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Autore: _Briareos_    24/02/2015    0 recensioni
Deunan e Briareos, in via eccezionale per loro, si vedono invischiati in una missione all'apparenza semplicissima. Un paio di giorni facili come bere un bicchiere d'acqua. Ma...
Ho fatto leggere la bozza di questa fic al mio amico (lo stesso che mi ha spronato a pubblicare la fic "Paradiso temporaneo" e mi ha aiutato dandomi spunti) e con il suo aiuto ho terminato questa breve fic di due-tre capitoli max (la fine la sto rivedendo ma non penso sia più lunga). Spero piaccia. Avviso: un capitolo di tipo 'rosso' lo inserirò a parte perchè vorrei che tutti possano leggere le mie fic. Anche se non ho mai scritto prima, spero che possano appassionare altri fan dell'opera, per cui non metterò questa fic come bloccata, ma per tutti i lettori.
Genere: Azione, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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f Ecco la seconda parte. Ho deciso di postare questo capitolo anche se avrei voluto lavorarlo di più, ma gli impegni mi impediscono di dedicarmici come vorrei. Devo finire la prima fic che ho postato e ho in mente altre storie, per cui chiudo questa oggi.  Per chi vuole seguire interamente la storia, non dimenticate il capitolo speciale di questa fic inserito a parte con lo stesso nome. Buona lettura!
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"Su ragazzone, sorgi e splendi!"

Briareos aprì gli occhi sentendo un peso caldo sul suo lato destro, accompagnato da baci sulla mascella. Cercò di svegliarsi e vide Deunan sorridente immersa nella luce. Chiedeva se stava bene e lo spronava ad alzarsi e mangiare qualcosa. QUando tornò alla realtà completamente, si accorse che il giorno era già arrivato. Non si era accorto di essersi finalmente addormentato. Era disteso di schiena e gli sembrava tutto così positivo da sembrare un sogno. Si mise a sedere pigramente, mentre lei lo abbracciava con un innato entusiamo carico di coccole, per poi andare in cucina. Osservò intorno, controllò l'orario e si accorse che erano le undìci e trenta di mattina. Si sentiva molto riposato, ma non ricordava quanto aveva dormito. Si alzò e raggiunse pigramente Deunan in  cucina che stava preparando qualcosa per tirarlo su.

"NOn dirmi che mi prepari la colazione se poi cè il pranzo..."

"Dopo stanotte, devi mangiare qualcosa. Per il pranzo cè tempo, tranquillo..."

Briareos si sistemò sulla sedia vicino a lei, intenta a preparargli un sandwich e le accarezzò la schiena gentilmente, ricevendo un sorriso e poi un piatto. Lui però la tirò a sè e stringendola, appoggiò la testa sul suo petto, tenendola in piedi fra le sue gambe. La ringraziò per 'l'aiuto' di quella notte, dicendole che era stata più efficace di qualunque soluzione di qualsiasi medico e che si sentiva un idiota per il giorno prima, non sapendo come ringraziarla davvero in quel momento.

"Alzarsi la mattina significa far fronte alle conseguenze di ieri...ed è vero...ma ora ne sono contento, comunque..."

"Sono contenta anche io. Allora finisci questa colazione e il succo di arancia in tempo perchè io possa lavare i piatti e vestirmi per il viaggio..."

"Schiavista..." bofonchiò divertito, alzando la testa per baciarla sul collo senza secondi fini "...dopo la medicina il dolce non cè?"

"Eh eh...medicina! Urca! ...te ne do uno ora ma poi mangia..." baciandolo a lungo.

Briareos tornò sul suo petto con la testa, poteva capire senza troppi sforzi che il sonno e il resto avevano fatto anche alla sua ragazza più che bene, dando buonumore a entrambi. Non poteva fare a meno di sentirsi un po in colpa in quel momento. Sulla terapia non ortodossa di Deunan che aveva applicato ai suoi continui  problemi di insonnia, procurati da qualche malfunzionamento non diagnosticato. Ma aveva dato i suoi dannati effetti. La strinse un'ultima volta per poi divorare la colazione e precederla nel sistemare le stoviglie usate per la loro colazione.

"Per il pranzo, bimba...perchè non andiamo a mangiare fuori?"

"Mh...mangiamo all'americana?"

"Io avrei preferito l'indiano...mi andava un pò di piccante ma va bene...vuoi prendere i toast passati nel burro e fritti con salsicce?"

"Sono ottimi anche quelli inzuppati nell’uovo sbattuto. Potrei optare per quelli ma avrei in mente la pasta al formaggio e i sandwich grigliati al formaggio. Cè quel posticino vicino il negozio di animali che cucina salsicce tedesche come specialità da unire ai toast!"

"Ottima idea. Mi va bene..."

Visto che abbiamo del tempo...non vuoi proprio passare dal dottor Matthews?

"NOn servirebbe. Devo fare gli esami per verificare il problema e non è cosa da pochi minuti. Preferisco finire la missione e aspettare."

"Capisco...allora spenderemo il tempo per noi..."

"Questo mi piace..."

Deunan rise, saltò alle sue spalle e si attaccò al collo del compagno. Le chiese cosa stesse facendo e lei rise, stringendo le ginocchia alla sua vita. Gli baciò una spalla e poi toccò con la fronte la testa di lui, sussurrandogli all'orecchio.

"Bri...devo pulire la pistola. Mi accompagni sul divano? Lo fai, ragazzone?"

"Ma a cosa ti serve...non puoi portarla. Perchè devi fare la manutenzione proprio ora?"

"...Mh..!...non mi piace l'idea di non poter portare la mia amata pistola. NOn lo trovo giusto..."

"Hai sentito Lance. Non siamo membri eswat, per cui niente armi. E non pensare assolutamente di nascondere qualcosa da qualche parte.Non fare la stessa cosa di quando siamo arrivati in questo posto!"

"Sigh! MI sento...nuda...senza la mia pistola..." piagnucolando stringendolo con le braccia "...non voglio lasciarla a casa..:"

"Invece si, signorina..." andando in salotto verso il divano "non voglio aver problemi all'aereoporto...quindi resta a casa! Non piace neanche a me, ma non ci resto a Poseidon per problemi..."

La lasciò cadere sul divano bianco vicino la sua poltrona e rimase davanti a lei con le braccia sui fianchi. Le chiese di non fare scherzi , le diede un'ora per finire la manutenzione ma lei iniziò uno sciopero muto e si buttò sul divano, in segno di protesta.

"Ok...allora cucino io qualcosa finchè non arriva l'ora di andare all'aereoporto. Cosa vuoi mangiare? Hamburger? Qualcosa di surgelato?"

"Non osare! Avevamo deciso ristorante..."

"Se fai la bambina, non accadrà. I bambini non vanno al ristorante. Se prometti di non portare la pistola andiamo in un posto migliore..."

"Migliore del ristorante con la vista panoramica?"

"TOgli la vista...però non te ne pentirai..."

"Dove vorresti andare?"

"IN un posto dove tu ed io ci sentiremmo...più a nostro agio...di un elegante ristorante!"

"Eh?"

"Se abbandoni lo sciopero ti offro il miglior pranzo del mese..."

"Mh...!...non so se fidarmi..."

"Se non ti fidi del mio stomaco non so che dirti.." allontanandosi e prendendo davanti i suoi occhi le chiavi della moto "...il tempo scorre..."

"Tiranno...OK! Ok....non porterò la pistola ma...!...ma spera che il pranzo mi piaccia..."

"...altrimenti?"

"...Oh!...il maschio alpha potrebbe ritrovarsi senza il suo regno..."

"Cosa?"
restando fermo a fissarla.

"HO detto che vostra maestà potrebbe...non ricevere più la sua medicina..."

"Questo è un colpo basso, piccola..."

"Eh eh..."

"Tu vieni con me e accetta il pranzetto che ti offro...vediamo se poi sarai della stessa idea..."

I due si guardarono ridendo finchè Deunan non si alzò dal divano, lo baciò e andò a cambiarsi. Briareos giocherellava con le chiavi finchè non andò in garage e uscì la moto, aspettandola poggiato al muro. Lei aprì la porta dieci minuti più tardi con indossi un paio di pantaloni neri lunghi aderenti, una maglietta asimmetrica e una giacca di jeans, tirandosi dietro le valigie rimaste.

"Hai scelto di mettere questo?"

"Non ti piace? NOn fare quella faccia sconsolata...non agitare la testa in quel modo negativo! Non l'ho mai vista! Come faccio a sapere che gusti ha nel vestire? Mi è sembrata la mise più adatta..."

"Ok...hai ragione. Su ragazza. Andiamo verso il nostro volo, ma prima il pranzo..:"

"Non vedo l'ora! Ma Bri...abbiamo le valigie. Dove le mettiamo?"

"...due trolley e un borsone. Non potevamo portare armi così mi sono ingegnato...non rovinarlo. "

"NOn capisco..."

"Poi ti spiego....su carica e sbrighiamoci"

Deunan sistemò le cose dietro la moto. Sapeva che il peso delle valigie non poteva influire in alcun modo sulla moto, era stata progettata per un cyborg del tipo possente e poteva reggere tranquillamente altro peso. Si augurava solo che i tiranti che stavano mettendo non facessero perdere qualcosa. Briareos si sistemò sulla moto e poi tirò la compagna per la vita sulla moto di peso, facendola sistemare davanti a sè. Le consegnò il casco e poi, quando furono pronti, partirono sfrecciando, immettendosi nel traffico tranquillo di Olympus.

"Dai...bell'uomo, dimmi dove stiamo andando..."

"No...taci e goditi il viaggio..."

"Viaggio? Perchè? Dove si trova?"

"Conta fino a mille e siamo arrivati..."

"..."

"...eh eh..."

"Almeno spiegami qualcosa di questo posto..."

"Locale molto suggestivo,buona carta dei vini e carne soddisfacente.. Tagliere di affettati speciale. Carina l'idea dei pulsantini sul tavolo per chiamare il cameriere senza la necessità di sbracciarti...prezzi nella media"

"Non ricordo quando ci siamo andati..."

"NOn ci siamo andati...ricordi una decina di giorni fa che con Sudo sono stato incaricato da Lance di sorveglianza a quel trafficante? QUando ci ha detto di staccare mi ha invitanto a mangiare qualcosa in un locale che conosceva e devo dire che mi è piaciuto molto. Sopratutto per una serata. Sai, la presenza del braciere rende l'atmosfera particolarmente calda e suggestiva ideale per una cena romantica..."

"Non ci provare, sono ancora arrabbiata..:"

Briareos rise,  notando la rabbia della ragazza che sedeva davanti a lui, protetta dalla sua stazza. COntinuò a tenere il broncio finchè non arrivarono al luogo che il cyborg aveva descritto. Lasciarono la moto nell'ampio parcheggio in stile rustico in pietra e varie piante. Essendo fuori dal centro di Olympus e orientato per un lato verso il mare, era suggestivo. Le aveva mentito sulla vista perchè la riteneva una bujona carta per renderla felice, considerato che amava quelle cose.
Briareos la spinse dentro,  il locale disponeva di due ampie sale, la principale era caratterizzata da un parete in rame con lampade cangianti in vari colori ed una cascata d'acqua che ne scorreva sopra. Al centro della sala un albero vivo e vegeto valorizzava lo spazio indicando con i suoi rami la cucina, il bancone del bar, l'ingresso ed i tavoli tutt'intorno con le targhe in legno pirografato attaccate ai rami. Le sale avevano uno stile bicolore in bianco e nero che grazie alle lampade cangianti automatiche, dava un aspetto diverso in base all'ora. IN una delle sale, Deunan notò il  braciere ma Briareos le disse che solitamente lo utilizzavano la sera e il cameriere intento ad accoglierli li accompagnò nella seconda sala. Più fresca come ambiente dell'altra, fu presentata dal cameriere come sala da giorno, pregandoli di tornare a trovarli una sera per gustare non solo le loro specialità ma anche l'atmosfera. Si sistemarono in un tavolo con vista mare e ordinarono il pranzo.  Briareos, dopo aver osservato i camerieri affaccendati in giro, notò la ragazza osservare oltre la finestra e si ricordò di quanto amasse i luoghi verso il mare, lago o simili. Il loro nuovo appartamento, anche se lontano per via del loro budget, si affacciava in qualche modo verso il lago artificiale. Fece un grosso sospiro e promise a se stesso di ripensarci in altri momenti. In quel luogo e in quel momento, voleva godere una delle poche volte, a causa del lavoro, di poter mangiare qualcosa che non fosse già pronto in compagnia. Della sua compagnia. Soprattutto mangiare all'americana non era da tutti i giorni, visto l'alto numero di ristoranti e take away che proponevano cibo multietnico con poche scelte propriamente americane. E quel posto, anche se a prima vista poteva sembrare chic, non lo era per niente. Sebrava il classico locale per famiglie e amici per una serata.

Due ore prima del viaggio, pranzarono divorando pasta al doppio formaggio, salsicce tedesche e patate grattuggiate e gratinate al forno. Per dolce waffle con il gelato. Quando finirono, lasciarono la moto a pagamento in un parcheggio privato nelle vicinanze dell'aereoporto  e si presentarono ai controlli. Presentarono i documenti e furono condotti sulla pista. IN coda per salire, lei lo fissò.

"Cosa cè Deu..."

"Nulla solo...ho trovato quel locale più di un semplice posto per salsicce..."

"In che senso..."

"Oh andiamo...sai a cosa mi riferisco. Avevi detto che, rispetto all'altro ristorante chbe avevo proposto, quello più adatto a noi. Ma...mi sentivo come a un appuntamento di quelli..."

"...di quelli...?!?...quando usciamo non è un appuntamento?"

"NON dico questo.." imbronciandosi "...intendo...di due persone che vanno in quei ristoranti per conoscersi...non lo so...non mi è sembrato per un pranzo improvvisato..."

"Non ti è piaciuto il locale?"

"Non..niente..."

Briareos si voltò non sentendola più parlare, notando il malumore sul suo viso. Prima che potesse chiederle quale problema la rattristasse, le hostess che erano davanti a loro per controllare l'imbargo da terra li chiamarono per salire sull'aereo. Altre due hostess indicarono il muso dell'aereo, pregandoli di far attenzione al numero.

Uno dei passeggeri li avvicinò proprio quando erano quasi arrivati ai loro posti. Li informò che era il loro contatto Haas e doveva condurli a destinazione a causa di un cambio di piani  per eliminare dal registro generale dei cadaveri non identificati,  la persona che dovevano scortare a Olympus. Prese posto dietro di loro,dicendo che avrebbe spiegato tutto nel momento giusto. Per il cyborg, erano stati prenotati sedili speciali che, per il fattore spazio, erano posizionati all'inizio. Briareos lo ringraziò e con Deunan, testò il proprio sedile rallegrandosi della mancanza di problemi a causa della sua mole e anche della professionalità delle hostess. Queste ultime, avendo entrambi un biglietto di prima classe, annunciarono di essere a loro completa disposizione e, dopo il decollo, avrebbero portato qualcosa da mangiare e eventuali bevande compresi nel biglietto. A quella notizia, entrambi si rallegrarono della cosa, nonostante al ristorante avesse consumato un pranzo più che soddisfacente. Haans non proferì parola dal momento del decollo fin all'arrivo. Deunan e Briareos, dopo vino, birra, dolce e noccioline, rimasero in silenzio un pò, finchè Briareos non chiese a Deunan come avesse trovato il ristorante/barbeque e come mai non fosse di buon umore. Deunan non si voltò dal panorama che stava ammirando dal finestrino ma si limitò a descrivere le cose belle di quel pranzo. NOn si sentiva ancora arrabbiata, Briareos in un certo senso si era scusato portandola in quel locale. Si sentiva nuda senza la sua pistola e si chiese se il malumore fosse dovuto a quello. Immaginava che lui, per quello che lei credeva senso di colpa nel chiederle spesso qualcosa, mostrasse qualche segno d'affetto dei suoi. Invece non le prese la mano, non le disse nulla, non fece nulla.  Si morse il labbro per non avere quel coraggio di intavolare una discussione delle loro, nelle quali si chiarivano sempre finendo per ritrovarsi sempre più legati. Invece, lui sembrava nuovamente distante. Era colpa sua?
Si girò, vedendo Haas intento a leggere. Biondo, mento allungato e occhio incavato, sembrava un tipo parecchio strano. E si sentiva inqueta.

Recuperarono il bagaglio a mano appena giunti a Poseidon e dissero ad Haas di dover andare all'hotel.

"No, come ho detto cambio di programma...l'hotel è fuori questione..."

"Perchè?"

"Qualcuno ha scoperto i nostri piani...dobbiamo fare in fretta..."

Seguirono Haas, sempre in silenzio senza guardarsi, finchè non si fermò al parcheggio. Una macchina, accostata  fuori dall'aereoporto li caricò e li lasciò davanti la sede del Guardiana Scar. Nè l'uomo, ne nessuno di loro due, accennò a qualcosa per la missione o altro.  Haas salutò la guardia oltre le porte scorrevoli appena mise piede nell'edificio e si recò due piani sotto con un ascensore di servizio, imboccò un corridoio con porte pesanti di ferro finchè spinse a forza la terza porta a destra, dopo aver svoltato, e si ritrovarono in un ambiente che fece insospettire sopratutto Deunan.

"Ma questo  è un obitorio?"

"...mai credere alle apparenze, ragazza...!"

"Ah no? Hai visto questa stanza? Ci avete portato in questo posto..."

"Dietro quella tenda..." indicando un angolo della stanza separata dal resto da una pesante tenda da parte a parte "...cè il corpo che dovete riportare a Olympus. Siete i migliori come mi avete detto o no?"

Scostò la tenda facendoli passare e si ritrovarono davanti un tavolo di ferro che sosteneva una cassa di legno anonima enorme. NOn cèra nessuno come per il resto dell'edificio, gli ambienti erano tutt'altro che un edificio governativo e invece di portarli all'hotel, erano andati a recuperare l'obiettivo.

"Ferma un attimo. Ci era stato detto che l'uomo che dovevamo 'scortare' era in un..."

"Si è questo...volevi che mettessimo un cadavere sui divanetti buoni?"

"...e poi dovevamo andare a recuperare..."

"Quella parte del vostro incarico è stata accorpata a questa...la valigia è ..."

Si voltarono tutti verso un angolo della parete. Un mobiletto in acciao sterile, con due antine sotto, mostrava una borsa che all'apparenza sembrava un comune zaino per ragazzi. Nero e verde, con una tasca davanti.

"Vi sono stati problemi, credete che il nostro sia un lavoro semplice? Dobbiamo dimezzare i tempi, mi hanno detto di sbrigare la missione e aiutarvi a portare questa cassa sull'aereo. NOn hanno voluto specificare cosa dovevo fare, ho dovuto quindi improvvisare..."

"QUindi sono idee tue? Dobbiamo Fare il viaggio di ritorno in fretta con un morto in una cassa ...un cervello cibernetico in spalla... perchè non hanno saputo organizzare il rimpatrio?!?"

" Senti ragazza, se tu hai una mela e io ho una mela e ce le scambiamo, allora tu ed io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu hai un'idea  ed io ho un'idea e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee. Hai idee per sistemare la questione?"

"Lei voleva dire che avevamo un programma, questi inconvenienti non li amiamo..."disse Briareos per calmare la situazione.

"No,...lasciamo a lui il compito di elaborare l'imboscata per portare questo corpo via e fregare questi nemici...perchè ci sono i nemici giusto?"

"Ragazzina, smettila di gridare. Siamo qui, ma ufficialmente noi non dovremmo trovarci in questo posto. Ora chiamo due persone che caricheranno la cassa sull'aereo che abbiamo a disposizione. Voi salite, lo scortate a Olympus e avete terminato la missione...tornate a casa subito e non siete contenti?"

I due si guardarono poco convinti, non volevano far nulla di avventanto e così sbrigativo ma alla fine accettarono e attesero gli uomini addetti al trasporto. Un furgone s presentò fuori, trasportando la cassa nel retro in dieci minuti buoni. Haas disse che all'interno vi erano i sedili, dovevano prendere posto e controllare la cassa tenendo un occhio anche allo zaino. Si sarebbero incontrati sul posto più tardi. Quando entrarono, i due uomini chiamati da Haas chiusero i portelloni e si misero alla guida.

"Che palle, ci tocca fare anche la guardia, per fortuna non di giorno e di notte..."

"Almeno è un lavoro facile. Niente di sporco e siamo a casa, con cena e tutto gratis! Alla fine non mi lamento!"

"Almeno tu sei contento...comunque non ti è sembrato strano...tutto questo intendo. Puzza, non so...e il tipo con i baffi?"

""Mh...non ci ho fatto caso...pregavo che non gli cadesse la cassa...eh eh!"

"....."

"Dai, scherzavo. Comunque no...ma calma bimba. Manca poco per arrivare all'aereo e tornare a casa.Pare meno di venti minuti per non dare nell'occhio"

"Speriamo..."

"NOn vedo l'ora di essere in quel barbeque con te..."

Deuna lo fissò negli occhi, poi sorrise.

Trascorsi venti minuti, arrivarono in un aereoporto periferico, più piccolo e utilizzato prevalentemente da aerei privati. I due uomini, fermato il mezzo, riaprirono il retro e fecero scendere Deunan e Briareos prima di portar fuori la cassa. Haas era già sul posto. I due uomini sollecvarono di peso la cassa, la portarono su un carrello verso l'aereo che li attendeva sulla pista cinque e si avviarono verso il retro del mezzo. Haas spiegò a Briareos e Deunan tutte le informazioni per il viaggio e l'arrivo, indicando come punto di atterraggio, la pista privata del palazzo del governo di Olympus. Chiese a Briareos un aiuto per portare con la cassa, nella zona della stiva con il portello già abbassato, dei bagagli importanti. Chiese inoltre a Deunan lo zaino, dicendo che, essendo in quel momento a Poseidon, era lui ad aver responsabilità. Briareos accettò e si caricò a braccia delle valigie enormi, mentre Deunan osservava la scena con le loro valigie vicino dopo aver consegnato, anche se di mala voglia lo zaino. Briareos le disse di star tranquilla e si preparò a fare quel favore ad Haas, sotto gli occhi di lei. Nell'istante in cui Briareos, presi i bagagli, si voltò verso l'aereo, rimase sconvolto sbottando 'ma che cavolo' irritato. Deunan si voltò nella stessa direzione, mutando l'espressione.

Haas, con i due uomini e la cassa si trovavano già nella stiva dell'aereo. Salutò con la mano e si sistemò sui sedili predisposti  ringraziandoli del cyber cervello. La cassa si aprì spostata dai due uomini, da cui fece capolino un Sokak in preda alle risate. Prese in giro Deunan e Briareos.

"Ciao scemi! Grazie di avermi fatto scappare. Avevo gli sbirri grossi di Poseidon a volere la mia testa e quella di un cyborg terrorista che voglio vendere.  Ciao strega con un occhio solo...sei sempre bellissima...Ci vediamo a casa....!"

Salutandoli, l'uomo con i baffi se li strappò di colpo, rivelandosi come la guardia che avevano visto appena arrivati, salutata da Haas. Il portellone si alzò, nello stesso istante in cui l'aereo accese i motori, iniziando a rullare sulla pista. Sokak , in preda alle risate, spariva alla loro vista, perdendosi la loro rabbia. Briareos lasciò i bagagli, cercò di fermarli prendendo la pistola ma rimase a urlare 'cazzo' ricordandosi di non averla indosso. Si ricordò delle armi non letali che aveva nella valigia, portate per qualunque eventualità, ma non servivano a nulla in quella situazione. Rimase con Deunan a fissare l'aereo  partire, lasciandoli con i bagagli sul territorio di Olympus.

"...quello...lui..." balbettò Deunan in preda a una crisi paralizzante.

"...Sokak..." voltandosi verso di lei, grattandosi la testa "...bastardo..."

"...."

"Credo che non dormirò più...per davvero" scondolato e depresso.

"..."

"Ehm...ora come torniamo a casa..." fissando la compagna arrabbiata e rossa come un pomodoro, le cui labbra sembravano tirate come se avesse succhiato un limone.

"AAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHH"


Sede dell'Eswat - Olympus


"Magus...che è successo con 109 e 113!"

"...abbiamo un  problema...!"

Lance rimase a fissare Magus senza dire nulla. Gli fece segno con la mano e si fece seguire nel suo ufficio. Girò la poltrona e, una volta seduto, chiese a Magus di spiegargli perchè i due uomini che aveva mandato a Poseidon, in un certo senso non proprio uno stato amico con Olympus, non erano rintracciabili e non risultavano più nei luoghi a loro indicati per la missione.

"Mi dispiace. Dopo varie ricerche, ho scoperto che la richiesta è stata inviata...dalla S.A.S....non abbiamo capito chi è riuscito a falsificare la cartella ma...abbiamo inviato quei due a far espatriare un ex membro di quel gruppo senza volerlo, che conosciamo per missioni passate. Sia Fang che quei due lo hanno incontrato, è un abile esperto di esplosivi che fa parte attualmente di un team privato. Questo individuo ha ancora agganci con chiunque, ma non siamo risaliti alla persona che..."

"QUindi mi stai dicendo che  gli abbiamo permesso di tornare? Tu eri un ottimo detective, come ha fatto a scapparti questo? Secondo questo tuo rapporto quella persona, che risulta ricercata a Poseidon, è nuovamente qui? E ha con sè un oggetto di grande importanza legata agli atti terroristici legati a mesi fa qui?"

"In questo momento potrebbe già essere qui...il problema è ritrovare i nostri uomini che sono a Poseidon senza reale autorizzazione...non abbiamo modo di rintracciali...Poseidon a quanto pare non sa nulla di questa storia...e sono senza equipaggiamento..."

"...quindi potrebbero rimanere a Poseidon se non trovano un modo da soli?"

"Potremmo aiutarli mandando qualcuno là con dei documenti nuovi. A quanto pare quei nomi che gli abbiamo dato sono...di due terroristi! Non sono le persone che erano descritte nel rapporto. Se sono riusciti ad arrivare, trovo pericoloso per loro tentare di tornare allo stesso modo. COsa dobbiamo fare signore?"

"...sopratutto 109 resterebbe a Poseidon qualche giorno?"

"...si...esatto..."

"FAi con calma...trova il modo di farli tornare. Nel frattempo segna quei giorni come ferie. Se li sono meritate. Così non si lamenteranno più..."

Magus rise cercando di trattenersi. In verità sapeva da principio, dopo l'assegnazione dell'incarico,  della presa in giro ma non voleva assolutamente sentire le grida di Lance per un rapporto arrivato troppo tardi.
Si rese conto di aver sbagliato nei confronti di quei due, ma si chiese per quanto tempo, quel cyborg che lui trovava abile quanto lui ma troppo preso dal suo satellite ambulante e isterico, sarebbero rimasti in quel posto senza portare scompiglio nell'Eswat. Alla fine, non si sentiva in colpa per non averli aiutati o avvisati prima, sapeva che potevano cavarsela. Semplicemente, era ormai tutto pagato per metà da Olympus e non voleva rischiare soldi per nulla. Era convinto che fosse la scelta migliore.  Sperò che quei due, anche in caso di problemi, decidessero di recarsi in un luogo indicato dalla missione per essere rintracciati e quindi controllati per un rientro di fortuna. Ma quella pace, voleva gustarsela ancora per un pò.

Avrebbe mandato qualcuno a fare il lavoro sporco.  Quello di sentire le urla di quei due alla notizia delle ferie! Un lavoro difficile. E fissava una certa donna di colore e i capelli raccolti sotto il berretto.
   
 
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