Mi guardai intorno. Ero sul palco, nel bel mezzo di un concerto.

“Che giorno è?” cercai Harry con lo sguardo ed era di là che farfugliava qualcosa. Era cresciuto, avrà ventidue anni adesso.

“E' il 7 Agosto” mi guardò stralunato.

“Che anno?”

“2016... hai fumato qualcosa?”

“N-no sto bene” mi alzai e andai verso Harry che aveva lasciato posto alla parlantina di Liam.

“H-harry?” per quanto tempo avrei rivissuto la mia vita? E quali momenti poi?

“Louis stai bene”

“Amore sei tu?” mi venne quasi da piangere, lo avrei perso? Di nuovo?

“Mi stai preoccupando, Lou, non puoi chiamarmi così” mi mise una mano sulla spalla e metà della folla si mise a strepitare.

Si ritrasse subito e si allontanò.

Non poteva allontanarsi, io dovevo stare con lui finchè potevo, non potevo perderlo. Era lui, era vivo e io non sapevo quanto ancora mi avrebbero permesso di toccarlo.

Una seconda volta ero lì, c'erano le luci, sentivo tutto eppure mi sentivo niente.

Mi sentivo come se non fossi il corpo, ma solo la mia anima.

Partì la musica, il ritmo sembrava quello di Spaces e effettivamente si trattava di quella canzone.

Mi ricordavo ora.

Il 7 Agosto del 2016. la data, la nostra data.

Dopo aver cantato il mio pezzo, mi ricordai di quanto dopo quella sera le cose sarebbero migliorate.

Avremo cambiato Manager e avremo ancora fatto due annetti di musica, poi ci saremmo stancati e ognuno avrebbe preso la sua strada.

Si ci trovavamo spesso, non potevamo dimenticarci ed eravamo comunque spesso chiamati per interviste o come ospiti speciali.

Ma quel giorno, quel giorno era il nostro giorno.

“Ragazzi” al fine della canzone presi la parola e recitai quella scena come se fosse la prima volta, mentre in verità ricordavo tutto.

“La prossima canzone è stata scritta dal nostro caro amico Ed” sorrisi “voi siete giovani, ragazze, ma sapete che l'amore si trova a qualsiasi età. E non parlo di quelle stupide cotte da elementari, parlo del vero amore. Sapete quando, incontrate quella persona e vedete una luce, in quegli occhi e voi avete capito che potrete incontrare milioni di persone, anche migliori, ma quelle non varranno mai neanche la metà di quella, vero Harry?”

Mi girai dalla sua parte e lui mi fissò.

Con le labbra mimò un 'che stai facendo ', ma non lo ascoltai. Ormai era tutto deciso, era già stato fatto. Di rimando gli mimai un 'ti amo'.

“18!” gridai e la musica partì scatenando le urla di tutti.

Harry si avvicinò a me.

“Che hai in mente di fare? Non possiamo..”

“tu lascia fare e fidati di me”

“Louis, cazzo. Sai che stai facendo?”

“Lo so”

“Louis-” era agitato.

“Ti fidi di me?”

“Si ma-”

“Mi ami?”

“Si” rispose.

“Allora lasciami fare” gli sorrisi.

 

La canzone continuò indisturbata finchè non arrivò il turno del mio assolo. Tremavo, ero agitato, eppure dovevo farlo.

Andai verso Harry e lui rimase lì fermo ed annuii, dandomi l'appoggio di cui avevo bisogno.

“I've loved you since we were 18” cominciai, avvicinandomi a lui.

Sorrise timido. Era bellissimo così.
“Long before we both thought the same thing” continuai questa volta prendendogli la mano.

La portai al petto per fargli sentire il mio cuore che batteva felice, batteva per lui. Solo per lui.

“To be loved and to be in love” le nostre voci si unirono, così come i nostri corpi quando si abbracciarono.

“And all I can do is say that this arms are made for holding you” gli altri continuarono a cantare, mentre in quel momento c'eravamo solo io ed Harry in quello stadio.

Non c'era nessun rumore, né musica, né voci, né urla.

Sono il rumore dei nostri cuori che battevano forte contro le costole per uscire e andare ad unirsi quello dell'altro.

Eravamo uniti, eravamo io e lui.

“Ti amo” sussurrai e non ebbi mai paura di perderlo come in quel momento.

“Anche io Louis, per l'eternità” rispose e io per la seconda volta, come se fosse l'ultima, lo baciai.

 

Bianco, di nuovo.

E fu bianco anche quando riaprii gli occhi.

Mi trovavo nel corridoio di un ospedale e davanti a me c'era un dottore.

L'avevo già vista, quella faccia e avevo già sentito le parole.

“Abbiamo fatto tutto il possibile, ma non c'è la farà. Usi questi momenti per dirgli addio” superai quelle parole ed entrai nella stanza.

C'era Harry su quel lettino, bianco, consumato. I ricci appiccicati alla fronte.

Mi stava lasciando, un'altra volta.

“Harry” sussurrai.

“Ehi” tossì “gli uomini duri come te non piangono”

“Piangono quando stanno per perdere le persone che amano”

“Louis devi promettermi che vivrai felice”

“Senza te? Mai”

“Non voglio che tu consumi la tua vita, voglia che tu la viva, ogni giorno”

“Fa male Harry, non posso vivere senza te”

“Vivi la tua vita per te e per me”

“Non posso”

“Devi, amore mio. Voglio che tu sia felice”

“Promettimelo”

“Io..lo prometto”

“Bravo il mio uomo” tossì ancora.

“Avevi promesso che non mi avresti mai lasciato”

“Lou...”

“Non lasciarmi, ti prego”

“Se dipendesse da me, ti starei già baciando” lo feci io, al suo posto. Lo baciai delicatamente sulle labbra, un tempo rosa e calde ora spente e fredde.

“Ti amo” disse.

“Ti prego...”

“Dimmelo anche tu, per l'ultima volta”

“Non è...”

“Ti prego”

“Ti amo” gli dissi e sorrise. Morì. Morì con quel sorriso sulle labbra, mentre tutto intorno a me si annullava e si andava a formare quel vuoto nel petto.

 

Aprii gli occhi. Questa volta sul lettino c'ero io.

“Zayn” chiamai, dormiva lì. Accanto al mio letto.

“Louis?” mi guardò, sorrise “Louis! Oddio, sei sveglio. Niall, Liam! È sveglio” gridò e si svegliarono tutti intorno a me.

“Louis, grazie a Dio sei sveglio” sentii Liam.

“D-dov'è Harry?” chiesi.

“Lou, sei stato in coma per due settimane, forse non ricordi....”

“Due settimane? Coma?” non erano sogni, non erano macchine del tempo, non erano altre possibilità. Erano solo ricordi.

“Si, siamo stati così preoccupati di perdere anche te” disse Niall che si beccò una gomitata da Zayn.

“Quindi Harry è davvero morto?” chiesi.

“Si, ci dispiace tanto” mormorò Liam.

Respirai a fondo e mi ritornarono in mente le parole di Harry che mi sembrava di aver ascoltato un attimo prima.

Lo feci.

Ascoltai le sue parole per tutto il resto della mia vita.

Vivevo, come avevo promesso, anche per lui. Lo vedevo in ogni cosa che facevo e non mi innamorai mai più di nessun altro.

Dopo il coma, ogni giorno la sera, tornavo nel cimitero per stare più vicino ad Harry. Non ero triste, riuscivo solo a ripetergli quanto lo amavo e quanto non vedevo l'ora di raggiungerlo.

Io ho amato Harry per tutto il mio passato, io amo Harry nel mio presente e amerò Harry.

Per l'eternità.

ANGOLO AUTRICE

Okay, con calma. Allora parto con il dire che questa OS l'ho scritta a San Valentino (immaginatevi la depressione). Spero innanzitutto che non sia troppo confusionaria, ma spero che vi abbia commosso o perlomeno emozionato. Un po', un minimo dai. Spero di sapere presto che ne pensate perchè sinceramente mi interessa. Sono molto più propensa a scrivere cose romantiche, sdolcinate che altro haha, fatemi sapere dunque che ne pensate. 

Ci 'vediamo' alla prossima haha x

ps. Ah non ho messo la data di morte perchè sinceramente, non mi sembrava carino, ora vado davvero

   
 
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