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Autore: DreamWings    14/03/2015    0 recensioni
Tra le misteriose aule della Roswath, una scuola apparentemente normale, due potenti forze celesti stanno per riscrivere la storia e salvare così il mondo dall'oscurità.
Genere: Fantasy, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way, Mikey Way, Ray Toro | Coppie: Frank/Gerard
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Angels

Prologo









 

      HIGHTSVILLE, NORD CAROLINA,

        OTTOBRE 1981





Erano le due del mattino, quando Linda avanzò furtiva, a passi agili e silenziosi, verso la finestra della sua camera da letto. I drappi di cui erano elegantemente tessute le tende, danzavano incalzate dal vento gagliardo che le avvolgeva e le smuoveva verso il muro, e si premurava di accarezzare anche la pelle delicata della giovane donna, arruffandone la leggiadra quantità carminia di capelli. Le sue esili curve sgattaiolarono verso lo spiraglio d'aria esterno, dove un giovane candido dall'esule aria angustiata, l'attendeva impaziente da all'incirca mezz'ora. Issandosi con tutte le sue forze, si aggrappò alle braccia rincuoranti del ragazzo, trascurando per un attimo il timore di cadere, e scansando le spine degli arbusti che si intricavano sui muri inerti della Roswath. La luna vegliava, complice, su di loro, e le lucciole incentivavano i loro sguardi colmi di astinenza. Raddrizzandosi sulle sue gambe, ancora cinta da quegli arti confortanti, si risistemò, recuperando la sua eleganza e il docile temperamento femminile. Sentì il calore di quel corpo, che era solita bramare a ogni suo risveglio, affondarle piacevolmente dentro. Era questo ciò di cui aveva bisogno. Sentirsi così. Sentirsi viva. Ed era quella presenza, quella figura meravigliosa, a redimerla dal resto, e a farle obliare tutto in un solo contatto visivo. Perchè la sua quotidianità era stata semplicemente scossa da quell'individuo, e non era mai riuscita a sentirsi forte a quel punto tale da liberarsi della sofferenza di un amore proibito. Quell'uomo che le stava poggiando delicato la fronte sulla sua, facendole combaciare alla perfezione, la uccideva come se fosse possibile farlo anche fisicamente. Perchè Linda, nonostante fosse un entità immortale, avrebbe ceduto la sua vita eterna, piuttosto che separarsi da lui ancora una volta. Non avrebbe desiderato nient altro che stargli vicina. Vivere insieme al ragazzo che aveva imparato a insegnare, ad una donna come lei,  l'ebrezza dell'esistenza umana, pur non essendo essa tale. E finalmente quel bacio che stava bramando da sei giorni esatti, ovvero dall'ultima volta che si erano incontrati, giunse impaziente dal trattenersi ancora, a depositarsi sulle sue labbra rosee, e la dolcezza e la passione che inavasero la sua anima serafica, consumarono le sue energie vitali trascinandola in una dimensione nuova dove il suo spirito innamorato si beava della pace universale. Nella sua esistenza celeste, non aveva mai appurato niente del genere. Era un potere diverso, nuovo. Era il potere dell'amore. E le leggi divine non lo avrebbero contrastato nemmeno tra un migliaio di anni. Lei era certa che quel ragazzo fosse il suo salvatore. L'aveva salvata dall'ignoranza più imponente. Perchè quel sentimento esisteva, era tutto per loro, era sempre stato a disposizione di chiunque fosse in grado di aprire il suo cuore. Ma lei, finora, lo aveva inconsapevolemente ignorato. E da quando conobbe finalmente Thomas, non ci fu più bisogno di scansare quell'affetto meraviglioso che aveva concesso la natura agli uomini in una vita travagliata dalle sofferenze. E non c'erano forze divine superiori a contrastarlo, nessuno poteva mettersi a confronto di un tale potere. Nemmeno la legge di Dio. 

Lo sguardo le cadde istantaneo sul tappeto di erbe fiorite sotto di loro, per poi ritornare arrendevole a navigare fra la tinta color nocciola di quelle iridi ammaliatrici. Impallidì quando si rese conto dell'imbarazzo che ancora provava al tocco leggiadro di quelle ruvidi mani che guidavano i loro polpastrelli sul suo ventre delicato.
"Cresce a vista d'occhio." la voce di Thomas risuò fievole, ancora trepidante per il bacio che aveva tanto invocato nell'ultima settimana.
"Sapessi come scalcia."sussurrò lei stringendolo più forte a sè, come per paura che potessero separarli, di nuovo.
"Dovremmo andare adesso. Ho parcheggiato l'auto a qualche isolato da qui, per evitare che si insospettiscano. Ma se non ci sbrighiamo verremo scoperti."parlò lentamente, cercando di non farle intendere ogni sua parola come un ordine.
"Si." disse lei, e poi aggiunse: "Ma prima devo fare una cosa." e si scansò senza fretta da quelle braccia accoglienti.
"E' per lui non è vero?"e la sua voce incalzò un tono  più freddo, affievolendo ogni residuo di passione che li aveva uniti fino a pochi istanti prima.
"Per me è come un fratello e tu lo sai. Mi è sempre stato vicino, mi ha aiutato con la gravidanza in questi mesi e-" venne interrotta dal tono roco di Thomas.
"Ma possibile che tu non voglia renderti conto del perchè sia stato così disponibile nei tuoi confronti? Linda, tu sei una ragazza intelligente, dovresti capirle certe cose." gli occhi di lui la trafissero in pieno come una lama tagliente. Poi concluse."Ha fatto tutto questo per te, perchè è innamorato di te."
Le gote di lei si fecero paonazze per l'imbarazzo, e non riuscì a impedirsi di distogliere lo sguardo da quello del suo ragazzo per concederlo altrove. Poi rispose. "Non essere sciocco. E comunque, anche se fosse, io amo te. Solo te. Ma voglio bene anche a lui e merita, dopo tutti i suoi sacrifici per me, per noi, per lui" si accarezzò la pancia in un chiaro riferimento al bambino che aspettavano. "che almeno io lo degni di un ultimo saluto." i suoi occhi adesso lo stavano supplicando affinchè le concedesse almeno quest ultimo atto, prima di fuggire da lì per sempre.
"Va bene, ma io ti verrò con te, e faremo in fretta." si arrese portandosi una mano fra i capelli castani.
"Si! Promesso." saltò di gioia lei. "Ti amo." e lo assalì ancora in un bacio vorace.

Socchiuse gli occhi un minuto prima di bussare alla porta della stanza di Brian. Da dentro non proveniva alcun tipo di suono, come se il silenzio avesse risucchiato tutto e ne fosse riemerso il nulla. Fino a quando non si fece avanti un'ombra slanciata che apparse alla soglia, difronte a loro, sfoggiando un incredibile taglio di capelli che anche alle due del mattino sapeva risultare angelicamente attraente. "Dolcezza, cosa ci fai qui e-" la sua voce si spezzò nell'incrociare lo sguardo con quello di Thomas. "Ci sei anche tu, vedo." corrucciò la fronte in segno di sfrontatezza.
"Anche io sono felice di vederti, Brian." e si ripugnò con tutto se stesso per aver dovuto pronunciare quell'odioso nome.
"Come mai qui? Insieme a lui?" Questa volta si rivolse direttamente a Linda, senza degnare nemmeno di una piccola svista, la figura di Thomas che si sentiva particolarmente a disagio in quella circostanza.
"Sono venuta qui per dirti addio e ringraziarti di tutto quello che hai fatto per me, e per noi." arrossì.
"Dirmi addio? Cosa? Come? Perchè?" stilò una sfilza di domande, improvvisamente turbato, e suscitò un risolino compiaciuto da parte dell'altro ragazzo.
"Si, ecco vedi, noi non potremo più stare insieme se rimarremo qui, quindi.." lasciò intendere il resto.
"Beh ma allora è davvero semplice: Lascialo." e per poco Thomas non gli si scaraventò addosso, spiaccicandolo con la faccia sfrontata che si ritrovava, contro alla parete esterna della sua stanza.
Ma per fortuna intervenne ancora una volta Linda. "Non essere sciocco, dai. Magari un giorno verrai a trovarci e farai da padrino al piccolo Frank." Scherzò su un po' lei.
"Frank?" domandarono i due ragazzi all'unisolo, e scattò l'ennesima reciproca occhiataccia accidiosa.
"Si, è il nome che ho scelto. Cosa ve ne pare? E' importante per me il parere di entrambi." si schiarì la voce appena ebbe concluso.
"Per me va benissimo amore." Thomas le baciò dolcemente la guancia, approfittando anche della presenza di Brian.
"Si, sembra carino." commentò incerto quest'ultimo.
"Perfetto. Ora dovremmo andare. Allora.." balbettò a bassa voce Linda, timidamente. "Arrivederci." terminò un po' afflitta.
"Promettimi che non è un addio." implorò supplichevole, e chiaramente nervoso, Brian.
"Te lo prometto." lo rassicurò lei sorridente e radiosa come sempre, nel mentre che si allontanava mano nella mano con il suo unico e vero amore.













Ciaoo a tutti, innanzitutto ci tenevo a ringraziarvi di cuore per aver letto questo breve prologo. Non preoccupatevi se non avete capito la storia, è questo lo scopo. In secondo luogo, volevo chiarire una cosa. Questa Frerard è ispirata ad una serie di storie diverse. In particolare a Fallen (per chi lo avesse letto). E' quasi una sorta di rielaborazione. Ma tranquilli, si evinceranno un sacco di differenze lampanti. 
Mi raccomando, se mai dovesse piacervi questa cosetta, (so benissimo di fare schifo come scrittrice, ma mi cimento ugualmente perchè sono una testa dura) scrivetemi. Accetterò qualsiasi sorta di consiglio, apprezzamento, critica, suggerimento. Tutto. Quindi questo è tutto. Un bacio e al prossimo capitolo. 
Ps. Il rating per ora è arancione, ma non ho idea di cosa scriverò..quindi potrebbe cambiare sia in rosso che in giallo. Ciaoo**
   
 
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