Libri > Le Cronache di Narnia
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Autore: nuvole_e_popcorn    03/03/2015    0 recensioni
Dal prologo:
Il ritratto non le faceva certo giustizia, il viso era troppo scarno e la piega delle labbra troppo fanciullesca, l'espressione troppo infantile e l'atteggiamento aveva poco della donna che amava: ma era comunque più di quanto avesse pensato di concedersi in principio.[...] La donna ritratta davanti a lui non aveva niente della donna di cui si era innamorato: si bambina - in un certo senso - ma determinata, quella determinazione così decisamente femmina che ti faceva correre i brividi lungo la schiena. [...] Le storie erano chiare a riguardo: Peter era stato quello coraggioso e saggio, Edmund era stato quello estremamente intelligente e scaltro, Susan era stata quella gentile e amorevole, ma Lucy... Lucy era stata la Regina che aveva fiducia, la regina che mai per nulla al mondo avrebbe smesso di credere che la speranza no fosse perduta. E in onore a questo neanche lui l'avrebbe fatto.[...] "Forse si può alterare il destino figlio di Adamo, ma è un percorso difficile che dovrai intraprendere da solo... ed è molto pericoloso rischi di non ritrovare più te stesso. La domanda è sei disposto a farlo per Lucy?"
E' la mia prima ff sulle CdN! E' una CaspianXLucy spero vi piaccia!
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caspian, Edmund Pevensie, Lucy Pevensie, Peter Pevensie, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo I 

Lucy, Ed e Peter avevano cominciato quegli incontri dopo la loro ultima visita a Narnia, dapprima perché Peter voleva sapere tutto e sapeva che i suoi fratelli avrebbero avuto bisogno di coraggio ora che non sarebbero più potuti tornare, ma alla fine erano diventati una necessità... così non avrebbero dimenticato il posto cui appartenevano come aveva invece fatto Susan, che considerava quegli incontri una perdita di tempo in vecchie fantasie infantili.  

"Non vedo l'ora - stava dicendo Peter - di rivedere Adalle nella terra di Aslan" Adalle era una contessa delle Isole Solitarie che aveva rubato il cuore al giovane Re, in un primo momento si erano detestati profondamente, in quanto in sua presenza Peter riusciva a essere l'immaturo, impulsivo, insicuro ragazzino che aveva raggiunto Narnia attraverso un armadio, ma erano diventati profondi amici e si erano innamorati quasi senza accorgersene e Peter si sentiva profondamente in colpa ad averla abbandonata a Narnia quando erano tornati in Inghilterra. Erano passato ormai cinque anni dalla loro ultima visita: Peter aveva finito l'Università, Susan si era sposata con un certo Johnatan Miller ed Edmund stava seguendo l'università, Lucy invece stava seguendo un master per diventare insegnante. Nessuna notizia più da Aslan... niente di niente e questa era una delle cose che più la intristiva... oltre alla mancanza di Caspian a cui, aveva scoperto, essersi affezionata più di quanto non avesse pensato.  

"Spero solo quel giorno arrivi presto - disse infatti - sono già stufa di vivere in questo mondo così... macchinoso" Edmund annuì completamente d’accordo. Gli mancava il Bosco Tremante... il mare, il cielo.. tutto. Tutti e tre sospirarono persi nelle proprie fantasie di ritorni gloriosi.  

"Oh se solo Aslan ci avesse concesso una scelta" sospirò Lucy "io l'avrei presa senza esitare" Edmund annuì e anche Peter, al quale Narnia mancava così tanto che spesso si sorprendeva a contemplare qualche macchinosità impossibile per tornavici.  

"Ci sarà un buon motivo se non l'ha fatto" ragionò Edmund "forse dovremmo solo accettarla e ritenerci fortunati di aver vissuto avventure così meravigliose"  

"Stai cominciando a parlare come Susan" lo ammonì Peter "subito dopo la nostra visita ad aiutare Caspian a riprendersi in trono". Lucy nel frattempo era rimasta in silenzio. Ora guardandosi allo specchio rivedeva la se stessa che era stata all'Epoca D'Oro, meno tutto ciò che la rendeva lei, la vitalità, il sorriso... la serenità e la cosa la destabilizzava: Susan spesso via lettera le domandava se a 21 anni non avesse dovuto cominciare a smetterla di vivere nella fantasie, ma era inutile, proprio non riusciva a smettere. 

"Voglio tornare a Narnia così tanto..." sospirò ancora.  

*** 

"Allora, figlio di Adamo - disse Aslan mentre si grattava un orecchio con la poderosa zampa leonina- hai preso la tua decisione?" Caspian prese un respiro lungo e calcolato.  

"Sono disposto a fare qualsiasi cosa per la sua felicità" rispose sinceramente e Aslan lo fissò intensamente.  

"Allora farò in modo di farla tornare a Narnia, ma bada, alla fine del viaggio toccherà a lei prendere una decisione. E ricordati che ciò che stai per fare, figlio di Adamo, è un viaggio terribilmente pericoloso, non puoi cambiare il corso degli eventi o perderai te stesso definitivamente." Caspian annuì e sospirò di sollievo: aveva finalmente ottenuto di poter tornare indietro sui propri passi. Il grande leone gli poggiò una zampa sulla spalle (una zampa incredibilmente pesante, badate) e soffiò su di lui, poi la sua voce alle orecchie dell'uomo, divenne come un sussurro lontano: “dovrai dire a Lucy, prima della vigilia di mezza estate, che se desidera trovare la strada di Casa dovrà aprire la porta dell'armadio e camminarvi all'indietro fino al lampione”.  

*** 

"Dite che è un naufrago?" domandò una voce profonda e maschile. 

"Non essere assurdo, Pete! - fece un'altra voce maschile - vedi navi in naufragio qua intorno? Se una nave si fosse avvicinata tanto da permettere a questo naufrago di arrivare fino a riva l'avremmo sicuramente notata!" ragionò l'altro uomo, che sembrava - almeno dalla voce - essere più giovane del primo. 

"Beh - fece una voce femminile - Ed ha ragione... ci saremmo accorti di una nave così vicina alla riva... e comunque non sembra un abitante di Carlomen o una qualsiasi delle altre nazioni che ci possono raggiungere via mare"  

"Credete che sia ferito? - domandò un'altra voce, che gli sembrava stranamente famigliare - Pensate che dovrei usare il mio cordiale?" 

"Ma sei matta Lu? Quel cordiale è preziosissimo, neanche sappiamo se sia un amico o un nemico!" replicò, quello che aveva capito chiamarsi ‘Ed’. 

"Non lo sapremo mai se non si sveglia, no?" rispose in tono di sfida quella che si chiamava ‘Lucy’, era sicuro di dover dire qualcosa a questa ‘Lu’, ma ne fosse dipesa la sua vita non riusciva a rammentarsi di cosa si trattasse!  

"Ti prego Peter!" esclamò ancora Lu. Pensò fosse il momento giusto per far capire che era sveglio e che no, non c'era bisogno del miracoloso cordiale di Lu, che per qualche ragione sembrava volerlo aiutare pur non conoscendolo.  

"Va bene, Lucy - accordò l'altro (da notare le esclamazioni di stupore degli altri due interlocutori) - ma solo una goccia" quando l'aiutarono a voltarlo Caspian tossicchiò e la ragazza si allontanò prontamente da lui, mentre un uomo dai lunghi capelli dorati la costringeva dietro di sé a mo' di protezione. 

"Chi siete, straniero?" domandò con tono imperioso, mentre Caspian si sedeva a gambe incrociate e si grattava la nuca indeciso su cosa dire, per qualche strana ragione dire ‘hey, vengo dal futuro, beh non so esattamente se futuro visto che siete grandi e che quando vi conobbi eravate poco più che adolescenti...’ ma questa poi da dove gli era uscita? Mica li conosceva quei quattro, anche se una sensazione nel profondo della sua mente gli diceva che li conosceva molto bene. Davanti a lui stavano due uomini e due donne: i due uomini - uno moro e l'altro biondo - erano pronti con le spade sguainate; ad attirare la sua attenzione fu la donna i suoi lunghi capelli corvini, i suoi occhi color ghiaccio e le labbra carnose, era decisamente molto bella e algida, l'altra donna era seminascosta dall'uomo biondo e ne poteva vedere solo la testolina castano chiaro spuntare da oltre la spalla.  

"Il mio nome è Caspian - perfino il suo nome gli risultava strano sulle labbra - e mi manda questo grosso leone dalla folta criniera che si chiama Aslan e che appare in qualunque luogo se ritiene necessario..." 

"Peter lasciami andare, lo manda Aslan!" sbottò la seconda donna, spintonando via l'uomo biondo che alzò gli occhi al cielo, ma che gli lanciò un'occhiataccia d'avviso. Sembrava molto protettivo della donna: che fosse il suo promesso sposo?  

"Lucy - sbottò l'uomo dai capelli scuri - dovresti davvero smetterla di fidarti così ciecamente delle persone!" 

"Sta zitto Ed!" 

"Possibile che sono Re e lei ancora mi dice di stare zitto?????" esclamò frustato l'altro ricevendo le occhiate simpatetiche degli altri due.  

"Posso colpirlo?" domandò/minacciò Re Edmund facendo gesto di lanciarsi verso il cugino, ferito e lamentoso. La regina Lucy lo trattenne per un braccio "Ed!" minacciò "Toccalo e te la vedrai con me!" sbottò accucciandosi di fronte alla cugino e cominciando a ispezionargli la ferita: re Edmund si appoggiò al timone di fianco a lui e alzò gli occhi al cielo esclamando frustato: "Sono re di Narnia e ancora mi dà ordini! Dannate sorelle minori...!" 

Così come era arrivata la visione sparì e si ritrovò di fronte Lucy, leggermente più grande da quella che ricordava nella visione e un Ed che la osservava esasperato, più grande di come se lo ricordava anche lui. 

"Allora Caspian, cosa ti manda a dire Aslan?" domandò Lucy. 

"Io... mi ha mandato per dirvi qualcosa, ma non riesco a ricordare cosa... quand'è la vigilia di mezza estate?" domandò ricordandosi che qualsiasi cosa dovesse dire doveva farlo entro quel termine ben preciso. 

"Tra dieci giorni" rispose l'uomo biondo, Peter, a questo punto visto che l'altro era Ed. 

"Allora ho dieci giorni per ricordarlo..."   

  

Eccoci qua, ora capite di che viaggio parlava Aslan? E no con questo sbalzo teporale Caspian non ricorda molto bene che ci faccia lì... diciamo che ha dei ricordi, dei glimpse, della sua conoscenza con i Pevensie e che è anche questa una prova del suo amore per Lucy... la supererà? Riuscirà a dirle in tempo come deve fare per - se vuole - tornare da lui? O sarà tutto vano? 
Non mordo mica, quindi se avete suggerimenti (sono sempre ben accetti), critiche (accettate e auspicate laddove costruttive) o complimenti (e chi mai non li desidera) fatevi sentire e sarete ascoltati!Baci alla prossima
 
    

   

 

  
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