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Autore: _fedss    13/03/2015    10 recensioni
"Sapeva di esserne innamorata, ne era consapevole da un po’ di tempo. Ma sembrava che loro avessero perso l’opportunità e adesso, passati quasi sei anni, pensava che fosse troppo tardi."
Titolo originale: "Snowstorms and Babysitting", di Trapped in a MatchBox
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Snowstorms and Babysitting



 
 
Kate sbadigliò e cercò di mandare via ogni traccia di sonno. La notte precedente aveva sofferto di insonnia ed era riuscita a dormire meno di due ore prima di doversi alzare dal letto per un’altra giornata di lavoro. Grazie a dio le cose erano tranquille quel giorno e lei stava seriamente prendendo in considerazione l’idea di sgattaiolare nella sala break e fare un riposino.
 
Scuotendo la testa per riattivare i suoi sensi, decise di aver bisogno di un’altra tazza di caffè. Castle non era ancora lì e lei desiderava che fosse già arrivato, se non altro per il caffè che le portava sempre.
 
Per quello e per il fatto che le mancava.
 
Era stato via per quasi una settimana per discutere del debutto che il suo terzo romanzo su Nikki Heat stava per fare sul grande schermo e a lei mancava terribilmente. Non che lo avrebbe mai ammesso a qualcuno, naturalmente. Sapeva che era tornato in città la sera precedente, ma non aveva avuto ancora alcun modo di sentirlo.
 
Alzandosi, cercò di soffocare un altro sbadiglio, e si incamminò verso la sala break per prepararsi un cappuccino. Con la tazza calda sicura tra le sue mani, bevve un sorso e sentì quella fantastica sensazione della caffeina che si diffondeva attraverso le vene e che la scaldava. New York stava attraversando un altro freddo inverno e la notte precedente erano caduti diversi centimetri di neve. Nonostante amasse molto la neve, Kate non era più in grado di godersi l’inverno da quando era rimasta chiusa con Castle nella cella frigorifera qualche anno prima. Solo il ricordo di quel momento le mandò un brivido per tutto il corpo.
 
“Un penny per i tuoi pensieri?”, la sua voce la riportò fuori dai ricordi e lei sentì un sorriso involontario piegarle le labbra verso l’alto.
 
“Castle, hey”.
 
Non poteva nascondere l’evidente felicità nella sua voce e si sentì un pochino imbarazzata per ciò. Provò a non dargli tanto peso. Lui era il suo migliore amico; era normale essere felici di vedere il proprio migliore amico, no?
 
“Ciao a te, KB”. Lui camminò nella sua direzione e le porse un cornetto(*) e il suo solito caffè. “Cosa stavi pensando di così profondo?”, le chiese e le colpì la spalla con la sua, appoggiandosi alla scrivania accanto a lei.
 
“Niente di importante. Tutta questa neve… mi ha fatto tornare in mente vecchi ricordi”. Bevve un sorso dalla tazza che lui le aveva appena dato. “Com’era Los Angeles?”
 
“Oh, lo sai. Noiosa. Un sacco di riunioni. Avrei preferito essere qui. Mi sono perso qualcosa di interessante?”
 
“Niente di che. Abbiamo chiuso due casi, ma niente che avrebbe potuto entusiasmarti”, gli mostrò un sorriso e lui le sorrise in risposta.
 
“La tua vita diventa incredibilmente noiosa quando non ci sono io, vero?”, colpì di nuovo la sua spalla e lei fu tentata di ammettere che aveva ragione.
 
“Nei tuoi sogni, Castle”, gli colpì giocosamente il collo con una mano. Lui stava per risponderle, quando una piccola sagoma arrivò correndo dalla porta.
 
“Zio Castle!”
 
Un bambino con due brillanti occhi azzurri e una folta chioma di capelli castani corse incontro a Castle e Kate soffocò una risata.
 
“Hey, piccoletto. Cosa ci fai qui?”, Castle lo prese in braccio e gli pizzicò il naso, facendolo ridere. “E quale dei due sei tu?”, chiese scherzosamente.
 
“Sono Aiden, zio Castle”, disse con un tono di voce annoiato.
 
“Sul serio, Castle, come è possibile che tu ancora non riesca a riconoscerli?”, Kate scosse la testa con un sorriso e si rivolse al bambino. “Ciao, AJ. Dov’è il mio abbraccio?”, allungò le braccia verso di lui e Castle le passò il bambino di quattro anni.
 
“Ciao, zia Kate”, disse timidamente e nascose la faccia nel collo di Kate. Non era un segreto che Aiden fosse innamorato di sua zia Kate e i ragazzi amavano prenderla in giro per questo. “Mi sei mancata”, le sussurrò all’orecchio e lei lo strinse forte contro il suo corpo, lascandogli un dolce bacio sulla guancia rossa.
 
“Mi sei mancato anche tu, tesoro. Come stai? E dov’è tuo fratello?”, gli chiese, continuando a tenerlo in braccio.
 
“Sto bene. E Logan sta parlando con zio Javi qui fuori”, allungò la mano e le toccò i capelli, arricciando alcune ciocche fra il pollice e l’indice, come amava sempre fare.
 
“Niente scuola oggi?, gli chiese sorridendo al suo gesto e scuotendo la testa.
 
“Chiusa per la neve”, ripose, tornando con il viso accanto al suo collo e sospirando contento.
 
“Che ne dici di una tazza di cioccolata calda, AJ?”, Kate sentì Castle porre la domanda da accanto a lei e il bambino si voltò fra le sue braccia per guardarlo.
 
“Okay”, rispose assonnato. Era ancora molto presto e Kate sapeva che si sarebbe addormentato per un riposino da un momento all’altro.
 
“Che ne dici se usciamo da qui e vediamo se anche Logan ne vuole una?”, suggerì Kate e si voltò verso Castle. “La prepari tu?”, gli chiese e lui annuì, avvicinandosi per posarle un bacio sui capelli.
 
Lei sbatté le palpebre, sorpresa e lui le sorrise con un’alzata di spalle.
 
“Mi sei mancata”, le disse e lei sentì le farfalle nello stomaco. Gli rivolse un sorriso, non essendo sicura di cosa dire, ed uscì dalla sala break con AJ stretto fra le sue braccia.
 
 
Quando arrivò alle scrivanie, vide Esposito rincorrere il fratello gemello di AJ, Logan, e Ryan parlare al telefono.
 
“Hey, Logan”, scompigliò i capelli del piccolo e si sedette sulla sua sedia con AJ sulle gambe.
 
“Hey, zia Kate”,  disse il bambino, allungandosi sulle punte per baciarle una guancia.
 
“Vedo che ti ha già trovata”, sorrise Esposito ed indicò AJ sulle sue gambe. “La prima cosa che ha chiesto quando è arrivato è dove fossero zia Kate e zio Castle”.
 
“Siamo solamente innamorati l’uno dell’altra, vero, AJ?”, chiese togliendogli il cappello e sistemando i suoi capelli scompigliati.
 
“Si”, sorrise il bambino orgoglioso ed Esposito roteò gli occhi con un sorriso.
 
“Non ti lascia un attimo, eh?”, scherzò lui e Kate scosse le spalle divertita.
 
“Mi dispiace tanto, ragazzi”, gli disse Ryan quando chiuse la telefonata. “Jenny ha una riunione e la nostra baby-sitter è bloccata nella neve. Non ho avuto altra scelta, dovevo portarli qui per forza”.
 
“Non preoccuparti, Kev. Molto probabilmente sarà una giornata tranquilla. Almeno potremmo svagarci un po’”, Esposito rassicurò il suo partner, che si accasciò sulla sua sedia.
 
“Lo spero”, sospirò e si passò una mano fra i capelli. “Questi due possono essere tremendi”.
 
“Si, non preoccuparti, Ryan. Ci pensiamo noi oggi. Mi è mancato giocare con i due piccoletti”, disse Kate e lasciò un bacio sulla testa di AJ.
 
“Chi ha ordinato cioccolata calda?”, Castle comparve con due tazze nelle mani e le posò sulla scrivania di Kate.
 
“Gli abbiamo preparato un po’ di cioccolata calda, spero non sia un problema, Ryan”, disse Kate al suo amico.
 
“Si, tranquilli, fuori si gela, li riscalderà un po’”, disse e Kate passò una tazza ad AJ e l’altra a Logan.
 
“Soffiateci sopra, ragazzi. È bollente”, li avvisò e i due annuirono, facendo come gli era stato detto.


 

 
 La mattinata passò senza novità. Castle continuava a prepararle caffè e le raccontava del suo viaggio a Los Angeles. AJ e Logan giocarono insieme nella sala break, con Ryan ed Esposito che facevano a turno per controllarli. Kate guardava il divano della sala break malinconicamente, pensando che non sarebbe mai riuscita a riposarsi adesso che i bambini correvano per il distretto, così si sistemò sulla sedia e si concentrò sulle scartoffie. Quando ebbe finito, controllò le sue e-mail e le notizie online.
 
Il tempo stava peggiorando di fuori e Kate sperava che non dovesse uscire per constatarlo di persona. La felicità scomparve quando vennero chiamati per un omicidio subito dopo pranzo. Ryan era preoccupato di dover lasciare i figli al distretto, ma Castle si offrì volontario per rimanere con loro mentre i detective sarebbero andati sulla scena del crimine.
 
Kate alzò un sopracciglio e gli chiese silenziosamente se fosse sicuro della sua decisione, ma lui annuì solamente e le disse di non preoccuparsi. Aveva cresciuto Alexis da solo; due bambini non potevano essere così difficili da gestire per un paio di ore, no?
 
Kate non rimase sulla scena del crimine per molto e chiese a Ryan ed Esposito di fare alcune ricerche mentre lei avrebbe condotto gli interrogatori al distretto. Guidò cautamente verso la stazione di polizia mentre la neve cadeva pesantemente dal cielo. Quando parcheggiò la macchina di fronte al dodicesimo, la tempesta peggiorò e lei riuscì a malapena a vedere dove stesse andando a causa della neve che si alzava con il vento.
 
La temperatura era scesa significativamente e Kate corse nel palazzo, rabbrividendo quando il calore la colpì una volta passata attraverso le porte. Entrò nell’ascensore e premette il pulsante del piano del dipartimento omicidi, sperando che tutto stesse andando per il verso giusto tra Castle e i bambini.
 
Quando camminò attraverso le scrivanie e non vide nessuno, iniziò subito a preoccuparsi. Come si avvicinò alla sala break, la preoccupazione aumentò a causa della calma che regnava. Aprendo la porta silenziosamente, trovò finalmente chi stava cercando.
 
Castle era sul divano con Logan e AJ. Stavano dormento tutti e tre.
 
Sorrise alla scena e sentì una strana sensazione alla bocca dello stomaco a causa del desiderio di avere ciò nella sua vita. Avere una famiglia. Con lui. Sapeva di esserne innamorata, ne era consapevole da un po’ di tempo. Ma sembrava che loro avessero perso l’opportunità e adesso, passati quasi sei anni, pensava che fosse troppo tardi.
 
Scuotendo la testa per cacciare quei pensieri (la rendevano sempre triste perché sapeva che insieme avrebbero potuto avere qualcosa di veramente bello) tirò fuori il suo cellulare dalla tasca per scattare una foto.
 
Fece cinque foto diverse prima che lui si mosse. Lo guardò in silenzio mentre sbatteva le palpebre e si guardava intorno, confuso, finché il suo sguardo non si posò su di lei. Un assonnato sorriso abbellì le sue labbra.
 
“Kate”, disse e lei sorrise, avvicinandosi a lui.
 
“Ciao”, rispose, prendendo gentilmente AJ e sistemandolo accanto a lei, la testa del bambino sulle sue gambe. “Vi siete comportati bene?”, gli chiese con sguardo giocoso e lui la colpì con il gomito.
 
“Si, li ho anche convinti a fare un riposino come puoi vedere”, le disse orgoglioso. “Dove sono Ryan ed Esposito?”
 
“Stanno seguendo una pista. E prima che tu lo chieda, sembra che sia un caso molto semplice. Colpo di pistola al petto. Il marito era stato accusato per violenze domestiche in passato”.
 
“Quindi… noioso?”
 
“Si, molto”, sospirò e posò la testa sulla sua spalla. “Sono così stanca”, sussurrò e sentì Castle posargli un bacio sui capelli.
 
“Perché non riposi un po’?”, le suggerì e lei scosse la testa assonnata.
 
“Ho un caso, ricordi?”, disse, ma non si mosse da quella comoda posizione.
 
“Allora prenditi una pausa per soli dieci minuti. Stai qui con me e i bambini”, le disse dolcemente e lei girò la testa per guardarlo. Lui sorrise e le baciò gentilmente il naso.
 
“Okay”, acconsentì, le farfalle nello stomaco impazzirono per quel gesto.
 
In quel momento, prese una decisione. Prendendo un profondo respiro, si sporse in avanti e toccò le labbra di lui con le sue, esitando. Capì di averlo colto in sorpresa, ma presto ricambiò il bacio con entusiasmo. Succhiò  il suo labbro inferiore, prima di passare la lingua su di esso, chiedendole il permesso. Kate aprì la bocca, invitandolo a continuare, assaporando la sensazione delle loro lingue a contatto per pochi secondi.
 
Poi si allontanò e posò lo sguardo su di lui che la stava guardando, sopracciglia arcuate e le labbra gonfie a causa del bacio.
 
“Non che io mi voglia lamentare, ma per che cosa era?”, le chiese, allungando una mano per spostarle una ciocca di cappelli dietro l’orecchio.
 
“Niente”, disse offrendogli un piccolo, timido sorriso. “Solo per la tua presenza, credo. Mi sei mancato”, confessò e roteò gli occhi come lo vide sorriderle raggiante.
 
“Mi sei mancata anche tu, non immagini quanto”, si avvicinò e le catturò le labbra in un bacio ardente, facendole emettere un piccolo gemito. Quando si allontanarono, le venerò la mascella, il collo e le labbra con piccoli baci.
 
“Zio Castle?”, sentirono la voce assonata di Logan arrivare dal fianco di Castle.
 
“Torna a dormire, tesoro”, disse Kate, passandogli una mano tra i capelli affettuosamente. “Anche tu, AJ”, aggiunse quando vide l’altro bambino guardarla attraverso gli occhi addormentati. Entrambi annuirono e si sistemarono meglio contro il suo fianco e quello di Castle per riuscire a riaddormentarsi.
 
“Sei bravissima con loro, ti viene naturalmente”, commentò Castle dopo pochi minuti di silenzio. Kate scosse le spalle.
 
“Mi piacciono i bambini”, posò la testa sulla sua spalla  e sospirò.
 
“Andiamo. Riposati un po’, ti sveglio io”, la incoraggiò e lei lo guardò.
 
“Dieci minuti”, lo avvisò e lui annui, baciandola ancora una volta. Lei sorrise contro le sue labbra.
 
“Va bene, KB”.
 

 


Un paio di ore dopo, AJ sentì la voce del padre fuori dalla sala break e decise di investigare. Si mise a sedere sul divano e guardò incuriosito sua zia Kate e suo zio Castle dormire profondamente. Logan era già sveglio e aveva un sopracciglio alzato, confuso. Gli fece spallucce e gli fece segno di seguirlo fuori.
 
Vide il suo papà, zio Javi e zia Lanie parlare vicino alla scrivania di suo padre e si avviò con il fratello verso di loro.
 
“Hey, piccolino”, il papà lo prese in braccio mentre Logan veniva abbracciato e baciato dalla zia. “Cosa stavate facendo voi due?”
 
“Stavamo dormendo”, rispose Logan per lui con uno sbadiglio. “Zio Castle e zia Kate sono ancora lì”.
 
“Hey, papà?”, chiamò AJ e il padre lo guardò. “Zio Castle e zia Kate sono fidanzato e fidanzata?”, la domanda lo stava divorando dall’interno da quando li aveva visti baciarsi.
 
“Perché lo chiedi, tesoro?”, gli chiese Lanie incuriosita.
 
“Perché li abbiamo visti baciarsi”, rispose AJ voltandosi verso suo fratello che concordò annuendo.
 
“Si, si stavano baciando come fanno un fidanzato e una fidanzata”, aggiunse Logan e i tre adulti li fissarono scioccati.
 
Dopo aver spiegato ciò che avevano visto, i bambini li portarono alla sala break dove Castle e Beckett stavano ancora dormendo, abbracciati.
 
“Bene, credo che ci debbano qualche spiegazione”, commentò Lanie dopo aver scattato alcune foto. “Ma devo dirlo: era ora, diamine”.




 

 
 
 
 
E’ la prima volta che traduco una fan fiction, siate clementi.
Questa shot è talmente dolce! È stato più forte di me, dovevo condividerla con voi J
 
Questo è il link della storia in lingua originale:
https://www.fanfiction.net/s/6808712/1/Snowstorms-and-Babysitting
 
Alla prossima, grazie per aver letto.
Baci,
Fede.
   
 
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