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Autore: _yas_venice_    14/03/2015    9 recensioni
un evento inatteso turba la quiete di Storybrooke e provoca un intenso e fortuito approccio tra Emma e Regina
Genere: Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Belle, Emma Swan, Regina Mills
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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nella tana del lupo
buongiorno/buonasera a tutte-i mi presento sono un'autrice proveniente dal fandom di Sailor moon ma anche innamorata di Once upon a time quindi ho deciso di buttarmi nella mischia anche qui con una shot non particolarmente impegnativa; purtroppo ammetto di non essere al 100% della forma quindi non scommetterei sul risultato finale. Spero comunque che non sia uno schifo completo e se lo è vi chiedo scusa per avervi fatto perdere tempo prezioso a leggerla; andando nello specifico ho immaginato un missing moment  Swan queen da inserire nella stagione due  quindi ho pensato di creare un approccio fisico ma non troppo tra le nostre due eroine intenso quanto fortuito grazie ad un evento del tutto inatteso che turba la quiete di Storybrooke. D' altronde noi fan di Emma e Regina abbiamo totale libertà d'azione nel creare situazioni che coinvolgano le nostre due eroine visto che gli autori di OUAT non ci han dato molto su cui ricamare... almeno ufficialmente.  Chiedo inoltre scusa ai fan di Belle per averla resa un po' troppo piagnucolona e vittima in questa shot.
Buona lettura! Ah una precisazione in molte mi hanno segnalato che la formattazione e impaginazione del testo è tutta sbilenca; mi vien da piangere il mio computer mi mostra tutto perfetto quindi se vedete cose strane non è colpa mia! Chiedo perdono!







niente di personale

 Questo era troppo! Oltre ai pericoli e ai nemici magici ora anche i delinquenti comuni a Storybrooke erano decisamente troppo! Una rapina al banco dei pegni attuata da criminali di passaggio più che fortunati nel trovarsi davanti Belle e non l'Oscuro in  persona  anche se era sicuro come la morte che avrebbero pagato caro il fatto di aver  legato e rinchiuso la donna che amava nel ripostiglio pur di agire indisturbati rubando l'esiguo incasso per poi concentrarsi sui preziosi cimeli del negozio; tutto stava procedendo per il verso giusto fino all'arrivo di quella bella bionda giunta a rompere le uova del paniere dei tre:   "Belle"      "La proprietaria non è qui"  disse uno dei tre         "Ah si; e voi che ci fate qui dentro da soli?"   commentò sospettosa Emma       "Ci serviamo da soli come ci ha detto di fare la proprietaria"   fu la semplice risposta dell'unico calvo dei tre.   "E lei dov'è?"      "Oh non sappiamo dove sia andata, ha detto che aveva delle commissioni da sbrigare e che ci conveniva servirci da soli per poi pagare tutto al suo ritorno"
Emma allora rise apertamente dicendo:  " Ottimo tentativo ragazzi! "   il tutto mentre afferrava saldamente la pistola situata nella fondina appena sotto il rene sinistro.      "Questa vuole fotterci"  sussurrò il più giovane del gruppo mettendo in guardia i due compari   "Tira fuori dal ripostiglio il nostro lasciapassare"  senza rispondere il moro con il pizzetto si avvicinò furtivo allo sgabuzzino   "Ehi tu! Cosa credi di fare?"  sbottò Emma sempre più nervosa.    "Ma chi cazzo sei e che cazzo vuoi!" tonò il calvo che di certo era il capo della combriccola.   "Ok basta giocare!"  ordinò sicura Emma tirando fuori la pistola   "Siete stati sfortunati ragazzi. Alzate le mani da bravi bambini, siete in arresto oltre che nei guai"     "Anche tu sei nei guai bella gnocca"  rispose il calvo tirando fuori una beretta.    "Ah vedo che usi ancora quel rottame eh John!" esclamò lo sceriffo Swan.  L'uomo sorpreso da quell'affermazione fissò l'interlocutrice frugando tra migliaia di ricordi e cavolo! Si ma certo!   "Emma Swan, che Dio mi fulmini! Sei proprio tu!"    fermò subito l'entusiasmo dicendo    "Un momento! Hai detto che sono in arresto? Ma come può essere? Sei passata alla concorrenza?"      "Solo gli idioti non cambiano idea caro John"  rispose serena Emma      "O solo chi ha delle certezze nella vita"   commentò lui con sguardo fiero.   "E tu  quale grande verità avresti trovato nel fondo di quella fogna che è la tua vita" chiese con tono acido la bionda mentre la voce disperata di Belle irruppe nel contesto mentre veniva trascinata via e minacciata con una pistola    "Fa la brava sbirra o le piantiamo una pallottola tra gli occhi!" tonò il più alto dei tre puntando una pistola alla fronte della ragazza.


Fulminei due pugni raggiunsero Emma alla testa e allo stomaco.    "Vedi Emma una delle verità che ho compreso è quella sulla psiche debole e banale dei buoni e quindi siete tutti destinati al fallimento"    ringhiò John Collins afferrando Emma per i capelli e trascinandola appresso senza uno scopo preciso ma per il puro piacere di farle male; giunti sul marciapiede Tom, il tipo con il pizzetto gli urlò contro  "Lasciala perdere John abbiamo già un'ostaggio, muoviti!" John per essere sicuro che Emma fosse fuori gioco le scaricò parecchi calci in pancia lasciandola a terra per poi fiondarsi dentro la Bentley grigia che lo attendeva e che lo vide subito intento a calmare Belle che invocava piangendo il nome di Emma che intanto riuscì a rimettersi in piedi ma con estrema fatica con la forza della disperazione raggiunse l'auto e si aggrappò allo sportello posteriore nel tentativo di tirare  fuori l'amica.  L' auto a quel punto partì di gran carriera trascinandosi dietro Emma; a quel punto John per sbarazzarsi dello sceriffo tirò fuori la pistola e la puntò contro la bionda ma Belle si aggrappò con entrambe le mani all'arma dando vita a una violenta collutazione nel mezzo del quale venne esploso un colpo    "Cazzo"  urlò alterato Tom Simons seduto davanti mentre fuori Emma rotolava rovinosamente a terra oramai troppo distante dall'auto che sfrecciava via con un'esasperato stridore dei dischi poco oleati dei freni

*     *     *

Un colpo sordo e un'auto che sfrecciava via veloce; quei rumori improvvisi avevano distolto la sua attenzione dalle scartofie  che aveva tra le mani; si affacciò all'ampia vetrata del suo studio per capire cosa stesse succedendo fuori e notò subito un corpo di donna disteso sull'asfalto proprio fuori al cancello del giardino; decise di controllare di persona non certo per slancio di altruismo ma piuttosto per deformazione professionale in fondo era il sindaco ed era compito suo vigilare per tutelare la quiete pubblica di quella topaia di città. Percorse il viottolo ad ampie e sicure falcate e mentre si avvicinava a quel corpo si rendeva conto di riconoscere gli indumenti della persona a terra tra cui l'inconfondibile giubbotto di pelle rossa     "Emma! Cosa è successo!"      "Una rimpatriata tra vecchi amici"    bisbigliò la bionda  "Sei messa male chiamo un'ambulanza!" disse seria Regina   " No ferma! Non posso finire in ospedale adesso con Cora in giro" Regina rispose sarcastica   "Allora non avresti dovuto farti rompere le ossa"  
" Ho un'idea migliore"  disse con tono deciso Emma.
"Cioè?"
" Dammi una rammendata tu e spediscimi a casa"
"E perché dovrei fare una cosa simile?"
"Perché sei disperata e un'alleata in più contro mammina ti fa comodo"     le dispiaceva ammetterlo ma era stata colpita e affondata dall'osservazione acida ma veritiera dello sceriffo "Riesci a camminare o devo trascinarti in casa?"      " Aiutami"    Emma tese le mani e afferrò quelle di Regina  che cercò di metterla in piedi inutilmente visto che il tentativo si interruppe a causa dei ruggiti di dolore di Emma.  "Ok ci penso io"   disse Mills  mentre le afferrava  i piedi  e cominciava a trascinarsi dietro il  peso di Emma verso l'ingresso del giardino incurante delle urla e delle imprecazioni della bionda. Quei 10 metri sembrarono 10 chilometri ad entrambe e il peggio furono i gradini davanti l'ingresso che costarono il doppio della fatica a Regina e il doppio delle capocciate a Emma; furono finalmente dentro    "Sei uno scaricatore di porto patentato, Regina!" sbraitava Emma schiumando rabbia da tutti i pori oltre che dalla bocca.   "Piantala Swan! Siamo già dentro!"   chiuse la porta di botto    "Bene sceriffo vediamo cosa posso fare per te"  disse calma Regina mentre già aiutava Emma a togliere il giubbotto   "Oh, ti hanno sparato?"   chiese preoccupata nel vedere una chiazza rossa nel fianco sinistro della bionda che rispose  "Già, mi hanno  proprio fregata  cazzo!"  non riuscì a trattenere le lacrime, stava malissimo    "Ehi perché piangi?"    "Ho paura di morire"   fu la semplice risposta appena sussurrata.  Regina inziò a sbottonarle la camicia    "Ehi, buona!"  sbottò Emma per poi sussurrare imbarazzata     "Non porto il reggiseno"      "E allora? Non sei il primo sceriffo nudo che vedo..." rispose calmo il sindaco  che decise di usare il sortilegio che le aveva insegnato Tremotino per autocurarsi quando necessario ma avrebbe dovuto imprimere un diverso testo al sortilegio curativo originale che doveva comprendere una maledizione su un capro espiatorio necessario come contropartita a guarigione avvenuta. Basta inconvenevoli era ora di rammend... aiutare Emma Swan.   "Non ti assicuro che funzionerà è la prima volta che lo utilizzo su una persona che non sia io"
"Cosa!? Devo farti da cavia?!"
"Non tu per l'esattezza"
"Che significa?"
"Significa che è magia nera e per funzionare è necessario che qualcuno venga sacrificato a tuo beneficio"
"No! Non se ne parla!"
"Non temere essendo un sortilegio curativo, il capro espiatorio non deve necessariamente perdere la vita, fidati di me questa volta"    Detto ciò ripassò mentalmente il sortilegio lasciando che le sue mani entrassero in contatto con il sangue di Emma facendo in modo che questo venisse riassorbito dalla ferita stessa che pian piano si richiuse sotto le carezze di Regina appagata da quella strana e piacevole sensazione che le provocava il contatto con la pelle veluttata e candida di Emma;  intimorita da quell'inattesa e piacevole sensazione Regina accennò un sorriso e con aria sorniona disse aggrottando un sopracciglio   "Niente di personale, sia chiaro!" lasciò che le sue mani scorressero sul fianco "offeso" di Emma al fine di guarirne le  costole lesionate o spezzate che sentì rinsaldarsi sotto il suo  sapiente tocco ma non era abbastanza per lei, aveva voglia di guarire i tanti lividi sul ventre e sulle gambe di Emma o meglio aveva la necessità quasi disperata di approfondire quel contatto particolare appena stabilito con la madre naturale di suo figlio; sentire sotto le sue mani prima  il ventre muscoloso bello al tatto, scolpito da anni di esercizio fisico poi continuò ad acarezzarla con ingorda bramosia risalendo fino ai seni superando l'imbarazzo e la paura che quel gesto le provocava ma in fondo aprofittare di una ragazza inerme non era certo il peggiore atto che avesse compiuto sino a quel momento intanto un brivido sconosciuto risaliva la sua schiena al sentire i capezzoli turgidi di Emma sotto le sue carezze.
Era talmente sconvolta da quell'esperienza che si accorse a malapena che lo sceriffo biondo si stava mordendo il labbro inferiore altrettanto rapita da quell'esperienza nuova e totalizzante; difficile per lei ammettere che era meraviglioso sentire su di sé le mani di Regina.Santo cielo la stava mandando in estasi con poche carezze, averla così vicina le fece godere appieno quella bellezza altera e senza tempo di Evil Queen con quella cicatrice sul labbro superiore che ne aumentava a dismisura il fascino; purtroppo il tocco di Regina andò via via scemando per poi abbandonarla del tutto.
"Come ti senti?" chiese Evil Queen facendo finta di nulla     "Tieni, vestiti"    le disse porgendole il giubbotto rosso.
"Sto decisamente meglio"    disse soddisfatta Emma mentre si abbottonava la camicia per poi indossare il giubbotto ma prima di andare doveva fare un'ultima cosa, ne valeva della sua salute mentale. Afferrò Regina senza tanti complimenti e la costrinse contro la porta poi con fare selvaggio le afferrò i capelli dietro la nuca e la attirò verso di sé   "Niente di personale" bisbigliò a denti stretti fiondandosi sulle labbra della sua "preda" e spingendo il suo corpo contro quello di Regina facendolo aderire a esso; voleva sentirla vicina e "sua" la strinse forte mentre il suo basso ventre tornava prepotente a pulsare di piacere.    "Basta, fermati" Urlò  Mills allontanandola con un ceffone che ferì Emma al labbro ma ancor più all'orgoglio.
Il biondo sceriffo aprì la porta e senza dire nulla uscì richiudendola dietro di sé mentre Regina si lasciava scivolare a terra contrariata e sconvolta da ciò che aveva appena vissuto che era stato assurdo e allo stesso tempo incredibilmente bello; essere baciata dalla madre di suo figlio le era piaciuto ma allora perché l'aveva schiaffeggiata? Le era piaciuto da morire cazzo! Si era sentita desiderata e adorata come mai in vita sua ma l'irruenza di Emma l'aveva spiazzata si era sentita indifesa davanti a tanta veemente passione. Quella situazione assurda l'aveva colta di sorpresa ma non sarebbe certo finita lì con lo sceriffo,  ne era certa.



note autrice
Ed ecco che la mia prima fatica in questo fandom é terminata, ok mi è piaciuto giocare con i bassi istinti delle nostre eroine solo ormoni e istinto per questa volta ma vi prometto che la prossima volta sarà totalmente diversa, magica e romantica come piace a molte/i di voi. Ah questa shot avrà un seguito che pubblicherò prima del 10 aprile. Grazie a tutte/i coloro che han letto sino a qui. Un bacione


Q

  
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