L’amore nei loro occhi.
- Sei ancora lì?-
- Arrivo!-
'Merda'.
Lo schermo del computer si abbassa di scatto e
Claudia si affaccia alla porta della camera da letto che condividono da un paio
di giorni. Ha i capelli raccolti ed è pronta per uscire. Lui, invece, ancora in
pigiama e assonnato, è a gambe incrociate sul letto.
- Mi preparo in un lampo.-
le dice, sorridendo.
Si sente un po' in colpa, Josh. Un po' tanto in
colpa, a dire la verità.
- E va bene, ma non metterci troppo!-
la ragazza ride e va via, lasciandolo solo. Non appena sente i suoi passi
lontani, Josh riapre il computer. Non dovrebbe, ma la guarda e la sogna.
È bellissima. Le foto che sta guardando sono appena
uscite. Lei è sul red carpet.
Indossa un vestito bianco, i capelli sono raccolti ed è truccata come al suo
solito. Ma del trucco, dei capelli e del vestito, a Josh importa poco. Lei è
bella appena sveglia, la mattina, quando sulla guancia ha la stampa del cuscino
al quale è rimasta abbracciata tutta la notte. È bella quando i capelli sono
tutti scarmigliati, ma non si preoccupa di aggiustarli perchè
'Josh, pensi
sul serio che m'interessino i miei capelli quando posso concentrarmi sulla
colazione?'. È bella quando, dopo un'intera giornata tra interviste e
premiere, in albergo si strucca, mette il pigiama e si accoccola sotto le
coperte a guardare un film.
Lei è bella perchè è lei.
E Josh non riesce a smettere di guardarla. Vorrebbe
baciarle la schiena, che nelle foto è tutta scoperta. Vorrebbe stringerla a sé
e far capire a tutti che è sua. Vorrebbe giocare con i ricciolini che sfuggono
dalla sua acconciatura. Vorrebbe amarla, semplicemente. Lancia un'occhiata al
telefono e l'orario lo costringe ad alzarsi dal letto - a staccarsi da quelle
foto - e a vestirsi. L'ultima cosa che vuole è far fare tardi a Claudia.
Claudia. L'ha raggiunta in Spagna tre giorni prima,
quando, dopo l'ennesima chiacchierata telefonica ad orari sballati, lei l'ha
supplicato. Le vuole bene, questo è certo. Ma ... lei non é Jennifer. E per
quanto tenti di farla sparire dalla sua testa, per quanto si sforzi di pensare
a Claudia come l'unica donna della sua vita, la sua Katniss é sempre lì, che
non va via, che aspetta la più piccola distrazione per
ripiombare nella sua testa e nel suo cuore.
La vibrazione del telefono contro la sua coscia lo
fa sobbalzare. Claudia è sul palco che prova, tutti sono concentrati con la
rappresentazione, e lui è sprofondato in una poltrona in fondo al teatro, mezzo
addormentato.
'Ho
bisogno di una vacanza! Jen x'.
Sorride, di un sorriso speciale dedicato ad uno
stupido schermo.
‘Mi sfugge
qualcosa: non eri già in vacanza? Josh x’.
Delle volte, quando lei gli scrive, gli sembra di
tornare un adolescente. Gli sale l’adrenalina mentre legge e digita la risposta
e poi, subito dopo aver inviato, le gambe diventano di gelatina e lui è in
grado solo di sorridere. Come un ebete, ma in fondo chi se ne frega.
E il cuore gli batte ancora più forte e le gambe
diventano ancora più di gelatina quando il telefono riprendere a vibrare. È un
circolo vizioso dal quale è sempre difficile uscire.
‘Non è mai
vacanza quando hai una madre come la mia, Joshy! Jen x’.
‘Ma dai,
sei tu che sei pigrona! Josh x’.
Scuote la testa, ridacchiando tra sé e sé. È vero,
che è pigra. Ogni mattina, svegliarla era un impresa. Lui e Liam
– o Willow – dovevano ingegnarsi tutte le volte per
impedirle di raggomitolarsi come un gatto sotto le coperte: gliele toglievano
di scatto, le gettavano gocce d’acqua gelida in fronte, le solleticavano i
piedi. A volte capitava che neanche rumori molesti cercati su YouTube la
svegliassero.
‘Sei un
miserabile hobbit, Joshua
Ryan Hutcherson. Jen’.
- Dio, Josh, ma con chi parli?-
Claudia spunta all’improvviso e gli getta le
braccia al collo, posando la testa sulla sua spalla.
- Nulla, lavoro. Hai finito?-
le chiede. Tutti sono affaccendati a riprendere le loro cose, il che vuol dire
che è ora di pranzo o che la giornata di prove è appena finita.
- Sì, andiamo?-
Lui annuisce e Claudia lo bacia, sulla guancia.
È un periodo che lo sente strano, ma da vigliacca
qual è non parla. Sa – perché una donna innamorata certe cose le sente – che
Josh non è più preso da lei come un tempo. Lo vede nel suo essere perennemente
distratto, nei baci che ormai sono sempre più rari. È come se lui fosse da
un’altra porta, come se la sua testa fosse presa da qualcos’altro di più
importante. Claudia sa cos’è, ma non lo dice. Ad alta voce sarebbe tutto vero e
lei non è pronta a perderlo.
Mano nella mano, escono dal teatro e vanno nel fast
food più vicino. Ordinano, e come una vecchia
coppietta sposata da cinquant’anni che non ha più nulla da raccontarsi, restano
in silenzio tutto il tempo.
Jena entra e si dirige verso il divano, dove si
spiaccica. Sfila le ballerine e, molto poco elegantemente, stende i piedi sul
tavolino, stiracchiando le dita.
- Sei terribilmente noiosa.-
dice, afferrando il telecomando e spegnendo la televisione.
Jennifer, che stava tranquillamente guardando il
film, sussulta. - Riaccendi, Jena.-
- Scordatelo. Hai ventiquattro anni, non sei più
una ragazzina.- risponde la rossa.
- Oh ma di che diamine parli?-
- Avanti Jen, a chi vuoi
darla a bere? ‘Paradise Lost’? Sul serio?-
Jennifer arrossisce. Dio, è così imbarazzante certe
volte. - M’interessa la mafia cubana. E allora?-
Jena scuote la testa, sbuffando.
Li conosce da due anni, a quei due. E dal primo
giorno in cui li ha visti recitare, ha capito tutto.
Non che ci volesse un genio, comunque. Forse, gli
unici a non essersi accorti di ciò che provano, sono proprio loro.
- Sì, certo, la mafia cubana. Immagino che tu
volessi dire Josh Hutcherson,
no?-
Arrossisce, la bionda. E vorrebbe nascondersi
sottoterra, come gli struzzi.
Si, in realtà non l’è mai importato della mafia
cubana. Non sapeva neanche chi fosse Pablo Escobar e pensava che la mafia
esistesse solo in Cina, Russa e Italia. Ma non vede Josh da due mesi, e i film
in cui recita sono forse il metodo migliore per sentirlo vicino. Anche se
insieme a lui c’è Claudia, anche se lei lo bacia e lo guarda innamorata. Chissà
se a quei tempi già uscivano insieme.
- È in Spagna …- sussurra, giocherellando con il
bordo sbrindellato della maglietta.
Jena alza gli occhi al cielo. - Lo so.-
- Non lo vedo da due mesi.-
- So anche questo.-
- Mi manca.-
Sbuffano entrambe, per motivi diversi, però.
‘Mi manca.’
Jen non è in grado di pensare ad altro che a questo. Al fatto che le manca.
Terribilmente.
Non le bastano quattro messaggi scambiati ad orari
per lei assurdi, perché è sempre lei che lo cerca. Non le bastano i film o le
foto ammirate di nascosto, perché si vergogna persino di se stessa. Ed è stanca
di mentire a tutti per paura di perderlo.
- Secondo me sei un’idiota.-
dice Jena ad un tratto, alzando le spalle quando la biondina si gira a
guardarla con un enorme punto interrogativo in volto.
- Grazie, Jena.- sbuffa,
incrociando le gambe.
- Lo pensiamo tutti. Anche lui è idiota, però.
Quindi tranquilla che non sei la sola.-
- Lo pensiamo tutti? Ma cosa fate, le uscite a tema
su Jennifer Lawrence e Josh Hutcherson?- sbuffa,
contrariata.
- Sì, tipo un club del libro, solo che noi parliamo
di quanto siate stupidi voi due.-
Jennifer scuote la testa e vorrebbe solo piangere.
Dopo Nicholas, non pensava che si sarebbe mai
innamorata così tanto di qualcuno. E non pensava neanche che quel qualcuno
sarebbe stato Josh. Certo, erano sempre stati molto legati, ma addirittura
innamorata di lui? Un tempo avrebbe risposto ‘No, ma siete seri?!’.
Di preciso, non sa quando è iniziato. Sa solo
quando se n’è resa conto. E il ricordo la fa ancora sorridere come una povera
scema.
È notte e
tutti sono a letto. Fa freddo, nonostante sia quasi primavera, e Jennifer si
stringe la coperta addosso mentre aspira il fumo caldo e pungente giù per la
gola. Non si accorge di Josh fin quando lui non le si svela davanti, un sorriso
a trentadue denti in volto e un vassoio enorme in mano.
- Josh!
Che ci fai ancora sveglio?- gli chiede, gettando la
sigaretta ormai finita a terra.
-
Cucinavo. Posso entrare?- con un cenno indica la sua
roulotte e Jennifer annuisce, aprendogli la porta per farlo passare.
- Che
odorino! È per me?- chiede, gli occhi a cuoricino
perché sa che quel vassoio nasconde del cibo.
- In
realtà ho cucinato tutto per me e sono nella tua roulotte solo per farti un dispetto!- sbuffa Josh, scuotendo il capo, anche se
ridacchia sotto i baffi.
- Hobbit, non prendermi in giro. Potrei sempre cacciarti via
a calci nel popò.-
- Certo Jen, certo.-
Josh
appoggia il vassoio sul letto – il tavolino è sommerso di bottigliette di
plastica e aggeggini che Jen ruba dal set – e lo
scopre, rivelando tante piccole palline ricoperte di cioccolato.
- JOSHY!-
Jennifer
ride e si getta sul letto, afferrando la prima pallina e mordendola. Le sue
amate cake balls. Non ne ha mai assaggiate di più
buone di quelle di Josh.
- Sapevo
che ti sarebbero piaciute.- dice lui, afferrandone una
a sua volta.
Restano a
ridere e a mangiare per ore, anche se dovrebbero andare a letto perché gli
aspetta una giornata terribile. Scompare tutto il mondo tranne loro due, quel
letto ormai inondato di briciole, e le cake balls che
riempiono il cuore di dolcezza e cioccolato.
- Sei un
amore Josh Hutcherson, sul serio.- Jennifer si lecca le dita sporche di cioccolata.
Josh la
guarda, improvvisamente serio, e con il pollice le sfiora le labbra.
Tutto si
ferma.
- Tu lo
sei di più, Jen.-
Ed è lì
che Jennifer Lawrence s’innamora. Quando tutto resta in silenzio e Josh le
sfiora le labbra per toglierle i residui di cioccolato. Quando lui la guarda
incantato e lei smette di respirare.
Eccolo, è
proprio quello il momento in cui il suo cuore si ferma e poi riprende a battere
al ritmo di quello gemello che le sta di fronte.
- Domani torno a Los Angeles.-
Sono seduti sul divano, intenti a guardare una
stupida telenovelas spagnola di cui tutti parlano
nell’ultimo periodo.
Claudia ha la testa posata sul suo petto, ma subito
la solleva. - Perché?-
- Ho un evento. E comunque il 22 ci sono gli Oscar,
l’hai dimenticato?-
Tenta di mostrarsi contrito, Josh, ma in realtà non
vede l’ora di tornare a casa. Non vede l’ora di fare una sorpresa alla sua Jen.
- Pensavo che saremmo partiti insieme, per gli Oscar.- dice Claudia, chinando la testa, abbattuta.
- Insieme?-
- Sì. Credevo che sarei stata la tua
accompagnatrice, no?-
Josh s’irrigidisce. - Non pensavo che tu ci tenessi.-
- Non pensavo che tu, invece, non ci tenessi.- risponde lei, a tono.
- Non ho detto questo.-
La ragazza si alza in piedi, spegnendo la
televisione. È nervosa, ora. Non riesce a crederci. Pensava che fosse scontato,
non si aspettava neanche che lui glielo chiedesse perché è normale, in quanto
sua ragazza, che lei l’accompagni. E invece Josh è caduto dalle nuvole, non se
l’aspettava. Dio, sta finendo tutto così in fretta.
- Claudia aspetta, parliamone!-
grida lui, alzandosi per seguirla in camera da letto.
- Parlare di cosa, Josh? Sono la tua ragazza, diamine!- sbotta, sciogliendo la treccia e infilandosi sotto
le lenzuola.
- Lo so.-
- Lo sai? A me pare che tu te lo stia dimenticando
spesso. Oh, cazzo, Josh, prendi una dannata decisione!-
Josh la guarda. Decisione? È così ovvio ciò che
prova?
- Claudia …-
- No! Non dire il mio nome in quel modo. Cosa
credi, che non me ne sia accorta? Sono innamorata, non stupida.-
Piange, Claudia. Le lacrime, copiose e calde le
scorrono sulle guance mentre lei tenta di scacciarle via col dorso della mano
perché non vuole fare la figura della debole, anche se dentro se stessa è ormai
spezzata in mille pezzettini che ci vorranno secoli a incollare ancora.
- Io non …-
- O me o lei, Josh.-
E quando lui va via, il giorno dopo, col cappellino
rosso calato sugli occhi e gli occhiali da sole che nascondono iridi un po’
troppo brillanti, Claudia capisce che ha scelto lei e che Josh
Hutcherson, probabilmente, non è mai stato sul serio
suo.
Sono le nove quando Jennifer sente il campanello
suonare. Rincretinita dalle poche ore di sonno – e dalle chiacchiere di Jena
che non ha fatto altro che darle dell’idiota tutta la sera – inciampa sugli
ultimi due gradini, finendo rovinosamente a terra.
‘Maledetta Jena.’
Il visitatore mattutino continua imperterrito a
suonare Jen lo vorrebbe uccidere, anche se non sa chi
è.
Dovrebbero vietare alle persone di presentarsi
dagli amici a quell’orario indecente!
Dolorante, assonnata e sempre rincretinita, apre finalmente
la porta e quando lo vede, bello come il sole, le viene quasi da piangere.
- Josh!-
Gli si lancia addosso, abbracciandolo come se ne
dipendesse la sua stessa vita, e forse alla fine è davvero così.
- Dovrei stare via più spesso se l’accoglienza è questa!- dice lui, carezzandole la schiena.
Quando, riluttante, lei si stacca, le bacia la
guancia e le porge una busta di carta marrone. Jen la
apre e l’odore dei cornetti le investe il volto, facendola sospirare
languidamente.
- Tu sei il mio salvatore di sempre, hobbit.-
mormora, guardandolo con occhi colmi d’affetto.
Vanno in cucina e Josh di siede sullo sgabello
della piccola penisola, mentre Jennifer si destreggia con latte e caffè per
mettere su due tazze di cappuccino.
- Quando sei tornato?-
chiede, sedendosi al suo fianco quando finalmente riesce nel suo intento.
- Un’oretta fa, forse.-
Lei annuisce, nascondendo il viso dietro la tazza.
È felice.
Lui è tornato, e la prima persona che ha voluto
vedere è stata lei. Vorrebbe abbracciarlo.
- E tu? Come stai?- le
chiede poi, pizzicandole la gamba scoperta.
- Ora sto bene …-
Si sorridono a vicenda, e lo fanno per tutto il
tempo in cui restano insieme.
Sorrisi, una domanda qua e là, e ancora sorrisi.
Si beano uno degli occhi dell’altro per tutto il
tempo e lo fanno fin quando non arriva il momento in cui Josh deve andare a
prepararsi per l’evento che l’aspetta.
Sulla porta di casa, bacia Jen
sulle guance.
- Ti passo a prendere all’ora di pranzo, domani, okay?-
Lei annuisce e quando lo vede allontanarsi, sulla
sua moto, il cuore le scoppia di felicità.
A Josh sudano le mani come se fosse la prima volta
che escono insieme. È agitato e vorrebbe prendersi a schiaffi da solo perché si
rende conto di essere un po’ stupido. Dopotutto si conoscono da tre anni ormai,
e quell’ansia e quella paura sono assolutamente ingiustificate.
Quando Jennifer esce di casa, gli brillano gli
occhi tanto è bella. Indossa un paio di jeans chiari e quelle magliette corte
che vanno tanto di moda, con l’ombelico scoperto. Glielo vorrebbe mordere,
quell’ombelico. Sa che è tenero come lei e il solo pensiero di baciarle la
pancia lo fa arrossire.
- Ehi hobbit.- dice lei, facendogli l’occhiolino.
- Sali Spongebob, ho fame!-
Jen ama andare in moto con Josh. Può avvolgerlo con le sue braccia senza
preoccuparsi di nulla e la cosa la fa emozionare come un bimbo il giorno di
Natale.
Josh l’aiuta a mettere il casco e quando lei è al
sicuro, mette in moto, alla volta della loro tavola calda preferita. È il loro
posto speciale, quello in cui la loro amicizia ha mosso i primi passi. Nessuno
dei due potrà mai dimenticare le infinite mattinate passate lì dentro a bere
caffè e a leggere il copione o a ridere e basta come due stupidi.
Mentre aspettano che arrivino le loro ordinazioni,
Josh le prende una mano e, girando il palmo verso l’alto le accarezza le
sottili linee che si intravedono.
- Mi sei mancata JLaw, sai?- le dice, sorridendo un po’ imbarazzato.
- Oh shit, così mi fai arrossire!-
risponde lei, sbattendo le ciglia, con l’intento di somigliare ad una fanciulla
civettuola.
Josh scoppia a ridere, quasi con le lacrime, e
pensa che lei è speciale. Speciale come nessun’altra al mondo e Dio solo sa
quanto vorrebbe che fosse solo sua.
- Allora? Cosa si dice in Spagna?-
chiede ad un tratto Jen, fingendo una tranquillità
che invece non ha.
Non odia Claudia, non l’ha mai odiata. Non è colpa
sua se lei si è innamorata di Josh, né tantomeno che Josh non la ricambi. Anzi.
È solo che la invidia, perché ha qualcosa che lei non potrà mai avere e le fa
male il petto, quando ci pensa.
- Il solito, suppongo.-
Josh sorride, ma è un sorriso falso e la ragazza se ne accorge.
- Cos’è successo, Joshy?- dice, scattando
quasi sull’attenti.
Lui abbassa il capo per qualche attimo, poi prende
un grande respiro e parla. - Io e Claudia non siamo più una coppia.-
È come se il mondo si fermasse. È come quando stai
aspettando un regalo con tutta te stessa e all’improvviso arriva e tu vai in
panico perché vuoi fare tante cose tutte insieme e non sai da quale cominciare.
Jennifer vorrebbe alzarsi in piedi e abbracciarlo forte, vorrebbe consolarlo e
poi baciarlo. Vorrebbe mettersi a ballare proprio lì, in quella tavola calda,
incurante di tutti gli sguardi che le si pianterebbero addosso. Vorrebbe urlare
a Josh che lo ama perché ora può farlo, ma in realtà resta zitta. Resta zitta e
lo guarda, con tanto d’occhi.
Non sembra triste, a dire il vero. Sembra
tranquillo e Jen non capisce perché. Dovrebbe
struggersi, no? Dovrebbe piangere o fare tutto ciò che un uomo col cuore in
frantumi fa di solito. E invece lui è calmo, rilassato … scherza, ride e sembra
non preoccuparsi della bomba che le ha appena lanciato.
- Come stai, tu?- gli
chiede allora, inquisitoria.
- Sto bene, Jen. Sto
davvero bene.- e sorride e Jen
gli crede, perché uno con quel sorriso non può di certo star male.
Assolutamente.
- Vuoi parlarne?- gli
chiede ancora, curiosa. Dopotutto la sua ‘nemica’ è stata appena fatta fuori,
la curiosità è d’obbligo.
Josh scuote la testa, ridacchiando come solo lui sa
fare. - No Spongy, voglio solo godermi il pranzo con
te e basta.-
I loro hamburger arrivano giusto in tempo per far
sì che Jen non fossilizzi i suoi pensieri sull’ultima
frase del ragazzo. Si divertono come matti a mangiare, rubandosi le patatine
dai piatti e quando non restano che le briciole, restano anche macchie di
ketchup sulle loro magliette.
- Dio, siamo come due bambini delle volte!- esclama Jen, ridendo,
mentre insieme si dirigono verso la motocicletta.
Josh la segue a ruota e poi, di punto in bianco, le
prende la mano, facendola dondolare. Il cuore di Jen
fa un balzo nel petto, rischiando di finirle in gola, e non si calma neanche
quando arrivano davanti alla sua porta di casa. Il panico s’impossessa di lei
quando Josh rifiuta di entrare in casa: vorrebbe che lo facesse perché sa di
non essere pronta a lasciarlo andare, anche se ormai sono di nuovo nella stessa
città e vedersi sarebbe relativamente più facile.
- Jen …- sussurra però,
prima che lei apra la porta.
- Sì?- si blocca, la
ragazza, guardandolo speranzosa. Sa che il suo amore gli si legge in faccia,
perché Josh non se ne accorge?
- Ti va di accompagnarmi agli Oscar?-
Josh arrossisce e non sa cosa gli stia succedendo, ancora. Andiamo, è Jen! Deve smetterla di sentirsi come un ragazzino alla sua
prima cotta.
- Mi farebbe molto piacere, hobbit.- e lo bacia, sulla
guancia è vero, ma è pur sempre un bacio.
Le sue labbra gli sfiorano la guancia per qualche
secondo e quando si staccano pare che un fuoco gli s’irradi nel corpo partendo
proprio da quel punto.
E si sente leggero, Josh Hutcherson, come quando l’ha baciata la prima volta – anche
se per finta – o come quando i suoi sorrisi sono tutti per lui.
Si sente leggero ed è meraviglioso.
Se qualcuno gli avesse detto che avrebbe presentato
qualcosa agli Oscar, e per di più che ci sarebbe andato con la donna più
importante della sua vita – sì, perché lei viene anche prima di sua madre –
quando girava imbarazzato il suo primo bacio cinematografico sul set di
‘Innamorarsi a Manhattan’, probabilmente prima avrebbe avuto un attacco di
ridarella e poi si sarebbe chiuso terrorizzato in bagno.
- Avanti Josh, sta calmo.-
si ripete da almeno dieci minuti, tirandosi una volta la manica dello smoking e
una volta il farfallino rigido come tutte le sue membra. Gli tremano le gambe e
la cosa terribile è che è consapevole del fatto che non tremano per l’ansia da
prestazione sul palcoscenico degli Academy Awards ma perché arriverà su quel
maledetto red carpet con
Jennifer al suo fianco. Ed è terrorizzato, perché vuole essere perfetto per
lei.
- Andiamo, su.- dice
ancora, specchiandosi per l’ultima volta.
L’autista che la sua manager gli ha mandato aspetta
da dieci minuti davanti alla porta di casa, inflessibile. Josh lo saluta, sale
in auto e gli indica la strada per raggiungere Jen.
Scende dall’auto e quando suona e la porta si apre,
davanti a lui spunta mamma Karen, radiosa.
- Oh Josh caro, entra!-
gli dice, porgendogli la guancia per farsi salutare. - Sei … Josh sei stupendo.-
Lui arrossisce, guardandosi la punta delle scarpe
lucidate di fresco. Si sente sul serio un bambino. Un bambino piccolo e
ansioso. E terrorizzato. E ha voglia di vomitare, ma non può, perché andiamo,
lui è Josh Hutcherson, non
ha paura delle telecamere nella vita reale e né tantomeno può essere così
agitato per una ragazza. Anche se quella ragazza è la donna della sua vita.
- Grazie signora Lawrence.-
sorride, cercando di racimolare quanto più coraggio possibile.
Lei gli dà un buffetto sulla guancia. - Jen arriva subito caro.-
Josh si guarda attorno, sulle spine, fin quando il
classico rumore di tacchi lo mette in allerta. Alza il viso verso le scale che
ha di fronte e sul primo scalino la vede.
È bellissima.
Indossa un vestito nero, a fascia, lungo fino alle
caviglie. È perfetto per lei, ma Josh sa che sarebbe meraviglioso anche un
cencio preistorico su di lei. Ha i capelli arricciati e fermati sulla nuca, con
qualche svolazzo qui e lì e le sue labbra hanno il colore del sangue. Il
ragazzo sente brividi ovunque e ora vorrebbe solo rimanere a casa con lei,
senza farla vedere al resto del mondo.
- Ehi hobbit.- lo saluta lei, ridendo e tenendosi forte alla ringhiera
delle scale, perché quei trampoli borchiati che ha ai piedi sono un pericolo
per il suo scarso equilibrio.
- Dio Jen, come fai ad
essere così bella?- Josh le va incontro, porgendole un
braccio e le bacia la guancia, soffermandosi un po’ troppo su quella pelle
morbida e voluttuosa. E profumata, soprattutto. Di un profumo che gli dà alla
testa, tanto che ha bevuto solo un sorso d’acqua e si sente già brillo.
- Sei tu che sei bellissimo, Joshy.- risponde lei,
arrossendo un po’.
‘Se solo
tu sapessi l’effetto che mi fai.’
In macchina il tempo passa troppo velocemente e in
men che non si dica sono in coda per scendere all’inizio del red carpet. Josh è tentato di
chiedere all’autista di scendere per mettersi a guidare lui stesso, in modo da
portare Jennifer lontano da quel marasma di gente, in un posto calmo e solo per
loro due. Ha voglia di baciarla, di scioglierle i capelli solo per poterli
accarezzare più tranquillamente. Ha voglia di stringersela al petto e di non
farla scappare mai.
- Signor Hutcherson,
siamo arrivati.- l’autista fa per scendere dall’auto
ma Josh lo blocca con una mano sul braccio.
- Faccio io, non si preoccupi.-
dice. Sorride alla sua accompagnatrice, scende e le apre la portiera.
Quando Jennifer posa il primo piede sul tappeto, è
il delirio. I fotografi scattano impazziti e lei ridacchia, scuotendo la testa.
- È strano …- mormora, afferrando la mano che Josh
le porge e tentando, allo stesso tempo, di ignorare le vocine fastidiose che la
supplicano per un sorriso o una posa.
- Cosa è strano?- chiede
Josh, salutando qualcuno di indefinito tra i fotografi che gli stanno di
fronte, mentre una donna dell’organizzazione gli fa cenno di seguirla.
- L’ultima volta che io e te abbiamo partecipato
agli stessi Oscar non ci eravamo mai rivolti la parola e … beh è strano essere
in veste di accompagnatrice.- sorride ancora ed
entrambi i loro cuori balzano in petto.
- Potrebbe essere un appuntamento …- Josh lo dice
e, improvvisamente imbarazzato, la guarda con la coda dell’occhio mentre la
stringe al suo fianco.
Jen ha la bocca spalancata dalla sorpresa. - Vorresti che fosse un appuntamento?- gli chiede, pizzicando la mano che è ferma
sulla sua vita.
Ecco, questo è l’esatto momento che entra nella top
five dei momenti da non dimenticare mai e poi mai. Ed
è assurdo che tutti questi momenti riguardino, direttamente o no, la donna che
è al suo fianco. Josh non scorderà mai quando la vide la prima volta sul set,
con i capelli appena tinti e la fantomatica treccia alla Katniss e non scorderà
mai neanche la volta in cui le aveva preparato le cake balls,
portandogliele in roulotte, o quando si erano addormentati insieme e il giorno
dopo Woody non aveva fatto altro che prenderli in giro.
- Sì Jen, vorrei che
fosse un appuntamento.-
E adesso sa per certo che non scorderà mai neanche
la sua faccia mentre le sussurra all’orecchio queste semplici parole.
Jen sbianca, poi diventa rossa e ad un tratto ride, leggera, felice.
Le brillano gli occhi e Josh non capisce, ma sa che
la vuole così per sempre.
Si guardano, legandosi, mentre farfalle di ogni
tipo ballano nei loro stomaci.
Jena è spaparanzata sul divano quando sullo schermo
appaiono.
- E wow! Ma
sono Jennifer Lawrence e Josh Hutcherson,
quei due! E sembrano molto affiatati … che le star di Hunger Games nascondano qualcosa?- la voce del commentatore è allibita, quasi,
ma Jena scoppia a ridere perché, dopotutto, sapeva che sarebbe andata a finire
così.
Il telefono le squilla in mano e non ha bisogno
neanche di guardarlo per sapere chi è.
- Li hai visti?- la voce
di Elizabeth è più eccitata di lei.
- Li sto guardando proprio ora. Diamine, era ora!-
- Oh Jena, sono così contenta per loro! Sono stati
degli idiota ad accorgersene solo ora!- Elizabeth non
sa se ridere o piangere. Ha voluto bene a quei ragazzi come se fossero parte
della sua famiglia sin dal primo momento in cui hanno girato una scena insieme
e vederli così, persi l’uno nell’altra, è fonte di felicità inesauribile.
- Ricordati di chi stai parlando, Liz. Ma ce l’abbiamo fatta, grazie a Dio!-
- … Qui per esibirsi con la canzone ‘Grateful’ tratta da quel film … Rita Ora!-
Le luci calano su Josh e s’illuminano al centro del palco, dove Rita comincia
ad esibirsi. Josh corre via, ansioso di ritornare accanto a Jennifer, dalla
quale non riesce a separarsi neanche per un attimo. Sente pacche sulla spalla
mentre scende e ritorna al suo posto, ma non se ne cura, impegnato com’è a
cercare quegli occhi azzurri che gl’incatenano l’anima tutte le volte.
Le prende una mano, portandosela prima alla bocca e
poi sulle cosce, e Jen gli sorride, estasiata. - Sei
stato bravissimo. Ha superato l’esame da presentatore col massimo del voti,
signor Hutcherson.- ridacchia, posando poi la testa sulla sua spalla.
È come se non fossero all’evento più importante del
cinema. È come se fossero ancora in quelle roulotte, dopo un’estenuante
giornata di riprese. Solo loro due e tutto il mondo fuori.
E Jen non vede l’ora che
tutto finisca, per quanto sia bello, perché ha intenzione di passare il suo
tempo solo con lui e nessun altro.
Il cuore le si agita ancora se ripensa alle parole
che le ha detto sul tappeto rosso.
Lui la vuole e forse è sul serio come dice Jena,
cioè che l’ha sempre voluta. E lei, troppo cieca per accorgersene, non ha mai
fatto nulla per incoraggiarlo.
Che idiota, Jennifer Lawrence. Avevi la felicità
sotto il naso e te la sei lasciata scappare per un bel po’ di tempo.
Tre ore dopo, quando gli Oscar finiscono e loro
dovrebbero raggiungere gli altri al tradizionale party di Vanity
fair, Josh la tira in un angolo, nascosto da una
delle grandi statue dell’omino dorato.
- Ti va di tornare a casa?-
le chiede, supplicante quasi.
- Sì, per favore.- lei gli
sorride, stringendogli forte la mano.
Sa che le carezze, le strette di mano e il loro
essersi presentati insieme non è passato inosservato agli occhi degli altri.
Sia lei che Josh hanno sentito su di sé gli sguardi curiosi e delle volte
sollevati degli altri ospiti, ma non importa, ormai. Fin quando ci sono loro
due insieme, tutto il resto non conta.
La luce della luna illumina le due figure
abbracciate sul grande divano ad angolo del salotto.
Non appena sono entrati in casa, Josh ha tirato
Jennifer fino a quel punto, sistemandola sulle sue gambe e slacciandole le
scarpe. Lei si è accoccolata sul petto del suo hobbit,
scoccandogli un piccolo e casto bacio sul collo.
- Pensi che ne dovremmo parlare?-
gli chiede, giocherellando col farfallino e beandosi delle grandi mani di Josh
che le accarezzano la schiena.
- Tu vuoi parlarne?-
risponde lui, guardandola fisso negli occhi.
Jennifer scuote la testa.
No, non vuole parlarne. Vuole solo baciarlo. E fare
l’amore con lui. E rimanere così per sempre.
Anche se ha paura che sia solo un sogno, perché le
sembra troppo bello per essere vero.
- Voglio baciarti.- dice
Josh, ad un tratto, fissandole le labbra, affamato. E lei sente una morsa allo
stomaco.
- Anche io voglio baciarti. Pensi che ci sia una soluzione?-
Josh ride e si avventa sulle sue labbra. È un bacio
casto, dapprima. Le loro labbra si rincorrono, delicate, timorose. È il bacio
della conoscenza.
Ma entrambi vogliono di più, così quando Jennifer
gli afferra il collo e gli si stringe di più addosso, Josh osa sfiorarle la
bocca con la lingua. Lei lo lascia entrare e nel frattempo le loro mani volano
dappertutto. Sono sul viso di Jennifer, sulle spalle di Josh. Sono tra i
capelli, sui fianchi.
Nessuno dei due è più in grado di ragionare
lucidamente, e se pur potessero, non lo farebbero.
Hanno solo bisogno l’uno dell’altro, come dell’aria
che respirano, come dell’acqua che bevono. Sono l’uno il vizio dell’altro.
Josh la prende in braccio, trascinandola in camera.
La spoglia, lanciando il vestito da qualche parte alle sue spalle, sfiorandole
il corpo nudo. Jennifer gli strappa la camicia, e i suoi gesti sono frenetici,
ardenti. Lo vuole, così tanto che le si spezza il cuore se ci pensa.
Lui le bacia il collo, partendo dall’orecchio e
scendendo giù, verso il seno. Lo sfiora al centro con la punta delle dita e Jen s’inarca sotto di lui, respirando più forte. Gli
afferra la nuca, tentando di portare le loro labbra ad unirsi, ma Josh la
respinge, delicato e invece le bacia il capezzolo. Venera il suo seno con le
dita e con le labbra e la ragazza sente di andare in fiamme: è qualcosa che le
parte dal ventre e s’irradia ovunque, rendendola sensibile e desiderosa di
avere di più. Jennifer si contorce e riesce a ribaltare le loro posizioni,
finendo a cavalcioni su Josh. Nonostante la stoffa che li separa, riesce a
sentire l’eccitazione del ragazzo contro la coscia e le dà coraggio. Gli sfiora
le guance, gli bacia il naso, mordicchia il collo e con entrambe le mani sulle
spalle lo spinge all’indietro, costringendolo a sdraiarsi mentre lei si dedica
a coccolarlo. Con i polpastrelli scende verso la linea dei pantaloni, sfiorando
la peluria che scompare oltre la cinta. Slaccia quest’ultima e tira giù. Il suo
respiro lo investe e Josh boccheggia, artigliando le lenzuola, mentre Jennifer
sfiora la sua erezione, ridacchiando civettuola.
- Jennifer …- mugugna, sfiorandole le labbra con il
pollice. A gattoni lei raggiunge la sua bocca e lo bacia, dolce e impetuosa,
simultaneamente.
- Ti voglio.- dice,
mordendo giocosa la linea della mandibola, solleticata dalla barba.
- Sono tuo.-
Josh le accarezza i fianchi, le cosce e poi risale
sul sedere, che stringe, tirando Jen verso di sé. Lei
ansima, e con un colpo di reni Josh si ritrova sopra.
- Josh, ti prego …- supplica, abbracciandolo. Ha le
guance arrossate e gli occhi accesi e Josh pensa di non poter resistere ancora.
Le sfiora il monte di Venere, e si sente morire nel
vederla mentre socchiude le labbra, alla ricerca d’aria. Entra in lei
dolcemente, permettendole di abituarsi prima di affondare il viso tra il suo
collo e la scapola, e comincia a muoversi.
È una danza, la loro. Antica e potente e allo
stesso tempo nuova e delicata.
Si scoprono a vicenda, si cercano e ridono,
beandosi di quella vicinanza tanto agognata e finalmente ottenuta.
E quando stanchi sono riversi sulle lenzuola, abbracciati
come piante d’edera rampicante, la felicità trabocca dai loro cuori e dai loro
visi.
- Non pensavo che avrei mai avuto il coraggio di
dirti ciò che provo per te …- mormora Josh, la voce attutita perché le sue
labbra non riescono a separarsi dalla pelle di lei.
- Non l’hai ancora detto, infatti!-
scherza Jennifer, stringendolo forte, sempre di più.
- Ti amo, Jen. Non sono
sicuro di sapere da quanto, ma ora mi pare che sia da sempre. Ti amo e ti
voglio tutta per me, solo per me.- le dice allora e il
cuore di Jennifer fa le capriole, al settimo cielo.
- Oh Joshy … io lo so da
quanto ti amo, eppure sembra da sempre anche a me.-
Si baciano, ancora e ancora. E quando si staccano
lo fanno solo per guardarsi meglio, per pizzicarsi e rendersi conto che no, non
è un sogno, che loro si amano sul serio e che non saranno mai più l’uno lontano
dall’altra.
Ed è bello l’amore nei loro occhi.
------
Buonsalve a tutti :D
Non voglio dilungarmi troppo su quanto io ami quel
nanerottolo di Josh perché potrei parlare di lui per
ore e ore e ore e mettermi ad analizzare qualsiasi cosa lo riguardi [se
guardaste il mio tumblr capireste il mio grado di
pazzia: rebloggo la stessa foto tipo mille volte solo
perché c’è lui ^^’] né tantomeno di Jen perché il
risultato sarebbe più o meno lo stesso. Parliamo invece della shot qui presente e del fatto che è la mia piccola bambina
e dei Joshifer, che tanto parlare di entrambi
contemporaneamente non è una cosa cattiva in quanto il tempo si dimezza (?). No
gente, sul serio, io li amo. E non capisco perché non passino 24h su 24h sempre
insieme a sbaciucchiarsi, fare i melensi o gli idioti, dipende dai momenti. Aspetto
con ansia il giorno in cui usciranno allo scoperto – perché lo faranno, lo so,
ne sono convinta – e nel frattempo mi diletto ad immaginare. Non so quanti di
voi dopo aver saputo che Josh sarebbe stato uno dei
presentatori agli Oscar si sono messi ad urlare selvaggi, ma io l’ho fatto ed
essenzialmente per due motivi: uno, Josh in smoking
[no davvero, JOSH IN SMOKING] e due, speravo in una comparsata di Jen e quindi di tanti feels per
la mia OTP. Se sul primo punto sono stata accontentata, sul secondo un po’
meno, purtroppo, anche se ricordiamo gentilmente ‘The Hanging
Tree’ come sottofondo per la presentazione di Josh, le interviste sul red carpet in cui Jen è stata
nominata ripetutamente [con tanto di sorrisi del nano] e Mtv
e non so che altro sito che shippano Joshifer. Non malaccio, dopotutto. E, rullo di tamburi, la Traisac non c’era! Ora, quale fidanzato non si porta la
morosa agli Oscar e quale morosa non lo costringe a portarla? Mistero.
Passando a parlare seriamente della shot, vi ho raccontato come mi sarebbe piaciuto che
andasse, da brava fangirl fin troppo sognatrice:
ovviamente non so dirvi se sono OOC, ma alla fine, a chi importa, qui si sogna
e basta! Non so neanche se Jena ed Elizabeth (Banks) facciano parte del complotto Joshifer,
ma ci stavano e poi mi stanno simpatiche u.u
Un paio di cose che ho ricordato, comunque, sono
accadute davvero: Josh ha cucinato le cake balls sul set e Woody Harrelson
gli ha sul serio presi in giro dopo aver visto Jen
uscire dalla roulotte di Joshy [lei dice che di
essere andata a cercare cibo, ma qui Ranuncolo ci cova]. Per il resto, ho dato
sfogo alla mia fantasia :D
Probabilmente appena pubblicherò mi renderò conto
di aver saltato tante cose da dire, nelle note, ma mi sono già dilungata troppo
quindi sparisco, visto che ho la long Everlark da
scrivere e da aggiornare.
Spero che la one shot vi sia piaciuta, comunque e che il mio papiro finale
non vi abbia annoiati!
Un bacio,
briciola.
p.s. non sono super teneri?
à http://38.media.tumblr.com/62bff77c13b9ebefed6acc7948f8c6f9/tumblr_nefiahGRbC1rszz3zo1_250.gif
à http://38.media.tumblr.com/16bd3e55d83dc666b56b8feb23fc85a0/tumblr_nfh9v2U1db1t1j2muo1_400.gif