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Autore: Maiko    13/03/2015    3 recensioni
Di lì a un paio di giorni ci sarebbe stato il test, rifletté Mello. E subito dopo si rese conto di star rileggendo la stessa frase da due minuti buoni, con un sottofondo di continui bip a ronzargli in testa. [...]
- Io ti ammazzo. – ringhiò il biondo, le guance rosse di indignazione, mentre si alzava dal letto gettando a terra le lenzuola nel movimento e lo seguiva fuori dalla stanza.
Genere: Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Matt, Mello | Coppie: Matt/Mello
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Trigonometry



Mello diede un morso alla tavoletta di cioccolata e girò pagina, un libro dalla copertina consunta poggiato sulle gambe incrociate.
Inclinò appena il viso di lato per tentare di concentrarsi nella lettura, mentre alla sua sinistra un fastidioso bip minava alla sua salute mentale da almeno mezzora.
- Matt. – lanciò un’occhiata all’amico: era disteso sul materasso di traverso, schiena sotto, le gambe leggermente piegate e la testa che ciondolava dal bordo del letto; con gli occhi seguiva vivacemente i movimenti di un qualche omino sullo schermo del gameboy.
- Mello? – chiese, senza staccare gli occhi dal gioco.
L’altro bambino sbuffò, dando l’ennesimo morso alla propria cioccolata. – Guarda che ti va il sangue al cervello. – disse, annoiato.
Il più piccolo si limitò a stringersi nelle spalle, le dita che premevano mnemonicamente su pulsanti che neanche guardava. - Mi concentro meglio stando così. – disse semplicemente.
Mello roteò gli occhi: quando ci si metteva Matt era impossibile.
Scosse la testa e tentò nuovamente di concentrarsi sul libro. Era un vecchio tomo di trigonometria, per la maggior parte pieno di un alternarsi continuo di lettere, numeri e segni; ma di tanto in tanto, all’inizio di questo o quell’argomento, vi erano inserite pagine di spiegazioni ed approfondimenti stipati in minuscoli caratteri.
Di lì a un paio di giorni ci sarebbe stato il test, rifletté Mello. E subito dopo si rese conto di star rileggendo la stessa frase da due minuti buoni, con un sottofondo di continui bip a ronzargli in testa.
Morse la tavoletta di cioccolata con rabbia, ed il quadratino si frantumò con un sonoro crack.
- Matt! – sbottò.
L’altro rimase impassibile. – Sì, Mello? – chiese con lo stesso tono di voce di prima e continuando a giocare imperturbato, per niente impressionato dallo scatto dell’amico.
Il bambino con il caschetto biondo strinse i denti, cominciando ad emettere un suono gutturale simile ad un ringhio.
- Per colpa del tuo stupido gioco non riesco a concentrarmi! Spegnilo. – scandì le parole una ad una.
Matt non diede segno di voler ascoltare ciò che gli era stato imposto tanto gentilmente. – Mi hai chiesto tu di venire in camera tua, ricordi? Visto che non mi hai considerato nemmeno un po’ mi sono dovuto arrangiare. – schioccò la lingua contro il palato, mentre sugli occhialoni arancioni si rifletteva, un po’ distorta, l’immagine di un omino in 2D che saltava da una piattaforma fluttuante all’altra.
Mello lo guardò con espressione sconcertata.
- Matt, - iniziò, con voce stranamente calma – fra due giorni abbiamo il test, ricordi? Quello per la classifica della Wammy, la stessa classifica che determinerà il successore di L. Hai presente?
L’altro emise un distratto mugugno affermativo.
Mello assottigliò gli occhi minacciosamente e con uno scatto fulmineo andò a premere sul tasto di spegnimento della console.
Matt sgranò gli occhi e si sollevò col busto, rivolgendogli uno sguardo allibito. – Ma che diavolo-
- Ti ho chiesto di venire in camera mia per studiare insieme, brutto idiota! – sbottò. – E piantala con quel cavolo di gioco!
L’altro si imbronciò, lasciandosi ricadere nuovamente sul materasso. –Non passiamo un po’ di tempo insieme da due settimane!
Mello roteò gli occhi. Sapeva già dove sarebbe andato a parare.
- Non è la fine del mondo se oggi non studi per qualche ora. Diamine, Mello!
- Sai, Matt. A volte ho l’impressione che tu non prenda seriamente la successione. – borbottò con una nota inviperita nella voce.
Mello era sempre stato il primo, il migliore della Wammy. Questo finché, non molto tempo prima, non era arrivato un altro bambino, un fastidioso pidocchio bianco di nome Near.
Sempre silenzioso, sempre a fare i suoi puzzle e a torcersi i capelli, sempre a sedersi in maniera scomposta ed innaturale, tale che Mello si era più volte chiesto se per caso gli fossero state asportate le ossa delle gambe.
Da quando Near era arrivato aveva subito occupato il primo posto nella classifica, con i suoi test dai punteggi perfetti, e Mello era divenuto secondo.
Lui, che era sempre stato primo in tutto.
- Voglio solo passare un po’ di tempo insieme! – continuò a lamentarsi Matt, ignorando la sua affermazione. – Mi hai messo da parte, accidenti a te! Ormai per te conta solo la classifica, battere Near, la cioccolata.. – borbottò – stai diventando noioso.
Mello emise un ringhio basso e chiuse di scatto il libro. Dalle pagine ingiallite si levò una sottile nuvola di polvere.
- Ripetilo se hai coraggio. – sibilò assottigliando gli occhi.
L’altro lo guardò per un attimo prima piegare le labbra in un sorriso divertito. – Oh, - disse. – quindi sai che ho ragione.
Il biondo gli rivolse un’occhiata di fuoco e lasciò scivolare il tomo affianco a sé, sul materasso, per poi afferrarlo per il colletto della maglia e strattonarlo verso di sé, con fare minaccioso. – Ti avverto…
Non fece in tempo a concludere la frase che Matt allungò il viso quel tanto da potergli stampare un bacio veloce sulle labbra.
Fu un contatto breve, ma fu abbastanza da lasciare Mello  impietrito e fargli mollare la presa.
L’altro ne approfittò per sgusciare via dal letto, arraffando in fretta e furia il proprio gameboy e portandosi a distanza di sicurezza dell’amico, aspettandosi uno scoppio d’ira.
Dovette attendere più di quanto avesse pensato, ma dopo qualche secondo imbarazzato il bambino biondo cominciò a sibilare. Letteralmente. Non sapeva come altro chiamare quei versi disarticolati che uscivano dalla bocca di Mello, mentre questi cercava di dar voce ad una frase di senso compiuto condita di qualche insulto. O ad insulti e basta, suppose.
- Che…che cosa cazzo.. – farfugliò assumendo il colore di un pomodoro maturo, forse per la rabbia o per l’imbarazzo, lanciandogli poi uno sguardo carico di fuoco.
Matt immaginò fosse il momento giusto per darsela a gambe. Non seppe dire cosa lo avesse spinto a baciare il suo migliore amico, forse voleva solo ottenere la sua attenzione, ma non poté negare che gli fosse piaciuto. Ed era abbastanza, non si interrogò ulteriormente al riguardo.
- Io ti ammazzo. – ringhiò il biondo, le guance rosse di indignazione, mentre si alzava dal letto gettando a terra le lenzuola nel movimento e lo seguiva fuori dalla stanza.
Matt si chiese, svoltando l’angolo ed uscendo nel giardino della Wammy con Mello alle calcagna, se anche a lui non fosse dispiaciuto più di tanto. Ma fu una domanda che non osò mai porgli.
E, comunque, seppur non ebbe il tempo di gongolarsene, seppe di aver raggiunto il proprio scopo: nella camera vuota, semi-coperto da una trapunta, il vecchio tomo di trigonometria assaggiava per la prima volta il pavimento. Fu l’unico libro che Mello dovette riportare in biblioteca con diverse orecchie alle pagine.





 


NdMaiko: salve a tutti! Questa storiella senza pretese mi era uscita quest'estate, mentre cominciavo ad abbozzare una lista di one-shot a sfondo fluff/sentimentale tra alcuni pairing che adoro. Ammetto di averci messo un po' a scriverla, non sono nemmeno sicura al cento per cento di cosa ne è uscito, ma volevo pubblicare qualcosa. Spero comunque che possa piacervi e se volete lasciatemi pure un'opinione :)

Buona serata,
Maiko



 
  
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