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Autore: OcchidiNiall    06/03/2015    13 recensioni
"Vorrei aiutarti a smetterla, tutto questo non ti porterà a nulla di buono" disse lui, avvicinandosi a lei con fare protettivo.
Lexy vide nei suoi occhi paura e pura preoccupazione, non ne era ancora convinta ma forse, per la prima volta, qualcuno si stava interessando a lei.
"Nessuno mi ha mai aiutata..." constatò, "e per la cronaca, non voglio essere aiutata da te, poi..." disse puntigliosa, facendo ricredere il ragazzo sul suo conto.
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Coppia: Het
Entrate, non ve ne pentirete! :)
Genere: Erotico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Caro diario,
sì sono dinuovo io a romperti i coglioni con i miei soliti problemi, ma questa volta proprio non ce la faccio a restarmene zitta. Ho bisogno di sfogarmi e sinceramente, il mio unico modo per farlo è scrivere perchè non so con chi potrei parlare, visto che qui non sono ben voluta da nessuno. Sono sola, capisci? Sola. Io non capisco che ci trovino a far soffrire e ad emarginare una povera ragazza che ogni giorno, combatte con il mondo, ogni giorno si guarda allo specchio e si chiede perchè è in vita, perchè è stata creata in quel modo. Sono una ragazza semplice, non capisco perchè tutti mi tengano lontana. Potrei dare loro il cuore, mi ci affeziono subito. Solo che... non ho mai trovato una persona che si affezionasse a me e che mi desse il cuore.





Lexy si alzò da quel letto, chiudendo il diario e andando in bagno per sistemarsi. Quella mattina aveva scuola e come ogni giorno, non doveva fare tardi o altrimenti il bus l'avrebbe lasciata lì. La ragazza viveva con la nonna anziana da tanto tempo, da quasi diciassette anni. Praticamente la madre non appena aveva partorito, l'aveva lasciata in custodia alla nonna materna, sparendo e facendo perdere le tracce di sé. Si guardò allo specchio, ripetendosi in mente quanto si odiasse e quanto si facesse schifo in quel momento. Aveva i capelli lunghi, le arrivavano quasi sotto al seno, i suoi occhi erano praticamente spenti e vuoti, privi d'emozione. E le sue labbra poi... carnose e perfettamente disegnate. Sembrava uscita da un quadro. Eppure però, lei non si piaceva, odiava così tanto il suo aspetto fisico tanto da tentare dopo ogni pasto di vomitare. Qualcosa però la bloccava, non riusciva a farlo poiché ne era già stata vittima in precedenza, aveva paura di far soffrire Elizabeth, sua nonna. Quella donna era l'unica che c'era sempre stata per lei, e vederla quella notte in ospedale, a piangere per la ragazza, fece venire un senso di colpa immenso a Lexy, che tentò di sopprimere le lacrime che pian piano, cercavano di uscirle dalle fessure degli occhi. Prese a farsi una coda, sistemandola alla meglio. Il suo sguardo però, ricadde sul suo polso, ancora segnato da quei strani segni, che purtroppo per lei, facevano ancora parte della sua vita. Sospirò chiudendo gli occhi e prendendosi un secondo per pensare: lei non era mai stata quel tipo di ragazza problematica, aveva sempre avuto la testa apposto, era sempre stata una ragazza diligente, che non faceva queste... stupidaggini. E invece però, era strano come la vita la portasse ora a rintanarsi in un bagno, con la porta chiusa a chiave ed una lametta fra le mani. Giorno dopo giorno i tagli aumentavano sul suo braccio, era peggio di una droga, voleva a tutti i costi farlo poichè riteneva che soffrire era sinonimo di felicità: quando si tagliava si sentiva bene. Vedere tutto il sangue fuoriuscire da quelle piccole ferite le recava qualche fastidio, ma poi le passava. Questa ormai era la sua routine ogni giorno, ogni sera.
Scese di sotto per salutare la nonna e andare via, non faceva spesso colazione, anzi odiava pateticamente il latte. Appena ne sentiva l'odore le veniva il voltastomaco, non ne era attratta, ecco tutto.
" 'Sta attenta" sussurrò Elizabeth, regalando un sorriso sincero a sua nipote, quella ragazza che per anni, era stata la sua gioia, il suo tutto.
"Contaci" rispose, baciandole le guance ed uscendo dall'abitazione.





Chiusa la porta alle spalle, inspirò il buono odore dell'erba appena tagliata e della pioggia che ticchettava sull'asfalto, rendendo la giornata più serena e tranquilla. Londra del resto aveva sempre questo clima, Lexy la definiva una città lunatica, poichè alternava a giorni di costante pioggia, a giorni di caldo insopportabile. Nonostante tutto però, la ragazza amava quella città, era piena di sogni, ed era questo ciò che le piaceva realmente. Prese dal suo zaino il pacchetto delle sigarette e ne estrasse una con le labbra per poi rimettere il pacchetto bianco in tasca e accendersela. Chiuse gli occhi e inspirò, dimenticandosi per un attimo ciò che era davvero: una ragazza problematica, a cui nessuno sarebbe andato di fare amicizia con lei. Già, che crudeltà.
Buttò fuori il fumo e prese un altro tiro, dirigendosi piano piano verso la sua fermata. Il bus fortunatamente non tardò di molto, infatti buttò il mozzicone sull'asfalto e lo calpestò con i piedi per spegnerlo. Salì e si sedette, prendendo il suo libro e attendendo la sua fermata.




 

Angolo autrice

Buonasera ragazze! Dato che, la mia fanfiction sui One Direction è ormai giunta al termine (manca un solo capitolo, ovvero l'Epilogo), ho deciso di pubblicare questa storia incentrata su una ragazza di nome Lexy.
Ovviamente da come potete vedere non è affatto comica, considerando che di quel genere ne ho già fatte abbastanza, ahah. E' una fanfiction che rispecchia una ragazza, di cui non posso fare nomi. Ho deciso di pubblicarla perchè ci tenevo a sapere le vostre opinioni.
Vi prego però, non giungete subito alle conclusioni, non è tutto come si pensa, anche perchè non sarà affatto una delle solite storielle dove il ragazzo salverà la ragazza etc, etc. Vi prego di soffermarvi sui particolari di Lexy e specialmente sulla sua vita.
Detto ciò, spero di risentirvi al prossimo capitolo, mi raccomando, fatevi sentire!


Bacioni grandi,
Chiara x
  
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