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Autore: Notteinfinita    14/03/2015    3 recensioni
Oggi in Giappone è il White Day. Per chi non lo sapesse è il giorno in cui i ragazzi ricambiano la cioccolata ricevuta per San Valentino regalando della cioccolata bianca.
Visto che non ho avuto il tempo di scrivere nulla per San Valentino eccomi con tre one-shot sulle mie tre coppie preferite.
Buona lettura! ^__^
Cap.1 Prefazione (spiego brevemente la tradizione del White Day, chi preferisce può saltare direttamente alle OS)
Cap.2 The white Day [Ranma x Akane]
Cap.3 Un dolce White Day [Ryoga x Ukyo]
Cap.4 Di giri-choko e honmei-choko [Mousse x Shampoo]
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ranma Saotome, Ryoga Hibiki, Shan-pu, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Di giri-choko e honmei-choko


Shampoo si svegliò e sorrise alla bella giornata che il sole, trapelando dalla finestra, annunciava.

Volto lo sguardo al comodino vide che qualcuno vi aveva lasciato un pacchettino.

Dopo averlo scartato vide che si trattava di un cuoricino di cioccolato bianco. Immediatamente la sua mente andò ad un codinato di sua conoscenza, di certo Ranma si era intrufolato nella sua stanza notte tempo per farle trovare quella sorpresa al suo risveglio.

Canticchiando allegramente si vestì per andare in cucina ad aiutare la sua bisnonna.

«Nonnina, stanotte il mio Lanma è venuto e mi ha lasciato questo cioccolato!» gridò scendendo le scale.

«A dire il vero quello te l'ho lasciato io, ma tranquilla è solo un giri-choko.» spiegò Mousse, uscendo dalla dispensa con le sporte della spesa. «Obaba, vado al mercato.» urlò quindi in direzione della cucina.

«Ok, ragazzo. Grazie per il regalo.» disse l'anziana donna, affacciandosi alla porta con un pezzo di cioccolata in bocca.

«Di nulla.» rispose Mousse, sventolando la mano per poi uscire dal ristorante.

«Nonna, che cos'è un giri-choko?» chiese Shampoo, perplessa.

«È un pensierino che per consuetudine si fa a colleghi di lavoro o compagni di scuola.» spiegò l'anziana.

Quelle parole colpirono molto Shampoo, adesso che ci rifletteva da quando si erano trasferiti in Giappone ogni anno Mousse le aveva fatto un regalo per il White Day ma si era sempre trattato di qualcosa di particolare, scelto con cura, non di qualcosa fatto per semplice convenzione.

Un po' tristemente si avviò in cucina, non sapeva perché ma accorgersi che Mousse l'aveva trattata al pari di sua nonna l'aveva messa di cattivo umore.


La mattinata volò via velocemente tra l'andirivieni dei clienti e le mille consegne da fare.

Quando finita il pranzo,Shampoo girò il cartellino su “chiuso” era esausta ed ancora l'attendeva il turno serale.

«Shampoo se stai salendo porta in camera di Mousse i suoi vestiti puliti.»

«Non può farlo lui?» sbuffò la ragazza.

«Sta ancora finendo i piatti.»

«Ok.» acconsentì di malavoglia.

Salite le due rampe di scale, raggiunse la mansarda dove avevano sistemato una camera per il ragazzo.

Entrata, poggiò gli abiti nel ripiano dell'armadio e si voltò per uscire ma qualcosa attirò la sua attenzione.

In un angolo c'era un un involto di cellophane attraverso cui erano visibili dei pezzi di cioccolato.

Avvicinatasi aprì il sacchetto ed iniziò a ricomporre il dolce frantumato.

Diversi minuti dopo, nonostante alcune parti fossero irrecuperabili, era riuscita a capire che si trattava di sue statuette commestibili rappresentanti una gattina ed un papero.

Sentendo la porta aprirsi si voltò di scatto.

«Cos'è questo?» chiese a Mousse, indicando il dolce.

«È solo un errore, uno stupido errore.» rispose il ragazzo con sguardo cupo.

«Che vuoi dire?» domandò, avvicinandosi.

«Vuol dire che mi sono stancato. Mi sono stancato di aspettare che tu ti accorga di me, mi sono stancato di guardarti correre dietro a Ranma, mi sono stancato di vederti fare finta di non accorgerti che lui ama Akane. Mi sono stancato di non essere niente per te.» urlò, avvicinandolesi di un passo ad ogni frase, finché Shampoo non si trovò con le spalle al muro e i polsi bloccati dalla presa ferrea del ragazzo.

Non l'aveva mai visto così duro, così arrabbiato.

Ad un tratto si rese conto che stava ansimando di paura e sgranò gli occhi, stupita.

Mousse la guardava con sguardo serio e triste, sembrava quasi volesse imprimersi nella mente anche il più piccolo dettaglio del suo viso.

Di colpo avvicinò il viso al suo e, prima che lei potesse reagire in qualche modo, la baciò.

Shampoo iniziò a dibattersi per allontanarlo finché si rese conto di quanto fosse diverso quel bacio pieno di rabbia e di possesso da quelli che lei aveva sempre dato a Ranma. Il codinato rimaneva imbambolato a subire, le sue labbra erano immobili adesso invece sentiva le labbra di Mousse muoversi sulle sue, bramose.

Smesso di lottare, chiuse gli occhi e rispose al bacio con trasporto. Era fantastico sentirsi desiderata.

Ormai in debito di ossigeno, Mousse si staccò da lei, ansimando e, liberatigli i polsi rimase ad osservarla, timoroso della sua reazione.

Stupita, più dal suo comportamento che quello di lui, si portò una mano alle labbra, gonfie ed arrossate dal bacio, lo guardò e si avviò verso la porta.

«Papero sei proprio sfortunato, l'unica volta in cui mi hai battuto non c'era nessun testimone che possa confermarlo.» disse sulla porta, prima di uscire richiudendosela alle spalle e lasciandolo nella sua stanza, solo e sconvolto dalla sua stessa audacia.

Mousse non scese per cenare e durante il servizio il numero delle consegne fu tale da tenere Shampoo lontana dal ristorante per tutto il tempo.

Quando finalmente rientrò dopo l'ultima consegna le luci del locale erano già spente.

Fatta una doccia entrò in camera sua e vide sul comodino il regalo di Mousse. Guardandolo, non poté fare a meno di ripensare al bacio che si erano scambiati quel pomeriggio.

Messa la sua camicia da notte allacciata sul davanti, prese il cioccolato e salì in mansarda.

«Mousse, posso entrare?» domandò, dopo aver bussato.

«Certo!» esclamò il ragazzo, incredulo.

Shampoo entrò e si inginocchiò vicino al futon su cui era sdraiato Mousse.

«Problemi?» chiese, scattando a sedere e scoprendo il torso nudo.

«Per San Valentino non ti ho fatto neanche un giri-choko perciò ho pensato che potevamo mangiare insieme questo.» spiegò, mostrando il regalo del ragazzo che fino ad allora aveva nascosto dietro la schiena.

Mousse la squadrò, stupito, chiedendosi se fosse davvero lei o se non stesse ancora sognando. Presto, però, dovette distogliere lo sguardo. La camicia da notte era parzialmente trasparente ed era facile intuire che sotto non portava il reggiseno il che stava avendo un effetto piuttosto deleterio sul suo autocontrollo.

«Il pavimento è freddo, fammi posto!» protestò, spingendolo di lato e infilandosi sotto la coperta.

«Su, mangiamo.» aggiunse, poi, spezzando il cuoricino e mettendone un pezzo tra le labbra di lui.

Approfittando della situazione, Mousse le mordicchiò leggermente un dito, la vide sussultare ma non ritrarsi.

Incoraggiato dalla sua reazione, le prese la mano e la spinse delicatamente sul futon per poi seguirla e baciarla.

Stavolta Shampoo non provò neanche a protestare ma rispose prontamente al bacio e gli sorrise quando si staccò da lei.

«Felice White Day.» gli sussurrò, ridendo.

«Adesso lo è davvero.» rispose Mousse, infondendo nelle sue parole tutto l'amore che provava per la ragazza.

Alzatasi silenziosamente dal suo letto, Cologne si affacciò nella camera della nipote, trovandola vuota. Sorridendo, tornò nella sua stanza. Come pensava aveva fatto bene consigliando a Mousse di regalare a Shampoo un semplice giri-choko invece del consueto homei-choko.

Il futuro marito non sarebbe mai stato un buon consorte, anche se sua nipote fosse riuscita a farsi sposare, perché il suo cuore apparteneva già ad un'altra mentre Mousse l'avrebbe sempre amata e rispettata.

Se al Villaggio avessero fatto opposizione ci avrebbe pensato lei a far cambiare loro idea. Nessuno avrebbe messo in pericolo la felicità della sua piccola Shampoo.

Ignari dei pensieri della donna i due ragazzi si beavano del momento che stavano vivendo. Mousse, incredulo di poterla finalmente stringere tra le braccia, tornò a baciarla mentre Shampoo rideva divertita della sua irruenza.

Ora sapeva cosa voleva dire sentirsi amata.




  
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