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Autore: Niglia    11/03/2015    2 recensioni
«Guardala, Ade, gli aveva sussurrato, indicando la fanciulla che sedeva poco distante dalla madre alla mensa degli dei. Volgi pure il tuo sguardo verso di lei. Il suo nome è Persefone. Non è forse una sfida adatta al potente sovrano dell’Oltretomba? Non senti il profumo della vita su di lei? Non vedi come la sua pelle risplende di calore e gioventù? Eppure non conosce nulla della vita, la poverina. Sua madre la tiene ben stretta alle sue gonne e le impedisce di prendere il volo… Scommetto che vorresti essere tu le sue ali.»
Il mito di Ade e Persefone – raccontato a piccoli pezzi.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ade, Altri, Persefone
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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« If I had a Heart »





«More, give me more, give me more

If I had a heart I could love you
If I had a voice I would sing
after the night when I wake up
I'll see what tomorrow brings.»



1
[Persefone]


La prima volta che ha posato gli occhi su di lui è stato il terrore ad accecarla, a ferire i suoi begli occhi illuminati dal sole e a imprigionarle in gola un grido che non aveva voluto saperne di uscire.
Non aveva mai veduto così da vicino una creatura degli Inferi – non aveva mai respirato la stessa aria del sovrano dell’Oltretomba – né aveva mai pensato che l’avrebbe visto in un campo di profumati fiori di lavanda, così lontano dal suo regno, così lontano dalla morte. Eppure non così lontano, forse, vista la lunga scia di fiori anneriti e rinsecchiti e accartocciati su se stessi che si dispiegava alle spalle del dio man mano ch’egli avanzava verso di lei sul suo cocchio assai più nero della notte.
Non aveva avuto il tempo di reagire, né di chiamare aiuto, neppure di piangere o tentare di scappare, perché non aveva compreso fin quando non fu ormai troppo tardi quali erano le intenzioni della divinità. E quando esse le furono ben chiare, il possente braccio pallido come la carne di un cadavere e altrettanto gelido era ormai già stretto intorno ai suoi fianchi, in una morsa marmorea, decisa, dalla quale era impossibile districarsi.
Allora Persefone aveva ritrovato la voce, strillando, aveva scalciato come un animale selvaggio, le sue dita avevano artigliato il braccio del dio fino a farne sgorgare sangue, ma niente di tutto questo era servito ad allentare la stretta. Il suo rapitore, avvolto dalla testa ai piedi da un prezioso manto di velluto nero – quasi che la luce del carro di Apollo potesse ferirlo, in qualche modo – la teneva ferocemente contro il proprio petto, allo stesso modo in cui un uomo stringe la propria amante, ma senza la medesima tenerezza.
I mostruosi cavalli infernali dagli occhi di brace avevano già ripreso la via per l’Averno, distruggendo i fiori con i loro zoccoli duri come la roccia per poi inabissarsi con il loro prezioso carico nello squarcio dal quale erano spuntati.
Non appena la terra si fu richiusa sopra di lei con il rombo di un tuono, Persefone aveva compreso di essere perduta.










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Drabble:
350 parole
Nota dell'Autrice: Non aspettatevi capitoli lunghi e/o profondi, sono semplicemente innamorata di questa ship classica e volevo contribuire alla categoria con qualcosa di mio. Lo so, lo so, niente di originale, roba trita e ritrita, ma chissene. :D
E visto che è davvero troppo corta e malgrado tutto va contro i miei principi (lol) vi pubblico subito anche il secondo capitolo. Sciò, sciò, proseguite con la lettura! Bacio ♥


   
 
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