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Autore: Pixel    10/03/2015    2 recensioni
"Aprendo gli occhi, si amarono per un istante prima di abbandonarsi per sempre.
E non lo ammetterà mai, ma anche Sawyer pianse. [...]
Nel buio ancora lo senti piangere, piangere e rimpiangere, le notti in quella gabbia dorata [...]"
Le notti di Sawyer nella gabbia.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sawyer
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"SEDICI " 

 

La prima volta era notte fonda, non si può dire che l'avesse vista. L'aveva sentita, aveva sentito l'esile corpo farsi scivolare fra le due sbarre e piombare dall'alto.

Kate avrebbe potuto pensare, ma non lo fece.

Sapeva essere qualcosa di diverso a cadere nella sua vita quella notte.

Un respiro flebile distante dal suo,ma non abbastanza da non percepirlo, un respiro così controllato per non disturbarlo. Sorrise l'uomo per quella discrezione.

La notte successiva, la sentì nuovamente. Quella successiva ancora, già capiva che non sarebbe riuscito ad addormentarsi senza il respiro della creautura notturna accanto al suo.

Fingeva Sawyer, come sempre. Fingeva di non accorgersi della morbida presenza,

non capiva Sawyer, ma non gli interessava poi tanto farlo.. qual'era il suo aspetto e la sua storia? Perchè decideva la notte di stare in gabbia se la luce la condannava ad essere libera?

Sawyer ormai si sentiva James, si sentiva nudo per la compagna di quelle notti, benchè non si fossero mai visti.

"Vieni qui" disse una volta, e quando sentì l'esitazione nei suoi respiri "perfavore, vieni più vicino."

 

E da quel momento James sente un vuoto ogni notte, quando dorme solo, quando dorme con una donna, quando un fianco diverso da quello sfiora il suo, un po' si ritrae indietro, come se tutte le pelli fossero troppo fredde, come marmi.

 

La prima volta, si sentiva folle. Ma la principessa era stanca di rimanere rinchiusa nella sua torre, la principessa era stanca di non tagliarsi le mani, di non sanguinare mai.

La prima volta lasciò che la cercassero per tutta l'isola – non può essere andata lontano - infatti era lì, in quel posto dannato, dove per loro non aveva senso che lei fosse. Dove lei non aveva senso che non fosse.

Ogni volta che si faceva scivolare in mezzo a quelle sbarre, si comportava come un'ospite. Con rispetto e discrezione, che notte dopo notte diventò quasi premura, per quell'uomo.

Avrebbe voluto salvarlo, avrebbe voluto rubare le chiavi e avere il coraggio di dirgli "Scappa, sei libero!" ma sapeva che non sarebbe mai più riuscita a dormire se non avesse condiviso quel sonno con lui, ancora un po'.

 

Non c'era niente di erotico in quelle notti, c'erano solo sospiri, c'era sfiorarsi di pelle, c'era

bisogno di compagnia solitaria che solo tra loro avevano trovato.

C'era la pace di palpebre chiuse.

Talvolta abbracci forti, o notti in cui le schiene si reggevano l'una con l'altra. Respiri, respiri forti, respiri dolci. Respiri sul collo che facevano sembrare che il mondo dovesse finire così.

 

La luce cambiò tutto, la luce rivelò quello che nessuno poteva accettare.
Alex pianse, pianse per non essere scappata come sempre.

Pianse quando capì che il suo viso giovane aveva spaventato l' uomo. Pianse perchè capì che c'era qualcosa di più forte di quella magia che avevano creato.

Aprendo gli occhi, si amarono per un istante prima di abbandonarsi per sempre.

E non lo ammetterà mai, ma anche Sawyer pianse. Pianse perchè non si sarebbe mai più sentito James come in quelle notti. Pianse perchè sapeva che questa volta, non c'era modo per salvare la pelle. Pianse perchè la creatura della notte, senza nome e senza età, si chiamava Alexandra e se solo avesse dormito ancora un po', se solo non si fosse svegliato, non avrebbe mai dovuto sapere, non avrebbe mai dovuto rinunciare. Pianse perchè sedici anni lui forse non li aveva mai avuti, e sicuramente non li avrebbe potuti avere più.

Nel buio ancora lo senti piangere, piangere e rimpiangere, le notti in quella gabbia dorata e degli occhi blu come il cielo dell'isola.

 

 

"Resto dell' idea che a sedici anni non sai quello che hai davanti,

figuriamoci se amarsi non è facile a trent'anni" (C.Cremonini)

  
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