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Autore: wildbeauty    25/02/2015    4 recensioni
Il bacio di una madre alla figlia, di come non ce ne dovrebbero più essere.
Vincitrice del premio "Best Kiss" al "Kissing Booth Contest" indetto da Chappy_ sul Forum di EFP.
Partecipa al contest indetto da Giuns sul forum di EFP, "Quasi inedite [III edizione] – flash contest".
Genere: Drammatico, Introspettivo, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Olocausto
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Tesoro, non ti preoccupare, va bene? Non ti preoccupare. Va tutto bene. Fra poco arriveranno dei signori educati, brave persone. Sono molto distinti e ben curati, e parlano in modo strano. E ci porteranno via da qui. Non piangere Rache, ce ne andiamo in un posto migliore. Ti ricordi quando siamo andati in villeggiatura a Ginevra? Ti sei divertita, no, Rache? E abbiamo preso il treno, ti ricordi Rache? È la stessa cosa adesso tesoro, non piangere. Ci portano in stazione con le valigie e, sì, Rache, ho messo dentro Jeremy, non ti preoccupare. E poi prendiamo il treno, e all'inizio non sarà tanto bello, ma poi... Beh, non sarà bello perché così dopo ci gustiamo tutto quello che troviamo all'arrivo di più, no Rache? Cosa c'è all'arrivo? Un paese meraviglioso, con case di cioccolata, sì, Rache, potrai mangiarne quanta ne vuoi, e strade di panna montata. E lì mangi tutto quello che vuoi Rache, fino a scoppiare. Ed è bellissimo, Rache. È bellissimo... Vieni qui dalla mamma su. Dai che ti sistemo il fiocco. È tutto storto, Rache, quando imparerai? Ehi, non piangere, sai che ti voglio bene. Vieni qui, su. Un bel bacione. Su, dai un bacione alla tua mamma.    

Argentina, 1972

C'era quella foto che lo perseguitava. Quella dannatissima foto. L'aveva scattata per un cartellone, per la propaganda. Per mostrare che venivano trattati bene. Aveva premuto il pulsante e quel momento era rimasto impresso per sempre con un semplice click. Il bacio di una madre alla figlia. Una cosa ovvia, che accade moltissime volte al giorno in tutto il mondo. Quasi banale. Ma quel bacio gli era rimasto in testa. Non riusciva a non pensarci. Di notte, di giorno, era là, nel suo subconscio, pronto a tormentarlo. Aveva quasi sessantacinque anni, ed era il suo chiodo fisso da trenta. Un bacio. Stampato sulla guancia sporca di sudore e polvere, mentre stringeva la figlia con quelle mani da vecchia su un corpo da ragazzina. Era andato a cercare chi fosse, spulciando nei registri. Abraham era il marito, lei si chiamava Rebecca e la piccolina Rachele. Quando aveva letto quei nomi aveva voglia di strappare quelle pagine, di stracciarle.
Che cosa si era aspettato? Nomi, erano dei nomi su un pezzo di carta, come altre centinaia. Solo nomi. Non significavano nulla. Perché si era illuso che fossero speciali? Cosa avevano loro due che gli altri non possedevano per smuovere qualcosa dentro di lui? Era un bacio. Uno stupido bacio. 
Quella sera era andato in un bar e si era ubriacato. Pensava a sua figlia Greta, e a come le dava un bacio veloce quando tornava a casa. Ma non era niente rispetto a quello che aveva visto, si era ritrovato a pensare, non significava nulla. Quella madre aveva baciato la sua creatura come se fosse l'ultima volta. Come se sapesse che cosa sarebbe accaduto. E probabilmente era così.
Vieni qui dalla mamma, su.
E il giorno dopo aveva visto i loro nomi sulla lista. Ed era rimasto lì, a fissarli. Un'ora, due, forse tre. Rivedeva quel bacio come un film che si ripeteva, e si ripeteva.
Dai che ti sistemo il fiocco.
Ci aveva pensato. Cancellare quei due nomi. Sarebbe riuscito a farle scappare. Ci aveva pensato, seduto alla scrivania di mogano. Aveva pensato alla vita di una madre e di una figlia.
È tutto storto, Rache, quando imparerai?
Si era detto che era uno stupido. Che non doveva lasciarsi condizionare. Aveva soppresso quell'idea sul nascere. È solo un bacio.
Ehi, non piangere, sai che ti voglio bene.
Ma continuava a fissare quella lista. Lui non aveva mai baciato Greta così. Perché per lui trovare Greta a casa era ovvio. Una parte di lui voleva che per quella madre fosse scontato dare un bacio alla propria figlia.
Vieni qui, su.
Certi baci non dovrebbero esistere. Quel bacio non sarebbe dovuto esistere. Ma la sua mano non tremò quando firmò la lista.
Un bel bacione.
Un bacio. Ci stava pensando quando aveva lasciato Berlino, ci pensava quando passeggiava per strada. Lo rivedeva in continuazione, quel maledettissimo bacio.
Rache e Rebecca. Rache e Rebecca. Rache e Rebecca.
Su, dai un bacione alla tua mamma.
E ora la sua mano trema, quando torna a casa la sera.


Note dell'autore.
Solo questo: quante madri hanno dovuto baciare i loro figli sapendo che sarebbero morti?
   
 
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