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Autore: AliChan    01/03/2015    0 recensioni
Prima dell'incidente di Ayano, Kido Tsubomi era Tsubomi, Seto Kousuke era Kousuke e Kano Shuuya era Shuuya, e naturalmente Tateyama Ayano era Ayano Nee-Chan. Dopo ciò che era successo ad Ayano erano rimasti solo i cognomi, usati come nome in codice per ricordarsi degli '' eroi per scherzo'' che erano prima, cercavano di essere '' eroi per davvero''. All'inizio sembrava una cosa bellissima anche a Tsubomi, ma poi i momenti passati in quella casa dai mattoni rossi cominciavano a sembrare sempre più distanti con tutti quei cambiamenti, erano stati momenti bellissimi e che nessuno di loro poteva dimenticare, ma oltre a ciò lei voleva sentire il suo nome da lui.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Shuuya Kano, Tsubomi Kido
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un'altra notte afosa dei primi giorni di Agosto lasciava Tsubomi senza la speranza di dormire. Si sedette sul letto e sospirò. Si alzò lentamente e accese la luce della sua camera, quella luce la accecò per un po' ma quando i suoi occhi si abituarono prese il bicchiere d'acqua sul comodino vicino al letto e ne bevette tutto il contenuto. Appoggiò il bicchiere e prese l'elastico vicino ad esso, legò i suoi lunghi capelli verdi che erano cresciuti insieme a tanti ricordi, rimpianti, emozioni e sentimenti. Per un attimo pensò di andare in soggiorno per aprire la finestra e vedere fuori, un paesaggio diverso da quello che aveva visto dalla finestra della casa di mattoni rossi. Cosa le fece cambiare idea? La sua mano distava pochi centimetri dalla maniglia della porta, era pronta a uscire a piedi scalzi e andare in soggiorno senza accendere la luce per non svegliare nessuno degli altri tre membri del Dan che vivevano allora nella base, quando sentì i passi di uno di loro passare per il corridoio, soffermarsi davanti alla porta della stanza di Tsubomi per poi proseguire. I suoi passi. Certo questo non le serviva molto per sentire meno caldo, anzi, l'esatto opposto. In volte come quella avrebbe voluto avere il potere di lui per nascondere il rossore che le cresceva in faccia, certo la felpa che le aveva dato Ayano Nee-Chan l'aveva aiutata un sacco, ma mica poteva indossarla sempre quella felpa, no? Ma ad ogni modo sapeva che se lui avesse sentito parlare bene del suo potere oculare non l'avrebbe presa bene, tutti odiano il proprio potere, ma tutti trovano un modo giusto di usarlo.

Provò a sedersi sul pavimento per cercare di sentire meno caldo. Cercò di aspettare che lui se ne andasse dal soggiorno. Cercò di addormentarsi ascoltando musica, ci provò così tanto che alla fine si rese conto che lui ora poteva anche essere tornato nella sua stanza. Si tolse le cuffie e si parò davanti alla porta, aprendola i suoi occhi cambiarono colore, diventarono rossi, così anche se ci fosse stato non ci sarebbero dovuti essere problemi, in teoria. Uscì nel corridoio e sorpassò la stanza di Kousuke e quella di Mary, una di fronte all'altra, alla fine del corridoio c'erano il soggiorno e la cucina, sembrava che non ci fosse nessuno. Sorrise e si avvicinò alla finestra, era già aperta, probabilmente anche lui era stato lì prima,l'aria di fuori le invase il volto caldo e anche un po' sudato.

<< Una buona danchou non dovrebbe stare sveglia a quest'ora, potrebbe dare il cattivo esempio alla piccola e innocente Mary … >>La sua voce ruppe il silenzio della stanza e rimbombò fortissima nella testa di Tsubomi, la prese così alla sprovvista che perse la concentrazione e i suoi occhi tornarono al loro colore naturale, il ragazzo vide i capelli della sua amica d'infanzia brillare nella luce notturna della luna.

<< Ad essere onesti lei è più grande di noi tre, che abbiamo la stessa età, quindi per adesso non posso dare il cattivo esempio proprio a nessuno, Shuuya!>> Disse cercando di attenersi ad un volto serio davanti ai due occhi rossi e simili a quelli di un gatto che la osservavano da un angolo oscuro del soggiorno. Non li aveva notati prima e questo non le piaceva, non era bello per lei non riuscire a capirlo né tanto meno essere battuta nel suo stesso campo …

<< Come vuoi Kido … Ma ricorda che anche se adesso siamo alla base dobbiamo usare i nostri nomi in codice, quindi chiamami Kano, io ti chiamo Kido, no?>> Disse lui avvicinandosi a lei, in modo che la luce della luna illuminasse anche lui.

<> Sussurrò in modo che solo lei potesse sentirlo. Prima dell'incidente di Ayano, Kido Tsubomi era Tsubomi, Seto Kousuke era Kousuke e Kano Shuuya era Shuuya, e naturalmente Tateyama Ayano era Ayano Nee-Chan. Dopo ciò che era successo ad Ayano erano rimasti solo i cognomi, usati come nome in codice per ricordarsi degli '' eroi per scherzo'' che erano prima, cercavano di essere '' eroi per davvero''. All'inizio sembrava una cosa bellissima anche a Tsubomi, ma poi i momenti passati in quella casa dai mattoni rossi cominciavano a sembrare sempre più distanti con tutti quei cambiamenti, erano stati momenti bellissimi e che nessuno di loro poteva dimenticare, ma oltre a ciò lei voleva sentire il suo nome da lui, chiamarsi per cognome sembrava un po' come essere semplicemente due compagni di classe che si conoscono solo di vista. Era una cosa orribile da pensare.

<< Ad ogni modo il tuo potere potrà ingannare le persone per le strade, Mary-Chan, e persino Seto a volte, ma non potrà certo ingannare me! E credo che anche tu lo sappia … >> Disse, per niente serio potrebbe dire, ma dati gli occhi rossi Tsubomi capì che in realtà stava parlando di una cosa che riteneva seria, ma non lo voleva far vedere, questo la lasciò un po' perplessa.

<< Si, lo so, e spero che anche tu sappia che lo stesso vale per me, non puoi mentirmi, idiota!>> Disse lei in tono diretto, dandogli un pugno in testa, più leggermente delle altre volte.

<> Disse lui chiudendo gli occhi tenendosi la testa con le mani << Ma questo per cosa era!?>> Continuò riaprendo lentamente gli occhi, rivelando pupille normali e non più rosse.

<< Non mi puoi mentire!>> Disse lei un po' arrabbiata << Anche io ti conosco da abbastanza tempo per capirti … >> Disse lei guardando in punto impreciso del pavimento buio.

<> Rise lui tornando ad essere scherzo, guardò la ragazza e continuò << Invece si che posso! Ho pure le prove, e sai quali sono?>> Tsubomi non disse niente, lo guardò e basta, ma lui lo prese come un '' no '', sorrise e si avvicinò al suo orecchio, sussurrò << Io ti amo, Tsubomi Kido, e so che anche tu ami me>> Concluse sorridendo, fece qualche passo indietro per guardare la faccia della sua Kido arrossire sempre di più, non l'aveva mai vista così rossa in vita sua << Quindi questo fa un due a zero per me! >> Disse ad alta voce sorridendo e facendo il segno della pace, guardandola con i suoi occhi chiari e sinceri come Tsubomi non li aveva mai visti << Beh, ci vediamo … >> Concluse infine dirigendosi verso la sua stanza e lasciando in soggiorno una Kido Tsubomi rossa in faccia e senza parole.

   
 
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