Serie TV > The 100
Ricorda la storia  |      
Autore: Snix 95    15/03/2015    7 recensioni
ashtag CLEXA che altro c'è da dire?! Niente, seguo questo telefilm non da molto, ma quanto basta per aver già finito di vedere la seconda stagione ed aver consumato la mia anima su questa ship. Questa one shot è ambientata dopo l'ultimissima scena della seconda stagione. Credo che il 90% del fandom di The 100 pensi (come me) che Clarke si stia dirigendo verso l'accampamento di Lexa e, beh, ho provato ad immaginare che cosa possa succedere, se lo facesse sul serio! ;)
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Altri, Clarke Griffin
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
ashtag CLEXA che altro c'è da dire?! Niente, seguo questo telefilm non da molto, ma quanto basta per aver già finito di vedere la seconda stagione ed aver consumato la mia anima su questa ship. Questa one shot è ambientata dopo l'ultimissima scena della seconda stagione. Credo che il 90% del fandom di The 100 pensi come me che Clarke si stia dirigendo verso l'accampamento di Lexa e, beh, ho provato ad immaginare che cosa possa succedere, se lo facesse sul serio! ;)  fatemi sapere cosa ne pensate! Ci si legge in fondo :*  







Clarke voltò le spalle all'accampamento, con il groppo in gola. Sentiva lo sguardo di Bellamy scottare ancora su di lei, ma doveva fare quello che andava fatto. Non avrebbe sopportato di vedere i volti di coloro che aveva salvato dal Monte Weather ogni giorno; le avrebbe ricordato tutti quegli innocenti che aveva ucciso per farlo. Donne, bambini, padri, soldati, persone comuni. Ma andava fatto. Non aveva scelta. 
"Non avevo scelta" è una delle frasi che dal giorno in cui ha messo piede sulla terra sentiva ripetersi e che ripeteva ai suoi compagni, a sua madre, a Bellamy, Octavia, Raven ma soprattutto la ripeteva a sè stessa. Non conviveva con i sensi di colpa e ripetendosi quella frase nella mente, per qualche tempo, aveva pensato che avrebbe funzionato, che per davvero sarebbe andato tutto bene, ma così non era.
E adesso era lì, in mezzo al bosco, a notte fonda, completamente sola e senza un'idea precisa su cosa fare. Ma sapeva dove andare. Dall'unica persona in grado di capire la sua situazione. L'unica che, come lei, aveva sacrificato tante vite, per un bene più grande. L'unica che portava il peso del suo popolo sulle sue spalle, proprio come lei. Aveva sempre visto Lexa come il continuo di sè stessa, era come guardare in uno specchio e vedersi riflessa. Ed ora, dopo ciò che aveva fatto, aveva bisogno di vedersi, di capire chi fosse.

Clarke si sistemò in cima alla collinetta, che determinava il confine della capitale terrestre. Vedeva i guerrieri brindare insieme ai compagni appena recuperati dal Monte Weather e pensò che molto probabilmente anche i suoi stavano facendo lo stesso. Senza di lei. 
Vedeva il sorriso sui volti dipinti dei terrestri, mentre parlavano tra di loro. Le balenò davanti agli occhi il ricordo della sua ultima conversazione con il loro comandante, e delle sue spalle mentre si allontanava dopo aver annunciato la ritirata delle sue truppe. Clarke aveva sentito chiaramente il suo cuore mancare un battito, le gambe tremare e le braccia molli. Perchè, dopo tutto quanto, aveva deciso di fidarsi di lei; e non si aspettava un tradimento da parte sua. Ma ora, vedendo le espressioni sollevate dei terrestri, capì il motivo per cui Lexa aveva fatto ciò che aveva fatto.

 "Ho fatto quello che tu avresti fatto".

Dalla tenda al centro dell'accampamento, improvvisamente vide uscire Indra, insieme ad altri due uomini ed il comandante, che con un cenno congedò Indra. Clarke non perse l'occasione e scese dalla collina, avvicinandosi sempre di più alle capanne dei terrestri, senza mai perdere di vista Lexa, ferma davanti alla sua tenda. Non servì addentrarsi nell'accampamento per attirare l'attenzione della ragazza; infatti la comandante attirata dallo spostamento sulla collina, puntò il suo sguardo su Clarke, che si fermò un attimo dopo. Le due si guardarono intensamente per qualche secondo. La bionda sostenne lo sguardo quanto bastava per far capire all'altra che aveva il bisogno di parlare con lei, in privato. Dopo qualche secondo la ragazza dell'arca si voltò e si inoltrò tra gli alberi. Mentre Lexa la seguiva a ruota, ordinando alle sue guardie di lasciarla proseguire da sola.

Clarke si appoggiò ad una grossa quercia, in attesa. Era sicura che Lexa l'avrebbe seguita, funzionava così tra di loro. Non sapeva il perchè; e sinceramente non le interessava nemmeno, in quel momento. Sentì un fruscìo tra i cespugli e qualche secondo più tardi comparve la mora.
Si guardarono ancora per qualche secondo tutte e due incapaci di proferire parola, ripensando al loro ultimo incontro.
-Clarke, io- cominciò il comandante.
-Avevo bisogno di parlare con te- comincò la bionda, interrompendo l'altra.
-So perchè sei qui- replicò Lexa -e ti devo delle spiegazioni per quello che ho fatto-.
-Non ho intenzione di parlare di questo- rispose Clarke, con voce tremolante ma decisa.
Lexa aggrottò impercettibilmente le sopracciglia, mentre osservava Clarke trattenere le lacrime che prepotenti minacciavano di uscire.
-Ho fatto una cosa orribile- disse scoppiando in lacrime la ragazza del cielo. Lexa rimase impietrita, mentre l'altra si lasciava scivolare fino ai piedi dell'albero. Non aveva idea di cosa potesse essere successo, per vedere Clarke in quello stato. Aveva inviato due dei suoi uomini migliori al Monte Weather la notte stessa dell'accaduto, per vedere se la situazione per il popolo del cielo era sotto controllo, ma non avevano ancora fatto ritorno e solo in quel momento capì che non sarebbero più tornati. 
Si avvicinò alla ragazza e si chinò per accarezzarle l'avambraccio.
-Clarke, cos'è successo?- chiese con tono preoccupato -Parlami- ma la bionda era scossa dai singhiozzi -dove sono i tuoi compagni?-.
La ragazza trovò la forza di rispondere solo dopo svariati minuti, durante i quali Lexa aspettò pazientemente, mantenendo lo sguardo sugli occhi blu della più bassa.
-Al campo, li ho riportati a casa-.
-Allora qual'è il motivo per cui piangi?-.
-Ho ucciso centinaia di persone per farlo- singhiozzò Clarke -erano innocenti-.
Lexa strinse la mascella -Clarke, ascoltami- disse cercando di attirare la sua attenzione -hai fatto ciò che era necessario-.
-Ho ucciso dei bambini- continuò la bionda senza prestare attenzione alle parole di Lexa -erano tutti innocenti-.
-Nessuno di loro era innocente- disse la mora -per mantenersi in vita hanno dissanguato migliaia dei miei uomini, e decine dei tuoi- disse finalmente attirando la sua attenzione -hai fatto ciò che andava fatto- la rassicurò -ciò che io avrei fatto-.
La bionda osservò il comandante -non riesco a vivere con tutto questo sulla coscienza-.
Lexa ricambiò il suo sguardo. Uno dei suoi, di quelli che parlavano da soli, che non c'era bisogno di spiegarne il significato e sospirò, prima di attirarla in un abbraccio, inaspettato da entrambe.
Clarke dopo qualche secondo di sgomento, appoggiò il mento sulla spalla della ragazza mentre le sue mani stringevano il tessuto della sua divisa. 
-So cosa stai provando, Clarke- disse la mora -lo capisco-.
-Non so più chi sono- sospirò la bionda, cominciando a respirare più regolarmente. La mora strinse la presa su di lei, ignorando i battiti del suo cuore che si facevano più frequenti.
-Io sì. Sei un fantastico leader- disse prima di slacciare l'abbraccio quanto bastava per osservare il viso di Clarke, ancora bagnato da lacrime salate -che io stessa seguirei fino in capo al mondo-.
Lexa raccolse con il pollice un'ultima lacrima sfuggita al controllo dell'altra, che la lasciò fare, senza opporsi. 
-Forse io non voglio esserlo, un leader- replicò dopo alcuni secondi di silenzio la bionda -non sono abbastanza forte-.
-Sei la persona più forte che io conosca, Clarke del popolo del Cielo- ammise la mora. Le due si scrutarono per qualche secondo, prima che Lexa fece la sua mossa. Sapeva di stare commettendo un errore, ma in quel momento era l'unico modo per farle sentire la sua vicinanza. 
Poggiò le labbra sulle sue, una, due volte, portando la mano destra sul suo viso umido. Sentì le labbra di Clarke sbattere dischiudersi appena al contatto e immediatamente la ragazza rispose al bacio. Proprio come qualche giorno prima, nella sua tenda. Ma questa volta Lexa non si aspettava nulla dalla bionda. Per questo fu proprio lei ad interrompere il contatto, provocando disappunto nell'altra.
Clarke la osservò. Non c'era bisogno di parlare. Sapeva perchè Lexa aveva compiuto quel gesto, ed anche se era presto per descrivere quello che sentiva per lei, avrebbe permesso a Lexa di rifarlo ogni volta che voleva. Perchè, ora, contro ogni logica, stava meglio.
-Non riesco a tornare al campo- disse solamente, spezzando il silenzio calatosi tra le due; ma Lexa non poteva sperare in un affermazione migliore.  
-Il mio clan sarà lieto di accoglierti, se lo vorrai-.
Clarke valutò l'opzione a lungo, indecisa se fosse davvero la soluzione che voleva.
-Non voglio creare ulteriore scompiglio tra di voi, Lexa-.
-Posso assicurarti che i miei uomini non andranno contro la parola del loro comandante-.
Lexa si alzò, e porse una mano alla bionda, con un piccolo sorriso sul volto. Clarke accettò l'aiuto, e insieme si diressero verso l'accampamento terrestre. La bionda lo sapeva, non sarebbe rimasta a lungo, perchè non era la fine di tutto, quella era ancora lontana. Ma ora, tutto ciò che voleva era stare con Lexa. Senza nessuna logica o obiettivo da raggiungere. Solo il bisogno della sua presenza intorno a lei. E tutto ciò che Lexa voleva, era Clarke. 










Angolo autrice: eccomi qua. Non so nemmeno cosa ho scritto! Questo è il frutto di mezza mattinata di disagio totale, spero che almeno abbia un senso compiuto questa one shot! Fatemi sapere cosa ne pensate di questa breve storiella (se così possiamo chiamarla) con una recensione! Ovviamente si accettano consigli e critiche! Recensite, recensite, recensitee! :)
-Snix 95
  
Leggi le 7 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The 100 / Vai alla pagina dell'autore: Snix 95