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Autore: Vahly    22/02/2015    1 recensioni
Bucky ha un incubo, ma Steve è lì con lui.
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: James 'Bucky' Barnes, Steve Rogers
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Libertà




Bucky si sentiva perso L’oscurità che lo circondava non accennava a rischiararsi, né il freddo che stringeva la propria morsa sul suo corpo sembrava potersi mai allontanare. Immerso in quel sonno che lo manteneva in vita per giorni, mesi, anni, non riusciva neppure più a sognare. Se i primi tempi cadeva in un vuoto oblio in cui riusciva se non a essere felice, quantomeno a dimenticare la sofferenza, ora era solo consapevole di essere rinchiuso e di potersi muovere solo nella sua mente. Di essere in trappola.
Poteva agitarsi, poteva urlare, poteva piangere. Ma niente, niente avrebbe potuto spezzare le sue catene.


Steve aprì gli occhi, svegliato dai movimenti del compagno che continuava a dormire tra le sue braccia. Lo sentì mugugnare parole incomprensibili mentre si agitava, e lamentarsi come se stesse soffrendo.
«Ehi,» mormorò contro la sua pelle, stringendolo di più a sé, «Bucky, è tutto ok?»
Il moro continuava a dibattersi, e sembrava che avere Steve accanto non migliorasse la situazione, così quest’ultimo fece per scansarsi; ma proprio in quel momento il soldato d’inverno aprì gli occhi. «No,» disse, «lasciatemi andare, lasciatemi…»
«Shhh…» Steve gli accarezzò una guancia, con delicatezza, «tranquillo, sei al sicuro. Va tutto bene.»
L’altro lo guardava con occhi sgranati, l’espressione di chi non ha idea di dove si trovi, o con chi. «È tutto finito, Buck. Sono io, Steve.»
«Steve,» ripeté lui, incerto.
«Esatto. Sei con me, al sicuro. Hai avuto solo un incubo, ma è tutto a posto ora…»
Il moro non rispose, ma si avvicinò all’altro e si accoccolò contro il suo petto. Steve lo strinse a sé, cercando di cacciare il pensiero di cosa turbasse il compagno ogni sera. Capitava praticamente ogni volta che si addormentava: aveva incubi legati al suo passato, e difficilmente riusciva a dormire un’intera notte senza svegliarsi. Ancora non si era mai confidato con lui, ma Steve sapeva che qualunque cosa lo turbasse, era legato al suo periodo passato come soldato d’inverno. Così, non sentendola di forzarlo, gli stava vicino come poteva, aspettando il momento in cui l’altro si sarebbe sentito pronto per aprirsi con lui.
«Mi spiace per averti svegliato un’altra volta,» mormorò sommesso.
Steve lo circondò con le sue braccia, e gli diede un bacio casto sulla testa. «Non dirlo nemmeno, Bucky. Sono qui per te, lo sai.»
Bucky chiuse gli occhi, concentrandosi sul calore di Steve, sulla sensazione delle sue braccia che lo avvolgevano, sul suo respiro regolare.
Non era solo, ma per la prima volta dopo anni passati ad essere solo uno strumento nelle mani dell’Hydra, ora era di nuovo un essere umano. Era di nuovo libero. E a poco a poco, sarebbe riuscito a lasciarsi alle spalle quello che aveva passato, ne era sicuro.
   
 
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