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Autore: Melinda Pressywig    16/03/2015    5 recensioni
"Cara madre, il vostro pallido volto è ancora impresso nella memoria."
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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(Brevi) Lettere di una Figlia





 
 




5 Ottobre

Cara madre, il vostro pallido volto è ancora impresso nella memoria. Vi vedo giacere dentro una bara imbottita di stoffa morbida. Avete un'espressione serena, segno che la morte vi ha colto in sogno, nonostante la sofferenza vi abbia consumato. Avete le orbite incavate e lievemente annerite, i lineamenti smunti e la bocca violacea. Indossate un abito nero di cotone spesso, ornato di pizzi. I vostri capelli, di un castano ormai spento, sono raccolti in un perfetto chignon. Avete le mani adagiate sul ventre, livide come l'inverno. Vi rivedo immobile, senz'anima, di voi rimane solo un corpo... appassito. Una visione che incombe su di me quando l'oscurità si espande e lo sconforto mi coglie. Non passa notte in cui io non riviva il giorno del vostro funerale: un giorno di pioggia, di dolore, un giorno che vorrei dimenticare. Rivedo i parenti prossimi riuniti in preghiera, assisto alla funzione solenne, tra canti cupi e pianti strozzati. Clara ed io che singhiozziamo senza ritegno e nostro padre che non si regge in piedi. Tutti noi vi volevamo bene e non abbiamo mai smesso di angustiarci un istante per la vostra dipartita. Non potete immaginare quanto siamo addolorati e frustrati, non riusciamo a darci pace. Eppure i medici ci avevano rassicurato, la condizione non sarebbe rimasta critica a lungo, ci avevano assicurato che sareste tornata in forze, invece la speme ci ha abbandonato e voi con essa. La verità, madre, è che mi mancate tremendamente e sento il bisogno di scrivervi, illudermi che voi ci siate ancora, che siate partita per una terra lontana e che possiate leggere le mie parole ovunque voi siate, per sentirvi vicina. Ho la vostra approvazione, madre? Prego di sì.


Vostra, Margherita.
 
 




6 Ottobre

Cara madre, mi permetto di prendermi tale confidenza sperando di non infastidirvi con le mie debolezze, di non sembrarvi infantile, ma desidero fortemente raccontarvi  quanto mi accade, sperando di non tediarvi. Sapete, ho passato una nottata insonne: pensavo a voi e alla lettera che vi ho scritto ieri, ho pensato a come avreste potuto reagire, se mi avreste sorriso amabilmente o se mi avreste rimproverato; poi i miei pensieri titubanti sono stati interrotti dai sospiri affranti di Clara, è scoppiata a piangere ed io non ho resistito, ho pianto con lei. Mi ha confidato di sognarvi anch'ella, ma i suoi sono incubi e non vuole addormentarsi. Temo mi abbia influenzato, anch'io vi ho sognato. Eravate sdraiata sul letto matrimoniale della vostra camera, mentre io ero seduta accanto a voi. Vi bagnavo la fronte con un panno umido, voi eravate in preda ai vaneggiamenti. Pronunciavate frasi deliranti e a volte allungavate le mani cercandomi. Oh madre, eppure ho già vissuto tali momenti, per me è straziante riviverli. Rammentate ciò che avete detto quel dì? No, voi non potete. Discorrevate di ombre scure e di cani lupi affamati che bramavano la vostra carne. Era per me fonte di dispiacere vedervi così, ho provato compassione per voi e avrei voluto alleviare le vostre pene... Quello che mi rimane oggi sono soltanto i sogni.


Cara madre, perdonatemi se non vi ho reso omaggio e non ho concluso la lettera come avrei dovuto, ma le lacrime mi hanno offuscato la vista e non riuscivo a controllarmi. Tornare ai giorni sofferenti non è semplice per me, nemmeno il caro padre vuole rimembrarli. Vi è stato accanto più di quanto immaginiate e quando i vaneggiamenti diventavano intensi, mi chiedeva di uscire dalla stanza. Io a malincuore mi congedavo, solo lui sapeva come calmarvi. Ammiravo la risolutezza con cui vi trattava, nonostante le difficoltà. Forse è pensando a lui che ve ne siete andata.
 




9 Ottobre

Cara madre, questo pomeriggio ho chiesto al rispettabile padre se potevo conservare un vostro ritratto. Egli mi ha permesso di sceglierlo e mi ha raccomandato di conservarlo come un antico cimelio. È appeso alla parete adiacente al mio letto, così che io possa vedervi prima di addormentarmi. Vi guardo negli occhi quando pronuncio le  preghiere serali a bassa voce. Sono rivolte a voi, sperando possiate ascoltarmi. Nel dipinto avete un'espressione seria ma rilassata, in contrasto con quel vestito grigio e guardate un punto lontano. Eravate molto bella, madre, spero di ereditare la vostra bellezza in futuro. Ora comprendo perché il padre si sia innamorato di voi. Egli ne custodisce un secondo, in cui siamo ritratte Clara ed io accanto a voi. Siamo delle innocenti pargole e voi sembrate fiera del vostro operato. Mostrate un sorriso benevolo e siete abbigliata con un vestito di un verdone scuro. Clara doveva avere tre anni, io uno solo. Mi affascina tale rappresentazione e a volte m’intrufolo nella camera patronale per contemplarvi. È l'unico modo a mia disposizione per non dimenticare le vostre fattezze.
 




11 Ottobre

Cara madre, oggi ho avuto l'occasione di discorrere con mio padre. Clara si è recata fuori città per una consegna urgente e di conseguenza siamo rimasti soli insieme alla domestica. Durante l'ora del pasto abbiamo avuto modo di  comunicare, ho preso coraggio e ho insisto nel farmi raccontare episodi della vostra giovinezza. Per una figlia pare un atteggiamento insolente spingersi oltre, ma ho notato con piacere ch'egli non se n'è dispiaciuto e me  ne ha parlato con spiccata malinconia. Sapete, nemmeno lui si è ripreso dal lutto, né dalla vostra incolmabile mancanza. Mi ha raccontato il giorno del vostro fidanzamento, le vostre famiglie si sono riunite e vi hanno proclamato una coppia ufficiale, congratulandosi per l'ottima acquisizione. Eravate entrambi colmi di gioia perché, a differenza di molti legami costruiti, il vostro era genuino e sincero, non avevano forzato l'amore, era sbocciato spontaneo.  Lo so madre, voi sarete scandalizzata da tal confessione, ma non angustiatevi, il padre non ha provato vergogna né mi ha rimproverato per la mia impertinenza. Sappiate perdonarmi.
 




14 Ottobre

Cara madre, quest'oggi sono stata invitata a casa di vostra sorella Flora – nonché mia Zia –  a  pranzo. Voleva me soltanto, Clara e nostro padre sono rimasti a casa. Il suo salotto emana un delizioso profumo di agrumi, ella confeziona cesti di vimini contenenti limoni e arance raccolte dai suoi numerosi alberi in giardino. Un hobby assai singolare, non credete? Ebbene, voleva discutere del mio imminente futuro, mi ha posto un'infinità di domande a cui a stento ho saputo rispondere, dice che sono abbastanza grande da trovarmi un impiego, Clara l’ha già trovato due anni fa e dice che forse potrei seguire le sue orme, marcando sul fatto che voi avreste approvato. Sì, madre, lo credo anch'io, avete sempre insistito, pregavate sovente per me che ne trovassi uno modesto e così esaudirò il vostro disio. Zia Flora è stata gentile con me, ha ascoltato ciò che avevo da dire, esprimendo i miei turbamenti, ma tornerò a trovarla tra una settimana e vi annuncerò la mia decisione. 
 




17 Ottobre

Cara madre,  quest'oggi è passato a trovarci Zio Gerardo, il fratello maggiore del padre. Ha annunciato il suo arrivo tramite una missiva. Come ben sapete è un uomo di grande prestigio, un uomo d'affari, un viaggiatore, si sposta di città in città e quando ritorna, allieta le nostre giornate portandoci dei doni esclusivi. Passa a farci visita almeno una volta al mese. Vuole accertarsi che tutti noi stiamo bene. Dice sempre che una dimora senza una donna è come un tempio senza il suo dio. Un aforisma assai raffinato, lo conoscete? Ad ogni modo, vorrei ragguagliarvi sui regali guadagnati: il padre ha ricevuto un sigaro di alta qualità, Clara un fermaglio d'oro incastonato di smeraldi, mentre io ho ricevuto un oggetto particolare. Si chiama Caleidoscopio. A voi potrà sembrare una diavoleria infantile ma sappiate che non lo è affatto. È una specie di cannocchiale, ma ruota e al suo interno si vedono forme e colori brillanti. Lo Zio non poteva scegliere regalo più consono! Mi ha narrato che in America è in voga tra i ragazzi della mia età e ha ben pensato di regalarmene uno. Mi aggrada: il rosso, il verde, il violetto e il giallo si alternano formando giochi di luci mutevoli e danzanti... Quanto vorrei mostrarvi tale bizzarra fantasia. Domani lo Zio ci lascerà, mi mancheranno le sue storie e soprattutto quel modo buffo in cui si muovono i suoi baffi neri quando apre bocca. Faceva sorridere anche voi, vero madre?
 




19 Ottobre

Cara madre, non so se raccontarvi un evento accaduto questo pomeriggio, potrei recarvi dispiacere o ancor peggio: delusione. Non riguarda me, ma aspiro alla vostra comprensione. Si tratta di Clara, mi ha confidato di voler lasciare il lavoro alla conceria, vuole andarsene di casa e vuole chiedere l'approvazione di nostro padre e della Zia Flora. Dice di voler apprendere, intraprendere gli studi all'estero, imparare una lingua straniera e costruire il suo avvenire altrove. Madre, voi siete d'accordo? So che avreste preferito averla sempre vicina, ma ella pensa di non meritarlo. Dice che è l'unico modo che ha per non pensare più a voi, al  contrario di me che vi penso ogni giorno. Clara ha le idee chiare e non intende cambiar idea. Ha già meditato a lungo sulla sua decisione, ha organizzato il da farsi e  mi ha enunciato la sua proposta per me inaspettata: ha insistito che occupassi il suo posto di lavoro alla conceria. Vi rendete conto?! Sono turbata e allo stesso tempo basita. Non riesco a credere di aver rimediato un tale rilevante impiego! Voi pensate che abbia le capacità? In questo modo vi renderò orgogliosa e anche Zia  Flora sarà felice! Avrò la possibilità di imparare un mestiere e rendere soddisfatto mio padre. Madre, è forse giunta l'ora di cambiare?
 




25 Ottobre

Cara madre, ho una lieta notizia da darvi: Clara è finalmente partita per l'Inghilterra. Mi rammarico non avervi scritto nei giorni precedenti, ma sono stata impegnata ad aiutarla nel sistemare i bagagli. Con il benestare di nostro padre e della stimabile Zia Flora ella ha deciso di frequentare un collegio femminile, uno dei migliori, riceverà un'istruzione magistrale, ne sono certa. Ammiro il suo coraggio e la determinazione nel compiere un atto simile, quando tornerà in estate, avrà un accento inglese da fare invidia agli inglesi stessi. Mi mancherà non averla più in stanza con me, ma comprendo quanto fosse importante per lei ed è giusto lasciarla andare. Dopotutto ha superato la maggiore età. Le abbiamo organizzato una festa d'addio e questa mattina ci siamo tutti stretti in un immenso abbraccio.
Presto avremo sue notizie, vi farò sapere quanto prima.





26 Ottobre

Cara madre, adesso che Clara è lontana, ammetto di sentirne il peso. Il suo posto alla conceria è ancora vacante e mi chiedo se sia davvero quello il mio avvenire. Zia Flora ha dato una buona parola e dice che presto dovrò presentarmi al proprietario, vuole conoscermi prima di assumermi come apprendista. Oh, madre, datemi la forza, ve ne prego! Una vostra parola sarebbe di gran conforto, tornate da me!
 
...

Scusatemi madre, lo sconforto si è impadronito di me. Mi congedo.
 




30 Ottobre

Cara madre, ogni mio dubbio è dissipato. Nei giorni precedenti sono stata dal proprietario, il signor Bernardo, un uomo alto, dai capelli bianchi,  mi ha accolto come una figlia nella sua grande famiglia di lavoratori. Mi ha mostrato com'è organizzata l'attività e quale sarà il mio compito. Intende affidarmi alle cure della signora Fernanda ed è più che sicuro della mia carriera. Siete felice, madre? Ho da firmare decine di scartoffie burocratiche prima di iniziare, ma credo che tra due settimane diverrò operativa. Zia Flora è fiera di me, mentre il padre ha già espresso le sue congratulazioni. Mi entusiasma, non vedo l'ora di poter rendermi utile! E se questa notizia vi pare la più allegra, vi comunico che proprio stamattina è arrivata una cartolina da parte della nostra amatissima Clara! Ha scritto poche parole ma gioiose: Amo l’Inghilterra! Vi porgo i miei saluti sperando di rivedervi presto!. Avrà modo di raccontarsi nelle prossime lettere che ci spedirà. Temo ci metteranno mesi ad arrivare, ma ne varrà la pena. Madre, mi sento colma di un sentimento positivo che non riesco a esternare. E forse riuscirò ad allentare la stretta al mio cuore tormentato. Sono sicura che riuscirò ad ambientarmi e sarò ben disposta ad arricchire la mia sapienza attraverso la nobile Fernanda. Confidate in me, madre. Vi stupirò.
 
 
___



7 Novembre

Cara madre, non ho più un momento per scrivervi, ma sappiate che ancora vi penso. Vi porto con me, come una presenza nell'aria. La strada che ho scelto è quella giusta, saprò rendervi orgogliosa di me. Vi abbraccio forte.
Vostra per sempre, Margherita.






































































 
Spazio Autrice:
Partecipa al Contest sul forum di EFP Academy Emotions indetto da Giuns e FairLady.
Grazie a chi si è soffermato a leggere. 
Un saluto - Melinda Pressywig



 
  
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