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Autore: slanif    16/03/2015    4 recensioni
Se si teneva conto della velocità con cui Donghae aveva poggiato la testa sui suoi pantaloni di cotone rossi e si era addormentato come un bambino, di sicuro la fiducia del minore verso il suo hyung era enorme.
Il calore si infiammò e danzò al centro del suo petto, rendendogli gli occhi lucidi di amorevole commozione.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Donghae, Heechul
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie '50 Prompt'
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Titolo: Calore
Autore: slanif
Fandom: Super Junior
Personaggio/Coppia: Heechul, Donghae
Prompt: 8
Rating: Verde
Conteggio Parole: 1002
 


La testa di Donghae sulle sue ginocchia emanava un calore forte.
Benché lui fosse assolutamente privo di sentimentalismi e anzi, amasse sfoderare battute al vetriolo quando più gli conveniva e gli pareva, erano quelli i momenti in cui poteva abbassare la maschera e crogiolarsi in quel calore famigliare eppure sempre nuovo.
Viveva con i suoi fratelli da oltre dieci anni. Molti li conosceva da ancor prima, altri li aveva incontrati strada facendo.
Ma non aveva importanza, perché non ricordava un solo giorno della sua vita senza di loro.
Anzi, a volte pensava addirittura che la sua vita prima dei Super Junior fosse tutta un sogno; che la vita vera e reale fosse iniziata solo quando per la prima volta aveva varcato col piede la soglia del dormitorio, mentre tutti gli altri lo fissavano.
All’inizio non aveva sentito del feeling con quelle persone. Anzi, era anche un po’ scocciato perché aveva perso il ruolo di leader per solo nove giorni di distanza di nascita da Leeteuk; ma poi avevano dovuto convivere e lì… beh, lì era stato anche peggio!
Lui, abituato ad essere servito e riverito da sua madre, eccolo che doveva farsi le cose da solo e non come voleva lui soltanto, ma coordinandosi con altre dodici teste differenti dalla sua e altrettanto egoiste.
Erano stati tempi difficili e a volte avrebbe voluto mollare tutto e andarsene (solo dopo aver detto esattamente quello che pensava ad ogni singolo altro membro, si intende). Si sentiva fuori posto, inadeguato, e il suo aspetto femmineo lo metteva sempre in una cattiva luce: come poteva un ragazzo con un simile aspetto riuscire ad emergere? Come poteva vincere sugli altri? Nessuno pensava che sarebbe stato in grado di farcela.
Ma si sa, Kim Heechul è una persona tenace, e alla fine, dopo tanti pianti e lamenti nel silenzio della sua stanza, accovacciato sotto le coperte a trattenere i singhiozzi per non farsi sentire dal suo compagno di stanza Shindong(1), aveva cominciato a capire che quella sua apparente debolezza, in realtà poteva essere il suo più grande punto di forza.
E quindi aveva preso a giocarci e a fingere di essere diverso da quello che era, in una recita che da dieci anni portava avanti con successo, dicendo spesso ciò che pensava in maniera così sottile che solo un ascoltatore attento poteva cogliere la verità delle sue parole o dei suoi gesti. Molti, poi, non lo prendevano mai sul serio a causa dei suoi travestimenti. Si pettinava e mascherava e truccava, si atteggiava e scompigliava gli animi di chiunque, uomini e donne, con i suoi ancheggiamenti provocanti, con il corpo fascinato e nelle sue minigonne o le cosce evidenziate dagli spacchi vertiginosi.
Era diventato così bravo che una volta Donghae gli aveva detto: « Hyung, non riesco più a distinguere di che sesso sei! » Avevano riso insieme, e quella era stata la prima volta che si era sentito davvero bene con uno degli altri membri.
Quel calore che adesso incendiava nel suo petto come una fiamma inesauribile, quel giorno accese la sua prima fiamma.
Donghae era stato il primo ad amare: piccolo, ingenuo, terribilmente sincero, ma mai crudelmente come lo era lui, no… Donghae aveva quella sincerità tipica dei bambini che, quando li guardi negli occhi e loro magari ti dicono l’ultima cosa che volevi sentire, comunque, li trovi adorabili lo stesso.
E Donghae era adorabile, persino lui lo doveva ammettere.
Era adorabile nella sua innocenza, nel suo sorriso spensierato, quando piangeva a dirotto, quando piantava qualche grana, quando si arpionava a qualcuno di loro come un koala, quando la mattina non riusciva a svegliarsi, quando cercava disperatamente qualcosa nel caos della sua stanza, quando cercava la loro approvazione in tutto e per tutto. O quando, come in quel momento, si addormentava addosso a uno di loro, nella più grande dimostrazione di fiducia che potesse esserci. Perché Heechul una volta aveva letto da qualche parte che se vuoi veramente sapere se una persona si fida di te, allora devi vedere se riesce ad addormentarsi in tua presenza senza difficoltà.
Se si teneva conto della velocità con cui Donghae aveva poggiato la testa sui suoi pantaloni di cotone rossi e si era addormentato come un bambino, di sicuro la fiducia del minore verso il suo hyung era enorme.
Il calore si infiammò e danzò al centro del suo petto, rendendogli gli occhi lucidi di amorevole commozione.
Spostò gli occhi allungati e offuscati sulla testa bruna poggiata su di lui; il profilo pacifico di Donghae, coperta per metà dalla mascherina bianca, non nascondeva però gli occhi e le ciglia folte. La fronte aveva un ciuffo di capelli che la solleticava e Heechul si premurò di scansarli delicatamente. Il braccio completamente tralasciato, a contatto con la sua coscia, così tanto incollati che il calore della pelle dell’altro gli arrivava nonostante gli strati di stoffa a dividerli. La guancia morbida sulla coscia, poteva quasi sentire nella parte esterna il battito del cuore dell’altro grazie all’incavo del suo collo premuto contro.
Quel momento era prezioso, e voleva imprimerlo per sempre nella sua mente e nel suo cuore.
Afferrò il cellulare e scattò una foto, pubblicandola poi su Instagram con la seguente dicitura: “Il ragazzo Lee Donghae si è addormentato sulle mie ginocchia per un’ora mentre eravamo in macchina. ‘Ah, le mie gambe fanno male. Questo ragazzo è davvero fuori di testa. Questo moccioso arrogante. Dovrei picciarlo o no?’. Questo è quello che ho urlato nella mia mente, ma Heenim in realtà non si è mosso di un millimetro durante il viaggio, perché preoccupato che il ragazzo Lee Donghae si svegliasse. Ma quando siamo scesi dalla macchina, gli ho dato una spinta”.
Non avrebbe mai dimenticato quel momento.
Il calore si era acceso forte, fiammeggiante e allegro, danzandogli nel petto in una melodia ormai decennale e, era sicuro, eterna.
« Hyung… » La voce impastata del minore lo riportò alla realtà.
« Mh? »
« Ti peso, hyung…? Vuoi che mi sposto…? »
« Se ci provi sei un pesce morto, Donghae. »
 
 
 
FINE
 

  1. Heechul e Shindong sono stati davvero compagni di stanza.

 
La fan fiction è basata su QUESTO post Instagram di Heechul. Per chi non riuscisse a vedere la foto, ECCOLA. La traduzione del testo, invece, è quello riportato nel testo della fan fiction.

   
 
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