Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Lady Moon    07/03/2015    3 recensioni
Ron e Hermione, dopo aver parlato nel loro dormitorio, si ritrovano a parlare nuovamente da soli in biblioteca poiché a Ron serve un libro di Pozioni, il suo era andato per disperso. Durante il dialogo, però, Hermione si lascia scappare alcune cose che a Ron non fa piacere sentire, lei infatti crede che a Ron di lei non importi e che non accetti, né capisca ciò che fa lei per lui, che ci sarebbe sempre.
Ron sentendosi in colpa cercherà di rimediare ed infine tutto verrà ad aggiustarsi.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
I care about you, Hermione.
 

Era quella una giornata di sole, pareva fosse tranquilla e serena, fuori al castello di Hogwarts, l'intera natura era come un quadretto, uguale al giorno prima, non s'era mossa di poco.
Ron Weasley leggeva comodamente il giornale, non c'erano notizie interessanti per sua sfortuna, così la noia s'avviava a persuaderlo sempre di più.

:"Oggi sembra essere una bella giornata, ma ieri faceva freddo... forse anche oggi farà freddo." - esordì Neville, guardando fuori dalla finestra del dormitorio.

:"Probabile. Esci fuori in cortile e lo saprai." - rispose Ronald, senza distogliere lo sguardo dal giornale.

:"Credo che andrò prima a fare una ricca colazione, poi deciderò sul da farsi. A dopo!" - disse Neville, e se ne andò via. Ora Ronald era rimasto da solo.

:"Ah... ciao!" - d'un tratto disse una voce, era Hermione, sorpresa di averlo trovato lì seduto sul divano.

:"Ciao, Hermione." - rispose Ron, accennando un sorriso.

:"Cosa leggi?" - domandò curiosa Hermione, senza ragionarci troppo su.

:"Un tubero di niente. Qui sopra non c'è nulla di bello da leggere! Notizie solite dal Ministero, gufi sparsi per la Gran Bretagna, e altre cose totalmente noiose... quasi quasi ci rinuncio e cerco Harry." - confessò Ron, stufato.

:"Non ci saranno belle notizie ma qualcosa d'interessante pur sempre dev'esserci." - disse Hermione.

:"Vuoi provare a leggerlo tu?" - disse Ronald, additandole il giornale.

:"No, scusami, magari più tardi." - rispose Hermione.

:"Ti conviene leggerlo il più tardi possibile!" - consigliò Ron, spalancando gli occhi.

:"Ehmm... d'accordo. Non sai dov'è Harry, quindi?" - chiese incerta Hermione.

:"Purtroppo no. Credo sia giù a quest'ora... provo a cercarlo." - disse Ron.

:"Okay..." - 

:"Ci sentiamo dopo, Hermione!" - continuò Ron, e uscì poco dopo dal ritratto della Signora Grassa.

Hermione sbuffò, si sedette sul divano e prese il famoso giornale tra le mani, diede una rapida occhiata alla prima pagina e lo gettò di fianco a lei, noncurante.

"E' una scocciatura questa giornata. Oh, brrrr... se avessi saputo che qui avrei trovato Ron mi sarei programmata qualcosa da dire!" - pensò tra sé e sé, rabbrividendo al pensiero che si erano ritrovati da soli e che almeno si erano detti qualcosina.

:"Hermione, sei qui!" - urlò Ginny Weasley all'improvviso, Hermione non aveva ancora realizzato che era entrato qualcuno nel dormitorio.

:"Ciao, Ginny! Cosa succede?" - le domandò.

:"Ti cercava Luna Lovegood. Non so cosa voglia, mi ha chiesto di dirti se cortesemente, appena ne avevi il tempo, potevi raggiungerla nella Sala Grande. Poi mi ha detto che sarebbe stato meglio dirti che oggi pomeriggio alle 5:30 per lei è più comodo." - disse Ginny, come se avesse in mente stampato un copione.

:"Va benissimo. La raggiungerò oggi pomeriggio. Grazie..." - disse Hermione, un po' sbalordita.

:"Hai visto mio fratello?" - chiese poi Ginny.

:"Sì... sì, prima era qui! E' andato a cercare Harry." - rispose frettolosamente Hermione.

:"Dannato, stupido! Mi serviva. E' sempre in giro quando non dovrebbe esserlo." - confessò Weasley, adirata.

:"Oh beh, che puoi farci." - rispose Hermione, che, in realtà, avrebbe voluto confermare quello che Ginny aveva detto ed esultare per aver compreso il fratello in quel particolare, oltre ad averle voluto sorridere per solidarietà, ma si trattenne.
Ginny lasciò il dormitorio, Hermione fece lo stesso poco dopo, si sarebbe recata in biblioteca per terminare il resto dei compiti e rilassarsi un po'.
Fu lì che lo trovò di nuovo, seduto vicino ad Harry, rideva di qualcosa, ma di cosa con precisione Hermione ovviamente non seppe rispondersi. Cercò un posto a sedere lontano da loro, per studiare avrebbe avuto bisogno di concentrazione, e nello spiare Ron l'avrebbe dislocata.
Ron gettò un occhio lì dove si era seduta, non tanto lontano comunque da dov'era lui; chissà se non aveva in mente, Hermione, di guardare di sottecchi cosa egli facesse di tanto in tanto, pensò Ron, ma subito abolì questo pensiero. Harry dopo un po' abbandonò Ron, sicché rimase da solo come Hermione.
E adesso?

:"Ehm... Hermione, potresti prestarmi il libro di Pozioni?" - chiese timidamente Ron, avvicinandosi a lei pian piano.

:"Sì, a cosa ti serve?" - domandò a sua volta Hermione, quasi scarlatta.

:"Il mio l'ho perso. Harry ne ha bisogno quanto me." - dichiarò Ron.

:"Puoi prenderlo, non m'importa." - gli disse Hermione, abbassando gli occhi sul suo quaderno.

:"Non t'importa che sono io a prenderlo o non t'importa del libro?" - domandò Ronald, aggrottando di poco le sopracciglia.

:"Non m'importa che sia tu a prenderlo." - disse Hermione, decisiva.

:"Certo, che importa che lo prendo io, dopotutto?" - le disse allusivo Ron.

:"Scusa?" -

:"Lascia perdere, grazie." - disse ancora Ron, e fu intento subito dopo ad andarsene.

:"Aspetta un attimo. Cosa volevi dire? C'è qualche strano pensiero che ti turba? Dovrebbe farmi in modo particolare qualcosa il fatto che ti presti il mio libro?"- domandò Hermione, concitata, scattando in piedi.

:"No. Appunto." - rispose Ron di spalle, altezzoso.

:"Non ti capisco. Te lo presto perché voglio, pertanto voglio aiutarti. Non m'importa perché se so che a te serve mi fa piacere e non ho bisogno di certo di vederlo giorno e notte. Mi sta bene." - gli disse Hermione, cercando di esprimersi in modo risolutivo.

:"Infatti ti ho ringraziata." - continuò Ron, un po' rincuorato ma rimanendo borioso, serio.

:"Per mille falci d'argento, ma cosa vuoi? E a te quello a cui non importa di niente e di nessuno, non a me!" - strepitò Hermione, trafelata e dando libera voce ai suoi pensieri, senza esitare.

:"C... che significa? Cosa stai dicendo?" - disse Ron, voltandosi stavolta per guardarla in viso.

:"E c'è bisogno di chiedere? Io sono sempre pronta a preoccuparmi per te, o chicchessia. A te cosa importa delle preoccupazioni degli altri? Eh?" - propalò Hermione, i suoi occhi erano intensi, pareva volessero dire qualcosa, qualcosa d'importante, che non era tuttavia facile da dire. Mai Hermione era stata capace come allora di guardare Ron in modo così sicuro e diretto, il suo sguardo vagabondava altrove quando sapeva che quello di Ron era su di lei, anche quelle volte in cui si ritrovarono a litigare o a discutere di qualcosa di grave. 
Ron guardava gli occhi di Hermione, cos'avevano di diverso? Nulla. Eppure per lui c'era qualcosa che non era come prima, forse era Hermione a non esserlo, adesso voleva rivelargli la verità, adesso voleva forse provare a dirgli quello che pensava... era come se avesse rincorso troppo qualcosa per lei di estremamente rilevante, bastava.
Cos'aspettava? 

:"Continuo a non capire." - enunciò Ron.

:"Massì invece. E' quello che sei." - gli proferì Hermione.

:"Spiegati meglio. A me non infischierebbe nulla di te, è questo quello che vuoi dire?" - le disse Ron, volitivo.

:"Credo." - disse Hermione, mesta.

:"Credi?! La tua teoria è quindi infondata." - le disse Ron, solenne.

:"Non è infondata, non del tutto. In verità se fosse certa non mi cambierebbe la vita, ormai. Ma che qualcuno non mi venga a dire che è il contrario, perché a me importa... ti lascio in pace, ciao." - disse Hermione, tornando a sedersi e a riguardare i suoi libri. Ron non voleva crederci, non seppe dapprima cosa risponderle, né cosa pensare, era stravolto da quelle parole, seppure esteticamente semplici.

:"Non... Hermione non dovresti parlare in questo modo." - le disse poi, con tono decisamente più lieve.

:"Mi dispiace, mi sono innervosita. Ci sentiamo, Ron." - rispose Hermione, prese la sua roba e se ne andò velocemente, arrossendo. Ron non tentò di fermarla, anche se una parte di lui avrebbe voluto.
Hermione si diresse nel dormitorio delle ragazze, si gettò sul suo letto sospirando e ripensò a ciò che aveva detto, a ciò che aveva detto Ron.

"Mi dispiace, Ron, davvero. Forse così ho peggiorato le cose... forse mi sbaglio..." - si disse, singhiozzando.

Ci volle un po' affinché Hermione si ricordasse che doveva raggiungere Luna nella Sala Grande, per fortuna era ancora in orario. Si sistemò i capelli, cercò di celare quello sguardo triste e impensierito e scese giù di nuovo, senza domandarsi niente.
Nella Sala Grande non c'erano molte persone, fortunatamente. Luna l'aspettava da seduta, appena la vide si fece notare salutandola con il braccio.

:"Ciao Luna, dovevi dirmi qualcosa?" - chiese Hermione.

:"Si tratta di Neville. Ultimamente lo vedo un po' strano, mi domandavo, essendo che tu sei amica di Ron ed Harry se sapevi qualcosa... loro più lo frequentano, no? Avrei anche un'altra cosa da chiederti, riguardo ad una traccia che dovrei svolgere e che non ho ben capito, tu sei brava rispetto a me." - disse Luna, notando una certa differenza sul volto di Hermione.

:"Anche tu sei brava, Luna! E... no, mi rincresce ma temo di non sapere cosa è successo a Neville, e non ho nemmeno fatto caso alla sua stranezza. Forse è venuto a sapere di qualcosa di sgradevole su alcune sue piante preferite..." - ipotizzò Hermione.

:"Probabile. E tu, come stai? Oh, c'è Ron..." - disse Luna.

:"Ciao, Luna." - salutò Ron alle loro spalle.

:"Per favore, possiamo parlare un minuto, Hermione?" - concluse.

:"Sto parlando con Luna... io..." - boccheggiò Hermione.

:"Lei può. Certo che può, a dopo Hermione!" - disse raggiante Luna. Hermione promise di raggiungerla dopo e la ringraziò più volte sottovoce.

:"Cosa c'è, Ron?" - domandò, una volta essersi allontanati di poco.

:"Lo so che vorrai dirmi 'vuoi parlarmi proprio adesso che tra l'altro sono impegnata?' ma preferisco lo stesso dirti il prima possibile come stanno le cose." - le divulgò Ron.

:"Come... come stanno le cose?" - chiese Hermione, vacillante.

:"Vedi... io... sono, sono dispiaciuto... non è come credi, ti dimostrerò che so esserti amico." - disse Ron, realizzato.

:"Non c'è bisogno di dimostrarmi nulla, Ron, se non vuoi." - gli rispose Hermione, fragile.

:"Io voglio!" - disse Ron, esasperato. Ad Hermione scappò un sorriso, era uno di quei sorrisi che forse Ron sperava di ottenere più di altre cose. La guardò, era bello vedere che forse ora non c'era più motivo di essere dispiaciuti, era bello vedere che a causa sua Hermione gli stava sorridendo... era bello vedere che era felice, doveva esserlo, voleva essere certo che lei lo fosse.
Sorrise a sua volta, forse senza rendersene conto, Hermione ebbe un sussulto allo stomaco. Ron le stava sorridendo, Ron le stava facendo capire che ci teneva, Ron era dinanzi a lei, ed erano indisturbati, come soli. Era bellissima la sola cognizione di averla voluto cercare, e l'aveva trovata, l'avrebbe trovata sempre, Hermione.
Hermione c'era sempre stata, c'era nei momenti difficili, c'era nei momenti deboli, in quelli belli, in quelli angoscianti, in quelli sereni, in quelli futili... c'era quando non voleva esserci, benché riluttante. Non bastava lo scorrere imperturbabile e flebile del tempo, non bastava ciò che in esso si avverava, nemmeno le parole più orribili, per far sì che l'amore che Hermione aveva recondito e custodito dentro di sé per lui cessasse, o andasse disperso lungi da qualche parte. Lei lo sentiva ogni giorno, era con lei, come un qualcosa che faceva parte di lei, ergo di cui non poteva farne a meno, era vivo, puro, semplice, poteva far male, ma riusciva a fare molto altro. Poteva farle sognare, sperare, delirare dall'emozione, credere nelle più piccole cose... Hermione era sempre stata con Ron, anche se fisicamente il suo cuore era altrove.

Si lasciò accarezzare da quell'attimo, non volle perderlo, inaspettatamente gli si avvicinò e l'abbracciò delicata, poggiando il capo sul suo petto.

:"Ti voglio bene, Ron, tanto..." - gli disse, con voce così mielata da intenerirlo. Lui accolse l'abbraccio nel migliore dei modi, la strinse tenuamente e chiuse gli occhi abbassando il capo fino a sfiorare quello di Hermione. L'aveva abbracciato, Hermione ci era riuscita, stava accadendo, non era sola immaginazione. Lei non si mosse, non si era mai sentita così in imbarazzo, non si era mai sentita così staordinariamente felice, dentro sé il suo cuore probabilmente stava per impazzire, o forse lo era già, senza rendersene conto... anche lei si domandava se potesse essere vero, lo era?
Lei abbracciata al suo amore segreto? Alla sua vita? Al suo Ron? Troppo bello per esserlo... eppure lo era inequivocabilmente.

:"Anch'io..." - le disse lui, con voce fioca e abbracciandola un po' in più teneramente, cosa che la fece tremare ancora. 

:"E' la prima volta che ti abbraccio, Ron?" - domandò ironica Hermione, e rise. 

:"La prima e l'ultima." - rispose Ron, ridendo a sua volta. Poi Hermione lo guardò e lui guardò lei; nonostante ci fu il silenzio nel loro lungo sguardo, c'erano un mondo di parole nascoste dietro, e le loro risa non erano mai state così sincere tra di loro.

:"Va tutto bene, Hermione?" - chiese Ron mellifluo, continuando a notarla nelle sue piccolezze, e percependo la sua tenerezza, ed era bella, Hermione.

:"Sì, Ron... e tu?" - gli disse, commossa.

:"Mai stato meglio." - le rispose Ron, Hermione ebbe in un lampo il cuore pieno di gioia, esattamente come lui.


Quelle stelle che ora libravano nel cielo erano assai più visibili rispetto alla serata precedente, in un vasto paronama verdognolo forse quelle erano il tocco mancante.
 
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Lady Moon