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Autore: zine93    25/02/2015    3 recensioni
- Si dice che il tempo guarisce le nostre ferite.
Io non voglio guarire.
Ho paura.
Ho paura di dimenticarti.-
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Sehun, Sehun
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Two souls for a heart: the fate

 

 

- Credevo che il nostro “amore” non sarebbe mai svanito.

Credevo che saremo rimasti per sempre insieme.

Credevo che saresti rimasto al mio fianco.

Credevo che non avresti mai lasciato andare via la mia mano.

Credevo che il nostro sogno fosse lo stesso.

Credevo che avrei potuto starti vicino.

Credevo che sarei stato un punto di riferimento...

un amico...

un confidente...

un amante...

Non credevo che tutto questo fosse solo un illusione.

Non credevo di essere così cieco da non veder ciò che stava succedendo intorno a me.

Non credevo di farti del male.

Non sapevo che stavi soffrendo. -

 

 

 

Quando la realtà si fece avanti, uno schiaffo morale mi colpì in pieno volto, vedevo Luhan in lacrime mentre mi diceva che aveva deciso di andarsene. Le sue parole soffocate dalle lacrime, mi procurava dolore al cuore, ebbi un leggero mancamento, mi sedetti con lo sguardo rivolto sul pavimento. Non sapevo cosa dire. Disperatamente cercavo di reprimere il mio pianto, volevo essere forte per entrambi, ero logorato dalla sua decisione ma, non potevo far altrimenti, l'avevo promesso che avrei accettato qualsiasi decisione che avrebbe preso. Strinsi le mani racchiudendoli in pugni, cercai di scacciar via le lacrime e mi alzai, lentamente mi diressi verso lui, non eravamo lontani ma, in quel momento sembrava quasi che la nostra distanza fosse quella di due pianeti lontani. Luhan non riusciva più a smettere, ormai i suoi occhi erano rossi e gonfi, mentre i singhiozzi stavano aumentando sempre di più il volume. Mi straziava vederlo così...

Così fragile, così indifeso, non era quel ragazzo che emanava una luce propria, non aveva più quel suo dolce sorriso felice che ti dava calore, ora era soltanto un volto spento, triste che cercava di dirmi la motivazione della sua scelta. Le mie braccia lo avvolsero, racchiudendolo in un abbraccio protettivo, sentii le sue sottile dita stringermi la maglia, mi accorsi che non c'era più bisogno di parole volevo comunicare solo con gesti, così lo stringevo di più a me ed iniziai ad accarezzargli i capelli, l'odore dello shampoo mi pervase le narici, appoggiai il naso sulla nuca, cercando disperatamente di raccogliere quell'aroma per poterla ricordare per sempre. Non so di preciso per quanto tempo restammo abbracciati e non me ne importò nemmeno perché lui era ancora qui.

 

- Se solo lo avessi saputo prima...

Forse sarei riuscito a...

Sono stato forse un codardo?...

Avrei potuto trattenerti?. -

 

L'ultima notte fu quella più dolorosa per entrambi, nessuno dei due voleva lasciare la presa della mano dell'altro, Luhan parlava in continuazione come se volesse cancellare o far finta di niente ma, sapevo che stava recitando lo conoscevo bene però non gli dissi nulla, lo lasciai fare. Ad un certo punto iniziò a parlar di me, mi voltai verso di lui per guardarlo, la scena che si presentò fu dolorosa e magnifica allo stesso tempo. I raggi lunari colpivano il corpo di lui, creando una sorta di riflesso sulla sua pelle pallida, sembrava che emanasse una luce argentea quasi divina, le sue lacrime brillavano come se fossero diamanti, fu la prova che non era un umano ma, un vero angelo poiché immaginai delle grandi ali e non vidi differenza tra lui e lo stereotipo di un angelo.

Notai che era così concentrato nel parlare di me che sorrideva nel mentre e non si rese nemmeno conto che lo stavo guardando. Il mio cuore palpitava così forte che lo sentivo rimbombare nelle mie orecchie, le mie dita si avvinarono sul suo volto, rubando quei diamanti per poterli assorbire nelle mie dita. Sgranò gli occhi per essere stato colto sul fatto ma, non gli diedi tempo per reagire perché lo avvolsi con un braccio, facendogli mettere il viso sul mio petto. Il buio regnava sovrano e i nostri battiti facevano capire che anche nell'oscurità poteva esserci vita e noi né eravamo la conferma. Pian piano, Morfeo ci guidò nelle sue braccia, Luhan cedette per prima, allora guardai per l'ultima volta il suo volto angelico che diventava sempre più rilassata anche se alcune lacrime continuavano a scendere, gli diedi un bacio sulla fronte e mi scappò una lacrima mentre sussurravo sul suo orecchio: “Ti amo”.

 

- Non credevo che il tempo fosse il mio peggior nemico.

Non credevo che quella notte durasse così poco.

Non credevo che te ne saresti andato senza dirmi addio.

Non credevo che avresti lasciato la mia mano per sempre.-

 

Quando mi svegliai, mi ritrovai da solo sul letto, non c'era traccia del mio Hyung, un attacco di panico mi percorse in tutto il corpo, mi alzai correndo verso la porta, iniziai a sbattare tutte le porte controllando dove fosse finché quando vidi tutti i miei compagni nella sala, mi fermai perché guardavano dalla mia parte. Le loro facce erano cupe, nessuno di loro fiatava, mi resi conto che cercavano di non incrociare i miei occhi, nemmeno Kai mi degnava. Il suo sguardo perso era diretto verso il pavimento, fu allora che capii. Persi il controllo delle mie gambe, cadendo sulle ginocchia e urlai. Urlai così forte che mi procurò dolore alla gola ma, non m'importava.

Luhan era andato via.

 

- Perché non mi hai aspettato?.

Perché hai voluto andartene senza dirmi nulla?.

Perché mi hai lasciato indietro?.

Perché sento un vuoto dentro di me?.-

 

Nessuna lacrima scese sul mio volto nemmeno dopo dello sfogo. Ero così stanco che tornai in camera a dormire, nessuno dei miei amici provò a consolarmi e né fui davvero grato.

 

- Si dice che il tempo guarisce le nostre ferite.

Io non voglio guarire.

Ho paura.

Ho paura di dimenticarti.-

 

I giorni passavano monotoni, sempre la stessa routine ma, l'unica consolazione è che passavano abbastanza velocemente. Pian piano pensavo di meno a Luhan e sinceramente mi faceva soffrire perché pensavo che se non mi fossi torturato quotidianamente lo avrei dimenticato per sempre.

 

- La nostra amicizia non era poi così importante, vero?.

Non ero così importante come dicevi, vero?.

Allora perché sento come se mi avessi donato la tua vita?.-

 

Tao ed io diventammo più intimi, ogni tanto mi diceva i sentimenti puri che aveva verso Wu Yifan, era dolce mentre mi raccontava le loro uscite oppure quando un giorno mi confidò che lo sentiva di nascosto. Né rimasi sorpreso poiché quando Kris lasciò il gruppo, Tao fu quello che si arrabbiò di più, poiché non lo disse nemmeno lui ma lo venimmo a sapere tutti dal nostro Manager. Sorrisi, quando Tao mi disse la motivazione a riguardo del suo riavvicinamento con Wu Yifan.

Sai Sehun... Per me Hyung, è stato come avere un fratello maggiore non intendo come un amico che chiami fratello ma, è come se fosse stato il mio fratello maggiore di sangue... Capisci?, io voglio bene a Yifan e non voglio perderlo perché ricordo tutte quelle volte che sono stato male o quando volevo mollare tutto. Io, voglio credere in lui, anche se non è più insieme a noi, lo accetto, l'importate è potergli essere ancora amico”.

Le parole di tao mi toccarono nel profondo dell'anima, dandomi finalmente la conferma che io non solo tenevo molto ma, ero proprio innamorato di Luhan e mi pentii di non averglielo mai detto.

 

- Stupido stupido stupido.

Tu, Hyung.... L'avevi capito, vero?.

Per questo ogni volta che provavo a confessarmi o togliermi il dubbio, cambiavi atteggiamento con me, vero?.

Perché non mi hai mai dato una possibilità?.

Perché mi hai aperto il tuo mondo quando alla fine non posso più rimanerci?.

 

Quando entrai a far parte della Sm come trainee non c'era una sola persona che non mi domandava se fossi il fratello maggiore di un certo Luhan. Tra me e me pensavo chi cazzo fosse, fino a quando un giorno non vidi il ragazzo più delicato e bello che avessi mai visto, nella mia breve esistenza. I nostri occhi si incrociarono e mi stupii dal tuo sorriso che rivolgevi a me. Era il sorriso più sincero che avessi ricevuto da uno sconosciuto, sentii il mio corpo più caldo come se fosse stato proprio tu a riscaldarmelo. Ti dirigesti verso di me e sempre con quel meraviglioso sorriso ti presentasti. I giorni passavano e la nostra conoscenza si fece più profonda, tutti quanti ci confondevano come fratelli e per un certo periodo giocavamo su questa cosa, quante cazzate abbiamo combinato insieme. Ero diventato così protettivo nei tuoi confronti che controllavo ogni tua mossa, avevo paura che qualcuno se ne avrebbe potuto approfittare della tua generosità, invece dovetti ricredermi perché ogni singola persona che ti conosceva rimanevano affascinati dalla tua gentilezza e da quel faccino da bambino che avevi.

Dall'essere protettivo diventai poi possessivo, odiavo chiunque volesse mettersi in mezzo tra me e te, specialmente diventai geloso dal rapporto che si creò tra te e Kai. Dovetti mangiarmi il fegato più di una volta e litigai spesso con te per il mio stupido comportamento. Più trascorrevo il tempo con te e più mi disinteressavo dei miei vecchi amici, o forse è meglio dire conoscenti?...

Ormai il mio hyung era diventato una droga, un qualcosa di cui non potevo vivere senza.

La mia vita aveva cambiato punti di vista a causa tua, per esempio non avevo mai creduto nell'amicizia infatti, non mi ero mai affezionato a nessuno fino a quando non ti conobbi. Tutte piccole cose che non consideravo prima ora erano presenti nella mia vita, era come se fossi nato per la seconda volta e questo è tutto grazie a te.

 

- Hai cambiato la mia vita,

hai scambiato i miei occhi senza il mio consenso.

se prima vedevo solo monocromatico ora posso vedere ogni sfumatura di tutti i colori...

perché non mi hai lasciato com'ero?.

A cosa mi serve vedere colorato quando tu non sei al mio fianco?. -

 

Uscii dal dormitorio nel tardo pomeriggio, l'aria gelida punzecchiava senza sosta il mio viso. Sorrisi amaramente. Camminai tra le strade di Seoul, senza una meta precisa, avevo solo bisogno di una boccata d'aria, quel giorno mi sentivo soffocare e non riuscivo a capire quale fosse il motivo. Il freddo perpetuo non mi lasciava da solo, un altro sorriso amaro si dipinse sul mio viso, un tempo l'inverno era la mia stagione preferita perché a parer mio, mi assomigliavo ma, quando un giorno glielo dissi a Luhan mi rispose che era una bugia. Secondo lui ero come l'inizio della primavera perché se all'inizio potevo sembrare freddo quando sorridevo diventavo come la brezza primaverile quella che poco a poco ti riscalda il cuore. Da quel giorno iniziai ad aspettare la primavera.

 

- Sono cambiato tanto per te.

Ormai non riesco più a tornare indietro.

Non riesco più a ritrovare la mia strada.

Che senso ha essere così se non ti posso avere?.-

 

Guardavo il telefono, avevo deciso dopo mesi che lo avrei chiamato ma, erano passate già delle ore e non avevo ancora schiacciato quel bottone. Sospirai e mi diedi del codardo da solo, perché volevo sentire almeno per l'ultima volta la sua voce. Passò un'altra ora e finalmente avevo trovato quel briciolo di coraggio per spingere quel tasto, l'intento fu invano quando sentii la voce femminile dicendo che quel numero non esisteva più. Riagganciai. Una crisi di pianto s'impadronì della mia anima fino al mio corpo, mi accucciai e spinsi le ginocchia verso il petto, appoggiando la testa sulle rotule. Le lacrime scendevano a dirotto, ormai non potevo più controllare i miei sentimenti. Delusione. Tristezza. Amore. Sofferenza. Mancanza. Tante emozioni che volevano primeggiare ed il risultato fu un pianto disperato che non voleva smettere ed era anche stancante come fu stancante non piangere per tutti questi mesi. Quando i singhiozzi si fecero meno densi, pian piano iniziai a respirare lentamente anche se sentivo il battito del mio cuore come se fosse impazzito. Lentamente mi alzai e mi sedetti sull'orlo del letto, lo sguardo era perso poiché la mia mente era occupata a trasmettermi tanti flashback e formulare pensieri. Si materializzò un unico pezzo: Luhan. L'ultima notte. Qualcosa. Comodino. La reazione fu rapida, aprii il cassetto e ci guardai dentro, nulla sembrava essere cambiato, avevo le solite cose, allora iniziai a frugare con la mano, sentii bruciare il dito. Tolsi la mano e vidi che mi ero tagliato, quando guardai di nuovo dentro il cassetto, vidi un pezzo di carta. Non sapevo cosa significasse ma, la tensione del corpo e l'agitamento del mio cuore pensarono un'unica cosa sola: Luhan.

Presi il foglietto e lo aprii.

 

Sehun. Spero che un giorno le nostre strade divise si incroceranno di nuovo e magari non si potranno più dividere perché ho lasciato la metà del mio cuore qui. Quindi per favore, prenditi cura di lui.

Luhan.”

 

 

- Il mio turno inizia da qui, giusto?.

Prenderò cura del tuo cuore.

Sperando davvero che potremmo tornare di nuovo insieme.

Perché il tuo cuore è il mio di cuore.

Per sopravvivere dobbiamo prenderci cura di noi stessi.

Per vivere dobbiamo per forza stare insieme.

E noi vogliamo vivere.

Vero, Hyung?. -

 

 

 

  
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