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Autore: Stella_Del_Mattino    15/03/2015    1 recensioni
Cassandra Blake era una Mondana, una qualsiasi, con una famiglia, degli amici e un ragazzo, Leo, che ama alla follia, nonostante la relazione sia fatta di continui alti e bassi, litigate e periodi di allontanamento. Cassandra, però, adesso è diversa, è una licantropa, e, per un triste scherzo del fato, anche Leo non è più lo stesso, è cambiato, è un vampiro. Il loro amore non dovrebbe esistere, ma Cassandra non può e non vuole rinunciarvi...
[Ambientazione: la storia si può collocare all'inizio de La Città di Cenere]
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dalle stelle alle stalle
Cassandra Blake odiava il proprio status: Nascosta, quella parola che suonava così ripugnante sulle labbra di molti, perché pronunciata con disprezzo, superbia, disgusto. Ma detestava anche la sua nuova condizione esistenziale, lupa mannara, e tutto ciò che comportava: crampi atroci a ogni luna piena, zanne che sostituivano i suoi denti, peluria bruna che copriva il suo corpo e soprattutto un istinto animalesco che le toglieva ogni parvenza umana. Quando si trasformava, si sentiva un mostro.
Perché è quello che sei, sciocca. Sospirò. Si sarebbe mai davvero abituata alla sua nuova vita? Luke le ripeteva di continuo che sì, con un po’di tempo ce l’avrebbe fatta, e Maia era d’accordo con lui, ma Cassandra no. Aveva dovuto abbandonare la sua famiglia — sua madre non sarebbe potuta sopravvivere scoprendo di avere una lupa mannara come figlia, alla sua presunta fuga di casa, invece, prima o poi si sarebbe abituata —, i suoi amici, le sue abitudini. E Leo. Già, con Leo era tutto cambiato e non in meglio. Pensare a lui le faceva più male di ogni altra cosa, perché la riportava dritta alla maledetta notte della sua trasformazione, ma non poteva fare a meno di immaginare il suo volto.
Quando si era avvicinata all’Hunter’s Moon, non pensava certo che fosse un ritrovo di creature sovrannaturali e pericolose, ma, dal basso della sua disinformazione mondana, era convinta che si trattasse semplicemente di uno dei tanti quartieri poco raccomandabili. Ce n’erano diversi da quelle parti e Cassandra aveva sempre cercato di starne alla larga, finché non aveva scoperto che Leo li frequentava. Stavano insieme da circa un anno, quando aveva trovato nei suoi pantaloni un opuscolo dell’Hunter’s Moon; gli aveva chiesto spiegazioni più volte, però tutto ciò che aveva ottenuto da lui erano state scrollate di spalle e borbottii confusi e contraddittori, così, una sera, aveva deciso di andare a controllare di persona. Si era preparata psicologicamente a vederlo avvinghiato a qualche avvenente cameriera, ma nulla avrebbe potuto metterla in guardia da quello che sarebbe successo nell’arco dei successivi dieci minuti. Quando era entrata, l’atmosfera nel locale era caotica: un ragazzo biondo, totalmente vestito di nero, saltava con un’agilità mai vista da un tavolo all’altro, sottraendosi con maestria e una buona dose di strafottenza dai montanti di un gruppo di uomini massicci, che, visibilmente infuriati, si sforzavano di colpirlo. Di Leo, tuttavia, non c’era traccia. Delusa ma allo stesso tempo sollevata, Cassandra aveva fatto dietrofront ed era uscita nel vicolo antistante l’entrata. Qui giaceva un ragazzino, a terra, inerte, circondato da un gruppetto di persone nervose e in combutta tra di loro.
« Sono stati i Figli della Notte, non c’è dubbio » stava dicendo un tizio basso e tarchiato. « Ma questa volta la pagano, senza dubbio. »
« Non giungere a conclusioni affrettate, Tom. E non fare stronzate » era intervenuto un secondo individuo. « Aspettiamo Luke. »
« Luke è troppo indulgente con i succhiasangue, e i Nephilim. Scommetto che adesso è entrato per impedire a Bat di tranciare un braccio al suo amichetto Cacciatore. Petetico, non trovi, Joe? »
« Non trovo affatto » aveva replicato Joe, contrapponendo una durezza glaciale al tono sprezzante del compagno. « E Luke è un capobranco di gran lunga migliore di quel che saresti tu. »
A quel punto Tom, ferito nell’orgoglio e già infervorato per quanto stava accadendo, aveva scoperto i denti diventati zanne e si era scagliato su Joe. Quest’ultimo lo aveva scansato con una giravolta e si era portato vicino a Cassandra, la quale, sconvolta, era rimasta immobile davanti alla soglia dell’Hunter’s Moon. Tom aveva subito cercato di raggiungere di nuovo l’oppositore, ma questo gli aveva fattp lo scambetto e lui era caduto a peso morto addosso alla ragazza. Due fauci spaventose si erano chiuse sulla spalla di Cassandra, mentre lei collassava a terra.
Cassandra scosse la testa, nel vano tentativo di interrompere il flusso dei ricordi, ma quelli continuarono a tormentarla, mentre, all’orizzonte il sole iniziava a tramontare. Il cielo, però, in parte era ancora azzurro, il che significava che l’incontro che attendeva da tutto il giorno non sarebbe avvenuto per almeno un’altra ora.
 I pensieri della ragazza corsero di nuovo a Luke, che l’aveva soccorsa nel vicolo, l’aveva accolta nel suo branco e aveva imposto a Tom di scusarsi con lei. Come se delle scuse potessero ridarle la sua vita. Il capobranco in ogni caso le era sembrato immediatamente un uomo giusto e presto si era resa conto che molti dei suoi lo stimavano, anche se ultimamente non era spesso disponibile, dal momento che passava fin troppo tempo con i Nephilim, per sistemare qualcosa di grosso che bolliva in pentola, o almeno questo era quello che le aveva detto Maia.
Cassandra si era subito trovata bene con la giovane licantropa, che, probabilmente su ordine di Luke, l’aveva seguita e confortata durante le prime, traumatiche trasformazioni, le aveva raccontato tutto sui lupi mannari con una naturalezza quasi imbarazzante — Maia era più piccola di lei di quasi due anni, eppure pareva aver superato la metamorfosi meglio di quanto stesse facendo lei — e aveva sempre mantenuto un atteggiamento amichevole nei suoi confronti, tanto che l’aveva quasi convinta a rivelarle la complicata situazione sentimentale che le impediva di mettersi il cuore in pace. Aveva un bisogno impellente di confidarla a qualcuno e lo avrebbe fatto con Maia, se lei non le avesse raccontato anche la pagina della storia dei Figli della Luna che includeva l’odio verso i vampiri.
“I demoni che creano i vampiri e i demoni che creano i lupi mannari derivano da specie che erano in guerra tra loro. Si odiavano, perciò abbiamo nel sangue l’odio reciproco” le aveva spiegato.
Quella rivelazione aveva inferto un duro colpo a Cassandra, intenzionata a restare attaccata almeno con un filo, per quanto sottile, alla sua vecchia vita. Lo spago sottile a cui era tanto affezionata aveva, peraltro, subito già un drastico ridimensionamento quando, tre giorni dopo la sua trasformazione, aveva scoperto che anche Leo ne aveva subita una e che era proprio quella causata dal demone opposto.
Il fato era stato decisamente stronzo con loro, li aveva fatti cadere dalle stelle alle stalle senza alcun preavviso, da Mondani liberi di amarsi a Nascosti che avrebbero dovuto odiarsi. Non aveva idea di cosa fosse successo a Leo, né di quando fosse accaduto. Aveva notato che era diventato più schivo, più pallido e non aveva più voluto fare passeggiate pomeridiane con lei, ma aveva imputato il primo e il terzo cambiamento alle frequenti litigate per futili motivi che li avevano momentaneamente allontanati e il secondo all’anemia che affliggeva il ragazzo fin dai tempi delle scuole medie e che, durante i periodi di sospensione degli integratori, tornava a farsi sentire. Non avrebbe mai immaginato che il suo cuore non battesse più, che fosse morto. Non aveva avuto il coraggio di domandargli chi lo avesse morso e perché, e nemmeno per quale motivo avesse un biglietto dell’Hunter’s Moon, il covo dei mannari, i nemici.  Aveva piuttosto impiegato tutte le sue energie a fare finta di niente. Uno stupido demone non poteva costringerla a odiare una persona che amava con tutta se stessa. Era certa che il loro amore potesse farcela, malgrado le differenze enormi che correvano tra lei e Leo. Era l’unica cosa che la facesse sentire ancora un essere umano e non un mostro, non vi avrebbe rinunciato e poco importava se avrebbero dovuto vedersi solo la sera e non  nei giorni di luna piena.
Il sole sparì dietro una collina e una figura allampanata fece capolino all’entrata del parco dove lo stava aspettando. Senza pensarci due volte, Cassandra gli corse incontro.
       
 NdA: Salve a tutti, questa è la mia prima ff su Shadowhunters, è una one shot senza pretese, che parla di una storia che ho ripreso da un sogno che ho fatto. Lasciate un parere, se vi va :) E se non avete niente da fare passate anche qui: Lettera alle ragazze, è una cosa a cui tengo molto.
Stella

 
  
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