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Autore: Dreamer_imperfect    05/03/2015    2 recensioni
"Ricorda solo le parole che lui le sussurrava quando non riusciva a stringere i pugni e purtroppo ricorda anche come il silenzio sia riuscito a scavare un buco sempre più grande fra le loro anime".
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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- Mani e silenzio



Ti ho stretto le mani e ci ho lasciato dentro le mie.


Una sigaretta fra le labbra, il maglione a ripararla del freddo pungente e i jeans strappati che sua madre proprio non approverebbe, il silenzio nelle orecchie e dentro di sé.
I capelli biondi a coprirle il collo per non ricordarle i baci che lui una volta vi ha lasciato. Le mani nella ringhiera del terrazzo di casa e lo sguardo che si sposta su un sacco di cose, ma che niente guarda. Le mani fredde a sentire la mancanza delle sue a scardarle.
Ai suoi piedi una tazza di tea fumante e alle sue spalle il ricordo di ciò che era lei una volta senza di lui, perché ora non sa più distinguere i suoi sorrisi da quelli di lui e proprio non si ricorda di come la vedeva la gente, ma solo di come la vedeva lui, sempre un po’ più attentamente degli altri. Un’imprecazione uscita dalla labbra, le lacrime che sgorgano dagli occhi.
Non si ricorda per niente in che modo la sua anima si sentisse più leggera vicino a quella di lui o di come improvvisamente le loro mancanze si siano sentite sulle sue esili spalle. Ricorda solo le parole che lui le sussurrava quando non riusciva a stringere i pugni e purtroppo ricorda anche come il silenzio sia riuscito a scavare un buco sempre più grande fra le loro anime.
Ricorda i suoi abbracci più per abitudine che per altro e la voglia di prenderlo a schiaffi perché, dannazione, ora lei come fa senza quelle mani che finivano sempre per stringere inevitabilmente le sue anche se fredde?
Lei proprio non capisce di come sia riuscita a sentirsi sempre più sua, ad appartenere sempre di più a quelle braccia tatuate e possenti. Non capisce come abbia fatto a cadere sempre di più, sempre più giù, ogni volta che i loro occhi si incatenavo e non capisce nemmeno come possa essere così stupida.
Capisce solo che lei apparteneva a lui, che ora che lui non c’è non sa più chi sia e che le sue mani erano fatte per essere strette da quelle di lui.





Lele's corner.
Vi giuro che non sono solitamenta una tipa melensa, o patetica, raramente rimango a piangermi addosso, ma diamine è tutta colpa di Bon Jovi, dei Nirvana e degli Aerosmit che mi fanno muovere le dita nella tastiera ed io domani ho la verifica di matematica e, dannazione, io avrei dovuto ripassare anzichè scrivere! Ad ogni modo, lei non ha voluto un nome, così come lui e lei probabilmente starà consumando un'altra sigaretta ora, perchè sono lenta e noiosa, ma innamorata dell'idea che ho dell'amore e quindi ecco ciò. Ah, la dedico alla Fede (perchè riesce sempre a stringermi le mani).  
 




 
 
  
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