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Autore: cliffordsarms    08/03/2015    4 recensioni
Le amicizie sbagliate possono far finire in strane cerchie, ma se non fosse solo un’amicizia?
Se finalmente avessero trovato il pezzo mancante che li completa?
Per amore ci si può far trascinare in situazioni che mai si vorrebbero affrontare?
Una “good girl” può diventare una “bad girl”?
O sarà solo una maschera?
Se sì, in quale delle due situazioni si è veramente se stessi?
"'Cause good girls are bad girls that haven't been caught."
[TRAILER: https://www.youtube.com/watch?v=1f6YmP-zVoY]
Genere: Drammatico, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Epilogue
 
Chiudo il libro e guardo mia madre, che mi fissa, sorridendomi fiera. I ragazzi davanti a me chiedono di leggere ancora la storia, come fossero dei bimbi, eppure hanno tutti sedici anni. Sono seduta dietro una cattedra, a ventisei anni, a leggere la storia di mio padre agli alunni di mia madre. Ma ora devo andare, non credo che riuscirò a trattenere le lacrime. Infatti, una scende sulla mia guancia e mi ci passo il dorso della mano per scacciarla, sperando che altre non facciano lo stesso.
Prima di uscire dall’aula però, passo di fianco alla mamma e l’abbraccio. La stringo forte, come a farle capire che papà c’è ancora, anche se noi non lo vediamo.
Oh, scusate, mi presento: sono Indy Clifford. Sì, sono quella Indy. Sono quella della storia che ho appena concluso di leggere a dei sedicenni dipendenti dalle droghe, a dei ragazzi di sedici anni che spacciano, e ora forse capiscono cosa può accadere quando ti infili nei guai.
Mio padre non c’è più, già. Aveva ventun anni quando sono nata, la mamma diciannove, ma voi, questo, lo sapete già.
Ora Clary Cooks, insegnante di letteratura inglese al liceo, ha quarantacinque anni e mentre diventava professoressa è riuscita a crescere una figlia, educarla e a scrivere un libro, che ha deciso di chiamare “She Hasn’t Been Caught”, proprio perché è quello che papà aveva pensato.
Papà, invece, è morto da cinque anni. Mi manca da morire, eravamo molto legati. Cancro. L’ha ucciso lentamente senza che noi potessimo fare qualcosa per salvarlo, se non stargli vicino fino all’ultimo respiro che ha esalato. Michael Gordon Clifford è morto, già.
La mamma è stata forte, mi ha aiutato molto a superare la cosa, ma anche lo zio Luke ha aiutato lei. Credo che sia stata più una cosa reciproca.
Ultimamente, la mamma e lo zio Luke si vedono spesso, più spesso del solito. Non me la raccontano tanto giusta. Ma anche se qualcosa stesse accadendo tra di loro, a me andrebbe bene, anche se non chiamerei lo zio Luke papà. Però so che vuole bene alla mamma, e si conoscono da tutta la vita, forse per lei sarebbe la volta buona di essere felice per più di ventotto anni, che, se ci pensate, sono veramente pochi.
Io ho appena concluso l’università di psicologia, per questo sono andata a scuola da mamma a leggere il suo libro ai suoi alunni. Domani tornerò per analizzare cosa ne pensano e se qualcosa in loro è cambiato, se hanno capito il messaggio del libro che la mamma ha scritto.
Ora però, andrò al cimitero, voglio andare a trovare papà. È stato strano, in realtà, leggere la loro storia. Non che non avessi letto il libro di mamma prima, ma forse, con il fatto che ora papà non c’è più, lo vedo sotto un’altra prospettiva.
Appena esco dalla scuola, il mio ragazzo, Jack, è lì che mi aspetta, in macchina. Lo saluto e mi siedo di fianco  al lui. Mi da un bacio sulla testa e mi chiede com’è andata la sessione di lettura. Lo bacio sulle labbra e faccio un piccolo sorriso, cercando di scacciare via le lacrime.
«Bene…» sussurro, non voglio che si preoccupi troppo. «Jack, potresti accompagnarmi al cimitero? Ho voglia di andare a salutare papà.» gli dico, con lo sguardo basso.
La realtà è che da quando è morto papà non ho mai avuto la forza di andare a trovarlo. O meglio, ci ho provato, ma ogni volta che arrivavo davanti alla lapide scoppiavo in un pianto troppo grosso per resistere e restare lì. Jack, infatti, mi guarda perplesso e mi prende la mano.
«Sicura, piccola?» mi sorride rassicurante. Io annuisco, cercando di sforzare un sorriso.
Per tutto il tragitto non riesco a dire nulla, cerco solo di prepararmi mentalmente per quando sarò lì. E sono una psicologa, sto praticamente esercitando la mia professione su me stessa.
Fisso la strada e, quando la macchina si ferma nel parcheggio, sento Jack prendermi la mano. Mi bacia la fronte e mi chiede se voglio che mi accompagni. Annuisco e sorrido, come per ringraziarlo del sostegno.
Entriamo perciò, lui non mi lascia la mano per un secondo e quando arriviamo davanti alla sua tomba me la stringe più forte. Mi guarda, mentre fisso l’iscrizione sulla pietra grigia: “Michel Gordon Clifford, 1995 - 2037, marito, padre, ma soprattutto uomo di musica.”
Sorrido lievemente. Mamma aveva scelto quella frase perché lui diceva sempre di essere “un uomo di musica”. Infatti, ha deciso di chiamarmi Indy, come il genere musicale. Sorrido a questo pensiero, parlava sempre di musica. Ricordo che quando ero piccola, se non riuscivo a dormire prendeva la chitarra e mi suonava sempre qualcosa, anche se erano le due del mattino e i vicino sbattevano sui muri.
Mi stringo al braccio di Jack, cercando di reprimere le lacrime che tentano di imperversare sul mio volto.
“Mi manchi, papà.”
 

Notes
HEY PPL!
Questo epilogo ve lo sareste mai aspettato? Ditemi di no pls, fatemi sentire un piccolo genio almeno una nella vita.
Non so che dire, davvero. Cioè veramente, è stata un po’ come un viaggio questa ff. un faticoso e assurdamente lungo viaggio.
Vi ringrazio tutte, davvero. Chi segue questa storia da sempre, chi ha cominciato a seguirla lo scorso capitolo. Siete state davvero dei cuoricini di liquirizia e cioccolato (wtf?!)
Ringrazio tutte le 96 recensioni, le 19 preferite, le 11 ricordate, le 33 seguite <3
Ci sono delle persone che voglio ringraziare particolarmente, che sono Alessia e Lucrezia, che mi accompagnano dai primi capitoli di questa storia, e anche EyesOfHeaven e IloveyouHoran, che non hanno mancato la recensione di nemmeno un capitolo.
Uh, ringrazio anche Ilaria, la mia piccina che è sempre esaltata quando aggiorno.
VoleVO INFORMARVI CHE IO DOMANI SERA VADO AL CONCERTO DEGLI ALL TIME LOW, STO PER MORIRE DALL’ENTUSIASMO.
Grazie davvero a tutte/i (perché chi lo sa che qualche essere dotato di pene non stia leggendo (;).
Ci vediamo nello spazio autrice di qualche altra storia,
@cliffordsarms
  
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