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Autore: drem_of_love    07/03/2015    5 recensioni
Primo Capitolo Revisionato. Sto rivedendo la storia così da corregere eventuali distrazioni e aggiungere ciò che manca.
Spoiler Tratto dal 15 capitolo:
Avevo deciso avrei fatto un ultimo grande gesto d'amore per lei. Alzai il telefono e chiamai Seiya.
- Qualsiasi cosa ti conti oggi Usagi non crederle. Non ha passato la notte con nessun'altro uomo. Lei ama solo te. ieri lo incontrata dopo il tuo annuncio stampa. Era disperata e le ho chiesto di aiutarmi a scegliere un regalo per Rei
Mio fratello rimase in silenzio per un po, poi mi chiese.
- Perché mi dici queste cose? Perché dovevi comperare un regalo per Rei?
- Perché lei ti vuole allontanare. Ora che sei famoso ha paura. Comunque dovevo comprare un'anello di fidanzamento
- Wow fratellone che notizia. Ora devo scappare
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mamoru/Marzio, Seiya, Usagi/Bunny, Yaten | Coppie: Ami/Taiki, Mamoru/Rei, Mamoru/Usagi, Seiya/Usagi
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Nessuna serie
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Eccomi finalmente di ritorno ahimè con quest’ultimo capitolo. Ringrazio tutti coloro che hanno perso un minuto del loro tempo per seguirla. Spero che alla fine anche voi sostenitori silenziosi mi farete sapere cosa ne pensate. Questo capitolo lo dedico alla mia amica Sakura, sappi che ti penso sempre anche quando sono impegnata e a Neikos che attende sempre i mie capitoli. Un bacio e buona lettura.
 
Capitolo 25
Di nuovo insieme

Pov Mamoru
Correvamo come pazzi per le strade di Tokyo, Seiya era un fascio di nervi. La sua donna era in pericolo, cos'aveva in mente quella folle di Kakyuu? decisi di avvisare la polizia, in fondo essere prudenti non era mai troppo!
«Cosa fai?» chiese mio fratello agitato.
«Chiamo la polizia! Non dirmi che sono esagerato ma mi sentirò più sicuro avvisando le forze dell'ordine.»
«Fa pure ma tra meno di due minuti saremo ad Oshima! mi sentirò al sicuro solo quando Usako sarà tra le mie braccia!» aggiunse Seiya sgasando.
«Stai tranquillo, andrà tutto bene!» cercai di rassicurarlo.
«Non lo so Mamo, ho un brutto presentimento!»
In quel momento capii che niente e nessuno li avrebbe mai divisi.

Pov Usagi
Oddio cosa ne sarà di me? Il freddo del metallo sfiora la mia fronte, ho paura. Kakyuu minacciosa mi fissava con aria di sfida, vedevo l'odio fiammeggiare nei suoi occhi. Perché stava capitando a me? Ero di nuovo in balia di una pazza omicida che avrebbe potuto decidere della mia vita in pochi secondi. Indietreggiai terrorizzata, mi strinse per un polso e mi strillò in pieno viso.
«Tempo scaduto Usagi... Kakyuu è venuta a prenderti!»
«Lasciami tu sei pazza!» sbottai furiosa dandole una spinta.
«Non farmi irritare biondina... tra poco i fratelli Chiba saranno qui e io avrò finalmente la mia vendetta!»
«Cos'hai intenzione di fare?» pronunciai senza fiato.
«Ti toglierò quello che hai di più caro, stupida!»
In quel momento un vagito di Kousagi invase l'aria... Oddio no non stava accadendo a me!
«Cosa odono le mie orecchie, chi è questo bambino che piange? »
La vidi recarsi a passi svelti verso la stanza della piccola, cominciai a sudare freddo, quella pazza era armata e sarebbe stata capace di qualsiasi cosa.
«Credo di aver trovato qualcosa di più prezioso... » sussurrò accarezzando la testa corvina di mia figlia.
«Lasciala stare, lei non centra. E me che vuoi! » la implorai in lacrime. 
Fissò prima me e poi la bambina, un sorriso maligno le deturpò il volto.
«È la figlia di Seiya vero?»
«No, lui non c'entra. è stata il frutto dell'avventura di una notte. » mentii abbassando lo sguardo.
«Ho deciso, sarà lei a pagare per le tue colpe! » esclamò brandendo la pistola. 
Fu un attimo, la rossa alzò la mano e puntò l'arma alla fronte della mia bambina... non l'avrei permesso, Kousagi non doveva finire come Chibiusa! Kakyuu odiava me, mia figlia non c'entrava niente!
 Mi avventai su di lei come una iena fermandole la mano, l'unico mio pensiero? salvare la vita della mia bambina. riuscii ad allontanarla dal lettino. Ero sopra di lei mentre cercavo di disarmarla, durante la colluttazione però accade il peggio. Kakyuu pigiò il grilletto della rivoltella, un boato invase le mie orecchie e poi il buio... 
«Usako sono quiii! »
La sua voce diede sollievo alla mia anima… perdonami Seiya non ho saputo fare di meglio!
 
Pov Kakyuu
Quella maledetta faccia di luna non mi avrebbe più infastidito. L’avevo colpita e ora era lì, riversa al pavimento che farneticava. La morte stava venendo a prenderla, il delirio era solo l’inizio.
«Perdonami Seiya non ho saputo fare di meglio!» sussurrò con voce strozzata.
Nonostante tutto lei continuava a chiamarlo implorando il suo perdono… si poteva essere così stupide? Era stato lontano da lei, aveva avuto altre donne e si era dedicato solo al suo sogno. Eh sì, la biondina era proprio fuori di testa!
Sorrisi di gioia stavo cercando di alzarmi ma le gambe mi cedettero, cosa stava succedendo?  Abbassai lo sguardo rimanendo sconvolta, durante la lotta il contraccolpo della pistola mi aveva fregato. Ora mi ritrovavo ferita all’altezza dell’anca, faceva un male cane ma non m’importava più, quella puttana stava morendo! Non gliel’avrei data vinta però, prima dovevo finire la mia missione. Avrei ammazzato anche sua figlia! Strisciai verso la camera della piccola, era giunta sull’uscio  quando il rombo di un motore e delle sirene spiegate mi fecero sussultare.
Un colpo alla porta e un coro di voci. «FERMI TUTTI POLIZIA!»
Chi aveva chiamato le forze dell’ordine?
«Alto la!» urlarono degli uomini in divisa puntandomi le armi contro.
«Usako, Usako!» la voce di Seiya mi arrivò disperata alle orecchie, ghignai avevo vinto…
«Rockettaro di quart’ordine è troppo tardi. Usagi è lì!» sputai cattiva puntando con la testa il corpo della biondina esanime. Vidi i suoi occhi riempirsi di terrore, corse verso di lei e le afferrò una mano. «Piccola sono qui. Andrà tutto bene!»
Anche l’altro Chiba si precipitò verso quella creatura in monda. Cominciò a toccarle il polso, le avvolse degli stracci attorno alla spalla e strillò:
«Chiamate i soccorsi! L’emorragia è troppo forte!»
«Lei è in arresto!» m’intimò il capo della polizia avvicinandosi.
Non potevo permetterlo, non mi sarei fatta umiliare così solo per aver liberato il mondo da una feccia umana come Usagi.
«Preferisco marcire all’inferno!» sbottai puntandomi la pistola alle tempie.
Chiusi gli occhi premendo il grilletto.
Addio stronzi, spero brucerete all’inferno insieme a me!
 
Pov Seiya
Stringevo tra le braccia la mia piccola ondango. Ogni suo respirò era strozzato dal dolore, il petto si abbassava a fatica. Non potevo perderla, avevo sperato con tutto me stesso di ritrovarla e ora stava morendo.
«Piccola ti prego tieni duro, tra poco arriveranno i soccorsi!» continuavo a ripeterle. In quel momento un boato mi sorprese… Kakyuu si era sparata alla testa mettendo fine così al suo folle progetto.
«Kousagi? Come sta Kousagi?» biascicò appena stringendomi più forte.
Finalmente sapevo il nome di mia figlia ma dov’era? «Mamoru cerca la bambina!» esclamai senza lasciarla.
Mi fece cenno di avvicinarmi ancora di più, ormai i nostri volti distavano pochi centimetri. Fece appello a tutte le sue forze, lo sentivo la stavo perdendo.
«Kousagi è nostra figlia Seiya! Avrei voluto dirtelo diversamente ma credo non mi resti molto…»
«Non dirlo neanche per scherzo! La bambina ha bisogno di te, io ho bisogno di te, non mollare Usako!»
«Non c’è stato nessun altro dopo di te. Ti amo Seiya, perdonami!» mi sussurrò baciandomi teneramente. Fu un attimo, Usagi aveva smesso di respirare. In quel momento giunsero i soccorsi, la caricarono nell’ambulanza per tentare l’impossibile.
«Vengo con voi!» pronunciai salendo sulla vettura.
«Lei non può, non è un familiare!» mi ammonì un medico.
«Su questo lettino c’è la mia donna! Non la lascerò per niente al mondo.»
«Ci penso io a Kousagi. Collega la prego faccia uno strappo alle regole!» esclamò mio fratello sfoggiando il suo tesserino.
«Va bene, sbrighiamoci!» incitò l’uomo facendo partire il veicolo.
Non dimenticherò mai la corsa in ospedale, il cuore sembrava volermi uscire dal petto. Dovevano salvare la mia Usagi, Dio non poteva portarmela via così!
Arrivati all’ospedale subito degli infermieri e degli uomini in camice prelevarono Usagi, ero agitato cosa sarebbe successo? Ogni parola arrivava dritta al mio cuore come una pugnalata.
«Donna ventiduenne con grave ferita alla spalla sinistra quasi all’altezza dell’arteria carotide. Polso molto debole, pressione 90/60.» strillò uno dei dottori presenti sull’ambulanza.
«Presto preparate la sala operatoria!» replicò il primario afferrando il lettino.
Non credevo alle mie orecchie, era davvero molto grave! Stavo per correre dietro ad Usako ma un collega di Mamoru mi fermò.
«Ti prego Seiya, non puoi entrare!» cercò di spiegarmi gentilmente.
«Non voglio perderla!» ammisi sull’orlo di una crisi di pianto.
Mi recai contrò voglia nella sala d’aspetto, perché succedeva proprio a lei? Non bastava tutto quello che aveva dovuto sopportare? Per l’ennesima volta la mia ondango rischiava la vita a causa di una squilibrata. Afferrai il cellulare e composi il numero di mio fratello.
«Seiya allora?» mi chiese preoccupato.
«è grave! L’hanno portata in sala operatoria, voglio che tu sia presente. Io mi fido solo di te!» sospirai alzando gli occhi al cielo.
«Tranquillo, il tempo di avvisare gli altri e siamo da te!»
 
Un’ora dopo giunsero in ospedale Motoki, Mamoru e gli altri. Appena entrarono mio fratello si recò in sala operatoria, era pur sempre il più famoso cardiologo di Tokyo. In pochi attimi subito fu dentro, finalmente potevo respirare. M’inginocchiai e iniziai a pregare, purtroppo anche Mamoru aveva bisogno d’aiuto. Ero così intento nelle mie suppliche che non notai suo fratello alle mie spalle.
«Come sta?» mi chiese con voce incrinata dal pianto.
«è grave…» bisbigliai affranto.
Mi voltai dovevamo farci forza a vicenda in fondo eravamo sulla stessa barca, entrambi potevamo perdere in un secondo per la seconda più importante della nostra vita. Lui l’ultimo pezzo della sua vita, io la mia donna. L’abbracciai distinto, calde lacrime rigarono i nostri volti. Solo in quel momento notai quel piccolo batuffolo dai capelli corvini e gli occhi blu come il mare di notte. Com’ero stato coglione, Mamoru aveva pienamente ragione, quella creatura era identica a me!
«è mia figlia vero?» chiesi con un filo di voce.
«Sì Seiya, lei è la piccola Kousagi.»
Appena strinsi la bambina tra le braccia, sentii subito il richiamo del sangue: io ero suo padre. Sperai con tutto me stesso di essere all’altezza di questo compito e sorrisi in fondo ci sarebbe stata la mia piccola e coraggiosa donna a sostenermi.
“Ti prego tieni duro piccola. Noi abbiamo bisogno di te!”
 
Pov Motoki
Seiya piangeva disperato abbracciandosi a sua figlia. Finalmente il sogno della mia piccola Usagi si era realizzato, Kousagi aveva conosciuto suo padre. Non c’era stato bisogno di alcuna parola anzi, quella testa calda mi aveva dimostrato per l’ennesima volta di essere la persona giusta per mia sorella. Aveva amato fin da subito la piccola, riconoscendo il lei il suo sangue e quello di Usagi, se l’era stretta al petto e aveva continuato a pregare e a piangere. Mi sentivo svuotato, Dio non poteva avercela così con noi, cos’aveva fatto di male la mia sorellina? Sperai con tutto me stesso che le nostre preghiere venissero ascoltate, non potevamo perderla così. Lanciai un’occhiata alle ragazze e un nodo mi strinse la gola. Erano lì rannicchiate in un angolo e piangevano come fontane. Non dovevamo perdere la speranza, Usagi ce l’avrebbe fatta. Insieme avremmo riso di questa folle avventura.
 
Pov Mamoru
Ero in piedi nella sala operatoria, mi mancava l’aria. Vedere Usagi pallida respirare a fatica sul tavolo operatorio mi stava schiacciando l’anima. Ma dovevo vedere, controllare che andasse tutto per il meglio. La piccola Usagi meritava di vivere, Dio non poteva privarci di quell’angelo biondo. Pregai con tutto me stesso, ero uno uomo di scienza è vero ma in questo caso ero seriamente convinto che ci volesse un miracolo.
Dopo molte ore finalmente era tutto finito ma purtroppo però la mia cognatina era ancora in pericolo.
 
Pov Usagi
Avevo la testa che mi scoppiava, dove mi trovavo? Una luce accecante bianca mi ferì gli occhi, una voce calda e rassicurante mi chiedeva di non aver paura. Sentii freddo, ricordavo solo gli occhi fiammeggianti di Kakyuu poi più niente. Mi stavo dirigendo verso la luce quando la voce disperata del mio amato giunse al mio cuore.
«Ti prego Usako non puoi lasciarmi così, io ti amo!»
Oddio cosa stava succedendo? Non potevo morire, Seiya mi amava e poi nostra figlia aveva bisogno di me! Strinsi forte i denti, dovevo sopravvivere, non potevo abbandonarli così.
Sussultai riprendendo a respirare seduta al centro del letto. I medici tutti intorno a me mi guardavano stralunati, Mamoru cercava di trattenere Seiya che urlava come un pazzo.
«Oddio Usako sei viva!» esclamò liberandosi dalla presa di suo fratello sorpassando i medici.
«Oh Seiya…» sussurrai ancora senza fiato piangendo tra le sue braccia.
«Mi hai fatto morire, cos’avrei fatto senza di te?» mi chiese tra le lacrime.
«Non ti lascerò mai più amore mio, sarò il tuo incubo peggiore stanne certo!» lo rassicurai asciugandogli il viso.
«Non chiedo di meglio!» pronunciò baciandomi le labbra.
 
Un mese dopo finalmente la mia vita aveva ripreso a scorrere regolarmente. Seiya aveva riconosciuto Kousagi legalmente e aveva annunciato il nostro matrimonio al mondo intero. Tra pochi mesi avremmo finalmente coronato il nostro sogno d’amore. Sotto consiglio di Mamoru e Motoki ci eravamo stabiliti a Oshima Island, mio fratello mi aveva regalato quella casa a cui ero particolarmente affezionata. Ogni tanto di notte mi svegliavo ancora di soprassalto con gli incubi, non avevo visto Kakyuu togliersi la vita ma a volte mi sembrava di rivivere la scena davanti agli occhi. Dopo tanta fatica riuscivamo ad essere una famiglia.
“E dopo tante avversità finalmente i due amanti si ritrovarono, proprio lì, dove si erano lasciati molti anni prima. Si promisero amore eterno e con il senno di poi capirono, nessuno li avrebbe mai più divisi.”
«Piccola hai finito? Il pranzo e pronto e Kousagi inizia a fare i capricci!» pronunciò il mio Rockettaro con tanto di grembiule. Era adorabile quando cercava di aiutarmi!
«Si caro, spedisco il romanzo e arrivo!»
Secondo romanzo di Usagi Tsukino: “Finalmente a casa”
Eh sì dopo dieci anni finalmente ero giunta nel mio porto sicuro.
 
Fine….
   
 
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