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Autore: LisaAngius    15/03/2015    4 recensioni
Che succederà al momento di salutare il primo erede di un figlio di Poseidone e una figlia di Atena?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nico di Angelo, Percy/Annabeth
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Autrice: Ok, è una cosa un po' strana che mi è passata in testa dopo aver finito La Casa di Ade. E' la mia prima ff su Percy Jackson, ditemi se questa follia vi sembra tollerabile XD

            Buona lettura a tutti! 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’erede

 

“Annabeth, posso parlarti?”

Il quindicenne Nico Di Angelo era di già di per sé inquietante, ma se aveva anche l’aria arrabbiata era veramente spaventoso. Annabeth, ossia la sola persona che non ne avesse paura ma che in quell’occasione faceva un’eccezione alla regola, si alzò sospirando e lo seguì in una zona appartata della città

“Dimmi Nico”

L’aria sconvolta del ragazzo non faceva presagire nulla di buono. E la confondeva anche! Perché aveva la faccia di uno che sta per lanciare un’accusa?

“Perché non mi hai avvisato? Non è stato bello scoprirlo dai miei poteri”

La ragazza aggrottò la fronte perplessa

“Prego? Di che parli, Nico?”

“Di quello”. Sbottò il ragazzo indicando un punto verso il basso dalla parte di Annabeth

La ragazza abbassò lo sguardo cercando cosa Nico indicasse: nulla, c’era solo la sua pancia là

“Ehm…ti senti bene?”

“No! Perché tu e Percy non mi avete detto nulla? Insomma non è che pretendessi chissà che annuncio ma è una roba seria, e pensavo fossimo amici io e te…”. Poi la mente del ragazzino mise a fuoco un dettaglio: come mai Percy sembrava sempre lo stesso? Perché non era…in fase di festeggiamento?

“P-percy lo sa?”

“Cosa?”. Sibilò Annabeth innervosita

“Oh! Ma perché tieni il segreto? Voglio dire aspetti un figlio da lui e…aspetta…è suo vero?”

Non che volesse mettere in dubbio l’integrità morale della sua amica ma…non è che gli venissero in mente altri motivi per tenere un segreto del genere

Cosa che non si aspettava, la ragazza impallidì e dovette sedersi

“Bambino? Mi stai dicendo che sono… o dei! Sono sempre stata irregolare col ciclo pensavo…oh numi del cielo”. Gemette la ragazza “C-come l’hai capito?”

“Beh improvvisamente tu hai due anime”. Soffiò il ragazzo arrossendo

“E sei…sicuro? Voglio dire…assolutamente?”

Nico si sentì una schifezza capendo cosa aveva combinato

“Vuoi dire che non lo avevi capito?”

A beh! Questo spiegava tutto

“No!”. Sibilò la ragazza

Lui si sedette vicino a lei prendendosi il volto fra le mani

“Oh santi numi! Che disastro! Ho rovinato la notizia più bella della tua vita”. Gemette

“Vallo a spiegare al mio ragazzo quando gli dirò che sono stata così stupida da non pensare…a come nascono i bambini…oh! Dovrei essere una intelligente maledizione! Come ho potuto non pensarci

Il ragazzino la guardò perplesso

“Ma An…aspettate un bambino, è una bella cosa”. Fece incoraggiante

“Prega che la pensi così anche lui, ragazzo mio”. Sospirò lei

“Mmpf! Certo che la penserà così! Oppure ti aiuterò io!”

La ragazza scoppiò a ridere

“A si?”

“Ma certo!” Fece lui sicuro “Verrete a vivere nel palazzo di mio padre finché non finirai il college e sarai un’architetta ricca a e famosa, non è il massimo ma suppongo che per qualche anno possa andare. Si, non c’è problema, male che vada se si scopre che il tuo ragazzo è un idiota ci penso io a te e a…beh lui o lei”. Fece annuendo convinto

Detto da un quindicenne….

“Grazie, Nico”. Sorrise Annabeth “Speriamo non serva”

“Oh non servirà”. Ghignò il ragazzo “Onestamente, sei tu quella delle preoccupazioni pragmatiche, Percy andrà su di giri e basta”. Ridacchiò

“Ti spiace andarlo a chiamare? Prima glielo dico e meglio è, a questo punto…”

Il ragazzo si incamminò verso la sala dove gli altri, incluso Percy, erano riuniti ma poi cambiò idea e tornò indietro

“An?”. Chiese incerto

“Mmh?”

“Mi vorrete ancora bene?”. Sputò alla fine

Ecco la cosa che l’aveva sconvolto quando aveva capito cosa c’era di nuovo in Annabeth. Quei due erano la cosa più vicina a dei parenti che mai avesse avuto..e quel coso…beh era superiore a lui in grado

La ragazza sorrise con dolcezza

“Oh che stupido! Rimani sempre il fratellino che non ho mai avuto! È qualcuno in più che ti vorrà bene, Nico, non un rivale”

“Promesso?”. Chiese esitante

Insomma, si sentiva un po’ egocentrico a reagire così ma…beh Annabeth era importante per lui, insomma non era una sorella ma negli ultimi tre anni aveva ricoperto più o meno quel ruolo, anzi di più! Non era solo una sorella, era la sola amica vera che avesse, la sola a cui lui piacesse così com’era e la sua sola confidente…l’unica a sapere il suo segreto anche, beh a parte Jason, ma quello era stato un incidente. Annabeth invece aveva capito e lo aveva fatto sentire..beh normale!

 

Flash-back

Si poteva essere più sfigati? Cioè….nei canoni per un figlio di Ade amante della solitudine e…e con qualcosa da non voler rivelare agli altri. No, non bastava a quanto pareva! Doveva pure beccarsi la persona che meno amava vedere là al Campo nel suo posto preferito per stare solo!

“Ehi, Nico! Anche a te piace questo posto?”. Lo salutò la ragazza con un sorriso gentile

Ok, era comunque uno che aveva imparato le buone maniere, non poteva scappare così!

“Ehm, già!”. Borbottò “Non volevo disturbarti, ti lascio sola”

“Non disturbi affatto”. Fece gentilmente la ragazza

Il ragazzino emise un verso di scherno

“Mpf! Disturbo tutti qui al Campo, non è colpa vostra, l’aura dei figli di Ade tende a mettere in difficoltà la gente”

Annabeth alzò le spalle

“Non mi metti in difficoltà, veramente ti trovo simpatico”

Osservò perplesso il sorriso benevolo della ragazza

“Anche se rischi che ti prendano in giro trovandomi simpatico? Già dicono che ho una cotta per te”. sbuffò risentito

La cosa non era vera ma a lui stava benissimo! Tutto potevano inventare, purché fosse ben lontano dalla terribile verità!

“Oh ma io so che non ce l’hai, è questo quello che conta”

“Ah! Pensi di avermi capito, figlia di Atena?”

“No, penso solo che tu abbia buon gusto”

Guardò negli occhi la ragazza e capì. Il suo corpo fu scosso dai brividi mentre quella frase canzonatoria gli suonava nella testa: buon gusto

L’avrebbe volentieri ammazzata, se solo non avesse saputo di fare soffrire lui.

“Tu non sai niente!”. strillò il ragazzino mentre l’oscurità si faceva più cupa attorno a lui

“Nico!”. Esclamò Annabeth alzandosi e afferrandolo per un braccio “Calmati, non volevo sconvolgerti, va tutto bene, non è niente”

“Non è niente eh?!”. Ringhiò “Vedi che non capisci?”

“Capisco benissimo!”. Sbuffò Annabeth

“Non è vero! Non saresti così gentile con me se capissi sul serio”

Negli occhi di lei comparve un guizzo di dolore. Povero piccolo si disse! Quanto doveva essere pesante quella rivelazione per uno nato negli anni trenta!

“Nico, Nico guardami!”. Fece perentoria alzandogli il viso “So per chi hai una cotta, l’ho capito e non è giusto che tu ti punisca per questo, non c’è nulla di male”

“Non ce l’ho più quella cotta.. io non…non”. Bofocchiò il ragazzo

Annabeth lo strinse a se accarezzandogli dolcemente i capelli.

“Shh è tutto apposto piccolo, sai, non so se la cosa ti renda tutto ciò più facile ma…probabilmente ai tuoi tempi non se ne parlava ma…insomma, sappi che non è così strano alla tua età essere attratti da un ragazzo”

Il ragazzino sgranò gli occhi

“Ma che dici?”

“Che voi adolescenti siete confusi, non avete ancora sviluppato…ehm..i vostri gusti…ma se le cose non…cambiassero…beh non siamo più negli anni quaranta, ok? Non c’è nulla di male”

Nico la osservò come se non osasse davvero crederle

“Non lo dirai? Se sapessero…”

“Penserebbero quello che penso io! Che sei un ragazzino coraggioso e che sei una brava persona!”. Rise Annabeth scompigliandole i capelli

“Da-davvero pensi questo?”

Annabeth annuì convinta

“Ma certo scemotto! Non sei male per un pestifero figlio di Ade! Sai io non ho fratelli ma mi augurerei che fossero dei ragazzini come te se ne avessi”

Il ragazzino tirò su col naso osservandola

“Manco tu sei male, sai? Mi piaceresti come sorella”

“Bene! Io sono sola, tu sei rimasto solo…dovremmo prenderci cura l’uno dell’altra non trovi?”

“Significa che se Percy è così cretino da preferire la stupida mortale a te posso ucciderlo?”

Erano dette senza dolore quelle parole. Si era messo l’anima in pace da tempo con Percy e se doveva decidere con chi preferiva vederlo…che diamine aveva una ragazza perfetta! Aveva persino accettato lui!

Annabeth rise scompigliandogli i capelli

“No, ci serve vivo”

“Mmh”. Borbottò Nico “Non ce ne facciamo nulla se è così cretino da non vedere cosa si sta perdendo”

“Nico?”

“Si?”

“Smetterai di evitare il Campo? Non hai niente da nascondere! Sei una persona splendida e quando un giorno sceglierai una persona da amare che ti ricambi, che sia maschio o femmina, quello che è importante è che quella persona sarà molto, molto fortunata…e se qualcuno dice qualcosa di diverso gli taglio la gola all’istante, capito? Mi prometti di non nasconderti più e di non evitare il Campo?”

Il ragazzino annuì

“Per te”

E fu così che notando gli sguardi adoranti che il ragazzino lanciava alla sua nuova premurosa e un piuttosto materna sorella adottiva le voci che avesse una cotta per lei si triplicarono

 

Fine Flash-back

 

 

“Solo se mi giuri di insegnargli a giocare con le carte di Mitomagia”. Ridacchiò lei riportandolo al presente

Ripensandoci, si disse Nico, andando a cercare Percy, forse qualcuno di cui prendersi cura…e a cui passare le sue preziose carte da gioco non era male!

Quando Percy giunse dove Annabeth lo aspettava, la trovò con un’aria sconsolata seduta su una roccia

“Annabeth?”. La chiamò “Stai bene?”

La ragazza lo fissò con aria preoccupata

“Siediti Testa d’Alghe, devo parlarti”

Il moretto obbedì squadrandola perplesso

“Che è successo? Hai litigato con Nico?”

Scosse la testa con un sospiro

“Ho una notizia…”

“Un altro mostro in arrivo?”. Chiese lui spaventato

“No…ma in effetti c’è qualcosa in arrivo”

“Due mostri?”. Scherzò Percy

“Nico dice…che dentro di me ci sono due anime al momento”

Il moretto ci mise un po’ a comprendere il senso della frase. E poi saltò in piedi urlando di gioia

“A…a-aspettiamo un bambino?”

La ragazza annuì guardandolo diffidente

“Ho fatto un bel casino”

“Hai fatto una cosa meravigliosa!”. Le sollevò il viso costringendola a guardarlo negli occhi “Ehi sapientona! Ti sembra questo il modo di dirmi che porti in grembo mio figlio?”. Rise prendendola in braccio e cominciando a girare

 “Ehi! Basta! Basta! Così mi viene la nausea”. Rise Annabeth al terzo giro tra le braccia del suo estasiato ragazzo

“Oh scusa….tutto ok?”

La ragazza rise

“Si, la creatura qui si è goduta un mondo la giostra”

Lui la scrutò un momento perplesso

“Non mi sembri felice…”

“Lo sono, sono solo preoccupata….insomma dobbiamo finire gli studi”

“E allora? Possiamo farcela!”. Fece lui fiducioso “In fondo tu sei un genio…e poi sai come sarà felice mia madre? Erano secoli che mi diceva di muovermi a sposarti!”. Rise

“Sposarti? Oh no! Non voglio che tu ti senta costretto…”. Strillò la ragazza in panico

Ed ecco l’incubo di ogni donna! Costringere il proprio uomo a tirare fuori una proposta che dovrebbe essere spontanea incastrandolo con un figlio!

“Forzare la mano eh?”. Ghignò Percy con gli occhi verdi che brillavano divertiti “E lui pensi che sia spuntato dal nulla allora?”. Ridacchiò tirando fuori un anello di corallo con un gesto degno di un prestigiatore

“Oh! Ma come..”

“Avevo pensato di aspettare la tua ammissione al college ma visto che tanto già sappiamo che sei un genio e ti ammetteranno…questo mi sembra ancora più significativo come momento”

 

 

Nove mesi dopo….

 

“Posso?”

Percy mise la testa dentro la stanza guardandosi attorno quasi con timore reverenziale. La giovane donna annuì con un sorriso di tenerezza

“Sai essere proprio scemo Testa D’alghe! Non è che puoi, devi! Ho qualcuno da presentarti”

Il moretto si fece avanti con un sorriso talmente ampio che sembrava avere più dei trentadue denti umani.

“Assì? Adoro le presentazioni”

Si sedette affianco alla sua sposa osservando preoccupato la minuscola creaturina che lo occhieggiava dalle sue braccia. Cielo sembrava così fragile! Aveva l’impressione di potergli fare del male solo respirandogli vicino.

Ma non c’era dubbio che fosse figlio della mamma a giudicare dalla curiosità con cui lo scrutava del tipo: cielo cos’è quella curiosa creatura?

Però, dovette ammettere, il sorriso accattivante che gli rivolse quando decise che era una creatura in grado di prenderlo in braccio e fargli le coccole era tutto preso dal padre (modestamente:lui!)

“Signor Jackson, le  presento il signorino Jackson”

Lui la guardò un momento pensieroso. Non era sicuro di come avrebbe preso la sua idea

“Ehm..che ne dici di Frederick Jackson?”

Annabeth alzò la testa di scatto sentendo che i suoi occhi si inumidivano. Ecco perché lo amava. Dei dell’Olimpo quanto lo amava!

“D-direi che suona bene”. Sussurrò

“Ehm ehm”

I due ragazzi si voltarono verso la voce di donna che aveva interrotto questo momento  magico

“Mamma!”. Esclamò Annabeth sorpresa “Sei venuta a conoscere  il bambino?”

Atena incrociò le braccia con aria ostinata

“Ci tengo a puntualizzare che non ho approvato la vostra unione, figurati se ne approvo il frutto”. Fece severa

“Beh vieni a conoscerlo intanto”. La invitò lei

Percy ebbe il lampo di genio di metterle direttamente il bambino in braccio. Il piccolo e la dea si fissarono per qualche secondo e Frederick decise che nonna Atena gli piaceva abbastanza da regalarle un sorriso

“Che hai da sorridere? Non avevi la mia approvazione a nascere, piccolo mortale”. Lo ammonì la dea

Il bambino, giusto per mostrare quanto la cosa lo preoccupasse, strillò felice e le strinse la maglietta

“Non sembra che la cosa lo impensierisca”. Osservò Annabeth divertita

La dea lo squadrò con aria impettita

“Certo che no! È mio nipote dopotutto, ha un cuore coraggioso!”

“Ehi Atena lasciami coccolare mio nipote!”. Tuonò una voce

Sulla soglia era comparso un uomo sui cinquant’anni, atletico, con la pelle cotta dal sole. Vestiva con una maglietta a righe e i pantaloni cachi

“Poseidone!”. Lo salutò la dea “Aspetta il tuo turno”

“Ehi!”. Fece una bellissima donna apparsa subito affianco ai novelli genitori “E io? Santo cielo sono la dea dell’amore, senza di me il pargolo non ci sarebbe”

“Chiudi il becco Afrodite!”. La riprese la ragazzina dai capelli rossi comparsa affianco a lei “Ho impedito io che li ammazzaste quando erano ragazzi, ho benedetto io per prima la loro unione, inoltre come dea del parto, ho aiutato io Annabeth”

“Essì hanno fatto tutto loro”. Sbuffò un’altra arrivata “Io sono la dea della famiglia! Lo voglio tenere un po’ anche io il bambino!”

Il problema fu che….

“MOLLATE MIO NIPOTE TUTTE QUANTE!”. Tuonò Sally Jackson dalla soglia

Credete che una mortale non possa far paura a delle dee? Beh… provate a toccare il nipotino a Sally Jackson e vedrete. La donna prese il pargolo senza che nemmeno Atena si opponesse

“Ma io…”. Gemette Atena

“Anche io lo voglio in braccio”. Piagnucolò Afrodite

“Ei! Voi tutte avete i vostri di figli”. Protestò Artemide

“Capirai i miei! Uno era un teppista da appena nato e l’altro era orribile! Su, qua la creaturina!”. Ordinò Era

“E io? Oh sono il nonno!”. Sbuffò Poseidone

“Non se ne parla! È mio!”. Decise la nonna mortale

Annabeth e Percy si guardarono

“Missà che crescerà viziato”. Sussurrò Percy

“Missà che di questo passo riusciremo a riavere nostro figlio quando sarà maggiorenne!”. Si lamentò la povera mamma

“Con tutta la fatica che abbiamo fatto per averlo!”. Sospirò Percy

 

La morale? 1)  la nonna, mortale o no, vince sempre, 2 ) uomini -.-‘ tu lavori nove mesi e due ore di travaglio, loro cinque minuti…e quelli affaticati saranno sempre e  comunque loro! XD

 

 

  
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