Dal testo: «Portami in cella.» Fu questo l'ordine che Doyle diede ad una delle guardie e che senza fare domande ubbidì riportando il detenuto nella cella di isolamento, mentre la dottoressa tornò al suo lavoro cercando di mascherare il rimpianto, il rimorso e l'amore per la persona sbagliata dietro un sorriso glaciale e gentile rivolto a tutti coloro che le erano intorno.