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Autore: LadyFrenny    06/03/2015    2 recensioni
E' una piccola dedica stupida per i miei amici, la mia piccola famiglia, che mi rallegrano le giornate con la loro particolarità. Vorrei dedicarla specialmente ad una mia amica a cui tengo, spero gli piaccia x3
Genere: Commedia, Demenziale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Avete presente quando vivete un particolare momento della vostra vita in cui non distinguete la realtà dalla finzione? È difficile da spiegare, ma se vi fermate a pensare a quante volte  inviando un messaggio, immaginate di parlare con quella persona faccia a faccia, con la sola immaginazione, si può definire finzione. La mia fervida fantasia, mi gioca questi brutti scherzi, creando in torno a me quasi universi paralleli che non coincidono col tempo che ti scorre a torno. Forse sono solo mie fissazioni, ma ogni giorno riesco a farmi storie mentali che nemmeno un accannato potrebbe inventare. Volevo condividere con voi una storia, una storia soltanto, una che mi è comparsa nella mente a caso, che si svolge in un piccolo giorno fra tanti. Nata in una di quelle giornate che passi a messaggiare con amici, senza accorgerti del tempo che passa, quasi sentendoli accanto. Ebbene, da un piccolo discorso sclerotico ho immaginato un trip no sense che si racconta da solo.

Quella giornata segnata sul calendario, che sarà presto scordata da tutti, era una piccola data molto attesa da un gruppetto di ragazzi legati da un filo di amicizia o anche più. C’era chi scese, chi salì e chi semplicemente affrontò un piccolo viaggio, ma varie parti dell’Italia si riunirono in un posto molto famoso anche all’estero:  Roma.  Amici sparsi ma tutti con l’eccitazione di vedersi per la prima volta dopo molto tempo. Erano partiti un giorno Prima del Romics, avendo prenotato un breve pernottamento in un modesto monolocale, dopo molta fatica per aver racimolato i soldini che servivano. La grande stazione, affollata come al solito, pululava di gente strana e frettolosa, che se vogliamo dirla tutta mi spaventava ed anche tanto. Ero seduta di fianco a Yo-yo, arrivata prima di me assieme al nostro amico Panda. Yo-yo era un piccolo soprannome che gli diedi, derivava da Yomi, usato da molti più comunemente. Adoravo quella ragazza, e dopo tre anni era seduta al mio fianco, con la sua bella chioma corvina che le copriva la schiena. La figura che picchiettava il piede dietro di noi poggiata su una colonna, era Panda, mio Padre. No aspettate! Non è quello biologico, solo che nella nostra piccola comunità avevamo questo legame. Nel mio piccolo cuore le emozioni si accavallavano, era da troppo che aspettavo di vedere il nostro gruppo riunito. Mi alzai in piedi gonfiando le guance e mettendo i pugni sui fianchi di fronte a Yo-yo.
-Sta bona Frenny-  Mi disse Panda senza distogliere lo sguardo da terra.
- Cucciola te l’ho detto prima che è meglio aspettarli qua-  Yo-yo non usò il dialetto, forse perché anche lei era molto agitata quanto me. Dovevamo rimanere nel punto dell’incontro che avevamo prestabilito per evitare sconvenienti, ma volevo comunque andare a cercare il resto della banda;
 e se si fossero persi?

(Okke basta parlare dal mio punto i vista,  era una storia no? Ora mi inserirò nel racconto come un normale personaggio da brava persona Folle quale sono)

Frenny  fece due passo all’indietro inorridita al sol pensiero di doverli ripescare fra tutta quella brutta gente, quando senti di aver dato una testata a qualcosa di morbido, ma non troppo,  e poi dei piccoli lamenti. Girandosi di scatto vide il viso rosso di un ragazzo che si copriva il naso dal dolore, il quale si era precedentemente chinato verso di lei forse per spaventarla senza successo.
-Desi!-  la ragazza si precipitò a dosso a lui abbracciandolo, non curante della botta arrecatagli. La scena era accompagnata dalle risate di Yo-yo, che si toccava la pancia e godeva sul dolore di Desi. Il ragazzo quasi steso, battibeccava spesso con Yomi sia per il suo pessimo umorismo che per i suoi insulti affettuosi, ma si volevano bene a modo loro. Dietro di lui vi era un secondo stangone, che agitava le braccia al cielo per farsi notare dagli altri. Solo Panda si degnò di salutarlo con un gesto militare, l’unico non preso dalla scena.
-L-Lampo.. ringrazia che hai ancora il naso al suo posto- Disse Desi con voce flebile e con una vena di dolore, mentre Frenny non accennava a staccarsi.
 Un ticchettio fastidioso si avvicinava alle orecchie dei ragazzi. Una donna dalla fisionomia russa, dalle lunghe gambe abbellite da tacchi a spillo, si appiccicò al braccio di Panda, il quale le mise una mano in faccia per scollarsela.
-Ma Panda?!- la perplessità di Lampo era accompagnata dal suo stropicciarsi gli occhi.
-Ma stamo a scherza?! Ma te scrosti?- Panda non nascondeva il suo viso infastidito dalla presenza della donna.

Yomi fra una risata e l’altra si asciugò una lacrima con l’indice, mentre cominciò a spiegare – ‘Sta qui si è appiccicata a Panda, è bastato uno sguardo fra i due che le scattasse una scintilla-
La donna era di poche parole, probabilmente non sapeva l’italiano, ma una cosa era sicura, non voleva separarsi dal suo “uomo”. Nonostante la sua età, Panda sembrava molto più maturo, ma non gli era mai capitato che qualcuno gli si appiccicasse così. Cominciò a correre via seguito a ruota dalla donna, ma nessuno si mosse a seguirlo o ad aiutarlo. Yomi osservava l’allontanarsi dei due mentre si trovava persa fra i suoi pensieri. Vide delle dita che lentamente si avvicinavano ai suoi occhi e poi il buio. Il suo cuore sussultò, ma il tocco di quelle mani non familiari era piacevole. Delle labbra si avvicinarono al suo orecchio per pronunciare un versetto simile ad un “bhu” ma non ci fece caso.
-L-Luca?!-
Il ragazzo biondo si scansò da lei lasciandola girare. Era proprio il suo Luca, conosciuto anche come Shugar, quello tanto lontano ma anche vicino. Quel ragazzo timido che si nascondeva dietro una espressione impacciata e sicura. Quella sensazione di saltargli a dosso si fece viva dentro di lei, ma fu bloccata dalla paura di toccarlo per la prima volta. Ha sempre pensato che appena lo avesse visto lo avrebbe stuprato, ed ora non gli usciva nemmeno il saluto. I suoi pensieri furono interrotti da una figura fastidiosa che le saltò a dosso facendola cascare a terra.
-T’AMMAZZO SOTTOSPECIE DI PULCE-
Yomi prese il ragazzo gracilino che le era sopra per il collo, con aria minacciosa, sfregando la sua testa con le nocchie sperando gli si consumasse anche il cervello inutile che aveva. Soul, il cinese di turno che risvegliava il razzismo nella gente, stava per morire sotto le mani di Yo-Yo.
-Ci siamo incontrati sul treno, è stata una pessima compagnia, però sicuramente meglio che condividere il vagone con una stupratrice-serial- Shugar sbuffegiò ingelosito dalla scena a cui stava assistendo.
Yomi in quel momento sentendo la voce del ragazzo, si sentì rassicurata e sorrise di vedere che era lo stesso Luca di sempre. Si poteva dire che erano tutti li riuniti, la piccola famigliola di scapestrati finalmente assieme.  
Era ora di pranzo, La scena si sposta in un salottino caotico e pieno di gente, o per lo meno era invaso solo dai componenti della famigliola. Sul divano steso come un sacco di patate vi era Panda, con una busta di ghiaccio sulla testa. Tutti si erano scordati di lui quando presero la circolare, ed il poverino, dopo aver seminato la Russa, dovette farsi un bel pezzo di strada di corsa per riuscire a raggiungerli in tempo, anche se si beccò in piena fronte la porta della navetta nel mentre si chiudeva.
Al Fianco del Panda agonizzante, Soul si lamentava di aver fame come una donna con dolori mestruali. Si rotolava a terra finchè non finì sotto i piedi di Lampo, che si sfracellò a terra disintegrando il cinese sul pavimento.  
-Dolce silenzio-  Disse Yomi mentre smistava la spesa fatta al volo. Frenny andò a soccorrere i due con dell’altro ghiaccio, sventolandoli con un fazzolettino preoccupata. Desi prese un grembiule al volo e lo infilò a Shugar, spingendolo verso i fornelli.
-Tocca a te bello, io non so cucinare-
Shugar si guardò in torno mugugnante, e dopo aver imbruttito tutti quanti cominciò a cucinare quello che sapeva fare meglio: dei tramezzini.
Il discorso durante il “Pranzo” era la progettazione di come avrebbero trascorso la giornata al Romics, anche se alla fine nessuno avrebbe rispettato l’organizzazione. Yomi diede una piccola gomitata a Sugar per attirare la sua attenzione, da quando si era seduta al suo fianco non aveva detto parola.
-Non sei felice di vedermi? – Yomi parlò senza problemi, tanto la confusione copriva perfettamente la sua voce. La scena era questa:  Frenny si strozzò con l’acqua dal ridere e Desi che la aiutava rassegnato, Soul con le bacchette cinesi nel naso a fare smorfie,  Lampo che era caduto dalla sedia traumatizzato con Panda di fianco collassato sul tavolo dalla depressione.  A questo punto anche Shugar fu più sicuro nel dare retta alla ragazza in tutto quel caos.
-Non voglio si sappia in giro, ma la risposta non è No- Yomi sapeva quanto fosse timido, ma era già un buon passo per avvicinarsi a lui. I pancini erano sazi, il tempo era tanto e la noia per loro era una parola sconosciuta.
Quel pomeriggio tutti avevano qualcosa da fare, Stare assieme ad esempio era una di quelle cose. Lampo nella sua piena tranquillità si affiancò a Panda per giocare a carte, come proposto da Frenny, si scommisero le caramelle più buone che avevano con se. L’unica cosa monotona era il loro vestiario ovvero, per il gran caldo, tutti avevano dei pantaloncini corti e delle magliette fresche e larghe, che variavano solo dal colore ed il modo di indossarle.
-Sai che domani sarò una banana?- Disse Lampo orgoglioso mentre buttava una carta sul tavolo.
- Contento te di fare il maniaco in giro – finita la frase Panda calò la sua mano stracciando Lampo in soli 5 turni.
-MA CHE DIAVOLO! Almeno io domani vado a pesca di donzelle tiè! –
- oh si certo, peccato che io sarò dietro di te a sfilarti le rosse dalla presa- la convinzione negli occhi di Panda, diedero inizio ad un duello che li avrebbero impegnati per un bel po’. Una carta cadde a terra spostando la visuale verso Soul, il quale giocava e sbraitava di fronte il monitor del pc ad un gioco online, accomodato per terra. Desi gli aveva dato il suo account per tenerlo buono. Un pc, delle patatine ed una Monster rendeva Il cinesino il signore del mondo… o per lo meno del SUO mondo. A proposito di Desi, Il ragazzo per la prima volta nel racconto mostrava un visino rosso per l’imbarazzato, mentre si rannicchiava sempre di più nelle spalle. Dietro di lui in piedi, La valorosa Frenny si cimentava a riempirgli i capelli di mollettine e cosette varie, con dei trucchi sparsi su tutto il letto che li ospitava.
- Il trucco da Neko non mi ispirava.. e se ti vestissi da pinguino domani?! –
- Qualcuno mi aiuti…. –
Frenny si sporse in avanti arrivando di fronte al suo viso anche se al contrario. – Hai detto qualcosa? Non ho sentito- Gli sorrise maliziosa.
-P-pinguino?! Ma di tutti i volatili proprio quello?-
-Hai ragione!- esclamò abbracciandogli la testa al suo petto –Sei il mio pulcino, va benissimo anche quello!-
Non c’è molto da dire a parte che rimasero fermi cosi per un bel po’.
Yomi aveva il viso completamente sciolto sulla mano che le reggeva la testa, sbragata sulla sedia, mentre guardava la televisione affranta. Shugar si avvicinò a piccoli passi verso di lei, posandole di fianco un bicchiere di te con del ghiaccio dentro, mentre beveva il suo.  Yomi si sorprese del gesto, ma Shugar nella sua tranquillità fece finta di nulla.
-Sai che le mie minacce di stupro so ancora valide?-
Shugar si sedette di fianco alla ragazza facendo finta di non sentirla.
-Chi tace acconsente hahahaha-
- Povera ragazza, non ci riuscirai mai, ridi ora- Ammicò con fare bastardo, ma questo non faceva che stuzzicare l’interesse della corvina.
-Fanculo il te! Io te sfido!-  Battè le mani sulla tavola che sembrava cedere per quanto scarsa di resistenza, e si portò una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
-Sentiamo-
Yomi apri il frigo, che di fianco aveva un orologio che scoccava le sette di sera, per tirarne fuori un paio di bottiglie di birra. Quando le sbattè sul tavolo con tono di sfida, tutti si girarono attirati dalla scena.
-Se vinco sarai te a stupramme! –
-E se vinco io mi compri il doppio delle birre che berrò per batterti-
Entrambi facevano scintille, e la posta in gioco era alta… o per lo  meno il prezzo delle birre era nettamente salito negli ultimi anni. Le birre erano stappate, la tavola circondata dai presenti ed i due sfidanti erano pronti a battersi. Yomi si strinse la fascia bianca che aveva in fronte, mentre Shugar si grattò la testa.
-Sai che dovrai sfilartela per sventolare la tua resa?- La frase di Shugar fu seguita da una ciabatta che gli volò in pieno viso.
-Penso che questo fazzoletto servirà più a te che a me ora!-
Il viso del ragazzo sfoggiava un segno rosso mentre grignava i denti infastidito ed afferrava una bottiglia.
Soul che aveva un paio di mutande in testa… Nessuno voleva sapere di chi fossero, ma sopra vi erano due scoiattoli

( Solo il nostro gruppo capirà )

 

Si apprestò a fare da giudice.
-Tre, due.. unooooooooo –
Soul diede il via sbattendo due coperchi di pentole fra di loro, e dopo che la sfida partì si girò verso di Lampo, mentre si sistemava con una mano i capelli.
-Queste mutande mi donano? Mi sento il primo arbitro swag della storia-
Lampo si trattenne con una mano dal vomitare o forse rideva, ma tutti erano impegnati ad osservare i due bevitori.  Yomi era a due birre pari scolate verso Shugar, ma non si fermarono certo a queste. Prima sembrò che lei Sorpassasse lui, poi fu lui ad essere in vantaggio. Arrivarono a sette birre pari ma.. due bottiglie mancavano dal tavolo. Un singhiozzio che  proveniva da sotto il tavolo disturbò l’atmosfera  .
-FRENNY!- Esclamarono tutti una volta che spostarono la tovaglia.
- n-non l’ho fatto a posta! Ma non volevo che qualcuno perdesse!-
Disse colpevole con qualche lacrimuccia.
-Dillo che volevi solo bere! Cattiva!-
Soul cominciò ad inseguire la ragazza che non sarebbe resistita molto.
-MI HAI ROVINATO UNA CARRIERA!- Gridava con un mestolo in mano sperando di colpirla mentre uscivano dalla visuale di tutti.
-SOUL TOCCALA E TI INFILO QUEL MESTOLO DOVE SAI-
Desi chiuse la fila alterandosi verso il cinese.
Lampo prese degli alcolici, per tirare su il morale di Yomi che si toccava la testa stordita.
-Potete finire la sfida con questi!-
Yomi crollò con la faccia sul tavolo, piangendo mentre la sua speranza nello stupro svaniva frantumandosi in piccoli pezzettini. Shugar si alzò dal tavolo cominciando a fare un ballo mistico rivolto solo lui sa a cosa.
-Bha ora bevo io, antipatici, vi ammazzerò il cane!-
Lampo prese dei bicchierini e cominciò a riempirseli sperando che qualcuno si sarebbe unito a lui.
-Oh dio mio- Panda come al solito era il più sano in tutta questa storia. Andò in bagno e ci si chiuse dentro, sperando di non diventare come loro. Si accucciò a terra con le mani sulla testa, quasi come terrorizzato, dando le spalle alla porta. No, non doveva essere contagiato!  
Il suo confine fra Follia e sanità, fu varcato quando dalla finestra del bagno vide entrare la Russa, con un cappello da scassinatore provetto ed una tuta da motociclista attillata. Entrava senza problemi, trovandosi al piano terra, ed il suo sorriso era smagliante.
-MA CHE CAZZ- C-COME CI SEI ARRIVATA QUI?!-
Panda si alzò di scatto provando ad aprire la porta, ma era chiusa.
La chiave?! Si toccò le tasche, si guardò in torno, non la vedeva, dove stava?! Che diavolo!
-‘nce prova sa! Stamme lontano oh! Va via!-
La donna si sfilò il cappello e.. i suoi capelli biondi platino erano svaniti. Una tinta rossa? Come diavolo le era venuto in mente di farsi una tinta rossa dopo aver pedinato un ragazzo minorenne ed invadere una propietà privata? Le ciocche lisce e rosse si sistemarono comode sulle sue forme, ma ovviamente anche il cervello di Panda era andato.
-ah però-
Lo disse dopo averlo pensato fra se e se una ventina di volte. Solo lui e la misteriosa donna sanno cosa successe in seguito in quel bagno.
Nella camera a fianco, Frenny era collassata sul letto abbracciata ad un cuscino, e lei stessa era fra le braccia di Desi che la coccolava mentre anche lui era quasi partito nel mondo dei sogni.
Soul era sbraitato sopra Lampo, entrambi con un tasso di alcool nel sangue da fare invidia a dei motociclisti di settecento kg. Erano appiccicati, probabilmente si erano immaginati come belle ragazze a vicenda, per fortuna senza conclusioni compromettenti.
Yomi era affacciata alla ringhiera del piccolo portico, era quasi più grande quello che il monolocale.
Sospirava rosicando dell’occasione che aveva fra le mani, ma forse era meglio che le cose erano andate a finire in quel modo. Il domani lo avrebbe passato alla fiera, a saltellare dalla gioia con FRenny per fare compere in cosplay, ma non era del tutto felice. Shugar Comparve nella scena e si avvicinò alla ragazza, forse un po’ dispiaciuto per prima ma nessuno sa a cosa pensava di preciso.
-Che sei venuto a fare?-
-Dormono tutti- Rispose il ragazzo fermandosi a pochi centimetri da lei.
- Ed allora?-
-Pensavo..-
-A cosa?- Insistette Yomi.
-Che nessuno può vederci in questo momento- Il sopracciglio della ragazza si inarcò alle sue parole, ma non si girò. Il biondo la tirò per un braccio costringendola a girarsi e le prese il viso fra le mani.
-Sta zitta prima che me ne penta-
Il viso del ragazzo si avvicinò al suo, impossessandosi delle labbra della ragazza in poco tempo, in modo dolce ma possessivo.  Yomi fu spiazzata, ma senza avere un pensiero di senso compiuto nella testa, venne guidata dal suo istinto  attaccandosi al ragazzo, per abbracciarlo più che poteva, finalmente, dopo tanto tempo.  Questa lunga giornata si era conclusa nel migliore dei modi, lasciando a voi la fantasia di continuare ciò che accadrà ai due nella notte giovane.

 

 

   
 
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