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Autore: Kaimy_11    23/02/2015    6 recensioni
Si può scoprire come una guerra possa unire, invece che dividere.
In un mondo tanto attento alle regole, alle leggi, una trasgressione può diventare bella e importante quanto un fiore nel deserto.
Forse amare significa trasgredire, forse per un capofazione degli Intrepidi proteggere qualcuno per lui importante potrebbe essere un rischio troppo grande.
Ma come rinunciare ad una persona capace di essere forte e testarda quanto lui, ma che al tempo stesso sa come dare pace al suo cuore tormentato?
Sarà davvero il fuoco che scioglie il ghiaccio, o il ghiaccio a spegnere il fuoco?
In guerra e in amore tutto è permesso...
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eric, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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- Questa storia fa parte della serie 'The reason '
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30. La ragione per lottare

 

 

 

 

Vedendo la porta aprirsi, Eric si mise faticosamente a sedere sul quel fastidioso lettino d’ospedale, stringendo i denti e trattenendo un lamento di dolore quando sentì i punti della ferita tirare.

Non poteva credere a ciò che era successo e a come era finito lì, depositato da solo al centro in quella stanza asettica, come uno qualunque dei tanti feriti.

Ma non appena riconobbe nella ragazza appena entrata Aria, sentì la gola improvvisamente secca e una mano si tese automaticamente verso di lei.

-Piccola?- Esclamò in confusione, guardandola ad occhi sbarrati.

Era così bella che non riusciva a pensare ad altro, aveva le labbra rosse, la pelle chiara, e i capelli neri che le incorniciavano il viso scendendo su di una spalla avvolti in una traccia. Tuttavia c’era qualcosa che stonava terribilmente in quel quadro paradisiaco, perché la sua espressione e il suo sguardo sembravano quelli di un’ estranea, non la rispecchiavano assolutamente.

Sembrava sconvolta e fragile come mai prima di quel momento.

L’aveva creduta al sicuro al centro di controllo, con sua sorella e gli altri Eruditi, c’erano anche delle loro guardie Intrepide, e niente avrebbe dovuto compromettere la sua incolumità.

E invece le cose erano andate diversamente.

Quando Jeanine gli aveva comunicato di aver dato ordine a quella ragazzina di nome Amber di rientrare al quartier generale degli Eruditi, facendosi scortare da sua sorella Aria, aveva tirato un sospiro di sollievo.

Le strade non erano più sicure al momento ma, quando le due erano partite, il viaggio in treno verso gli Eruditi rappresentava l’unico mezzo per arrivare al sicuro.

Sapere che Aria stava arrivando da lui lo aveva sicuramente tranquillizzato, ma mai si sarebbe illuso di poterla rivedere tanto presto.

Eppure, nonostante la sua totale assenza di espressività, Eric capì che c’era qualcosa che stava turbando la sua piccola lottatrice. Ma, per quanto vederla sconvolta gli desse un dispiacere, sapere che stava bene e averla lì, gli bastava.

-Stai bene?- Le chiese, cauto.

Qualcosa gli dava l’impressione che anche una parola fuori posto avrebbe potuto distruggerla.

Quando alzò gli occhi su di lui, Eric intuì che si era sbagliato di grosso, perché non c’era più traccia di debolezza in quella ragazza.

Aria avanzò verso di lui senza distogliere lo sguardo dai suoi occhi e, quando si fermò accanto al suo letto, fece una strana espressione spostando la sua attenzione sulla sua gamba ferita.

-Mi chiedi se sto bene?-

Eric fece il grave errore di non cogliere la nota gelida nella sua voce, e non si accorse neppure del modo in cui serrò entrambi i pugni.

Il suo piede ferito da un colpo di arma da fuoco era in bella mostra sul letto, senza nessuna coperta sopra, come se fosse un trofeo da esibire. Ma, guardandolo con rabbia, il capofazione pensò che non ci fosse assolutamente nulla di cui andare fieri. La sua non era una ferita di guerra, ma il risultato di una distrazione che poteva costargli molto cara.

E che gli sarebbe costata cara.

Si era fatto sfuggire quella Rigida insignificante, l’aveva sottovalutata durante l’iniziazione e le aveva permesso, non solo di sparargli a sangue freddo, ma anche di scappare. Gli era stato comunicato che lei e quel dannato Quattro erano riusciti a raggiungere la residenza degli Intrepidi, ma non sapeva ancora quanti danni erano riusciti a fare.

Serrò la mascella con forza e si ritrovò a desiderare una fine lenta e dolorosa per quei due trasgressori.  

-Non è niente!- disse infastidito, cogliendo lo sguardo attento con cui Aria analizzava la sua fasciatura ancora sporca di sangue.

Poi, con la stessa determinazione con cui un falco si lancia in picchiata sulla sua preda, la mano di Aria si avventò sul piede leso di Eric e strinse, senza alcuna pietà, il punto dove era stato attraversato dal proiettile.

Mentre qualche punto di sutura si riapriva facendolo sanguinare, un grido disumano e grottesco scappò al controllo di Eric, costringendolo a serrare gli occhi e a contrarre tutti i muscoli del viso in una smorfia terrificante.

Le afferrò la mano per risparmiare al suo piede altre torture e con poco grazia, forse a causa del dolore che provava alla ferita, la strinse nella sua come se volesse stritolarle le dita. Si accorse che le stava facendo del male, d'altronde era più forte di lei e lo sapeva benissimo, ma Aria non emise alcun suono e lo guardò impassibile.

-Che diamine ti prende?- Le ringhiò contro, con voce rauca.

-Doveva andare tutto per il meglio, vero?- Gli parlò senza che nessun’emozione animasse i lineamenti del suo viso, erano solo le labbra a muoversi. -Il mio migliore amico è morto perché i nostri capifazione hanno mandato tutti gli Intrepidi a farsi massacrare come carne da macello! Doveva essere un tuo dovere quello di garantire l’incolumità di tutti e invece hai fallito!-

In un solo frammento di secondo, Eric allentò la presa che aveva attorno alla sua mano come se fosse stato folgorato da una scarica elettrica. Si sporse verso di lei con i muscoli che fremevano di rabbia, l’afferrò dalla nuca serrando le dita attorno ai suoi capelli, e la costrinse ad avvicinarsi a lui.

-Chiudi la bocca e non parlarmi in questo modo!- sibilò a denti stretti.

Senza sapere come, Eric capì di essere sul punto di perdere  il controllo.

Il modo orribile in cui la stava guardando, e le forza con cui le teneva i capelli da dietro la nuca, non appartenevano certo all’Eric che Aria conosceva. Erano più che altro i tratti distintivi del capofazione spietato che tutti conoscevano e, per quanto avesse cercato di nasconderla, quella era una parte di lui reale e consistente con cui Aria avrebbe dovuto imparare a fare i conti.

-Tu non toccarmi e non parlarmi in questo modo!- Strillò la ragazza, alzando le braccia per liberarsi di lui.

La vide fare un passo indietro, ed ebbe l’accortezza di non toccarla ancora, cogliendo i segnali capì che lei non lo avrebbe tollerato. Accolse a testa alta l’occhiata gelida e ferita con cui Aria lo trafisse, con la stessa forza di una lama affilata, e scosse il capo.

-Cosa pensi che ti faranno là fuori se userai questo tipo di linguaggio?- La sfidò, indicando con una mano la porta che si era fortunatamente richiusa. -Nessuno voleva che le cose andassero storte, credimi! Adeguati come ho fatto io!-

Aria scosse la testa, portandosi entrambe le mani ai lati delle tempie. Il riverbero di luce gli fece credere per un attimo che avesse gli occhi lucidi ma, che fosse sul punto di piangere o meno, Eric capì lo stesso che stava per cedere.

-Non voglio adeguarmi, quanti altri dovranno morire prima che tu abbia il coraggio di agire? Magari la prossima volta toccherà a me, e tu forse sarai troppo codardo per ribellarti e fare qualcosa.-

Sentendola strillare in quel modo, e cogliendo il disgusto che aveva imprigionato negli occhi mentre lo guardava, Eric venne attraversato dal pensiero che tutto ciò in cui credeva poteva venirgli portato via.

Scosse il capo, digrignò i denti e perse del tutto il controllo.

-Adesso basta!- Inveì, afferrandola dalle braccia e stringendo la presa attorno alle sue spalle, senza preoccuparsi di controllare la propria forza. -Stai esagerando ragazzina, non sono un codardo, vuoi che te lo dimostri?-

Aria si rifiutò di trovarsi faccia a faccia con quella versione tremenda di Eric, serrò gli occhi e cercò di liberarsi. -Lasciami subito!- strillò.

Ma Eric non allentò la presa, al contrario, la strinse con più forza lottando contro di lei per tenerla ferma.

-Non lo capisci che ti amo?- Sbraitò.

Le parole di Eric ebbero il potere di fendere l’aria come una corrente elettrica, che portò entrambi a staccarsi bruscamente l’uno dall’altra come se un fuoco fosse improvvisamente scoppiato fra di loro.

Sulla sua pelle, Aria sentì le mani di Eric bruciare.

Il ragazzo la guardò e non si perse un solo dettagliò delle mille emozioni che modificarono la sua espressione.

-Che..?- la sentì sussurrare, con un’ insolita paura.

Prese un respiro e si sforzò di apparire calmo, passandosi una mano fra i capelli. Peccato che per lui, in quel momento, fosse difficile cercare di imporsi il controllo.

Di fatti fallì miseramente, e le urlò contro. -Pensi che avrei rischiato la mia vita, il piano che preparo da una vita, per niente? Sei tutto ciò che ho, non ti permetterò di farti ammazzare perché non sai tenere la bocca chiusa, piuttosto te la chiudo io!-

Quando il ragazzo allungò ancora la mano verso di lei, nel tentativo di prenderle una spalla, Aria abbassò la testa e sfuggì ancora al suo tocco.

Sta volta Eric non aveva più a che fare con una ribelle ferita, ma solo con una persona profondamente abbattuta e privata di tutta la sua combattività.

-Non voglio ascoltarti, è tutto sbagliato!- La sentì piagnucolare, ancora intenta a nascondere il viso, tenendolo basso.

-E noi lo rimetteremo a posto!- Le garantì, sollevandole il mento con due dita, mentre almeno la propria voce appariva più pacata.

-Non c’è niente da mettere a posto.- Gli rispose Aria, offrendogli il suo sguardo colmo di lacrime trattenute.  -È tutto finito.-

Non era nell’animo degli Intrepidi demoralizzarsi ed escludere ogni possibilità di riuscita, Eric aveva forgiato sé stesso fra forza e coraggio, perciò non poteva accettare di vedere quel senso di vuoto emergere dagli occhi di Aria.

Qualcosa scattò dentro di lui, forse era il bisogno che aveva di proteggerla, forse era il fastidio che provava nel vederla abbattersi in quel modo. O, semplicemente, il combattente che era in lui stava riemergendo.

-No, smettila di dire stronzate e guardami!- Le prese il viso fra le mani e l’avvicinò a sé. -Hai la mia parola, farò di tutto, farò qualsiasi cosa per rimettere tutto a posto. Non permetterò mai che la nostra fazione venga distrutta da qualche idiota che non ha accettato la simulazione, e non lasceremo il governo agli Abneganti. Faremo tornare tutto com’ era, ci prenderemo il potere con la forza. Credi in me!-

-Io non voglio credere più in niente- Ribadì, abbassando ancora il viso, adesso pieno di lacrime che le correvano lungo le guance.

-Ma io ci credo, e non smetterò di combattere!-

Il ragazzo aveva ancora le mani attorno al suo viso, così le strofinò gli zigomi con i pollici per liberarla da quelle lacrime che non voleva affatto vedere.

Dopo aver battuto più volte le palpebre, per prendersi il tempo per riflettere, Aria sollevò il mento verso di lui.

-Ed io per cosa dovrei combattere?- Gli chiese a bassa voce.

Eric sorrise con arroganza e raddrizzò la schiena. -Tutti hanno una ragione per cui lottare.-

-Io no!-

Seduto rigido sul letto, la guardò dall’alto con freddezza.

-La tua qual è?- gli chiese Aria a quel punto.

Forse erano davvero arrivati ad un punto delicato perché, quando Eric tornò a posare il suo sguardo su di lei, capì che non era più il tempo delle provocazioni, ma quello di raccogliere i frutti della loro unione.    

-Sei tu la mia ragione per cui lottare!- Le sussurrò, cauto.

Sotto il suo sguardo forte e sicuro, Aria sentì il coraggio tornare a scorrerle nelle vene. -Chi ti dice che mi fiderò ancora di te?-

-Devi!- Le rispose, sempre più distaccato e con un’espressione autoritaria, quasi austera. -Perché dobbiamo riaggiustare le cose!-

-Io non voglio riaggiustare niente!-

Eric accolse il suo tentativo di protesta limitandosi ad ignorare la sua occhiataccia, si allungò per prendere la sua giacca appesa al fianco del letto e se la rimise lentamente. Ma, dal modo in cui i suoi muscoli si tendevano, non era difficile capire quanta rabbia gli ribolliva ancora in corpo.

-Devi!- le ripeté serrando la mascella. -Ci riprenderemo quello che è nostro e staremo bene, bene davvero.-

Aria non disse nulla, ma sussultò quando il ragazzo le lanciò un’occhiata tremenda.

-Te lo garantisco!- le disse, in quella che sembrava più una minaccia che una promessa.

-Lo vuoi capire che io non credo più in niente?!- Gli urlò contro, con i pugni stretti e le lacrime a stento trattenute.

-Io credo in te!- In quel momento Eric allungò una mano verso di lei per prenderla da una spalla.

Sarebbe potuto apparire come un gesto gentile e confortante, invece era solo uno dei suoi soliti modi possessivi con cui la prendeva con la forza e la costringeva ad ascoltarlo.

-So che hai la forza per affrontare tutto questo, e credo in me stesso. Lo faremo insieme!-

Lei non si liberò, al contrario, si gettò contro il suo petto e nascose il viso sulla sua spalla. -Lasciami in pace Eric, non voglio più combattere…-

Facendole scivolare una mano dietro la nuca per accarezzarle i capelli e accoglierla, Eric ruotò leggermente il busto verso di lei, appoggiò il mento sulla sua testa e respirò il profumo dei suoi capelli.

-Allora lo farò io per entrambi. Lo farò per te!- Le promise fissando un punto imprecisato.

Aveva ripreso il controllo di sé stesso, d'altronde non sarebbe stato capace di alcun atto di crudeltà verso la ragazza che aveva ammesso di amare, non certo dopo averla vista crollare. E, averla lì stretta al suo petto, lo rendeva in grado di placare ogni suo tormento.

Con la mano che teneva ancora dietro la sua nuca, le tirò leggermente i capelli per costringerla a sollevare lo sguardo su di lui. 

-Sei con me, Aria?-

La ragazza chiuse gli occhi e non parlò, poi sollevò le palpebre e mostrò solo la sua debolezza. -Ma non so più per cosa lottare…-

Il ghigno sinistro di Eric comparve sul suo volto, le prese ancora una volta il viso fra le mani, come al solito prepotentemente, e posò la propria fronte sulla sua.

-Non importa!- Le disse.

Nella sua mente, Eric credeva davvero in una città come quella che aveva cercato di realizzare.

Voleva un posto dove le morti avvenute fossero state sacrifici necessari e non un peso insostenibile da portarsi addosso come un macigno dentro l’anima. Sperava davvero, con ogni fibra del suo essere, nella risoluzione di tutti i problemi e in un futuro dove avrebbe potuto continuare a mantenere il suo ruolo e la sua rispettabilità. Un lungo dove tutta la sua forza gli avrebbe permesso di rimanere al comando e di arrivare sempre più in alto.

-Staremo bene!- Le promise in un sussurro carezzevole. -Mi occuperò io di te…-

Poteva apparire tutto perfetto. Peccato che, per quanto abilmente nascosta, Aria colse la nota avvelenata nella sua voce e colse addirittura una vena di follia che la spinse a serrare violentemente le palpebre e a mordersi il labro inferiore.

Tuttavia sentì Eric respirare insieme a lei e comprese che non poteva andare avanti senza di lui, perché era la sua luce nel buio. Strinse le mani attorno alla sua giacca e promise a sé stessa che non lo avrebbe abbandonato, poiché era chiaro che il bisogno che aveva di lui era equivalente alla necessità che aveva Eric di averla ancora al suo fianco.

Sentì il suo cuore ritornare a battere nonostante la tempesta in cui era rimasta imprigionata, eppure sapeva che non c’erano fiamme abbastanza forti da sciogliere il gelo che aveva dentro e che non esisteva ghiaccio abbastanza potente da placare il fuoco di Eric.

Forse sarebbero sprofondati, oppure sarebbero risorti dalle loro stesse ceneri e si sarebbero placati e rianimati a vicenda. Ma qualsiasi cosa avrebbero fatto e qualsiasi sarebbe stata la loro fine, sarebbero rimasti insieme.

Poi Eric la sentì parlare e una fiamma di speranza si accese nel suo petto.

-Sì, sono con te, Eric.-

 

 

 

 

 

Fine.

 

 

 

 

 

 

 

Oh santo cielo, la parola “fine”, quasi non ci credo!

 

Ho mille cose da dire, ma volevo iniziare con il ringraziare tutti i lettori, tutti coloro che hanno inserito la storia tra preferite, da ricordare e seguite!

Grazie davvero, spero di non avervi deluso.

Per me è stato un immenso piacere condividere con voi questa storia, con tutte le emozioni che ne sono seguite. Spero davvero di essere riuscita a trasmettervi qualcosa e a lasciarvi qualcosa. (magari di positivo!!)

 

Grazie di cuore a chi ha recensito, vi adoro, siete stati importantissimi e mi avete reso immensamente felice!

Un piccolo ringraziamento particolare alla mia scrittrice di recensioni/poemi/dibattiti/poesie che si è presa il disturbo di seguirmi quasi dall’inizio e di recensire, a suo modo, praticamente tutti i capitoli. Grazie Kaithlyn!

Scusate ma dovevo, senza nulla togliere agli altri che ringrazierò sempre all’infinito.

 

Parliamo di cose serie, ovvero del seguito!

Come vi dicevo ci sto già lavorando, peccato ci siano parecchie cose da rivedere ed errori da correggere.  Nel tentativo di fare più in fretta che posso, e nella speranza di non avere imprevisti, avrete presto il continuo.

 

Il titolo sarà: The reason to survive.

 

Cosa pensate che succederà adesso? Quali sono le vostre ipotesi? E, soprattutto, avete gradito il finale o immaginavate qualcosa di diverso?

 

Ci sarà un cambio di stile nella narrazione (sempre nella speranza che possa piacervi) e diverse sorprese.

Per quanto riguarda la trama e le vicissitudini dei due protagonisti sono piuttosto soddisfatta e credo davvero che rimarrete piacevolmente sorpresi! (ovviamente è quello che spero, ma prima devo riuscire a rendere il tutto presentabile e leggibile XD)

 

Per non soffrire troppo nell’attesa, ho pensato di farvi un piccolo regalino con cui ingannare il tempo e anche per tenerci in contatto.

Ho creato una pagina facebook dove troverete il famoso regalo, vari post su Eric e Aria e piccole anticipazioni dei prossimo capitoli. Ovviamente saranno segnalate, così se preferite che non vi venga svelato nulla in anticipo, potrete evitare di rovinarvi la sorpresa!

Ecco il link per chi avesse voglio di fare un salto: https://www.facebook.com/Kaimy11

Che dire, ancora grazie infinite a tutti, fatemi un regalo facendomi sapere cosa ne pensate. Adesso la smetto!

Alla prossima, o meglio al continuo, a presto.

Baci, grazie mille. <3

   
 
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