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Autore: merty_chan11    01/03/2015    7 recensioni
Magnus Bane ha un problema. Da quando il suo fidanzato, Alec, gli ha fatto vedere la foto del famigerato vestito, non riesce a risolvere l'enigma che si cela dietro quell'abito. Per non deluderlo decide quindi di farsi aiutare, ma la situazione non va proprio come previsto...
Dal testo:
[...]
Raphael fissò la foto con attenzione.
“È blu. Non ci sono dubbi.” disse alla fine.
“E allora perché io lo vedo bianco?” domandò Jace sporgendosi in avanti.
“Perchè gli stupidi lo vedono bianco.”
“Stai dicendo che il mio ragazzo è stupido?!” tuonò Magnus.
“Non sarebbe una cosa così assurda, visto che ha il coraggio di stare con te” rispose con tranquillità Raphael.
“Emh, io non vorrei interrompere il vostro garbato scambio di parole, ma avrei una teoria.”
Simon si alzò in piedi in modo da ottenere l’attenzione di tutti.
“Secondo quella filastrocca, gli Shadowhunters si sposano in oro. Non è che Alec sta, uhm, pensando ad un possibile matrimonio con Magnus? Forse è per quel motivo che ha visto il vestito con le strisce dorate.”
Buona lettura!
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Alec Lightwood, Altri, Magnus Bane
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Di che colore è?



Il Sommo Stregone di Brooklyn continuava a fare avanti e indietro nel suo ampio loft, cercando di trovare una soluzione per una cosa all’apparenza impossibile. Nella sua lunga vita aveva pensato di aver visto ogni genere di enigma considerato irrisolvibile per poi riuscire a comprendere la soluzione circa due minuti dopo. Ma quello che gli si era presentato quella mattina era di tutt’altro genere. 
Era iniziato tutto quando il suo fidanzato, Alec, gli aveva posto la fatidica domanda “Di che colore lo vedi?”
Magnus aveva risposto con una scrollata di spalle, come se quel quesito fosse piuttosto semplice.
“Ovviamente le strisce sono nere. E il resto è blu, come i tuoi bellissimi occhi, Alexander”
Invece di arrossire per quel complimento, Alec sbiancò. Guardò la punta delle sue scarpe, come se fossero l’oggetto più interessante presente nella stanza. Fu allora che Magnus si insospettì. Insomma, lo Shadowhunter arrossiva sempre per i suoi complimenti! Quando gli chiese quale fosse il problema, sulle prima Alec non rispose. Fissò lo stregone con sguardo incerto, per poi rispondergli.
“I-il fatto è che…io lo vedo bianco e dorato.”
Magnus inarcò le sopracciglia fino all’attaccatura dei capelli.
“B-bianco e dorato? Alexander caro, credo che tu debba rivedere bene quell’immagine. Si vede chiaramente che è blu e nero!”
Alec farfugliò qualcosa, per poi annunciare che sarebbe andato a fare una passeggiata. Fu un duro colpo per Magnus Bane. Magari Alec non pensava che lui fosse in grado risolvere quell’enigma, ma avrebbe dimostrato al suo fidanzato che le cose stavano diversamente. Se non fosse per il fatto che era ormai passata mezz’ora e lui non aveva ancora trovato nessuna soluzione.
Ad un certo punto prese il telefono e compose un numero che ormai conosceva a memoria. Dopo circa tre squilli, dall’altro capo del telefono giunse una voce familiare
“Pronto, Magnus, che succede?”
“Catarina grazie al cielo! È successa una tragedia!”
Forse la parola tragedia non era adatta per quel contesto, ma sapeva benissimo che la sua amica gli avrebbe chiuso il telefono in faccia se avesse saputo il vero motivo della telefonata.
“Una tragedia?” la voce di Catarina era tesa e preoccupata.
“Si. Ecco vedi…”
“Aspetta un momento Magnus Bane. Conosco i tuoi trucchetti.”
“Catarina non mi sembra il momento di paragonarmi ad un maghetto mondano da quattro soldi. Io non faccio certo trucchetti.”
“Non cambiare discorso. Non è che si tratta di quella stupida foto del vestito che sta facendo il giro del mondo e che tutti vedono in due modi differenti?”
A quanto pare non c’era bisogno di dare poi tante spiegazioni.
“Lo sapevo che eri intelligente! Il fatto è che Alexander si sta struggendo con questo enigma, dato che lui lo vede in un modo differente dal mio, e non riesco a trovare una soluzione. Quindi pensavo che tu potessi aiutarmi.”
Per un breve momento dall’altra parte non ci arrivò nessuna risposta.
“Magnus” disse Catarina dopo un po’ “Sto lavorando.” E riattaccò.
Lo stregone fissò incredulo lo schermo del suo cellulare. Era già la seconda volta che Catarina lo piantava in asso in quel modo!
Scagliò il telefono sopra il divano, ma come se non bastasse, quello cadde a terra rovinosamente. Inutile dire che una miriade di scintille blu inondarono tutta la stanza.
Magnus raccolse il telefono da terra e iniziò a inviare alcuni messaggi a delle certe persone.
Qualche minuto dopo il campanello suonò.
“Chi osa disturb-“
“Piantala con queste idiozie. Sono io”
“Ah Ragnor, mio verde amico. Sali.”
Circa trenta secondi dopo, quello bussò alla sua porta. Lo stregone andò ad aprire con un sorriso stampato in volto.
“Finalmente amico mio! Sei arriv-“ il sorriso sparì non appena si accorse che oltre a Ragnor c’era anche un’altra persona. E non una qualunque. 
Dietro Ragnor stava Raphael, che cercava di non ridergli in faccia. Magnus puntò un dito accusatorio contro di lui
“Che cosa ci fa il vampiro qui?! Mi pare di non aver richiesto la sua umile e seccante presenza!”
Hola” rispose Raphael con un ghigno, scoprendo i canini scintillanti.
“Non dovresti…umh, che ne so, essere ridotto a un mucchio di cenere nel bel mezzo della giornata?”
Quello scrollò le spalle.
“Mi sono allenato apposta per sopportare la luce del sole. Non ricordi? Ma ora, con permesso” e entrò nel loft, con grande disappunto di Magnus. Si sedette nel divano, mettendo i piedi sul tavolino di mogano che era proprio lì davanti. Sorrise nuovamente allo stregone con aria di sfida. 
Magnus avrebbe voluto strangolarlo, ma forse perfino quell’idiota poteva aiutarlo in quella missione. Ragnor entrò, canticchiando allegramente, e si sedette vicino a Raphael. Il Sommo Stregone li osservò scettico.
“Allora Raphael, penso che tu debba saper-“
“Oh lascia stare Magnus” disse Ragnor facendo un cenno con la mano “Gli ho già spiegato tutto.”
Per tutta risposta, il vampiro rise senza contegno. 
“E ora continuo a domandarmi come faccia quel Nephilim a stare con un idiota come te.”
“Perchè tu sei intelligente quanto santo, mio caro Raphael” rispose Magnus incrociando le braccia.
Quello gli scoccò un’occhiataccia.
“Non sono venuto qui per farmi prendere in giro da te, Bane. Ma solo per fare un favore a Ragnor.”
L’interpellato fece un cenno di assenso, continuando a sorridere. 
“Vedi Magnus, ho pensato che magari, con Raphael, saremo riusciti a…”
Si interruppe, perché il campanello suonò una seconda volta.
“Sarei lieto di continuare a sentirti Ragnor, ma ora devo andare ad aprire”
Si avvicinò al citofono, e stava già per pronunciare la sua ormai famosa frase, quando venne interrotto prima di riuscire ad aprir bocca
“Dacci un taglio. Siamo noi.”
“Riccioli d’oro, potresti evitare di anticipare le battute altrui.”
Qualche secondo dopo entrò Jace, seguito a ruota da Clary, Isabelle e Simon. Non sembravano molto sorpresi dalla presenza degli altri due Nascosti. Tutti ovviamente tranne Jace.
“Perchè c’è un altro succhia-sangue qui dentro? Simon non è abbastanza?”
“Ti prego. Non ricominciare con la storia dei soprannomi” rispose Simon alzando le braccia al cielo.
“Felice di rincontrarti, Herondale.” lo salutò il vampiro.
Come se si fosse accorto solo in quel momento della presenza di Ragnor, il biondo sbiancò.
“Magnus, non so se tu te ne sia accorto, ma hai una pianta umana sopra il divano.”
“Ciao” rispose Ragnor abbassando gli occhi.
“Non è questo il momento di fare certe battute. Ma devo ammettere che era molto carina.”
Per un breve momento, il silenzio scese nella stanza.
“Umh, allora” esordì Clary “Per cosa ci hai chiamati Magnus?”
Lo stregone si illuminò, ricordandosi solo in quel momento il motivo per cui aveva invitato tutti loro nel suo loft.
“Grazie per avermelo ricordato Clary. Cari amici, oggi è successa una tragedia.”
“I tuoi orribili mobili rosa sono magicamente scomparsi?” chiese Jace speranzoso.
Magnus lo incenerì con lo sguardo.
“No, peggio. Alexander oggi mi ha fatto vedere la foto di un vestito, piuttosto inguardabile direi.”
“Senti, se stai cercando di dirci che Alec non ha alcun senso della moda, lo sapevamo già. Non è una scoperta così sensazionale. Perfino Simon si veste meglio!”
Clary mollò un pungo a Jace, il quale la guardò sbigottito.
“A quanto pare questo Nephilim non sa tenere la bocca chiusa” commentò Raphael “Ha sempre qualcosa di stupido e totalmente inutile da rivelare agli altri. Che per la cronaca, non hanno mai chiesto una sua opinione.”
Jace stava per rispondere, ma Magnus lo interruppe.
“Ora, se vogliate scusarmi, sto cercando di parlare. Come dicevo prima di essere bruscamente interrotto” e lanciò un’occhiata in direzione di Jace “Alec mi ha mostrato la foto di questo vestito. Ora vi starete chiedendo quale sia il problema. Beh, il fatto è che io lo vedo blu e nero, ma lui continua ad affermare di vederlo bianco e oro. Dovete aiutarmi a risolvere questo enigma.”
Il silenzio calò nuovamente nella sala.
“Io non capisco” iniziò Jace “Perchè il mio parabatai passi del tempo con te.”
“Per una volta sono d’accordo con il Cacciatore” Raphael osservò Magnus dall’alto in basso “Mi hai scomodato per questo?”
“Fino a prova contraria, è stato il tizio verde mela accanto a te a chiamarti. Io non ho richiesto la tua presenza.” rispose lo stregone.
Prima che la situazione degenerasse, Isabelle prese il cellulare di Magnus e osservò la foto.
“Magnus sei sicuro di vederci bene? Questo vestito è chiaramente bianco e dorato.”
Clary si avvicinò a Izzy, mettendosi in punta di piedi per vedere meglio la foto. 
“Veramente è blu e nero.” rispose aggrottando le sopracciglia.
Anche Simon si avvicinò alle due, e diede la stessa risposta di Clary.
“O per l’Angelo, Izzy da qua!”
Jace le strappò di mano il telefono, per poi studiare con occhio critico la foto.
“Secondo me siete stupidi. Questo vestito è chiaramente bianco!”
Magnus gli prese il cellulare e fece per passarlo a Ragnor, ma poi si interruppe.
“A te non lo chiedo neanche. Lo vedresti verde.”
“Ah-ah.”
Raphael fissò la foto con attenzione.
“È blu. Non ci sono dubbi.” disse alla fine.
“E allora perché io lo vedo bianco?” domandò Jace sporgendosi in avanti.
“Perchè gli stupidi lo vedono bianco.”
“Stai dicendo che il mio ragazzo è stupido?!” tuonò Magnus.
“Non sarebbe una cosa così assurda, visto che ha il coraggio di stare con te” rispose con tranquillità Raphael.
“Emh, io non vorrei interrompere il vostro garbato scambio di parole, ma avrei una teoria.”
Simon si alzò in piedi in modo da ottenere l’attenzione di tutti.
“Secondo quella filastrocca, gli Shadowhunters si sposano in oro. Non è che Alec sta, uhm, pensando ad un possibile matrimonio con Magnus? Forse è per quel motivo che ha visto il vestito con le strisce dorate.”
Isabelle e Clary sorrisero, Ragnor rimase impassibile, Jace e Raphael sgranarono gli occhi.
“Alec che si sposa con te?” Questo vuol dire che…” il biondo si prese la testa tra le mani.
“Io sarò tua cognata!” strillò Isabelle allegramente.
“Devo ammettere che tu non mi dispiaci Isabelle. Il problema è il tuo fratellast-“
“Non ce la posso fare, questo è troppo!”
Jace uscì dal loft, seguito da Izzy e Clary. Quest’ultima si fermò per salutare e scusarsi, in evidente imbarazzo per lo strano comportamento del suo ragazzo. Anche Simon se ne andò, lasciando lo stregone solo con i primi due ospiti.
Raphael fissava il tavolino di mogano con orrore. Ragnor stava cercando di rassicurarlo, dandogli delle piccole pacche sulla spalla.
“Raphael stai ben-“
“No, no, no e ancora no! Scordati minimamente che verrò al tuo matrimonio! Piuttosto la dannazione eterna in un inferno pieno dei tuoi stupidi glitter!”
Anche lui uscì di corsa. Ora era rimasto solo Ragnor.
“Ti prego. Non abbandonarmi anche tu. Visto che sei verde dovresti darmi un po’ di speranza.”
L’altro lo guardò male.
“Piuttosto, che è successo a Raphael?” chiese Magnus guardandosi le unghie.
“Oh niente. Penso che abbia immaginato cose poco caste su te e il Nephilim.”
“Stavolta sono io quello che non vede il problema.”
“Raphael è asessuale” spiegò gentilmente Ragnor “Non va particolarmente pazzo per queste cose.”
“E io che pensavo che tu e lui l’aveste fatto un bel po’ di volte in tutti questi anni! Qui mi cade un mito.”
Quello si alzò indignato.
“È stato un piacere Bane. La prossima volta chiamami per questioni più serie.”
“Non osare! Non puoi fare come Catarina!”
Ma quello era già scomparso, lasciando il Sommo Stregone solo con il suo problema.


Era il tramonto quando Alec tornò dalla sua passeggiata, con un sorriso stampato in faccia. Trovò Magnus sdraiato nel divano, e corse ad abbracciarlo.
“Oh Alec, sei tornato! Pensavo non volessi più vedermi!” e lo baciò.
Il Nephilim rise.
“Perchè non vorrei più vederti?” chiese tra un bacio e l’altro.
“Non ho saputo risolvere l’enigma del vestito. Insomma, io che sono il Sommo Stregone di Brooklyn avrei dovuto trovare la soluzione, e credimi, ho richiesto dei validi aiuti, ma non ho trovato niente.”
Alec non parlò per un po’.
“Beh ecco vedi…”
“No Alexander, non ce n’è bisogno. Capisco di averti deluso”
“Veramente io…” 
“Per punizione, stanotte non farò sesso con te. Dormirò sul divano.”
Il Cacciatore avvampò
“Magnus dacci un taglio! Ho risolto quella cosa!” urlò per sovrastare la voce di Magnus.
Lo stregone si illuminò.
“Hai trovato la soluzione? Sapevo di avere un fidanzato intelligente!”
“L’ho t-trovata in un giornale mondano.”
“Fa lo stesso.”
Con uno schiocco di dita, Magnus fece sparire la maglietta di Alec. Prima che potesse fare qualsiasi cosa quello lo fermò, rosso in viso
“N-non avevi detto niente sesso?”
“Non essere sciocco Alexander” rispose lo stregone leccandosi le labbra “Ho detto niente sesso per punire me. Ma non posso mica trascinarti nella mia punizione.”
L’altro bofonchiò qualcosa di incomprensibile, abbassando gli occhi e arrossendo una seconda volta. Magnus si avvicinò a lui, cominciando a baciarlo. In breve tempo, i due si lasciarono trasportare dalla passione.


Magnus stava accarezzando i capelli di Alec, quando ad un tratto sentì una vibrazione. Allungò il braccio verso il comodino, porgendo il cellulare ad Alec.
“È per te”
Il Nephilim prese il telefono di malavoglia e lesse il messaggio di Jace: -Se ti sposi con Magnus, giuro che faccio una cosa a tre con Simon e Raphael.-
Alec aggrottò le sopracciglia
“Che significa?”
Lo stregone fissò il soffitto, fischiettando.
“Hai chiesto aiuto a Jace e agli altri per capire di che colore era il vestito?”
Magnus non fece in tempo a rispondere che un altro messaggio arrivò nel telefono di Alec.
-Se sei più intelligente di quanto io pensi, non sposare Magnus. Da Raphael-
“Aspetta un secondo” esordì Magnus “Da quando Raphael ha il tuo numero?”
Gli occhi di Alec si ridussero a due fessure
“Magnus…che cosa hai fatto?!”
“Non guardarmi così fiorellino, ho solo chiesto di che colore era il vestito!”











N.d.A.
Buon pomeriggio! L'esperimento del vestito ha causato una miriade di filmini mentali, e alla fine ecco la fanfiction! In genere non sono per le storie con molti dialoghi, ma qui ho preferito inserirli u.u
Che dire, spero che questo piccolo sclero vi sia piaciuto:3
Alla prossima!
Merty
  
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