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Autore: Nerys    03/03/2015    2 recensioni
Quante volte ad ognuno di noi è successo di sognare in modo talmente vivido da sembrare reale? Almeno una volta nella vita, giusto? Beh, se è questo il vostro caso dovreste ritenervi fortunati, perché io ormai sono settimane che sogno senza sognare. Avete capito bene, non è un errore di battitura… I miei sogni non sono invenzioni del mio subconscio, sono avvenimenti successi realmente in un altro tempo…
Genere: Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sogni?!

 

Travelling is like dreaming:

the difference is that, on waking, not everyone remembers the journey,

 whereas everyone vividly preserves the memory of where they have stayed.

Edgar Allan Poe.

 

«Denise! Guarda cosa mi ha comprato la mamma!» strillò una voce infantile ed entusiasta. Di chi era quella voce? Non riuscivo a capirlo, intorno a me era troppo buio perché vedessi qualcosa.

«Ora, chiudi gli occhi e girati. Non sbirciare o lo dico alla mamma!» Mi voltai in direzione della voce, ma non c’era nulla. Ero totalmente avvolta dall’oscurità.

«Ecco.» riecheggiò ancora una volta la Voce. «Ora apri gli occhi e guarda!» Non capivo da che parte provenisse. Ogni volta la sua origine cambiava, quasi come se si spostasse costantemente, facendomi girare intorno come una stupida. Mi passai le mani tra i capelli, cercando di mantenere la calma.

Tutto quello che stava succedendo non aveva alcun senso. Era impossibile! Esistevano soltanto due spiegazioni plausibili per questa situazione. O ero diventata matta all’improvviso, tanto da sentire delle voci nella mia testa, o stavo semplicemente sognando e tutto questo non era altro che il frutto della mia immaginazione. Sperai con tutto il cuore che si trattasse della seconda opzione, anche perché in caso contrario non sarei mai riuscita a spiegarmi questa improvvisa degenerazione mentale.

«Ti piace, Denise?»

Sobbalzai a quella frase improvvisa e dovetti portarmi le mani alla bocca per trattenere l’urlo strozzato, quando mi ritrovai la fonte della Voce proprio davanti ai miei occhi. Ero spaventata ed il mio cuore batteva furiosamente, tanto da farmi pensare che presto sarei stata vittima di un infarto prematuro, se non avesse rallentato un po’. Mi concentrai nel fare lunghi e profondi respiri, tentando di tranquillizzarmi, ma senza perdere mai di vista la bambina bionda che mi stava di fronte.

Con una mano prese la collana che teneva al collo e me la mostrò orgogliosa. «Hai visto, Denise?» disse allungando una mano nella mia direzione. Senza che me ne rendessi conto mi abbassai alla sua altezza e lei con un movimento deciso e delicato afferrò il ciondolo che indossavo e lo avvicinò al suo fino a farli combaciare. «Saremo insieme per sempre.» affermò sorridendo lanciando un ultimo sguardo al sole ed alla luna uniti.

Vi prego fate che sia un…

«… sogno.» sussurrai mentre spalancavo gli occhi.

Mi sedetti e lanciai un’occhiata intorno a me e finalmente mi ritrovai a fissare il familiare disordine della mia camera. Il mucchio di maglie abbandonate sulla sedia della scrivania, i libri sparpagliati qua e là insieme alla borsa abbandonata ai piedi del letto mi rassicurarono.

Sono sveglia. Pensai mentre mi sedevo sul materasso, stringendomi le gambe al petto. Il battito del mio cuore rallentò fino a coordinarsi col tempo dell’orologio sul comodino. L’incubo è finito, ora sono al sicuro, sveglia ed in camera mia, non ho più nulla di cui preoccuparmi. Mi ripetevo come un mantra.

 Mi appoggiai con una guancia alle ginocchia e iniziai a fissare il comodino al mio fianco.

Tic.

Nonostante non desiderassi altro che distrarmi e tornare a dormire, non potevo smettere di pensare a quel sogno/incubo. Sembrava talmente reale da farmi credere che fosse successo davvero, nonostante sapessi che era folle il solo pensiero.

Tac.

Anche se… Quella voce, quella bambina… Mi erano familiari ed estranee allo stesso tempo. Non sapevo come spiegarmelo, ma ero certa che l’avevo già vista da qualche parte, solo che in quel momento non ricordavo dove.

Tic.

Il mio subconscio doveva aver riorganizzato tutte queste informazioni e poi le aveva riproposte sotto forma di incubo. O forse ero io a farmi troppe paranoie ed in realtà era solo colpa dello stress degli esami dell’università.

Tac.

Più ci riflettevo, meno ci capivo. Nel sogno portavo un ciondolo a forma di sole, ma io non avevo mai avuto una collana del genere. E poi perché quella bambina si ostinava a chiamarmi…

«Diana! Stai bene?» mi chiese mia madre spalancando la porta. Indossava una semplice vestaglia color panna e la lunga chioma bruna era scompigliata, per un momento mi persi a fissarla, dimenticandomi della domanda. Quella era la prima volta in assoluto che vedevo mia madre in disordine, un evento straordinario per la perfetta e sempre ordinata Sara Fiore.

«Stai bene, Diana?» mi ripeté attirando la mia attenzione. «Ti ho sentita gridare.» mi spiegò con tono preoccupato. «Nulla di grave, un semplice incubo.» liquidai la cosa, mentre cercavo di ricordare quando avessi urlato.

Mia madre non fece ulteriori domande e tornò in camera, dopo avermi consigliato di tornare a dormire. Così per una volta decisi di seguire il suo consiglio senza mettermi a discutere. Ero stanca e volevo solo dimenticarmi quello strano sogno al più presto.

Tornai a coricarmi sotto le coperte e mi abbandonai all’abbraccio di Morfeo. Appena prima di addormentarmi completamente ebbi la sensazione di sentire una mano fresca accarezzarmi la guancia ed una voce sussurrarmi qualcosa.

Un altro sogno?

 

 

 

Ciao!!! Spero che il capitolo sia piaciuto a chiunque sia riuscita ad incuriosire. :) Non è molto lungo, ma visto che non è da molto che scrivo, ho voluto fare una prova e vedere se sono in grado di inventare anche fanfiction più lunghe di una oneshot. Quindi da come avrete capito, questa dovrebbe comprendere qualche capitolo, non so ancora bene quanti perché dipenderà dalla mia ispirazione, purtroppo… >.<

Fatemi sapere cosa ne pensate. :)

Nerys

   
 
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