23/02/2015
3 recensioniNOT ENOUGH
La osservo dormire.
Mi soffermo sulle labbra socchiuse, sul petto che si alza e si abbassa al ritmo del respiro leggero e regolare, sulla fronte distesa e rilassata.
Sposto delicatamente una disordinata ciocca di capelli dal suo volto.
Sembra davvero piccola e vulnerabile accanto al grande cuscino che stringe tra le braccia.
Lo sta sognando di nuovo.
Lo capisco dal modo in cui sorride serena, beata.
La conosco troppo bene ormai per potermi sbagliare. E’ la stessa espressione che ha quando parla di lui, quando pensa ai momenti passati insieme.
Istintivamente alzo gli occhi sulla grande teca di vetro appesa alla parete.
Un grande 5 bianco campeggia al centro dell’enorme casacca rossa da quarterback. Sul comò c’è un vaso con una solitaria rosa rossa un po’ appassita , un suo regalo.
In quel momento la sento muoversi tra le lenzuola. Involontariamente devo avere tirato la coperta dalla mia parte.
Corruga la fronte infastidita, poi si gira verso di me e, ancora addormentata, mormora:
“Mmmh.. .dai Cor... la coperta... sento freddo”
Poi ripiomba in un sonno profondo girandosi di nuovo su un fianco.
E in quel momento so che, nonostante l’amore che provo per lei, nonostante mi sforzi di renderla felice, non potrò mai sostituirlo.
Ai suoi occhi, non sarò mai abbastanza.
Mi soffermo sulle labbra socchiuse, sul petto che si alza e si abbassa al ritmo del respiro leggero e regolare, sulla fronte distesa e rilassata.
Sposto delicatamente una disordinata ciocca di capelli dal suo volto.
Sembra davvero piccola e vulnerabile accanto al grande cuscino che stringe tra le braccia.
Lo sta sognando di nuovo.
Lo capisco dal modo in cui sorride serena, beata.
La conosco troppo bene ormai per potermi sbagliare. E’ la stessa espressione che ha quando parla di lui, quando pensa ai momenti passati insieme.
Istintivamente alzo gli occhi sulla grande teca di vetro appesa alla parete.
Un grande 5 bianco campeggia al centro dell’enorme casacca rossa da quarterback. Sul comò c’è un vaso con una solitaria rosa rossa un po’ appassita , un suo regalo.
In quel momento la sento muoversi tra le lenzuola. Involontariamente devo avere tirato la coperta dalla mia parte.
Corruga la fronte infastidita, poi si gira verso di me e, ancora addormentata, mormora:
“Mmmh.. .dai Cor... la coperta... sento freddo”
Poi ripiomba in un sonno profondo girandosi di nuovo su un fianco.
E in quel momento so che, nonostante l’amore che provo per lei, nonostante mi sforzi di renderla felice, non potrò mai sostituirlo.
Ai suoi occhi, non sarò mai abbastanza.