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Autore: The Hopeless Girl    12/03/2015    1 recensioni
«Che fai, Ross?»
«Cerco di scrivere la prossima canzone: oggi mi era venuta un'idea (ehm ehm, microonde...) ma... puf! Se n'è andata!»
«Lascia perdere la canzone, stasera abbiamo di meglio da fare.»

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Equivoche frasi di un Brendon ancora più equivoco e un Ryan che fa promesse che preferirebbe non aver fatto: una tipica serata in casa Urie-Ross
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Brendon Urie, Ryan Ross
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NORMALI SERATE IN CASA URIE-ROSS (STORIA DI UN CUCCIOLO CHE VOLEVA GUARDARE LA TV)

Il ragazzo fissava il foglio bianco con uno sguardo che oscillava in continuazione dall'apatico al disperato.
Com'era possibile che la sua mente fosse così totalmente, irrimediabilmente vuota?
Che fine avevano fatto tutte quelle rime, quelle frasi, quelle note che lo avevano perseguitato per tutta la giornata, mentre era impegnato in altre faccende?
E ora, che finalmente aveva un po' di tempo libero, un foglio davanti e una matita in mano, la sua mente era azzerata e lui si perdeva nel nulla ad osservare ora il muro, ora la finestra che si apriva su un'immobile sera autunnale, ora semplicemente il vuoto all'interno della sua testa.
Ad interrompere uno dei suoi ennesimi viaggi insensati ed infruttuosi nel mondo del nulla, fu un leggero brivido partito dal collo e arrivato fino alla punta delle sue terminazioni nervose.
Si riscosse dal suo apatico incanto con un sobbalzo e girò il viso fino a rimanere con il naso affondato in una massa di capelli scuri appoggiati sulla sua spalla.
Inspirò profondamente la fragranza fin troppo familiare di quelle ciocche e vi ci nascose un sorriso tanto immotivato quanto genuino.
Da sotto quella massa di capelli venne una voce maschile atteggiata talmente infantilmente che gli fece automaticamente ampliare il sorriso: «Che fai, Ross?»
A malincuore, Ryan staccò il viso dalla testa di Brendon e quello si alzò dalla sua spalla, rivelando due occhioni marroni sgranati e un sorriso dolce: «Cerco di scrivere la prossima canzone: oggi mi era venuta un'idea ma... puf! Se n'è andata!»
Brendon rise, riabbassandosi per depositargli un altro bacio sul collo, che ebbe il solo scopo di distrarre Ryan mentre lui gli sfilava la matita dalla mano: «Lascia perdere la canzone - gli sussurrò nell'orecchio - stasera abbiamo di meglio da fare.»
Ryan sollevò un sopracciglio e lo guardò dubbioso: «Sentiamo Urie, quale sarebbe la tua fantastica idea alternativa?»
Brendon si raddrizzò di scatto, indossando una perfetta espressione offeso-scandalizzata: «Mi deludi, Ross! - esclamò portandosi le mani al cuore - Hai dimenticato la promessa che mi avevi fatto?»
Ryan si decise a sollevare anche l'altro sopracciglio, dato che il prolungato silenzio che aveva seguito la domanda non era bastato ad esplicitare il fatto che lui non avesse la benché minima idea di cosa andasse parlando l'altro.
Brendon allargò teatralmente le braccia e disse: «Vediamo se così ti rinfresco un po' la memoria!»
Detto ciò gli fece l'occhiolino e... si lanciò in un'interpretazione ballata di It’s A Beautiful Day di Michael Bublé.
Ryan scosse la testa, sempre più confuso: «Brendon, sul serio, io non... - si interruppe e nei suoi occhi balenò un lampo di comprensione - Oh, no, Urie, non pensarci nemmeno.»
Brendon dapprima rise, e poi, quando si accorse che il chitarrista era DAVVERO deciso a negare, gli si inginocchiò affianco e congiunse le mani in segno di preghiera, facendo anche il labbruccio: «Eddai Ross! Me l'avevi promesso!»
Ryan scosse energicamente la testa: «Non se ne parla! Non so in quale momento di pazzia abbia accettato tale cosa, ma mi rimangio tutto!»
«Ma Ryan! Per favore! Lo sai quanto è importante per me!»
«NO! Non ho alcuna intenzione di fare maratona dei rewind di Glee fino alle due di notte per aspettare che esca il nuovo episodio!»
«Ma - la faccia di Brendon era quella di un bambino a cui hanno appena negato un sacchetto di caramelle o un pacchetto di figurine - come può non piacerti? È così avvincente! E cantano! E poi Kart è così carino... e ti assomiglia! Per questo è carino!» si affrettò ad aggiungere, dopo un'occhiata di fuoco da parte dell’altro.
Ryan aprì la bocca per contestare ma si fermò, davanti all'espressione supplicante di Bendon, che gli faceva il labbruccio come un cagnolino abbandonato; trasse allora un respiro profondo e, con voce esasperata, disse: «Okay, hai vinto! Ma solo stasera!»
Brendon si lasciò scappare un urletto di entusiasmo e gli stampò un bacione riconoscente sulla guancia, prima di correre in salotto a caricare sulla tv uno dei vecchi episodi che aveva, ovviamete, registrato.
Ryan scosse la testa sospirando rassegnato ma con un tenero sorriso sulle labbra, e si alzò dalla sedia, seguendo senza fretta il suo ragazzo nell’altra stanza e preparandosi psicologicamente all'ennesima serata sotto la coperta pelosa, sul divano, a tentare di dormire affianco ad un Brendon esaltato che duetta con i personaggi dell'intero Glee Club.

   
 
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