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Autore: I_Am_Broken_    25/02/2015    3 recensioni
"El amor no es algo que se elige, se siente... no importa nada, ni la edad, ni la plata nada de nada, cuando el amor llega, llega y atenete a las consecuencias, cuando dura es hermoso, Pero una vez pasado, es el peor momento, cuando llega la tristeza. Pero es bueno luchar por lo que uno ama o quiere, siempre es bueno luchar por el amor’’
Xavier è un ragazzo straniero, per il lavoro del padre è costretto a trasferirsi in Italia in modo definitivo.
Inizialmente era eccitatissimo per l'idea di avere nuovi amici e una vita nuova, però poi i dubbi presero il sopravvento.
Quello che pensava essere un nuovo inizio, si dimostrò essere solo un triste incubo.
Ma non tutti gli incubi sono destinati a durare in eterno, prima o poi la luce arriva.
La luce di Xavier si chiamava Alessandro.
Genere: Fluff, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi, Slash
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Capitolo 3
Navaja



Passarono altre due ore e a sorpresa di Xavier suonò di nuovo la campana, li non c’era l’ora di pranzo, ma due intervalli.
Come aveva fatto prima, uscì dalla porta e rimase appoggiato al muro, lontano da tutti.
Dopo poco arrivò Alessandro, era solo ovviamente.
- Xavier.. Ancora qui? -
- Che ti importa..? -
- Mi importa eccome, non puoi restare sempre da solo. -
- Devo trovare qualcun altro con cui stare, così non ti sono tra i piedi, vero? -
- No, non sto dicendo questo .. Ma non mangi? -
- No. -
- Perché? -
- Non mangio. -
- Vuoi un po’ del mio panino? -
- Non ho fame, grazie. -
- Ma sei magro.. -
- Non mi interessa. -
- Ok .. Lo sai che hai dei bei capelli? -
- Mi fanno schifo. -
- No dai non dire così, sono molto belli, sembrano morbidi posso toccarli? -
- Scherzi? -
- No. -
- E se ti beccano vicino a me? Meglio se ti allontani.. -
- Ma sono tutti fuori a fumare. -
- E tu no? -
- No, mi da fastidio.. Posso toccarti i capelli ora? -
- No. -
- Ma perché? -
- .. Lasciami in pace Alessandro, sono tutte scuse per prendermi in giro dopo. -
- No, non è vero. -
- Si invece. -
- Dove abiti Xavier? -
- Perché ti interessa? -
- Così .. -
- Vicino ad un parco. -
- Ah capito! Negli appartamenti? -
- Si. -
- Quale appartamento? -
- Ma perché ti interessa scusa? –
- Dai dimmelo..! -
Mentre parlavano, Alessandro si era avvicinato a Xavier, che se ne accorse solo quando gli fu vicinissimo e gli sfiorò un braccio, Xavier rabbrividì.
- Il primo.-
- Il 174? -
- Si.. Perché mi tocchi il braccio? -
- Hai una pelle morbidissima.. Perché porti tutti quei braccialetti? Uh, ma sono tutti braccialetti con il nome dei gruppi che ascolto io! Sei grande! -
Xavier non sapeva che dire, non gli avrebbe rivelato il motivo per cui metteva tutti quei braccialetti ovviamente, e  rimase confuso per quello che Alessandro gli aveva detto sulla sua pelle.
- Hum .. -
- Qual è il tuo gruppo preferito? -
- Bring Me The Horizon .. -
- Sono fantastici loro! -
- Si .. -
- Sicuro di non avere fame? Sei magrissimo. -
- Non ho fame, grazie .. -
Non aveva fame sul serio, il suo stomaco si era abituato a mangiare poco.
- Sai che mi piace molto il tuo colore di pelle? E anche il tuo accento .. Dai ti prego posso toccare i capelli? -
Xavier iniziò a chiedersi il motivo di tutte quelle attenzioni .. Non trovò risposta.
- No. -
- Uff .. -
- A-alessandro .. -
- Mh? -
- Perché sei così buono con me..? -
- Perché non ci sono gli altri tra le palle. -
- Quindi quando ci sarà anche solo uno dei tuoi amici con te tu mi tratterai male? -
- Si, mi dispiace .. E loro non sono miei amici, sono solo compagni di classe e non vedo l’ora di mandarli tutti  a fanculo. -
- Oh .. Quindi se loro mi picchieranno lo farai anche tu? -
- .. Non lo so .. -
Xavier entrò in classe, era vuota.
Alessandro lo seguì.
- Vuoi vedere una cosa? -
- Che cosa Xavier? -
Xavier si sollevò un po’ la maglia, lasciando scoperti dei lividi vecchi e anche una grossa cicatrice su un fianco.
-X-xavier! Perché tutte quelle ferite..? -
Riabbassò la maglia e sorrise tristemente.
- La cicatrice.. Beh, una volta avevo rifiutato di dare i miei soldi a dei miei compagni di scuola.. -
- E ti hanno fatto quello..? -
- Si, e non cambierà nulla .. -
- Io non voglio picchiarti, non voglio neanche trattarti male, ma devo .. Per colpa degli altri. -
- Non importa .. -
Si mise seduto al proprio posto, mise le braccia conserte sul banco e vi appoggiò sopra la testa.
Alessandro gli mise una mano sulla spalla.
- Xavier .. -
- Callate .. -
- Xavier, per favore .. Guardami .. -
- Non voglio .. -
Xavier stava piangendo, ma non voleva essere visto, soprattutto da Alessandro.
- C’è un motivo se ti ho chiesto dove abiti .. -
- Non mi interessa! Vai via! -
- .. No .. E lo so che stai piangendo. -
- E quindi..? Vattene, non ti interessa.. -
Alessandro lo fece girare con la forza, nello stesso momento un loro compagno entrò dalla porta spargendo puzza di fumo per tutta la classe.
Xavier se ne accorse e appena lo vide, prese la mano di Alessandro e la mosse contro la propria guancia , fingendo che lo avesse appena schiaffeggiato.
Alessandro ci rimase male e leggermente triste, poi capì quello che Xavier aveva fatto, e lo aveva fatto per lui.
- Ahahah, sono passate appena quattro ore e già vieni preso a botte, sfigato! Bravo Ale, posso continuare il tuo lavoro? -
Rise l’altro.
- Ma l’ho già ridotto male per il primo giorno.. -
- Nah, facciamogli capire chi comanda. -
Alessandro guardò Xavier dispiaciuto, lui invece si sottomise e si lasciò prendere a pugni nello stomaco, il ragazzo gli tirò un ultimo calcio forte sulle costole.
Xavier iniziò già a pensare a quella sera, alla costo condrite che si sarebbe fatta sentire, e non poco, e a tutte le lacrime che avrebbe pianto.
Dopo poco suono la campana, il ragazzo che aveva picchiato Xavier continuò a ridere per un po’, accompagnato dagli altri compagni a cui lo raccontò immediatamente.
Alessandro non si unì alle risate, continuò a fissare Xavier dispiaciuto, Xavier gli fu grato almeno per quello.

Le lezioni finirono, il viaggio fino a casa fu noioso.
Non mangiò nulla per pranzo, non aveva compiti quindi decise di andare al parco, si mise nella panchina più isolata sperando che nessuno lo trovasse.
Portò le ginocchia al petto e si mise a fissare un piccione.
Pensò a quanto quel piccione fosse fortunato.
Nessuno lo prendeva in giro, mangiava tutto quello che gli umani lasciavano a terra di scarto, poteva cagare ovunque, poteva cantare in modo stonato quando voleva, nessuno gli faceva male.
Xavier si chiese se i piccioni avessero una lingua loro, se potevano capirsi e i loro versi avessero dei significati particolari.
Continuò a fissare quel piccione per molto tempo,sempre con le lacrime agli occhi.
Invidiava molto quel piccione.
All’improvviso sentì qualcosa toccargli i capelli e sobbalzò.
- L’avevo detto io che erano morbidi! Sono anche più morbidi di quello che pensavo! -
La persona misteriosa saltò accanto a lui con un balzo.
Era Alessandro.
- C-che ci fai qui..? -
- Qui non c’è nessuno di mezzo .. Prima avrei dovuto proteggerti .. Scusami.. Sono egoista e codardo, preferisco  non essere picchiato al posto tuo e invece sarebbe la cosa giusta, immagino che tu ne abbia già prese troppe nella tua vita, vero Xavier? Scusami.. Sono solo un gran bastardo.. Dovevo fare qualcosa per aiutarti, sei così esile e magro .. E poi senza offesa, sei abbastanza basso .. E questo ti rende più tenero ai miei occhi, ma a quelli degli altri appari come una preda facile .. Sarei dovuto intervenire, mi dispiace, scusami .. -
- Non preoccuparti Alessandro .. -
- Chiamami Ale, e poi mi preoccupo. -
- Ok Ale.. Seriamente, non preoccuparti per me. -
- Ti rovineranno, se ti trattano così già al primo giorno poi.. -
- Ma che ti importa di me..? -
- Lo capirai prima o poi .. E poi le persone in pericolo devono essere aiutate.. -
- Ale faranno del male anche a te, non voglio che ti riducono come me.. Io sono già brutto, non importa se mi ammazzano di botte.. Ma tu sei un bel ragazzo, non devono toccarti. -
- Xavier, non sei brutto .. Anzi per molte cose ti invidio.. Hai una pelle stupenda, mi piace un sacco .. Non è chiara ma neanche scura.. Adoro quel tipo di pelle! E poi hai dei capelli e degli occhi stupendi! E non ti ammazzeranno di botte.. -
- .. Sei strano, a nessuno piace la mia pelle, sono diverso .. E poi si che mi ammazzeranno di botte. -
- No. -
- E come faccio a non prenderle scusa? -
- .. Cerca di evitarli il più possibile.. E se si avvicinano a te, cercherò di distrarli e portarli altrove. -
- .. Grazie mille! -
Xavier era felicissimo, avrebbe voluto abbracciarlo ma si trattenne.
Alessandro gli sorrise.
- Di niente, sei un amico Xavier, devi essere aiutato. -
- Grazie ancora.. -
Alessandro si massaggiò le braccia con le mani.
- Xavier, inizia ad essere abbastanza freddo .. Possiamo andare a casa tua..? -
- Vuoi venire a casa mia..? -
- Se non disturbo.. -
- No tranquillo, vieni pure .. -

Arrivarono dentro casa, Xavier chiuse la porta facendo entrare Alessandro.
- ..Hum.. Piccola, ma carina. -
- Grazie.. Allora.. Vuoi andare in camera? -
- Ok! -
Xavier lo accompagnò nella propria stanza.
- E’ una stanza  carina ..  Posso sedermi sul letto? -
- Fa pure.. -
Alessandro si sedette, notò qualcosa luccicante sotto al cuscino.
- Che cos’è? -
Chiese Alessandro, avvicinando la mano all’oggetto.
Xavier lo anticipò, prendendo l’oggetto, si maledisse mentalmente per averlo lasciato li la sera prima.
Lo gettò nel bidone.
- Niente! -
- .. Xavier era una lametta..? -
- No.. -
Si.



Angolo autore

Hola todos :’3
Questo capitolo era più lungo degli altri e spero si non avere fatto errori troppo gravi!
Al prossimo capitolo!
Hasta pronto!





 
   
 
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