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Autore: The Evil Bassist    08/12/2008    2 recensioni
questa raccolta di fictions è sulla coppia Alice x Jasper ed è la prima che pubblico quindi siate clementi^^ recensite per piacere mi servono consigli e critiche, grazie ^^ e buona lettura ^^ ATTENZIONE LEGGERI SPOILER SU BREAKING DAWN
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alice Cullen, Jasper Hale
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Non ti mollo

- Edward? Sai per caso dov’è Jasper? – chiese una minuta ragazzina dai capelli neri.
- Non lo so, Alice. Prima è uscito fuori. Non so dove sia di preciso – rispose il vampiro.
- Ma non dovrebbe restare a casa per controllare Bella? –
- E’ proprio per questo che se n’è andato –
- Spiegati –
- Si sente un idiota perché lui non riesce ancora a controllarsi bene di fronte al sangue umano, mentre Bella che è appena stata trasformata ci riesce perfettamen-

Non gli diede neanche il tempo di finire la frase che già si era precipitata fuori casa, nel bosco.
Seguiva l’odore del suo compagno. Era nell’aria, dappertutto. Seguì una scia d’odore più acuto che la portò lontano da casa Cullen.
Dopo qualche chilometro a corsa, trovò Jasper seduto sulla riva di un fiumiciattolo con lo sguardo perso nel vuoto.
“Come sempre” pensò la vampira.
Sembrava che non l’avesse sentita arrivare o più semplicemente, non voleva voltarsi. Nemmeno verso di lei.
-Jaaaazz- squillò melodiosa la voce di Alice.
Jasper non si mosse di un millimetro e allora la vampira un poco spazientita gli si mise a sedere accanto.
Il vampiro non batteva ciglio.
-Che hai, Jazz?- chiese Alice, stufa.
Ma Jasper continuava a ignorarla; era un’occasione speciale. Non succedeva mai che lei fosse ignorata, proprio da lui.
-E va bene… me ne starà qui buona buona ad osservare questo incredibile corso d’acqua che sembra attirare il signorino, più di quanto possa fare io- disse sarcastica la mora.
E così fece.
Solo che la cosa durò pochi secondi.
Alice sbuffò e girò la testa di scatto iniziando a osservare Jasper intensamente negli occhi, come se fosse un bel quadro da mostra. Rimase così per qualche minuto.

- Certo che sei proprio brava ad infastidire la gente, eh mostriciattolo- le fece di risposta il vampiro ridacchiando e voltandosi verso di lei.
- Certo, è il mio lavoro- gli rispose lei, sorridendo soddisfatta.

Gli si avvicinò per vederlo meglio e gli posò una mano sul braccio con cui si teneva le gambe.
- Che c’è, Jazz?- domandò Alice.
- Non hai visto?- rispose lui, leggermente sorpreso.
- No, pare che non fosse una decisione presa da tempo, quella di venire qui, eh?- chiese, retorica.
- Ah già. Mi ero dimenticato che il tuo potere implicasse questa fregatura-
- Stai tentando per caso di sviare alla mia domanda?- disse, cogliendo esattamente nel segno.
- Ci sto provando. Ma mi sembra alquanto difficile- rispose lui, ridendo.
-Bravo. Vedo che sei ragionevole. Su, parla. Ti ascolto- chiese impaziente.

Il vampiro divenne improvvisamente serio.

-Bella riesce a controllarsi perfettamente di fronte agli umani- constatò lui.
-Sì. Fortunatamente-
-Perché io non ci riesco ancora?- chiese lui con un tono quasi implorante.
Aveva negli occhi quel qualcosa che lo faceva apparire come un cucciolo indifeso.

-Jazz. Bella è un caso a parte. Per lei è facile, per te no- rispose lei calma.
-Ma perché?-
- Perché siamo tutti diversi, Jazz. Diversi e unici- sottolineò quell’ultima parola – Ognuno fa bene qualcosa di diverso. Bella si controlla facilmente. Carlisle è compassionevol-
Jasper la interruppe –Non stiamo parlando di doni-
-Neanch’io sto parlando di doni. Parlo di qualità. In ogni persona ci sono qualità che spiccano rispetto ad altre. Funziona così.- si fermò –Accidenti mi sembra di spiegare ad un bambino di due anni le filosofie della vita- concluse divertita.
-Sono così irrecuperabile?- disse Jasper, toccandosi la testa come per scusarsi.
-Naah- fece Alice in tono rassicurante.
-E secondo te allora quali sono le qualità che spiccano in me? Se ho capito bene…-
-Uuhmm- la vampira restò a pensarci un po’ su.
Poi, come se avesse trovato improvvisamente la risposta alla sua domanda, gli si avvicinò, attaccandosi con le braccia al suo collo.
-Beh, allora?- fece lui, guardandola negli occhi, immobile, mentre erano avvinghiati.
Lei non gli rispose ed iniziò a baciarlo con passione, ricambiata da lui.
Dopo il lungo bacio, un’espressione perplessa si dipinse sulla faccia di Jasper.
- Tra tutti i vampiri del mondo, sei quello che bacia meglio- disse lei, sorridente.
Lui rispose con un altro sorriso, lusingato da quel complimento.
Poi disse- Scusa eh, ma come fai a dirlo? Non è che-
La vampira lo interruppe appoggiando le labbra sulla sua bocca.
-Ma secondo te- disse lei sarcastica ora che era saltata – letteralmente- addosso a Jasper.

-Nord o sud, Joe? Io prenderei la stra- un escursionista avanti con l’età chiedeva a pochi passi dall’amico –che evidentemente si chiamava Joe- la direzione da prendere, prima di vedere i due vampiri stesi sull’erba, interrompendosi di colpo.
L’altro vecchio che si chiamava Joe si girò e rimase puntato con lo sguardo sulla figura di Alice che stava a cavalcioni su Jasper, che aveva un’espressione leggermente shockata.
Poi facendo finta di non averli visti – cosa assai improbabile- continuarono il loro percorso.

Alice e Jasper rimasero immobili in silenzio, e udirono in lontananza quegli stessi “esploratori di posti esplorati” discutere tra di sé.

-Aaah i giovani d’oggi..- disse uno.
-Eh già… Non c’è più limite all’indecenza. Ma dove andremo a finire…- disse l’altro.

Ora che nessuno poteva più sentirlo Jasper scoppiò in una fragorosa risata mentre Alice lo guardava dall’alto, contenta che lui stesse ridendo.
-Che figura…- disse lui senza fiato.
-Già, questa era l’ultima carta che mi restava per farti ridere-
-Avevi avuto una visione su questo?- chiese il vampiro, incredulo.
-Sì- rispose lei tutta pimpante. Era sempre una soddisfazione vedere le sue visioni avverarsi.
-Ma allora potevi evitare….-
-Se l’avessi fatto non avresti riso così-

-Ali. Ti amo- disse lui.
-Ti amo- rispose lei riprendendo esattamente le stesse sue parole e dandogli un bacio sulla fronte.
-Su andiamo- lo incitò –C’è bisogno di te-

Lo prese per mano e lo iniziò a trascinare, intenzionata a non mollarlo fino a che non fosse arrivata a casa.

O forse intenzionata a non mollarlo mai.
  
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