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Autore: GreenBlood_    02/03/2015    2 recensioni
{Estratto ...
Un colore fa capolino dalla spalla dell’anziana signora, l’avvolge col suo tenue abbraccio. E’ un calore così vero che a Janice sembra di indossare un maglione di lana, uno di quelli cuciti a mano, con amore. [...]
La figura ridente di Melina prende forma, i contorni sono chiari e spessi. [...]
«Janice … dobbiamo andare, non farmelo ripetere.»
«Ti prego, ancora un’altra canzone.»
[Malinconico/SongFic] [714 parole] [Accenni Melina x Janice]
Genere: Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Janice Quatlane, Melina Whistler
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Another Song
La vita è leggera e fine, come sabbia che scivola fra le dita.
• Janice Quatlane and Melina Whistler
• Malinconico/SongFic
• 714 parole


 
[Sapevi che questo giorno sarebbe giunto.]

Un colore fa capolino dalla spalla dell’anziana signora, l’avvolge col suo tenue abbraccio. E’ un calore così vero che a Janice sembra di indossare un maglione di lana, uno di quelli cuciti a mano, con amore.
Tutto è giallo cereo con lievi sfumature arancioni e oltremare. Le iridi le brillano, una vista paradisiaca, troppo meravigliosa per questo mondo.

«Janice … »

La figura ridente di Melina prende forma, i contorni sono chiari e spessi.
La vecchia sorride a sua volta, per lei vederla così giovane e bella non è che confortante per lo spirito, da viva non risplendeva in quel modo, non avrebbe potuto.
[Ti porterò via, con delicatezza]
«Janice … dobbiamo andare. » Esordisce Melina, sospirando amaramente.
«Come? Ma è troppo presto.»
Il tono di voce le pare più puerile del solito.
In effetti per Janice non era sconvolta per l’arrivo dell’amica, loro si incontravano sempre nei sogni, proprio dopo la mezzanotte.
[Se né andata, lo aveva mormorato con un filo di fiato, ma non diceva sul serio, o almeno di provava]
L’anziana si appresta ad alzarsi -per quanto gliel’avesse permesso il corpo fragile- dalla poltrona di velluto porpora, e con la mano tozza e callosa raggiunge il giradischi sol mobile di legno impolverato, per poi passarsela nuovamente sulla crocchia di capelli grigi. Glielo ha regalato suo padre quando ha compiuto dieci anni, Melina era con lei quel giorno. Ancora custodiva gelosamente quel dolce ricordo d’infanzia.

 
minamo ni ukanda hoshi no hikaritachi wa utau
kono kokoro wa anata no mune yorisoitsuzukeru

«Ti ricordi quando l’hai cantata? Eri così allegra e spavalda.»
Il suono melodioso e onirico pervade con le sue tenere note l’intera dimora, lo spettro della ragazza sembra commuoversi discretamente.
«Come potei scordarmi del momento più bello della mia vita?» Fa un gesto carico di rammarico.
    
komorebi kirameku mori no shizukutachi wa utau
kono hitomi wa anata no yume mite nemuru darou

Janice prova a canticchiare un motivo a labbra chiuse, ma il suono esce roco e ovattato, come se avesse fatto i gargarismi con i chiodi.
Una piccola lacrima trasparente, tonda come una perla, sfugge dall’occhio della donna con la schiena ricurva, restando tuttavia impigliata tra le lunga ciglia nere, senza osare cadere, quasi fosse stata lei stessa ad impedirglielo.
«Janice … » E’ sempre stata impaziente.

«Janice … dobbiamo andare, non farmelo ripetere.»
«Ti prego, ancora un’altra canzone.»

Melina la guarda ora con una strana espressione, combattuta; a volte è davvero difficile interpretarla. Restarono tutte e due in silenzio per un po’.

 
fukai mizu no soko shizumu inochitachi kazoete
itsuka wa kono negai ga todoku koto o shinjiru
ima wa eien no shizukesa dake tatazumasete
aisuru mono no namida umi ni kawaru

Melina s’avvicina lentamente e accarezza la pelle rugosa di Janice, quasi fosse una madre con la propria figlia. Il suo è un gesto di toccante premura.
La luce nitida diviene più lucida, come una tiara di brillante.
«Dietro quella porta ti aspetta un enorme concerto. Tutto per noi.»
«Sul serio?»

Melina assente.
«Un concerto di suoni forti, deboli, commoventi, coinvolgenti …» Li conta sulle punte delle dita. [Andrete via insieme]

sen'ya no kanata ni anata ga hohoemu hi ga kuru no nara
mou nido to naku koto wa nai
sen'ya no kanata ni anata to deaeru hi ga kuru koto o
yume ni mite kono uta o utaou

La sagoma iridescente diventa tutt’uno con quella malridotta di Janice. Un avorio accecante investe la stanza, che si tramuta in un cremisi ardente, come una fornace.
«Sono pronta.» Sussurra, prima che l'anima cedi completamente con la sinfonia e i colori.
E poi violetto, verdognolo … il canto armonioso che si fa più inteso.

«Mi sei mancata, Janice. Tanto.»
anata dake ni sasageru namida wa tsukiru koto naku
anata dake o omoitsuzukete nemuru

aisuru anata o omoitsuzukete nemuru yo ima

E la musica di desta, definitivamente.
 
[La vostra eterna vita incomincia solo adesso, splende e risuona melodiosa come un brano dalle note acute]









 
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Note: Questa storia è stata realizzata grazie al prompt #Melodia, appartenente alla community 1Frase. Volevo far piangere qualcuno, tutto qua.
Ah, comunque scusa Cre, scusa tanto ma non sono riuscita a scrivere quella Rangela che speravi ;__;

Credits: La canzone fa parte del film “L’eterna Diva”.


 
GreenBlood_
  
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