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Autore: Cicci 12    25/02/2015    3 recensioni
Il "Mew Project" è ormai terminato, e le nostre Mew Mew si concedono un pò di vacanza; quindi, quale occasione migliore per sfruttare la maxi villa al mare dell'affascinante Ryo Shirogane?
E cosa potrebbe accadere tra lui e l'esuberante Ichigo, se la storia tra la nostra gattina preferita e Masaya fosse finita?
Il biondo riuscirà finalmente a dichiararsi, o avrà rinunciato definitivamente ai suoi sentimenti per la ex Mew Rosa?
One-shot fresca fresca di scrittura sulla mia coppia preferita di "Tokyo Mew Mew", una dolcissima RyoxIchigo che spero possa soddisfare i miei lettori e tutti coloro che, come me, avrebbero voluto un finale diverso tra questi due personaggi! ;)
Buona lettura a tutti, people!!!
Cicci 12
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Nuovo Personaggio, Ryo Shirogane/Ryan, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Summer fireworks

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Il progetto Mew era ormai un ricordo lontano, ed era finalmente giunto il momento per le, ormai, ex paladine della giustizia, di tornare alle loro vite di sempre; Zakuro era tornata a calcare le scene di tutto il mondo, riprendendo, in questo modo, la sua carriera di modella; Minto, decisa più che mai a non abbandonare e deludere la sua beniamina, s’impegnava con tutta se stessa per spiccare sui palchi più famosi di Tokyo, vestendo i panni più celebri del mondo del balletto; Retasu, felice di essere finalmente riuscita a mettere da parte la propria timidezza grazie all’aiuto delle sue migliori amiche, portava avanti la sua passione, realizzando i pupazzetti più strani ed originali; infine, Purin, come sempre la più attiva ed esuberante del gruppo, non aveva abbandonato i suoi spettacolini acrobatici, dedicando il suo tempo libero ai numerosi fratellini che lei adorava.

L’unico reale cambiamento all’interno del gruppo, era rappresentato, senza ombra di dubbio, dalla rottura di Ichigo con Masaya; gli avvenimenti della guerra che avevano portato a rivelare la presenza di Deep Blue all’interno del corpo del ragazzo, avevano segnato profondamente sia lui che la giovane, portandoli alla decisione di rompere definitivamente il loro rapporto.

Così Masaya era partito per Londra, con l’intento di proseguire i suoi studi, mentre la giovane Momomiya era rimasta in città, continuando a lavorare al tanto amato Cafè Mew Mew, che Ryo e Keiichiro avevano deciso di tenere aperto.

Nessuna delle ragazze aveva mai davvero abbandonato il proprio ruolo di cameriera, affiancando l’ex leader nei loro momenti liberi; l’afa estiva era ormai calata su Tokyo, e le cinque ex eroine si trovavano all’interno della buffa costruzione rosa pastello, grossi bicchieri di limonata fresca davanti ad ognuna di loro, in un vano tentativo di rinfrescare le membra provate dal lungo pomeriggio di lavoro.

- Questo caldo è insopportabile.- commentò la più piccola del gruppo con il volto spalmato su uno dei tavolini, la mano destra saldamente ancorata attorno al vetro reso fresco dalla bevanda.

- Io dico che è una tortura lavorare in queste condizioni. Ryo e Kei non potrebbero chiudere il locale almeno per questo mese?- la sostenne Minto, passandosi una mano sulla fronte madida di sudore, prima di riafferrare la sua limonata fresca; almeno per un po’ aveva deciso, con coscienza, di abbandonare il suo amato the verde.

- Non per contraddirti, Minto, ma tu non ti spacchi di certo la schiena per il lavoro. Te ne stai tutto il giorno seduta a quel tavolino a sorseggiare limonata, mentre NOI sgobbiamo.- le fece notare Ichigo, sollevando la testa e fissando i suoi occhi color cioccolata in quelli azzurri della compagna.

- Chiudi il becco, Momomiya. Sudo anche solo a starmene seduta qui, non vorrai davvero che mi metta ad ansimare per il caldo come fai tu?- rispose a tono l’ex Mew Bird, mentre la rossa serrava denti e pugni in un vano tentativo di non risponderle a tono.

- Ragazze, vi prego, almeno oggi smettetela di bisticciare. Fa troppo caldo per sopportarvi.- intervenne risoluta Retasu, incontrando l’appoggio della silenziosa Zakuro, che si limitò annuire.

- Che ne dite di un po’ di vacanza, principesse?- Intervenne Keiichiro, giungendo dalla cucina seguito dall’imperturbabile Ryo.

- Dici sul serio?- esclamò Purin scattando in posizione eretta, imitata da tutte le altre.

- In Agosto la città si svuota, quindi possiamo permetterci di chiudere il caffè per qualche giorno. Potremmo andare alla villa al mare di Ryo. Tu che ne dici?- riprese la parola il moro, voltandosi sorridente verso l’amico.

- Ormai le hai invitate.- sollevò le spalle il biondo, alzando gli occhi al cielo ed appoggiandosi all’angolo del muro.

- Non essere il solito guastafeste. Hai una casa enorme sulla spiaggia, non vedo perché tu non possa condividerla con noi, dopo tutto quello che ci hai fatto passare con questa guerra.- lo rimproverò Ichigo puntellandosi i fianchi con i pugni chiusi e posizionandosi davanti al suo giovane capo con un sopracciglio alzato.

- La verità e che non ci tengo particolarmente a vedere una ragazzina come te in costume da bagno.- la rimbeccò Ryo, imitando la posizione della rossa e portando il suo volto all’altezza di quello della ragazza.

Per qualche secondo Ichigo non seppe cosa ribattere, perdendosi in quegli occhi così chiari e limpidi; da quando lei a Masaya avevano interrotto la loro relazione, la giovane si era ritrovata più di una volta a pensare a quello che era stato l’ideatore del progetto Mew, ripensando, più volte, a quelle piccole scaramucce che li avevano visti protagonisti.

L’avventura con le sembianze di gatto, scoprire che il gattino grigio Art non era altro che Ryo stesso, il bacio rubato nel grande laboratorio nei sotterranei del caffè, solo per far sì che lei si trasformasse in felino, o quel bellissimo vestito che lui le aveva regalato per quella serata di gala.

Erano state cose frivole, senza importanza, o almeno così aveva pensato lei quando ancora credeva di essere innamorata di Aoyama, ma da quando il moro non c’era più e lei aveva iniziato a passare più tempo con il biondo, si era finalmente resa conto che quelli che aveva considerato semplici incidenti di percorso, potevano, forse, nascondere qualcosa di più.

Finalmente si risvegliò dal suo stato di trance, gonfiando le guance, indignata, e arrossendo fino alla punta delle orecchie.

- Tu, brutto antipatico, io…- tentò di arrabbiarsi Ichigo, prima che un sorriso spontaneo nato sulle labbra del ragazzo la facessero capitolare ancora una volta.

- Non ti scaldare, ragazzina. I was joking.- si salvò in extremis l’americano, incrociando le braccia al petto; non aveva nessuna voglia di stare a sentire una delle sue solite sfuriate con quel caldo tremendo.

Keiichiro e Zakuro, nel frattempo, osservarono i due sorridendo appena e scuotendo il capo rassegnati; sapevano fin troppo bene che quelli di Ryo Shirogane erano solo dei pretesti per nascondere i suoi reali sentimenti per l’ex leader del gruppo, ed entrambi continuavano a chiedersi quando si sarebbe finalmente deciso a farsi avanti.

Il problema “Aoyama”, che l’aveva frenato per tutto quel tempo, ormai non c’era più, ma Ryo ancora non si decideva ad ammettere, con sé stesso e con la rossa, cosa realmente provasse per lei.

- Quindi si parte per il mare?- esclamò all’improvviso la piccola Fong, interrompendo quello scambio di sguardi e battendo le mani entusiasta.

- Se Ryo non ha nulla da ribattere, direi che si può partire dopodomani.- riprese la parola Kei, facendo l’occhiolino alla ex Mew Gialla, mentre il diretto interessato alzava gli occhi al cielo.

Il sabato mattina arrivò piuttosto in fretta, così, alle dieci in punto, tutti quanti salirono sul piccolo furgoncino che Keiichiro aveva noleggiato per l’occasione, pronti a partire alla volta della vacanza tanto agognata.

- Non posso credere che anche Ichigo sia puntuale.- la rimbeccò come sempre Ryo, già seduto sul sedile accanto al guidatore, entrambe le mani appoggiate dietro la nuca, bloccando la giovane Momomiya nell’atto di salire nei posti dietro al suo.

- Sei davvero insopportabile, Shirogane. Tieni gli occhi ben aperti durante il viaggio.- esclamò la rossa arrossendo dalla rabbia e serrando i pugni; sarà stato anche carino e affascinante, ma ci metteva sempre un nanosecondo a farle saltare i nervi.

- Forse è meglio se Ichigo si siede dietro con Zakuro.- intervenne Retasu, sospingendo l’amica verso i sedili posteriori, cercando così di evitare un possibile omicidio ancora prima di posare i piedi sulla sabbia.

Grazie a questo piccolo e innocuo provvedimento, il viaggio passò rapido e, tutto sommato, tranquillo; erano quasi le due del pomeriggio quando finalmente scesero davanti al portico dell’immensa villa degli Shirogane.

- Io voglio andare subito in spiaggia.- ululò Purin mettendosi a saltellare qua e là, incontrando l’ilarità di tutti i presenti.

- Prima sarà meglio sistemarsi, non credi?- tentò di fermarla Kei, sorridendo davanti all’esuberanza dell’ex Mew Gialla.

Salirono tutti quanti al piano superiore in modo da occupare una stanza a testa, e presto un fuggi fuggi generale lasciò Ichigo ferma immobile al centro del corridoio, con un’unica camera rimasta libera.

- Qualcosa non va?- le domandò Ryo, fermandosi sulla porta della sua stanza e voltandosi verso la rossa.

- C-cosa? Oh, no, no, è tutto ok.- finse la rossa, affrettandosi ad occupare la camera di fronte a quella del biondo.

Con tutte le stanze che ci sono in questa casa, proprio davanti a quella di Ryo dovevo capitare? pensò tra sé e sé la giovane, rimproverando la propria lentezza.

Presto, il richiamo del mare e del sole s’insinuò all’interno della casa, spingendo i suoi occupanti a uscire dalle proprie camere da letto, già pronti con costumi e teli.

Ryo e Ichigo aprirono le porte nello stesso momento, fermandosi per alcuni secondi e contemplandosi l’un l’altra; il biondo non potè fare a meno di pensare quanto quel semplice prendisole bianco, ornato di succulente fragole rosa, le stesse bene, slanciando la sua figura più sviluppata negli ultimi mesi, mentre lei si perdeva in contemplazione del suo petto lasciato scoperto, mentre un elegantissimo costume dello stesso colore dei suoi occhi gli fasciava le gambe muscolose.

- Si va in spiaggia!- ululò all’improvviso la piccola Fong afferrando la compagna per un braccio e trascinandola giù dalle scale dove le altre le stavano aspettando.

- Oh, che meraviglia.- commentò Retasu con gli occhi che le brillavano, perdendo lo sguardo verso l’immensità di quel mare limpidissimo che si estendeva davanti a loro; in fondo, lei, si trovava nel suo elemento naturale.

- Io vado a fare il bagno.- proruppe Purin slanciandosi verso l’acqua trasparente, dopo essersi tolta pantaloncini e canottiera con un solo gesto.

- Purin, aspetta!- tentò di fermarla l’ex Mew Verde, con scarsi risultati, mentre i due uomini le raggiungevano.

- Lasciala andare. Non stava più nella pelle, non è il caso di rovinarle il divertimento.- intervenne Keiichiro, stendendo il proprio telo a terra.

Ichigo posizionò l’asciugamano non troppo vicino alla riva per evitare che i bambini, giocando sul bagnasciuga, la schizzassero, ma nemmeno troppo lontano da non poter godere della fresca brezza marina che soffiava da ovest, prima di togliere il prendisole che aveva indossato in camera, restando in costume.

Ryo, poco più in là di dove si trovava la rossa, non potè fare a meno di fissarla per qualche secondo; la ragazzina che aveva conosciuto solo qualche mese prima, quando le aveva affidato i geni del gatto selvatico Iriomote, stava cominciando pian piano a sparire, lasciando ora il posto alle curve perfette di un corpo ormai adolescente.

- Se continui a fissarla in quel modo, finirai per consumarla.- lo prese in giro Zakuro, avvicinandoglisi silenziosamente con un sorriso furbo che si dipingeva sulle sue labbra, mentre Ryo arrossiva per essere stato colto in flagrante.

- Io vado a farmi un giro.- si limitò a dire il biondo, dando le spalle alla ex Mew Viola ed allontanandosi dalle amiche, mentre la ragazza e Keiichiro si scambiavano uno sguardo d’intesa.

Non passò molto tempo prima che anche le altre componenti delle ex Mew Mew raggiungessero la loro piccola amica in acqua, divertendosi a schizzarsi e a tentare in tutti i modi di irritare la giovane Aizawa.

- Ichigo, dacci un taglio.- ululò l’ex Mew Blu voltandosi furibonda verso la rossa, dopo aver ingerito un’altra consistente quantità d’acqua.

- Eddai, non essere così rigida, o ti… AAAAAAAH!!- gridò spaventata la ragazza, facendo un balzo di lato e portandosi una mano al petto.

- Si può sapere che ti prende adesso?- urlò a sua volta Minto, altrettanto impaurita.

- Q-qualcosa mi-mi ha toccato la gamba.- si giustificò l’ex Mew Gatto girando su sé stessa, quando un Ryo alquanto divertito si decise a riemergere dalle acque.

- Dovresti vedere la tua faccia adesso, Ichigo.- la prese in giro il biondo, senza smettere di ridere.

- Shirogane! Questa me la paghi.- esclamò la giovane Momomiya, slanciandosi verso di lui e tentando di ributtarlo sott’acqua, ma con scarsi risultati.

Il ragazzo riuscì finalmente a fermare le braccia di quella furia scatenata, bloccandola contro il suo petto per non farla muovere.

- Ryo, lasciami andare.- urlò Ichigo, dimenandosi nel suo abbraccio.

- Neanche per idea, o finirai per graffiarmi, gattina.- ribattè il biondo sorridendole, ma senza allentare la presa.

Quel nomignolo dovette riportarla con i piedi per terra, perché Ichigo, finalmente, si rese conto della situazione, ritrovandosi bloccata nel suo saldo abbraccio, mentre i loro sguardi s’incatenavano di nuovo com’era successo qualche giorno prima; gli occhi azzurri del ragazzo erano resi ancora più limpidi dal contrasto con il mare in cui si trovavano in quel momento, mentre i capelli dorati sembravano molto più chiari del solito, forse grazie al distacco con la pelle leggermente abbronzata.

Il ragazzo si perse per un attimo in quegli occhi color cioccolato fuso, prima di notare, a sua volta, quando la loro vicinanza stesse diventando troppo per lui e, forse, per entrambi.

- Non ci riprovare, ragazzina, non hai speranze contro di me.- riprese la parole Shirogane, liberando la giovane dal suo abbraccio e dandole un buffetto sul naso, mentre lei rispondeva con una linguaccia.

- È quasi ora di cena, credo sia meglio rientrare.- osservò Keiichiro quasi un’ora più tardi, osservando l’orologio che portava al polso.

- Oh, no, di già?- si lamentò Purin, dipingendosi sul volto un’espressione alquanto delusa.

- Non fare la bambina, torneremo domani mattina, la nostra vacanza è appena cominciata.- la rimproverò bonariamente Minto, alzando gli occhi al cielo e seguendo le altre verso casa.

Erano appena saliti sull’ampio terrazzo, con tanto di piscina, della villa, quando Ichigo, non riuscendo a resistere alla tentazione, spinse Ryo nell’acqua gelida, muovendosi con una rapidità degna di un felino.

- Ben ti sta, brutto antipatico.- lo rimbeccò la rossa, scoppiando a ridere, ma ben presto il sorriso fu cancellato dalle sue labbra, quando il biondo, uscito rapidamente dalla vasca, la afferrò per un gomito e, rendendole pan per focaccia, la gettò a sua volta dentro l’acqua, senza tuttavia tener conto dei suoi riflessi e ritrovandosi ancora una volta bagnato da capo a piedi.

- Credevo che Art fosse più agile.- continuò a prenderlo in giro Ichigo, mentre entrambi riemergevano bagnati fradici.

- You’re a unbearable girl.- la rimbeccò Ryo, facendole il solletico.

- Adesso basta, ragazzi. Sembrate due bambini quando fate così.- li rimproverò Kei, alzando gli occhi al cielo e rientrando in casa, mentre i due ragazzi smettevano di farsi i dispetti ed uscivano dalla piscina.

- Quest’acqua è gelata.- esclamò la rossa, mentre il biondo allungava una mano per aiutarla a salire sul bordo.

- Colpa di tutto il sole che hai preso; se ti crogioli al caldo poi ti butti in acqua, il contrasto si sente.- le fece notare Ryo, avvolgendosi nell’asciugamano asciutto e seguendo l’amico verso il piano superiore della casa.

- Non mi sono buttata in acqua, tu mi ci hai spinto.- gonfiò le guance Ichigo, imitando l’amico.

- Sei stata tu la prima a iniziare.- rispose a tono Shirogane afferrandole il mento ed alzando il volto della ragazza verso il suo, prima di rinchiudersi nella propria camera.

Ichigo rimase immobile per alcuni secondi, prima di voltarsi ed entrare nella sua stanza rossa come un peperone.

Si concesse una lunga e rilassante doccia bollente, prima di mettersi davanti all’armadio aperto per decidere cosa indossare; Keiichiro aveva proposto di festeggiare proprio quella sera la loro vittoria contro gli alieni, dal momento che non ne avevano ancora avuto l’occasione, e per una serata speciale ci voleva un abito speciale.

Fu così che optò per un vestito non troppo eccentrico, di un bel colore beige, che ricordava un po’ la sabbia fine della spiaggia, lungo fino a metà coscia e senza spallini, ai piedi un paio di sandali con il tacco che le aveva comprato qualche settimana prima sua madre, ma che non aveva ancora indossato.

- Stai diventando una donna, tesoro, è ora che ti comporti di conseguenza.- le aveva detto Sakura davanti alle sue proteste per quell’acquisto.

Ichigo si rimirò nello specchio a figura intera per qualche minuto, notando che l’effetto di quelle scarpe era a dir poco straordinario; il tacco alto le metteva in risalto le gambe affusolate e leggermente abbronzate, mentre il colore nero contrastava perfettamente con quello chiaro del vestito.

Chissà se sarò anche capace di camminarci, si ritrovò a pensare l’ex Mew Rosa uscendo dalla stanza e trovandosi stranamente a suo agio in quella mise per nulla consona alla sua persona.

Giunta alla fine delle scale, vide Ryo uscire dalla cucina sulla sinistra e non potè fare a meno di notare quanto fosse elegante quella sera; i pantaloni bianchi mettevano in risalto la sua carnagione abbronzata, mentre la giacca nera sopra una semplice camicia di seta, s’intonava perfettamente ai suoi capelli chiari.

- Ichigo.- notò la sua presenza il biondo, senza poter fare a meno di restare a bocca aperta davanti a lei; quella ragazzina prima o poi l’avrebbe mandato al manicomio.

- Come… come sto?- prese la parola la giovane facendo un giro su sé stessa, cercando così di cancellare l’imbarazzo dall’essere osservata così insistentemente.

- Sei bellissima.- le sorrise sincero il ragazzo, facendola arrossire ancora di più, ma venendo, per sua fortuna, salvata dalla comparsa di Kei.

- Forza, ragazzi, la cena è pronta.- li informò sospingendoli verso la tavola riccamente imbandita apparecchiata sul terrazzo.

- Wow! Sembra tutto squisito.- osservò la rossa, perdendosi in quel mare di prelibatezze.

- Se ci degni della tua presenza a tavola, potremo anche scoprirlo.- la stuzzicò Minto, mentre la compagna alzava gli occhi al cielo.

La cena trascorse tranquilla, tra chiacchiere e ricordi, fino a giungere al piatto forte della serata; rientrato in cucina, Keiichiro ne uscì con una gigantesca torta a tre piani, decorata con meringa e glassa alla fragola, e con in cima sette statuette che ritraevano, nei minimi dettagli, i partecipanti al progetto Mew.

- Non ci credo. Ma siamo noi!- proruppe la piccola Fong sporgendosi sul tavolo e facendo ridere i presenti.

- Ha un aspetto delizioso, Kei.- fece i complimenti al cuoco Zakuro, alzandosi per aiutarlo a distribuire i piattini.

- Spero lo sia davvero.- commentò il pasticciere arrossendo leggermente al complimento.

- Oh, non fare il finto modesto. Se Il caffè funziona ancora, è grazie ai tuoi dolci.- aggiunse Minto incrociando le braccia al petto, aumentando il rossore sulle guance del moro.

- Di sicuro non è grazie al tuo assiduo lavoro.- la rimbeccò Ichigo, afferrando la sua fetta di torta.

- Vuoi attaccar briga, Momomiya?- rispose alla provocazione l’ex Mew Blu, mentre i presenti scuotevano la testa rassegnati.

La serata si concluse all’insegna dei complimenti per il cuoco del gruppo e dei bisticci delle due compagne, tanto che tutti i presenti preferirono rintanarsi nelle proprie camere piuttosto che sopportare ancora i loro battibecchi.

Il giorno dopo trascorse tranquillo come quello precedente; le ragazze passarono il loro tempo giocando a beach volley e sorseggiando bevande rinfrescanti al bar della spiaggia, mentre i due giovani si dilettarono nel difficile sport del surf.

- Certo che sono proprio bravi.- commentò Minto posando il mento sul palmo della mano aperta, mentre il ghiaccio galleggiava sul fondo della sua bibita.

- Sono pur sempre americani, e là questo sport è piuttosto di moda.- osservò Zakuro accavallando le gambe e portandosi la cannuccia alle labbra.

- Scommetto che Ichigo cadrebbe nel giro di due nanosecondi.- la prese in giro la Mew Blu, ricevendo una linguaccia in risposta; la rossa non era sicura di riuscire a controllare la propria voce, mentre lo sguardo non riusciva ad abbandonare nemmeno per un secondo il profilo perfetto di Ryo, i muscoli ben delineati dalla palestra e i capelli mossi dal vento che si intrecciavano alle gocce salate del mare.

Per quella sera optarono, di comune accordo, per una serata all’insegna della gente e degli yomise, le bancarelle che proprio in quei giorni affollavano la via principale del paese.

Le vie brulicavano di turisti intenti a mangiare okonomiyaki e ad acquistare i più strani portafortuna tipici della cultura giapponese, a volte spintonandosi tra loro nel tentativo di raggiungere le varie bancarelle; i sette amici stavano osservando uno degli yomise che vendeva buffissimi maneki neko, restando uniti per non perdersi nella folla, quando una voce, apparentemente sconosciuta, si rivolse al biondo.

- Non ci posso credere. Ryo, ma sei davvero tu?-

Tutti quanti si voltarono nella direzione da cui era giunta la voce, trovandosi davanti una ragazza sui diciassette anni, alta e slanciata, le lunghe gambe affusolate lasciate libere dalla minigonna di jeans, il busto strizzato in un succinto top rosso fuoco e i capelli castani e lucenti legati in un’alta coda di cavallo.

- Minako?- esclamò sorpreso il biondo, dopo averla osservata per alcuni secondi.

- In carne e ossa.- rispose la ragazza con sguardo malizioso, puntellandosi un fianco con un pugno.

Più ossa che carne, direi, pensò tra sé Ichigo, osservando la nuova arrivata da capo a piedi; chi diavolo era quella spilungona che tentava, evidentemente, di attirare l’attenzione di Shirogane?

- Wow! È passato un sacco di tempo. Come stai?- la salutò Ryo, mentre la castana gli si avvicinava posandogli un bacio sulla guancia e soffermandovisi più del dovuto.

La rossa si ritrovò a digrignare i denti e a stringere i pugni per la rabbia, quando, notando lo sguardo stupito di Minto, cercò di rilassarsi; che le importava se quella smorfiosa ci provava con Ryo?

- Non così tanto, un paio d’anni forse.- cinguettò Minako, portandosi una mano davanti alle labbra carnose per trattenere una risatina.

- Abiti ancora da queste parti?- le domandò il biondo, fingendo curiosità.

- Oh, no, da quando ci siamo lasciati, mi sono trasferita a Osaka, ma torno qui tutte le estati per le vacanze.-

Un campanello di allarme scattò prepotente nella testa di Ichigo; aveva forse detto “da quando ci siamo lasciati”?

Intendeva forse dire che lei e Ryo… Ma chi diavolo era quella?

- Non mi presenti i tuoi amici?- riprese la parola la castana, sporgendosi oltre il ragazzo e passando lo sguardo sui presenti, soffermandosi sulla figura di Keiichiro; ora voleva provarci anche con lui?

- Certo, loro sono Keiichiro, Minto, Retasu, Purin, Zakuro e Ichigo.- li presentò uno per uno il biondo, soffermandosi qualche secondo di più sul volto dell’ultima.

- Oddio, ma tu sei Zakuro Fujiwara?- ululò Minako slanciandosi verso l’ex Mew Viola, cogliendola di sorpresa.

- Ehm… sì, sono io.- rispose la giovane, forse infastidita dal fatto che qualcuno l’avesse riconosciuta.

- Oh, sono una tua grande ammiratrice. Ho seguito tutte le tue sfilate e le tue interviste.- esclamò la castana, attirando l’attenzione di alcuni passanti.

- Ti ringrazio.- rispose pacata Zakuro.

- Scusate, che maleducata, non mi stavo presentando. Io sono Minako, l’ex ragazza di Ryo.- riprese la parola l’intrusa, mentre il biondo si portava una mano alla fronte; c’era proprio bisogno di specificarlo?

Il suo sguardo cristallino si posò, senza quasi pensarci, su quello color cioccolato di Ichigo, che fissava Minako con un misto d’irritazione e… era forse gelosia quella?

Dacci un taglio, Ryo, non è il caso di continuare a illudersi, si ritrovò a pensare Shirogane, chiudendo gli occhi e scuotendo la testa.

Nel frattempo, nella mente dell’ex Mew Gatto, si susseguivano una serie di imprecazioni che il solo dirle a voce alta l’avrebbero fatta arrossire fino alla punta delle orecchie; quella era la ex di Ryo Shirogane?

Come avrebbe mai potuto lei competere con una così?

Ferma, ferma, ferma. Tu non devi competere con nessuno. A te non interessa Ryo, si ritrovò a pensare la rossa, scuotendo la testa per scacciare quei pensieri.

Sì, raccontatela, rispose la vocina della sua coscienza, che assomigliava terribilmente a quella di Minto.

I suoi occhi si fissarono per un po’ sul profilo del biondo, intento a ridere e scherzare con la nuova arrivata; da quanto i sentimenti per il suo odioso capo erano cambiati?

Quando aveva iniziato a vederlo come qualcosa di più di un semplice amico e compagno di avventure?

E se le cose stavano così, come avrebbe mai potuto attirare la sua attenzione?

Osservando il genere di ragazza che potevano interessargli, si rendeva pienamente conto che per lei non c’era alcuna speranza.

- Sei da sola?- le domandò Ryo, risvegliando la rossa dai suoi pensieri.

- Sono con alcune amiche, ma le ho perse di vista. Se non disturbo posso unirmi a voi, finchè non le ritrovo.- cinguettò la castana, aggrappandosi al braccio del biondo.

- Mi sembra un’ottima idea.- osservò il ragazzo sorridendole, mentre Ichigo non poteva che trovarsi in netto disaccordo con lui.

Passarono un paio d’ore prima che Minako ritrovasse, finalmente, le sue amiche, salutandoli e esprimendo il proprio desiderio di rivedere presto Ryo; gli era stata attaccata come una cozza per tutto il tempo, tenendo ben salde su di sé tutte le attenzioni del biondo.

- Potremmo trovarci domani mattina in spiaggia. Immagino che risediate nella tua villa.- osservò la bruna al momento del saluto, strusciandosi contro il braccio del giovane.

- Perché no, ci farebbe piacere.- commentò lui, sfoggiando il suo sorriso più elegante.

Oppure no, pensò Ichigo, decidendo se sbranare o no lui e quel suo faccino adorabile; forse poteva essere una buona soluzione a tutti i suoi problemi.

Ma nessuno dei presenti potè udire la sua muta richiesta di aiuto, e fu così, che la mattina seguente, se la ritrovò ancora lì, incollata alla figura di Ryo, intenta a conquistarsi tutte le sue attenzioni, ignorando senza tanti complimenti gli altri presenti.

- Io proprio non la sopporto quella. Ma chi si crede di essere?- commentò Minto, coricata sul suo telo da spiaggia a pancia in giù, sollevando gli occhiali da sole sopra la fronte per osservare meglio i tentativi di seduzione della bruna ai danni del loro amico.

- Non me ne parlare. Se ne sta tutto il tempo lì, appiccicata a Ryo. È evidente che sta facendo di tutto per entrare nel suo letto.- si rivelò d’accordo Ichigo, incrociando le braccia al petto.

- Mmmmh… mi sembra di capire che qui qualcuno è geloso.- la prese in giro l’ex Mew Bird, riportando la sua attenzione sull’amica.

- Cosa? No. È solo che quelle come lei proprio non le reggo. Anche Masaya era molto popolare e c’erano stuoli di ragazzine che gli si appiccicavano in continuazione, quando non stavamo ancora insieme.- tentò di salvarsi l’ex Mew Rosa, distogliendo lo sguardo dai due a pochi metri da loro e riportandolo sulle sue parole crociate.

- Finirai per farti fumare il cervello.- la interruppe, un’ora più tardi, la voce di colui che, in quel momento, avrebbe preferito ritrovarsi a chilometri di distanza.

- Vorrà dire che mi butterò in acqua per spegnerlo.- rispose stizzita la rossa, senza nemmeno sollevare lo sguardo su di lui.

- Ehi, va tutto bene?- le domandò Ryo, accucciandosi accanto a lei e posando i gomiti sulle ginocchia.

- Alla grande.- rispose senza entusiasmo la giovane Momomiya, portando finalmente gli occhi su di lui; grave errore, dal momento che il suo cuore perse un battito, ritrovandoselo davanti bellissimo ed abbronzato, con il sole che gli faceva da sfondo.

- Ryo, vieni a farti una nuotata?- interruppe quel momento idilliaco la voce di Minako, mentre la rabbia ribolliva nelle vene dell’ex leader.

- Sarà meglio che la raggiungi, prima che muoia per mancanza della sua dose quotidiana di “Shirogane”.- riprese la parola Ichigo, indignata, parlando del giovane come se fosse un quantitativo di droga, prima di chiudere con un gesto secco il giornale che aveva davanti ed alzarsi in piedi per raggiungere le amiche in acqua.

Dal canto suo, Ryo, rimase immobile per alcuni secondi, senza riuscire a capire cosa fosse preso a quella strana ragazzina.

Quella sera, la rossa indossò un paio di pantaloncini di jeans coordinati a un’elegantissima canottiera blu decorata di perline, ai piedi i soliti sandali neri dal tacco alto; avendo scoperto di trovarsi a suo perfetto agio su quei trampoli, aveva tutte le intenzioni di usare il loro fascino per attirare le attenzioni del biondo, il quale, in quel momento non potè fare a meno di notarla ai piedi delle scale, osservando quando le sue gambe risultassero slanciate e bellissime grazie a quella mise forse un po’ aderente.

- Niente male, Momomiya.- le bisbigliò in un orecchio cogliendola di sorpresa, mentre il rossore le si diffondeva sulle guancie ed un sorriso raggiante le si dipingeva sulle labbra.

Sorriso che ben presto scemò, quando notò la presenza di Minako tra le sue amiche.

- Ho invitato Minako a cena, stasera, spero non vi dispiaccia.- spiegò il biondo avvicinandosi alla bruna, nascondendo il fatto che era stata lei stessa ad autoinvitarsi, ponendo Ryo in una situazione in cui non aveva potuto mostrarsi scortese.

Il colore sembrò abbandonare del tutto il volto dell’ex Mew Gatto, mentre non poteva fare a meno di osservare quanto effettivamente la castana fosse bella; indossava un lungo vestito blu senza maniche ed elegante, abbinato a sandali con il tacco alto e i capelli raccolti in una treccia laterale.

Non ho speranze, si ritrovò a pensare la rossa, gemendo impercettibilmente, mentre seguiva le amiche a tavola.

Nessuno di loro sembrò particolarmente entusiasta per la presenza della ragazza, ma quest’ultima passò la maggior parte del suo tempo a flirtare con il biondo, ignorando, ancora una volta, tutti gli altri.

Il sole calò dietro l’orizzonte e un venticello piuttosto freddo si levò dal mare, costringendo le ragazze a correre in camera per prendere qualcosa da mettersi sulle spalle.

La prima a uscire fu proprio Ichigo che, spalancando gli occhi, si bloccò sulla soglia della villa, assistendo a una di quelle scene che rischiano di romperti il cuore in mille pezzettini; le mani di Minako erano posate sulle guance di Ryo, mentre le loro labbra erano legate insieme in un innocente bacio rubato a quel loro momento di solitudine.

Le gambe della giovane Momomiya sembrarono scattare da sole quando, rientrata in casa, uscì dalla porta sul retro, iniziando a correre lungo la spiaggia con i sandali in mano, lasciandosi dietro il dolore e la delusione.

Nel frattempo, il biondo si allontanò di scatto dalla bruna, passandosi il dorso della mano sulla bocca.

- But what…? Che diavolo stai facendo?- esclamò irritato il ragazzo, prendendo le distanze dalla castana.

- Scusa, non volevo essere così diretta, ma era da stamattina che desideravo farlo. E sono sicura che anche tu lo volevi.- commentò Minako con voce sensuale, riavvicinandosi a lui e circondandogli il collo con le braccia.

- Ti sbagli. Tu ed io non abbiamo più niente da condividere.- insistette Ryo, allontanandola da lui.

- Stai scherzando?- ululò la bruna, visibilmente irritata dal suo rifiuto.

- Sono innamorato di un’altra, Minako. Quindi non insistere e stammi lontano.- ribadì il biondo, fissandola con il suo sguardo di ghiaccio.

La mora stava per ribattere, quando furono interrotti dall’arrivo del resto del gruppo.

- Dov’è Ichigo?- domandò l’americano, notando l’assenza dell’amica.

- Non saprei. Non l’ho sentita uscire dalla sua stanza, forse stava poco bene ed è rimasta in camera.- suggerì Retasu, voltando lo sguardo verso la casa.

- Se vuoi, vado a vedere se ha bisogno di qualcosa.- riprese la parola la ex Mew Verde, riportando il suo sguardo verso di lui.

- No, lascia, vado io.- si propose il biondo, rientrando nella villa; in quel momento sentiva la necessità di allontanarsi il più possibile dalla castana.

- Ichigo, stai bene?- chiese il ragazzo, bussando lievemente alla porta della sua stanza; nessuno ripose, e le immagini di quella mattina, in cui la ragazza gli rispondeva stizzita, gli tornarono alla mente.

Forse ce l’ha con me, si ritrovò a pensare l’americano, indeciso se entrare ugualmente o se lasciarla in pace; optò per la seconda scelta, facendo ritorno sulla terrazza ed ignorando Minako per il resto della serata.

Dal canto suo, Ichigo rimase sulla spiaggia tutta la notte, rientrando alla villa quando ormai il sole era alto nel cielo e i suoi occhi non avevano ormai più lacrime da versare.

Stava per aprire la porta della sua camera da letto, quando quella di Ryo si spalancò, mostrando il suo occupante bellissimo come sempre.

- I-Ichigo. Sei rientrata adesso?- esclamò il biondo spalancando gli occhi, notando che era vestita come la sera prima.

- Sì.- rispose semplicemente lei, accingendosi ad entrare nella sua stanza, ma venendo fermata ancora una volta dalla voce di Shirogane.

- Si può sapere dove sei stata tutta notte? Poteva essere pericoloso.- la rimproverò Ryo, senza nascondere la sua preoccupazione.

- Lasciami in pace, ok?- ribattè per tutta risposta la rossa, ignorando il tono dell’amico e sbattendo la porta dietro di sé, mentre l’americano restava immobile e stupito sul pianerottolo; che diavolo le era preso?

Per tutto il giorno la rossa si rifiutò di uscire dalla sua camera, ignorando le preghiere delle sue compagne di farle entrare o almeno di spiegare loro cosa fosse successo.

Solo Kei fu in grado di farsi aprire, riuscendo così nell’intento di convincerla ad andare a mangiare qualcosa.

- Ichigo, tutto bene?- le domandò premurosa Retasu, avvicinandosi all’amica e posandole una mano sulla spalla.

- Sto bene, tranquilla. Solo un po’ di mal di testa che mi ha messo KO.- cercò di convincerla la rossa, sorridendole riconoscente per la sua preoccupazione; in fondo non era del tutto una bugia, il forte pianto della notte precedente le aveva letteralmente spappolato il cervello.

- Vuoi qualcosa di caldo, magari può farti bene.- le si rivolse Ryo, attirando la sua attenzione.

- No, grazie, sto bene così.- rispose secca la ex Mew Rosa, cambiando tono ed allontanandosi da lui.

- Si può sapere che le hai fatto?- gli chiese Keiichiro avvicinandosi all’amico, avendo notato il modo in cui la giovane Momomiya gli aveva risposto.

- Non ne ho la minima idea.- ribattè l’americano, passandosi una mano tra i capelli biondi; quella ragazzina lo stava facendo diventare matto.

Non gli rivolgeva la parola, gli rispondeva male solo quando era strettamente necessario e sembrava avercela a morte con lui; cos’aveva fatto per meritarsi tutto quello?

Ichigo cominciava a rilassarsi un po’ grazie alla presenza delle sue migliori amiche, quando il suo incubo peggiore fece la sua comparsa, raggiante e provocante come sempre.

- Ehi, buonasera a tutti. Ciao Ryo. Ho pensato di fare un salto dopo cena, spero non vi dispiaccia.- ululò Minako avvicinandosi al gruppo e ignorando il fatto che tutti loro si trovassero ancora seduti a tavola.

Non molla, si ritrovò a pensare il biondo, passandosi una mano sul volto, prima di udire un rumore secco e improvviso di sedia smossa.

- Scusate.- mormorò la rossa abbassando lo sguardo, prima di scappare via, urtando la bruna nella sua fuga.

- Ma che le è preso?- esclamò indignata l’ospite, osservando quella ragazzina correre via, prima di avvicinarsi al tavolo ancora apparecchiato.

- Ichigo, aspetta! Vado io.- proruppe Ryo, anticipando Retasu che stava per inseguire l’amica.

- Lasciala perdere, Ryo. È solo una ragazzina.- riprese la parola Minako, tentando di bloccare l’americano afferrandolo per un braccio.

- Chiudi il becco. E vedi di sparire dalla mia vista.- ululò il biondo con cattiveria, liberandosi dalla sua presa e puntandole un dito contro, prima di abbandonare il terrazzo, rincorrendo la rossa.

- Aspettate un attimo. Non sarà per caso lei quella di cui Ryo è innamorato. È solo una ragazzina.- ripetè il suo punto di vista la bruna, voltandosi verso gli altri.

- Minako, credo che la tua presenza qui non sia più gradita. Hai sentito Ryo?- prese la parola Keiichiro, indicando la direzione da cui era giunta pochi attimi prima la castana; la bruna li guardò uno per uno, notando finalmente i loro sguardi irritati.

- Andate al diavolo.- proruppe la giovane indignata, mentre un applauso si levava dai presenti.

- Era ora, non la sopportavo più.- esclamò Minto, lasciandosi andare contro lo schienale della sedia.

- E perché non l’hai detto subito?- osservò Kei divertito.

- Non mi sembrava gentile nei confronti di Ryo.- commentò la ex Mew Blu alzando le spalle e sorseggiando il suo caffè.

- Nemmeno per lui era più la benvenuta.- spiegò loro l’uomo, imitando l’amica.

- Come mai?- domandò curiosa Zakuro, avendo la sensazione che la risposta alla sua domanda centrasse qualcosa con la fuga di Ichigo.

- Ieri sera Minako l’ha baciato, e lui non ha gradito.-

- Era evidente che ci stesse provando con lui. Solo Ryo non se ne stava rendendo conto.- proruppe Minto, alzando gli occhi al cielo; a volte gli uomini erano così ingenui.

- Credete sia per questo che Ichigo si stava comportando in modo così strano?- chiese Retasu, osservando la direzione verso cui i due amici erano spariti.

- Non so se sapesse del bacio, ma sicuramente le deva fastidio vedere quei due sempre insieme.- commentò Zakuro, accavallando le gambe affusolate e incrociando le braccia al petto.

- Io l’avevo detto che era gelosa.- rincarò la dose Minto, chiudendo gli occhi e facendo sorridere i presenti.

Nel frattempo, Ichigo non smetteva più di correre, allontanandosi veloce dalla villa con gli occhi pieni di lacrime, proprio come aveva fatto la sera prima, con l’unica differenza che, quella volta, la presa salda e decisa di Ryo la bloccò, facendola quasi cadere per lo strattone.

- Si può sapere che ti è preso?- esclamò lui, facendola voltare verso di sé, mentre la rossa non accennava a sollevare lo sguardo.

- Vattene e lasciami in pace.-

- Non finchè non mi avrai spiegato cosa ti sta succedendo.-

- Ti ho detto di lasciarmi stare!- urlò la rossa, portando i suoi occhi di cioccolato in quelli chiarissimi di Ryo, che finalmente notò le lacrime che scorrevano lungo le sue guance arrossate per la corsa.

- Ichigo, che ti succede?- pose un’altra domanda l’americano, addolcendo il tono e liberando il polso della rossa dalla sua presa ferrea.

- Non sono affari che ti riguardano. Lasciami da sola e tornatene dalla tua Minako.- riprese la parola la giovane Momomiya, prima di mordersi la lingua; che diritto aveva lei di rinfacciargli chi frequentava.

Non era il suo ragazzo e Ryo poteva baciare chi voleva.

- Di cosa diavolo stai parlando?- ululò Shirogane, continuando a non capire.

- Ichigo, dannazione, rispondimi.- aggiunse alterato il biondo, scuotendola per le spalle, notando che non sembrava intenzionata a rispondergli.

- I-io… ho-ho visto te… te e-e Minako… ieri sera…- balbettò la rossa, riabbassando lo sguardo.

Ryo la fissò in volto per alcuni secondi, tentando di capire cosa l’altra stesse cercando di dirgli, poi realizzò: aveva assistito al bacio che Minako gli aveva dato la sera prima, non c’era altra spiegazione.

- Non mi dire che hai visto…- iniziò lui, lasciando in sospeso la frase, la gola stranamente secca, cercando una conferma ai suoi sospetti.

- Vi ho visto mentre vi baciavate, sì.- confermò Ichigo sollevando lo sguardo deciso e puntandolo in quello del ragazzo.

- Dannazione!- imprecò lui, lasciandola finalmente andare e voltandosi dall’altra parte, passandosi una mano tra i capelli.

- Ma tranquillo, non devi certo giustificarti con me.- aggiunse decisa la rossa, senza distogliere lo sguardo dall’ampia schiena del ragazzo; non aveva nessuna intenzione di mostrarsi debole davanti a lui, non voleva dargli la soddisfazione di star male per colpa sua.

- Che cosa? Ichigo, tra me e Minako non c’è niente.- ululò il biondo, voltandosi verso di lei a occhi spalancati; davvero aveva creduto che lui…

- Da quel bacio non si direbbe.- ribattè stizzita l’ex Mew Rosa, incrociando le braccia al petto e ostentando più sicurezza di quel che, in realtà, aveva.

- Se solo tu avessi assistito a tutta la scena…- esclamò l’americano, riafferrandola come aveva fatto pochi minuti prima e puntando i suoi occhi azzurri in quelli castani di lei.

- È stata lei a baciare me, mi ha colto di sorpresa ed io l’ho subito rifiutata. Minako non m’interessa.- tentò di spiegarle Ryo, senza mai abbandonare le sue iridi di cioccolato fuso, facendole così capire quanto fosse sincero.

- Senza contare che io sono innamorato di un’altra.- aggiunse il biondo, aprendosi in un dolcissimo sorriso; forse era arrivato il momento di dirglielo, di liberarsi di quel peso che gli premeva sullo stomaco da quando si erano conosciuti, da quando aveva incontrato, per la prima volta, quei suoi occhi così dolci e allegri.

Ichigo era gelosa di lui, e niente poteva spingerlo più di quello a rivelarle quello che provava per lei.

- Cosa… cosa stai cercando di dirmi?- bisbigliò la rossa, trattenendo quasi il respiro.

- Sto cercando di dirti che ti amo, ragazzina.- le spiegò l’americano, dandole un buffetto sul naso, prima di circondarle la vita e abbracciarla.

- Mi… mi stai prendendo in giro?- mormorò l’ex leader dopo qualche secondo, facendo ridere Shirogane.

- No, che non ti sto prendendo in giro. Ora, per favore, chiudi il becco.- la rimbeccò come sempre Ryo, chinandosi verso di lei e unendo le loro labbra in un dolce bacio.

Fu un tocco così tenero e al tempo stesso passionale, che Ichigo non se lo fece ripetere due volte, allacciando le braccia al collo del giovane e lasciandosi andare a quel contatto che mai avrebbe pensato di desiderare così tanto.

La fusione con la calda bocca di Ryo s’interruppe troppo presto, quando riaprendo gli occhi, la rossa incontrò il bellissimo sorriso del biondo.

- Che dici, torniamo dagli altri?- domandò il giovane, voltandosi per tornare sui loro passi, prima di essere fermato dalla mano dell’ex Mew Rosa.

- Perché… perché non restiamo un po’ qui? È… è una bella serata.- propose la giovane Momomiya, arrossendo visibilmente.

- Per me va bene.- accettò raggiante l’americano, sedendosi sulla sabbia fine e facendo accomodare Ichigo tra le sue gambe.

- Ryo?- riprese la parola la rossa, dopo qualche minuto.

- Mmmh?- rispose semplicemente lui, perdendo lo sguardo verso le stelle.

- Ti amo anche io.- disse timidamente la ragazza, abbassando lo sguardo imbarazzata e senza guardarlo negli occhi.

Ryo, in tutta risposta, le alzò il volto sorridendo, posando le labbra su quelle morbide di lei, mentre il sorriso si allargava anche sul viso della rossa.

Tornarono verso la villa che era ormai notte inoltrata, e dopo essersi scambiati un casto bacio davanti alle loro stanze, si ritirarono nelle rispettive camere, dandosi appuntamento per la mattina dopo.

Riuscirono a concedersi solo qualche ora di sonno prima di scendere in spiaggia, mano nella mano, raggiungendo Keiichiro e le amiche.

- Aaaaaaaaaah!!!!! Lo sapevo!!!- ululò Purin appena li scorse da lontano, gettandosi letteralmente al collo della rossa.

- Purin, fai piano, così mi uccidi.- esclamò Ichigo, tuttavia divertita; quel giorno nulla poteva scalfire il suo buon umore.

- E così è per questo che ieri sera siete spariti.- commentò a sua volta Minto con sguardo malizioso, facendo arrossire l’ex Mew Mew.

- Finalmente ti sei deciso, Ryo.- lo prese in giro Zakuro, avvicinandosi all’amico con le braccia incrociate al petto, senza cancellare il debole sorriso che le aveva incurvato le labbra appena aveva notato le loro mani intrecciate.

- Fossi in te non farei tanto la saputella.- rispose alla provocazione il biondo, voltando lo sguardo verso l’amico, con espressione eloquente, mentre l’ex Mew Viola distoglieva l’attenzione da lui, mantenendo la sua faccia da poker; come si dice, colpita e affondata.

- A proposito, che fine ha fatto Minako?- domandò curiosa Ichigo, tentando di spostare l’attenzione di tutti su qualche altro argomento.

- Le ho dato il ben servito.- rispose semplicemente Kei, guadagnandosi un’occhiata stupita da parte dell’amico.

- Avreste dovuto esserci ragazzi. “Minako, credo che la tua presenza qui non sia più gradita”.- spiegò Purin, imitando alla perfezione la voce del moro, prima di piegarsi in due dalle risate.

- Devo ammetterlo, Kei, avrei voluto assistere.- commentò l’americano ridendo a sua volta, battendogli una mano sulla spalla.

La giornata passò tranquilla, senza più nessuna comparsa improvvisa di Minako, fino a quando Retasu e Purin non tornarono dal bar della spiaggia sventolando un foglio di carta.

- Ehi, ragazzi, stasera in paese festeggiano il sumida gawa hanabi taikai *. Che ne dite di andarci?- ululò la piccola del gruppo, raggiungendoli con una corsa.

- Mi sembra un’ottima idea.- commentò Keiichiro, alzandosi in piedi.

- Perché no, ci saranno i fuochi d’artificio.- osservò Zakuro, sollevando gli occhiali da sole.

- Che meraviglia! Ragazze, perché non mettiamo i nostri kimono?- proruppe Ichigo, battendo le mani e facendo sorridere il suo ragazzo; a volte era così infantile, ma lui la amava anche per quello.

Fu così che quella sera, alle nove e trenta in punto, si ritrovarono tutti nel centro del paese, pronti ad assistere al fantastico spettacolo pirotecnico, le cinque ragazze bellissime nei loro kimono tradizionali.

- Allora, come sto?- esclamò Ichigo allargando le braccia per permettere a Ryo di ammirarla nel suo elegante abito giapponese bianco, decorato con mille fiori rosa e gialli.

- Sei un incanto.- le rispose il biondo, abbassando la voce di un’ottava e avvicinandosi alla ragazza per poterla abbracciare.

- D-dici sul serio?- arrossì la giovane Momomiya, nascondendo il viso nel suo ampio petto. Non si sarebbe mai abituata al quel genere di complimenti da parte di un ragazzo; certo, anche Masaya gliene faceva, ma non riusciva mai ad avere l’effetto che Ryo aveva su di lei.

- Mai stato così serio. Ti sembro il tipo che scherza, io?- la prese in giro l’americano, guardandola con un sopracciglio alzato e facendola ridere.

- No, decisamente no.- assentì la rossa, prendendo l’iniziativa ed alzandosi in punta di piedi per posare le labbra su quelle di Shirogane.

Il loro momento magico fu interrotto da una figura alta e snella che andò a sbattere contro la ragazza, distraendola dal suo bacio.

- Oh, scusate…- esclamò una voce che loro ben conoscevano, prima di sentirla affievolirsi, forse stupita.

- Ciao Minako.- la salutò con tono tranquillo Ryo, circondando la vita della sua ragazza con un braccio.

Questa, spalancando gli occhi nel vederli così vicini, girò sui tacchi muovendo i suoi lunghi capelli castani nell’aria e allontanandosi di qualche metro dalle persone che l’avevano umiliata solo la sera prima.

- Ehi, ma quella non era Minako?- intervenne la piccola Purin, affiancando i due giovani in compagnia degli altri.

- In carne e ossa. Forse più ossa che carne.- commentò Ichigo riprendendo il suo pensiero al loro primo incontro, scatenando l’ilarità degli amici.

Ryo stava ancora ridendo quando la bocca rossa e carnosa della sua ragazza si posò sulla sua, stupendolo per qualche secondo, fino a quando, con la coda dell’occhio, non vide la sua ex guardare verso di loro, chiudendo così le sue iridi cristalline e approfondendo quel bacio che Ichigo gli stava rubando.

Non aveva mai amato particolarmente le effusioni in pubblico, ma quella ragazzina così strana e allegra, era in grado di fargli compiere gesti che nemmeno lui si sarebbe mai aspettato.

- Sta iniziando lo spettacolo.- esclamò all’improvviso l’ex Mew Gialla saltellando sul posto, e attirando l’attenzione dei due verso il cielo.

- Ti amo.- sussurrò piano Ryo, abbassandosi per sussurrare nell’orecchio della ex leader.

- Ti amo anche io.- ricambio felicemente sorpresa Ichigo, regalandogli un altro dolcissimo bacio, prima di riportare la sua attenzione sui brillanti colori del cielo.

C’erano voluti molti mesi, ma finalmente stavano ricominciando, e il loro amore iniziava proprio com’era iniziata la loro amicizia: con i fuochi d’artificio.

 

 

* Sumida gawa hanabi taikai: si tratta di una festa estiva, realizzata nel mese di agosto, caratterizzata, in modo particolare, dai numerosi spettacoli pirotecnici.

 

 

Note dell’autrice:

Che dire, mi sono cimentata in una nuova one-shot, questa volta sul mondo delle Tokyo Mew Mew, nonostante negli ultimi tempi mi dedichi più che altro a quello di Harry Potter (sì, sto facendo pubblicità alle mie fan fiction!!! XD).

E per questo devo ringraziare la cara Hypnotic Poison, alla quale dedico questa fan fiction; innanzi tutto, perché ho ripreso in mano questo fandom grazie alle ultime storielle che ha pubblicato lei sulla sua pagina di EFP, e poi perché, tempo fa, mi ha “pregato” di scrivere qualcosa su questa fantastica coppia!!

So che non è un gran che come storia, ma spero possa soddisfarti almeno un po’! ;)

Bè, come avete potuto constatare voi stessi, si tratta di una dolcissima RyoxIchigo (questa volta ho optato per i nomi originali perché mi ispiravano di più), coppia che io AMO!!! Altro che Masaya!!! v.v

Spero tanto di aver soddisfatto i fans di questa meravigliosa coppia e di ricevere tanti pareri, positivi o negativi che siano, io accetto tutto. ;)
Non voglio annoiarvi ulteriormente con le mie chiacchiere, quindi vi saluto e vi lascio alle vostre considerazioni su questa breve (???) one-shot.

A presto, people!!!

Un bacione zuccheroso!!! <3

Cicci 12

  
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