Fanfic su attori > Josh Hutcherson
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Autore: lallab    10/03/2015    1 recensioni
Un passato doloroso, una ferita curata male, che solo l'amore, quello vero, può guarire, un'amicizia che salva dalla pazzia, dai demoni interiori, una famiglia dolce, attenta e unita, che aiuta a crescere... piccole grandi follie, commesse tra le pagine di un libro che racconta una perdita, una perdita che non si augura a nessuno, specie ad una ragazza di appena diciotto anni. Josh con la sua dolcezza, la sua armonia, riuscirà a portarla lontano dal mondo di ombre, nel quale Cecilie si è rifugiata...
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Sento gli applausi e mi sospingono da dietro, entro sui tacchi traballando,
mentre David Letterman si alza, saluto il pubblico con la mano, sorrido,
vedo il mio viso sugli schermi, mi giro e mi siedo sistemando il mio abito corto,
David mi guarda da sopra gli occhiali, lui sorride
–è la prima volta che vieni qui? Sei molto più carina della foto della copertina – si
gira verso il pubblico
–vero? Non trovate?- e la folla ruggisce d’approvazione, rido
–grazie- mimo con le labbra, ormai rossa come un papavero.                                                 
-“Sono al mondo”, titolo impegnativo per il tuo primo libro- mi dice David,
accavallo le gambe
–beh a dire la verità sì, volevo un impatto, non doveva dare l’idea che a
scriverlo fosse una ragazzina di vent’anni con problemi esistenziali- spiego
gesticolando
–avevi vent’anni? Ma come mai resto sempre sconvolto dalle età?
Ho dei seri problemi, ora dietro le quinte c’è né un altro che credo abbia
ventitrè anni perché l’ho intervistato un anno fa e ne aveva ventidue,
quindi sì..- mormora tra se, rido
–beh sì ho ventun’anni tra due settimane ne faccio ventidue –sorrido.

Mi alzo
–grazie Cecilie! È stato davvero bellissimo averti qui con noi!- si gira verso il pubblico
–Cecilie Sanders, Sono al mondo, un capolavoro dell’editoria moderna, grazie- sorrido
–a te grazie mille- esco appena entra la pubblicità.
Entro nel backstage e un ragazzo piccoletto, con i capelli scuri, saltella sul posto,
e respira come se stesse per affrontare un incontro di pugilato, scuoto la testa e
mi faccio levare tutti i microfoni.
Il ragazzo si accorge che lo sto guardando e si gira verso di me 
-sei Cecilie Sanders? Oh Dio! Ho letto il tuo libro! Posso dirti che di persona
sei molto meglio che in foto?- sorrido
–oh beh gra..grazie – balbetto imbarazzata
–sono un tuo ammiratore, me lo fai un autografo?- mi chiede
–solitamente io li faccio solo, non li chiedo mai, però stavolta non so
se ti rivedrò mai … - prende un foglio e io cerco la penna, firmo: Cecilie Sanders,
gli do il foglio, lui alza la mano
–grazie, ora vado- si gira
-..
dare il benvenuto a Josh Hutcherson!- urli spaccatimpani riempiono  
il backstage, faccio una smorfia e, seguita dal mio agente, esco.


Tre mesi dopo …

- O.J. io non ci volevo nemmeno venire, lo sai che odio le feste!- batto a
terra il tacco dorato che ho dovuto mettere a forza, incitata dal mio manager
per andare all’after party di non solo quale award. Anoressiche barbie
cinguettano in giro, gente che ride, che urla, un ragazzo mi fissa, sbuffo
e abbasso la sguardo, poi lo rialzo: ma che sfacciato, ancora che mi fissa!
Alzo il vestito verde acido e mi sposto verso il bancone
–un Mojito, grazie- il barman sorride e inizia a preparare, una mano si
appoggia sulla mia spalla, mi giro
– O.J i..-mi blocco perché non è O.J. che mi sta davanti, ma il ragazzo che mi
stava fissando prima: moro, occhi che vanno tra il verde scuro e il marrone,
l’ho già visto, beh dovrebbe essere un attore, mi mordo il labbro e lo fisso
–scusa- bisbiglio
–speravo di rivederti, non sai quanto- mi sussurra lo guardo stralunata lui ride
–David Letterman, circa tre mesi  fa … - lo guardo bene , inclino la testa
–ah sì l’autografo, sei un attore?- annuisce
–già, bello il mio circo vero?- mi guardo intorno
–mm certo, bellissimo - alza le braccia, sorrido e prendo la mia bibita pronta.
-stai bene vestita così e..-
-sono molto più carina della foto- concludo interrompendolo
–me lo avevi già detto- sorrido seduta al tavolo, mi avvicino con il viso al suo orecchio
–devo assolutamente togliermi queste trappole mortali dai piedi, che sono di un
colore che per giunta odio- lo sento ridere
–ok, allora usciamo dai-si alza e mi porge la mano, sorrido mentre un leggero
brivido mi percorre la schiena
–hai freddo?- chiede lui girandosi
–n..no è che magari prendo lo spolverino, l’ho lasciato nel guardaroba- mormoro
–vado io- dice sorridendo, mi stringo nelle braccia e mi guardo intorno.
Torna con il mio soprabito e me lo appoggia sulle spalle, mi giro mentre
stringe le mie braccia e mi ritrovo il suo volto a pochi centimetri dal mio,
mi sto avvicinando, ma un movimento del piede mi fa perdere l’equilibrio,
cado aggrappandomi a  lui che mi cade addosso
– ooggw scusami- mormoro massaggiando il piede
–ti sei fatta male?- chiede avvicinandosi
–si- mugolo, si leva la giacca
–ok la caviglia, se la muovo..riesci a muoverla?- prende con dolcezza la
scarpa e la toglie
–mm fa un po’ male- sussurro
–oh bè se la senti non è rotta- sorride, rimango estasiata dai suoi occhi alla luce
debole dei lampioni, vedo le sua labbra muoversi, ma non sento la domanda che mi rivolge
–eh?- chiedo risvegliandomi
–chiedevo se ce la fai a tirarti su- mi guarda
–oh ci provo, sì, ecco- mi aiuta a sollevarmi e mi mette seduta, su una panchina.
-Ti fa male?- muove leggermente a sinistra, stringo i denti
– si au au!- mugolo
–ok, ospedale- lo fisso
–no, ti prego O.J. mi ammazza!- Josh sorride, abbiamo parlato un po’ mentre mi
muoveva il piede, si chiama Josh e fa l’attore, ha recitato anche in “Un ponte per Terabithia”, purtroppo
io non l’ho mai visto, usciva sempre qualcosa da fare quando trasmettevano quel film in tv.
Tira fuori l’i-phone e compone velocemente un numero
– Cyntia sì sono io … non gridare! Sono qua fuori, devo andare all’ospedale,
nulla di grave … devi stare zitta!! Fammi parlare! Avvisa..- mi guarda
–Osvaldo Jemson - dico
–Osvaldo Jemson, che Cecilie Sanders è con me ed è tutto ok- fa una pausa e
mi fa l’occhiolino, sorrido
–ok ciao-  Attacca
-..fatto!- annuncia battendo le mani, mi prende in braccio e mi porta verso un
suv mettendomi sul sedile del passeggero, mi dà un bacio sulla guancia
–tutto ok- mormora.
Il dottore strappa un pezzo di nastro adesivo e completa la fasciatura, sorride
–ok non devi muoverla per circa uno o due giorni , fatti mettere la fasciatura
ogni giorno nuova per una settimana, niente tacchi e riposati- mi da un buffetto
sul braccio
–arrivederci- mormoro insieme a Josh, mi guarda di sottecchi
–hai sentito, niente tacchi,  tu tanto li adori no?- ride, sorrido
–certo la mia vita non sarebbe la stessa senza un plateau alto due centimetri!!-
piagnucolo, mentre mi aiuta ad alzarmi.
Usciamo dal pronto soccorso della Clinica privata di Saint Helena, a Beverly Hills,
zoppico lievemente, 
–uffa!- mormoro, guardando l’orologio nella sala di guardia
–avevo l’aereo mezz’ora fa!- Josh si gira
–dove dovevi andare?- lo fisso imbronciata
–a casa-borbotto, scuote la testa
–sono Britannica, precisamente di New Castle ! Dovevo tornare a casa mia-
punto le mani sui fianchi,lo guardo dolcemente
–potresti aiutarmi a trovare un albergo? Per stanotte? Domani prendo
il primo volo- sorride
–mm no … tu vieni  da me- mi solleva
–scusa dove?- chiedo
–a casa mia- scandisce bene le parole come se stesse parlando ad una sorda
–ma non se ne parla nemmeno!- mi agito mentre mi mette in macchina.
Per tutto il breve tragitto chiacchiera allegramente, io lo fisso torva,
appena arriviamo, le luci che sono accese annunciano che non saremo da soli
–o..oh Josh i … i tuoi genitori?- lui ride
–non sarà un problema per loro- dice sicuro.

Entriamo, io zoppicando, mentre lui mi aiuta, un ragazzo esile sui diciotto anni
ci viene incontro
–ciao brot ..Cecilie Sanders!! Oddio! Mamma!!!Papà!! – chiama dall’ingresso
–oddio non ci credo! Chris!  Chris!!!- una donna piccolina bionda e rotondetta mi
guarda
–ciao tesoro, ma lei è davvero?- chiede avvicinandosi a Josh
–si mamma, lei è Cecilie, Cecilie questa è mia madre, Michelle, lui è mio fratello
Connor  e … - si gira      
 –e arriva HutcherDAD! Così mi chiamano le Hutchers! Chris Hutcherson piacere-
mi porge la mano –salve- dico
–mamma può usare la camera degli ospiti? Doveva prendere un aereo, ma si 
è slogata la caviglia e la ho ospitata qui- Michelle sorride
–si, ma certo casa è tua, dov’è l’award caro?- dice guardandolo
–nel suv credo- Chris scuote la testa ed esce per recuperarlo.
Josh mi guida
–allora: camera dei miei, poi c’è la stanza Orange, e la stanza degli ospiti ecco qua-
apre una semplice porta ma vedo il paradiso : un letto di legno scuro con l’armadio blu,
i comodini uguali e le abat-jour , di stoffa scura.
Entro zoppicante
–wow grazie- Josh apre l’armadio
–allora coperte sei hai freddo e asciugamani, bottigliette d’acqua e.. un bel pigiama,
è mio … so che sono grande, ma spider man è il mio super eroe, mingherlino, mozzicato
dalla fortuna, diventato un eroe, come me: bassetto, ma che sa il fatto suo- sorride
–ok – mormoro, mentre esce
–grazie – dico, chiude e mi lascia da sola.

 


Buona sera! sono tornata, con una nuova storia, nuovi personaggi e panorami,
sono contenta di essere ritornata...allora fatemi
sapere che ne pensate, con taaante recensioni, ditemi se vi sembra lenta ..insomma,
fatevi sentire!!! Cercherò di aggiornare massimo  entro una settimana ... a presto allora!
                                          
                                                           XOXO Lallab

  
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