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Autore: avalon9    13/12/2008    5 recensioni
Hyoga ha gli occhi grandi. Grandi e azzurri come quelli della mama. E li ama, i suoi occhi azzurri (come la mama), grandi e un po’ allungati. Anche se mama li occhi li aveva solo grandi. Hyoga ama i suoi occhi. Ed è curioso. Tanto curioso.
Nella giornata di Santa Lucia, due mondo provano a incontrarsi, iniziano con timore e curiosità a sfiorarsi; forse incerti di potersi appartenere.
Genere: Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Aquarius Camus, Cygnus Hyoga, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Swans draumar

Swans draumar

Racconto d’inverno

 

 

 

 

[I piuma.]

 

Hyoga ha gli occhi grandi. Grandi e azzurri come quelli della mama. E li ama, i suoi occhi azzurri (come la mama), grandi e un po’ allungati. Anche se mama li occhi li aveva solo grandi.

Hyoga ama i suoi occhi. Ed è curioso.

Tanto curioso.

 

 

[II piuma.]

 

La mama lo diceva sempre: Hyoga è un bambino sveglio; e gli piace guardare. E Hyoga ha guardato tanto, nella sua vita. Cose belle; ma anche cose brutte. Brutte brutte; e le ha viste che era ancora un bambino. E allora gli occhi (che sono grandi) erano pieni di lacrime.

Hyoga ha imparato due cose, quando era ancora un bambino: la prima è che ci sono tante cose da vedere nel mondo; e che non tutte sono belle. Lo ha imparato mentre piangeva e la mama era sempre più lontana e lui non la raggiungeva.

 

 

[III piuma.]

 

Hyoga ha imparato a piangere, da bambino.

Mentre mama diventava azzurra (ma era un azzurro freddo) e c’era tanto tumore. Mentre il ghiaccio era pesante e cattivo e la mama gliela faceva vedere, ma non gliela lasciava toccare. Mentre uchityep gli diceva: dimentica. Ma Hyoga non voleva dimenticare. Perché dalla mama voleva andarci, Hyoga (anche se il mare non gliela lasciava toccare).

Uchityep gli diceva dimentica, ma sapeva che Hyoga non lo avrebbe fatto. Perché Hyoga ha gli occhi grandi e vuole vedere. Anche se ha già visto tante cose brutte.

Hyoga vuole vedere, perché mama diceva sempre che era un bambino curioso. E Hyoga si è accorto che poteva vedere anche attraverso le lacrime. E il mondo è strano, visto con gli occhi offuscati. Perché c’è mama, in quel mondo. E tanti colori dove c’è solo la neve bianca. Anche uchityep è diverso, attraverso quegli occhi. E non sembra più severo e lontano.

Hyoga ha imparato a piangere da bambino.

Perché il mondo cambia, quando piangi. E anche se uchityep diceva: smettila e dimentica, Hyoga non lo faceva. Perché uchityep (che è severo) era lontano, ma Hyoga aveva scoperto di poterlo toccare. E aveva deciso che avrebbe toccato anche mama. E il mare (che è azzurro come mama) non lo avrebbe fermato.

Hyoga aveva deciso e il mondo (che voleva guardare) lo aveva lasciato sfumare. E aveva detto a se stesso: impara ad aspettare. Perché il mare non se ne va; e la neve, anche in Siberia, piano piano diventa acqua e vince il mare. Perché nel mare (pesante e cattivo) ci entrava, la neve. E del mare rideva e rideva. E il mondo, nel mare, e come quando piangi: tante chiazze che ti sorprendono.

Hyoga aveva deciso.

E le lacrime (per vedere un altro mondo) le aveva dimenticate.

 

 

[IV piuma.]

 

Frejia ha gli occhi verdi.

E a Hyoga quegli occhi piacciono tanto. Gli ricordano le betulle. In Siberia le betulle non ci sono, ma Hyoga le aveva viste prima, quando era piccolo e viveva lontano dal mare. E mama gli raccontava di una strega cattiva che aveva fatto uccidere una donna; ma la donna in cielo non era andata ed era rimasta con sua figlia e le aveva fatto conoscere un bel principe, sotto i rami bianchi e verdi di una betulla.

Frejia ha gli occhi verdi come una betulla. E non ha mai visto il mondo.

Hyoga il mondo lo ha visto; e ci sono tante cose brutte, nel suo mondo. Ma Frejia il mondo di Hyoga non lo conosce. Ma lo vuole guardare.

Perché anche Frejia ha visto cose brutte nel suo mondo. E non avrebbe voluto guardare. E il rosso e il caldo erano chiazze pesanti e facevano male. Nel suo mondo, Frejia aveva visto tutto sciogliersi; anche se Hyoga la guardava. Ed era triste; ma le lacrime Hyoga le aveva lasciate.

Frejia ha visto cose brutte, nel suo mondo. Ed è stato Hyoga a fargliele vedere (ma non lo voleva).

Ma Frejia vuole ancora guardare. Anche se il mondo di Hyoga è brutto, lo vuole conoscere.

 

 

[V piuma]

 

Hyoga è ancora curioso.

E il mondo (che è brutto) continua a guardarlo. Perché Frejia sorride anche se le ha fatto male. Frejia con gli occhi verdi (come la betulla), la luce fra i capelli e il vestito bianco.

Hyoga è curioso, e Frejia vuole guardare.

Perché il mondo di Hyoga è curioso. Non c’è il Re Quercia e il ceppo nel camino; e il bisogna stare attenti al vischio, nelle case. Perché sotto il vischio devi dare un bacio. Non imprigiona il sole, il vischio. Ma prende te. E Frejia ha capito.

C’è Hyòl nel mondo di Frejia; la ruota che gira e brucia e Hilda disegna berkana e inguz. E c’è festa, perché il sole ritorna e si ferma ogni giorno un po’ di più. Hyoga ha una croce al colle, ma Luciadagen non lo ha mai festeggiato e nemmeno il ritorno del sole. Hyoga festeggiava Svyatki quando c’era mama; solo Svyatki e il giorno della Resurrezione. Ma uchityep gli aveva insegnato altre feste (anche se uchityep una croce al collo non la portava, ma a modo suo credeva alla vecchia religione).

A Frejia quel mondo diverso piace; e ha gli occhi grandi e asciutti. Hyoga non capisce; ma è curioso e vorrebbe vedere anche lui il suo mondo bello come Frejia; e invece è bello solo attraverso le lacrime.

Ma Hyoga ha promesso: non piangerò.

Lo ha promesso a uchityep e lo ha visto diverso (e non era solo per il pianto). Lo ha promesso a mama che è nel mare (e lui non la può toccare). E Hyoga ha promesso; anche se il mare è cattivo.

Ma per Frejia no, il mare è buono. Perché è swan-rād e le ha portato Hyoga. E Hyoga è diverso (anche se le ha fatto male).

 

 

[VI piuma]

 

Hyoga ha gli occhi azzurri (come mama) e vuole guardare.

Perché Frejia è curiosa e lui deve insegnare. Ma non le dice: dimentica come uchityep’. Perché Hyoga, quella lezione, non l’ha mai voluta imparare.

Hyoga non lo dice, perché a Frejia ha fatto male. E quella volta il mondo (che è brutto) Hyoga lo ha fissato. Ma le lacrime non ci sono state. Perché il male era grande e Frejia piangeva.

A Frejia Hyoga non dice dimentica, perché non è un bravo insegnante e quella lezione uchityep non è mai riuscito a fargliela imparare. Ma le dice guarda. Perché Frejia è curiosa come lui, ma le lacrime non le vuole usare.

 

 

[VII piuma]

 

Hyoga vuole scoprire.

La luce di Frejia e il mondo senza bagnato. E vuole insegnare; perché il mondo (con tante cose brutte) non è solo cattivo. E Frejia il suo mondo bianco e freddo e diverso lo vuole vedere.

E Hyoga è curioso del mondo che rinasce negli occhi verdi (come una betulla) di Frejia. Perché (forse) è un mondo bello. Anche se non ci sono lacrime a cambiarlo. La lezione di uchityep non la imparerà mai; ma quella di mama la tiene stretta.

E gli occhi di Hyoga (azzurri e grandi e un po’ allungati) sono curiosi.

 

 

 

 

 

 

 

Considerando

 

 

Una one-shot; un nonsense (sempre che abbia veramente capito cosa voglia dire, questa definizione). Un regalo per festeggiare Santa Lucia. Qui, in questo fandome, perché Inuyasha è prenotato per Natale. E allora…[puntini!] meglio non appesantire troppo.

Partendo dall’inizio.

Il titolo non è un mio errore di inglese (va bene: lo conoscerò poco- niente; ma tento di non sbagliare, quando lo uso). La lingua è l’antico norreno (assonante con l’inglese); Swans draumar significa Sogni del cigno ed è chiaro il perché.

Ho scelto il norreno e non il russo perché la storia si intreccia con il mondo di Asgardh, e con Frejia in particolare.

Non so. Li ho sempre visti come coppia, ma estremamente complessa perché provengono da due mondi e da due universi molto distanti. Quasi opposti, ma non incompenetrabili.

Lo sfondo è la festa di Santa Lucia in Svezia. E Frejia, sfuggita ad Asgardh, la vedrebbe per la prima volta. Con Hyoga come guida d’eccezione.

Una ovvietà che è comunque estranea a entrambi: per Frejia ci sarebbe la festa di Hyòl per celebrare il solstizio d’inverno e la rinascita del sole; per Hyoga c’è il Natale (святки [Svyatki]) prima e le feste di Grecia dopo.

Ah, naturalmente uchityep (учитель= maestro) è Camus.

 

 

Alla vostra gentilezza.

 

 

 

  
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